Io sono qui!
 

Lavanda, pioggia e acqua di mare. Lei.

Pergamena, inchiostro e muschio. Lui.

Così diversi, eppure così simili.

 
 
 
«Cos’altro devo aggiungere?»
«Metti i petali di rosa. Uno alla volta. Piano, Lorcan!»
«Sai, Nicky, sei stata molto gentile ad accettare di darmi una mano.» Dominique borbottò, senza rispondere davvero. Era troppo impegnata a nascondere il rossore comparso sulle guance quando Lorcan l’aveva chiamata Nicky. «Speriamo che funzioni!»
«Cosa?»
«L’Amortentia, no?» Per un secondo Dominique aveva dimenticato che cosa stessero facendo, nascosti nella Stanza delle Necessità, di domenica pomeriggio. Preparavano l’Amortentia, giusto. Lorcan voleva darne un goccio alla ragazza di cui era innamorato. Lily Potter. Dominique aveva smesso di pensare se fosse moralmente corretto quello che stavano facendo. Lily era sua cugina e somministrarle una pozione illegale non era certamente considerata una cosa educata, nemmeno nella stramba famiglia Weasley. Senza contare che Lily era innamorata – ricambiata – di Lysander Scamandro, il fratello gemello di Lorcan. Ma, per una volta, Dominique aveva deciso di fregarsene di quello che gli altri avrebbero potuto pensare. Voleva solo stare un po’ con Lorcan. Anche se stavano preparando dell’Amortentia per un’altra ragazza.
«Speriamo, sì. Anche se …»
«Non credi che sia una buona idea?» Lorcan la fissava negli occhi, con il suo sguardo penetrante. Dipendeva completamente da lei. Il ragazzo era una frana in Pozioni, per questo aveva chiesto il suo aiuto. Ma glielo aveva chiesto anche perché in fondo non era sicuro che fosse una buona idea, voleva avere al suo fianco qualcuno che lo avrebbe fermato all’ultimo momento, se fosse stato necessario.
«Non puoi creare l’amore, Lorcan. L’amore nasce quando meno te lo aspetti. Non si può imporre. L’amore è uno spirito libero, va dove il vento lo porta.»
«Un po’ come te, eh Nicky?» La ragazza arrossì, ma diede la colpa al vapore che proveniva dal calderone.
«Io … »
«Nessuno può domare l’inarrivabile Dominique Weasley. Possiamo solo intaccare la tua scorza, ma non permetti a nessuno di arrivare in profondità.»
«Non è vero.»
«Lo è, Nicky. Purtroppo è verissimo.»
«Purtroppo? Ti dispiace?»
«Sì. Vorrei poter dire di conoscerti. Vorrei poter capire cosa pensi anche da un semplice sguardo. Invece mi devo accontentare di rimanere uno sciocco ignorante. Siamo nella stessa Casa da sei anni e ci conosciamo da sempre. Perché devi sempre essere così inarrivabile?» Io sono qui! Avrebbe voluto urlare Dominique. Invece si limitò ad un’alzata di spalle.
«Attento, mescola più lentamente.» Lorcan capì che il discorso era chiuso. Rimasero in silenzio per almeno dieci minuti.
«Per chi ti dispiace di più? Non fare quella faccia, hai capito, no? Oggi la termineremo e hai una faccia un po’ scura. Ti dispiace di più per Lily o per Lysander?» Per me. Avrebbe voluto rispondere Dominique, ma di nuovo si autocensurò.
«Per te, Lorcan.» Tra le tante risposte, quella il giovane Scamandro non se la sarebbe mai aspettata. «Perché non otterrai nulla. E quando lo scopriranno – perché lo scopriranno – perderai una cara amica e un fratello.»
«Una cara amica e un fratello che non si curano di me e dei miei sentimenti!»
«Io credo che tu non ami davvero Lily. Se la amassi, saresti felice solo perché lei è felice. Non la vorresti tutta per te, se sapessi che non è quello che desidera. E ti dirò un’altra cosa. Non mi dispiace solo per te, ma anche per me. Perché sono una sciocca.» Dominique aveva ormai catturato completamente l’attenzione del ragazzo. «Credevo che, dandoti una mano, avresti capito. E invece no. Non hai capito nulla. Dici che vorresti potermi comprendere, vorresti raggiungermi. Sono stata qui per pomeriggi interi, seduta di fianco a te e tu non hai notato nulla. Non hai notato il mio avvampare tutte le volte che mi chiami Nicky o che dici qualcosa di carino. Non hai notato come tremo quando ti avvicini o come non sono in grado di produrre una frase di senso compiuto se mi guardi negli occhi. Non hai notato che sono irrimediabilmente cotta di te.»
«Se ti dicessi che l’ho notato, mi crederesti? Se ti dicessi, che ero solo troppo incredulo, mi perdoneresti? Se ti dicessi che preferivo non vedere la realtà, cioè che in fondo non sono innamorato di Lily, ma di te, ma sono troppo terrorizzato da un’esperienza così imprevista e da te, che sei così perfetta, mi prenderesti per pazzo? Se ti dicessi che avevo paura, mi ameresti ancora?»
Fronte contro fronte, occhi negli occhi, naso contro naso, bocca nella bocca. Fu un bacio profondo. Carico di sentimenti appena accennati. Fu un bacio che sapeva di lavanda, pioggia e acqua di mare per lui e di pergamena, inchiostro e muschio per lei. Fu un bacio che sapeva di amore.













