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Autore: TheWhiteFool    09/11/2011    1 recensioni
Quando un affascinante sconosciuto si presenta alla porta di Glenn Brennan dicendole che è una strega, lei lo prende per matto. Peccato solo che sia tutto vero, e che la realista Glenn si ritrovi catapultata nel bel mezzo di una lotta millenaria fra i maghi del Sole e maghi della Luna... e non è detto che lei stia dalla parte dei buoni.
E, come se non bastasse, ci si mettono anche il misterioso Nathan e il dolce Anthon a confonderle le idee...
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Bagnato fradicio, sulla soglia di casa. I capelli corvini attaccati alla fronte per l'acqua, la giacca di pelle nera, il suo profumo fresco e mashile, come quelle erbe d'alta montagna... eucalipto, pino, menta.

E poi i suoi occhi, che mi percorrono. Occhi di ghiaccio puro che mi provocano un brivido lungo la schiena.

"Nathan".

-Permesso- sbuffa, scostandomi rudemente e rompendo l'incantesimo. Lo guardo infuriata mentre si sfila le scarpe coi piedi e si dirige in salotto: ma come si permette?!?

-Scusami...- ringhio, seguendolo a ruota sbattendo le mie ciabbatte di pelo rosa sul pavimento -non mi sembra di averti dato il permesso di entrare!-

-Oh, il viaggio da Chicago è andato molto bene Glenn, grazie per avermelo chiesto!- dice, sedendosi sul divano -sei sempre così gentile a preoccuparti per me!-

O, oltre che l'abusivo ora fa anche il sarcastico? Sono tentata di sfilarmi una ciabatta rosa e pelosa e di lanciargliela in testa.

Seduto sul mio divano, in qualche modo Nathan riesce a ricordarmi uno di ritratti di lord nei quadri ottocenteschi.

Mi lancia il suo solito ghigno, scostandosi i capelli bagnati dagli occhi -su, non fare quella faccia: sembra che ti abbiano infilato una carota su per il sedere. Comunque, a Chicago ti ho anche preso un regalo....-

Spalanco gli occhi: un regalo? Lui? Per me? Ma che idiozia è mai questa?

Lo guardo con le braccia incrociate -Dov'è la fregatura?-

-Nessuna fregatura!- ribatte, offeso. Solo in quel momento noto che con sè ha un piccolo zaino impermeabile, in cui inizia a cercare -aspetta solo che te lo tiro fuori... fa finta di non aver colto il doppiosenso.-

Sbuffo, cercando di non fissarlo mentre rivolta il contenuto dello zaino. Ma non c'è molto altro da guardare, in realtà. Oh beh, da qualche parte c'è il gatto, poi le pozzanghere che Nathan mi ha sparso per casa, i suoi mocassini di Luis Vuitton (LUIS VUITTON??) neri e fradici, la pioggia che batte sui fiori fuori dalla finestra.... ma, per qualche strana legge fisica, i miei occhi si fermano sul suo collo. Nathan è piegato in avanti, e mentre cerca il mio regalo/fregatura non mi vede. I muscoli del collo sono tesi, la pelle bagnata ma viva, pulsante. È così...

Oddio. Perchè mi sono fissata sul suo collo? Stò diventando un vampiro? O peggio, una maniaca? Sposto il fretta e furia lo sguardo altrove.

-Trovatoto!- dice, estraendo un pacchetto dallo zaino; sorride soddisfatto come se avesse appena scalato l'Everest.

Si alza e in due grandi falcate mi raggiunge -ecco qua, questo è per t... CHE COS'é QUELLA COSA?!?-

Ha gli occhi sgranati, che mi guardano le babbuccie rosa e pelose.

-Ok, lo so che come scarpe non sono un gran che ma non tutti possono permettersi dei mocassini di Luis Vuitton...- sbuffo stizzita.

-No...non intendevo quelle (non che siano una bella visuale), ma... quello!- e indica col dito il gatto che si è accoccolato vicino ai miei piedi.

-Ah!- dico allegra -questo è Ciuchino. O Ciuchina, non ho ancora controllato.- alzo le spalle.

Mi lancia un lungo sguardo che mi fa sentire molto, molto stupida -perchè hai chiamato quella bestia come l'asino di Shrek?-

-Perchè è molto, molto stupido. Come te. Oh, ora che ci penso potrei iniziare a chiamarti Ciuchino! Sareste una bella coppia, tu e il gatto.- ghigno -Quando vi chiamerò verrete tutti e due, oh ma che visione dolce!- la mia voce gronda di sarcasmo come il miele da un alveare.

-Che visione obbrobriosa- Nathan lancia un occhiataccia al mio gatto -dove l'hai pescato?-

-Da un bidone della spazzatura.- dico, il primo posto che mi viene in mente -l'avevano abbandonato, povera bestia.-

Sorprendentemente, Nathan non fa una piega alla mia versione. Un altro punto alla mia abilità di bugiarda! In fondo, mica potevo dirgli che me lo aveva dato Anthon-mago-del-sole-ed-eterno-nemico-che-vuole-fare-lo-psicologo-e-mi-ha-chiesto-il-numero-di-cellulare.

-Non va bene- Nathan schiocca la lingua, infastidato -prima di tutto, una strega della Luna che si rispetti non avrebbe mai salvato un gattino, lo avrebbe lasciato a marcire. Seconda cosa, il mio regalo è questo, quindi mi aspetto che ti liberi della bestiaccia pelosa al più presto.-

E mi ficca in mano il pacchetto, che... si muove.

Ok, non è che si muove. É un secchetto piuttosto grande, pieno d'acqua. Con dentro il più bel pesciolino che abbia mai visto. Azzurro e argenteo, con delle macchioline lilla, nuota elegante e armonioso nell'acqua.

-Oh- è l'unica cosa che riesco a dire.

-Ti piace?- chiede. Ha le mani ficcate nelle tasche e cerca di guardare da un altra parte, ma mi lancia continue occhiatine speranzose.

Per un attimo, stò per dirgli di sì. Sì che mi piace, sì che puoi entrare in casa... un semplice sì, per tutto.

Ma poi mi rendo conto dell'assurdità della cosa.

-Mi hai regalato... un pesce!- grido indignata, lanciandoli un occhiataccia -sei stato per due giorni a Chigaco e questo è il massimo che sei riuscito a fare? Niente gioielli, niente magliette con la scritta "I love Chigaco", e poi i pesci muoiono subito!-

-Ma insomma!- sbotta -sai quanto mi è costata quella bestia?! È un royn pisces, una razza rarissima della Thailandia, e quello è uno dei pochi esemplari rimasto al mondo! Ci ho speso una fortuna all'asta!-

-Soldi buttati, visto che me lo mangerò fritto in padella! Ma ti sembra di spendere tanto per una persona a cui non sai nemmno se piacciono i pesci o no? E poi dove lo dovrei mettere, nella vasca da bagno?-

-Nel tuo cervello se vuoi, visto che a quanto pare contiene acqua e nient'altro!-

-E poi...lo tenevi nello zaino! In un sacchetto! Che cretino, e se si rompeva?-

-Non sono stupido come credi, ho fatto un incantesimo di indistruttibilità al sacchetto, sciocca! Se sapevo che eri così materialista, la prossima volta