V Classificata:
 
Non sempre illudersi fa male – Francisca_Potter
 
Grammatica: 13.25/20 [Ortografia: 8.25/10; Punteggiatura: 5/10]
Stile e forma: 9.25/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Giudizio personale: 10/10
Uso coppie: 10/10
Uso elementi: 6/6
Punti bonus: 1/2
Totale: 69.5/78
Voto mago: O
 
Dal punto di vista grammaticale, la storia andava relativamente bene.
Per quanto riguarda l’ortografia, ho riscontrato: un errore di battitura, tre parole scritte in modo errato, una parola mancante e un verbo coniugato male. Ti riporto le frasi contenenti errori.
Hey Abbie, perché hai appeso un punto esclamativo sul tuo letto?
Avresti dovuto scrivere “ehi” e non “hey”. Hai commesso questo errore due volte.
Mi dicevo che era solo degli sciocchi, che si nascondevano dietro un filo d’erba.
Il verbo sarebbe dovuto essere coniugato alla terza persona plurale e non alla terza singolare.
Avrei voluto addormentarmi e dimenticarmi di averti mai amato.
Dal mio punto di vista sarebbe stato più corretto scrivere “dimenticare di averti mai amato”.
Per quanto riguarda la punteggiatura, ho riscontrato: tre virgole sbagliate, cinque segni di punteggiatura sbagliata e dodici virgole mancanti.
Dal punto di vista stilistico, ho apprezzato davvero molto questa storia. Le frasi corte e concise rendevano il testo scorrevole e davvero piacevole da leggere. Inoltre ho trovato il lessico molto ricco e variegato. Purtroppo non ho potuto darti il massimo in questo campo a causa di una ripetizione e della punteggiatura mancante, che minava pericolosamente alla scorrevolezza del testo.
Per quanto riguarda l’originalità, la storia lo era nel modo più assoluto. E’ davvero difficile riuscire a trovare anche solo qualche fanfic sul povero Louis, quindi vederlo insieme ad una ragazza è qualcosa di assolutamente sensazionale.
Anche la caratterizzazione era ottima. Ho trovato meravigliosa l’introspezione di tutti i personaggi.
In modo particolare ho apprezzato Abbie e Louis, una coppia che mi ha fatto letteralmente sognare.
Hai usato correttamente sia i due paring che i due elementi.
Concludendo, posso dire che ho semplicemente adorato questa meravigliosa storia. Le frasi breve ma concise rendevano piacevolissima la lettura e la trama era davvero fantastica. Mi sono innamorata del giovane Louis, così dolce e insicuro. Per non parlare della tenerezza di Dominique e Lorcan, che trovano l’amore attorno al calderone di una pozione. Tra le due storie, però, quella che mi è rimasta maggiormente nel cuore è stata la prima. Ormai non sarò più capace di leggere una Louis/OC che non abbia per co-protagonista la dolce Abbie. Complimenti, cara!





Nda. Io, da parte mia, posso soltanto ringraziare Gra Gra per questo bellissimo contest - che per me era anche il primo - e rimettermi alla sua volontà! ;)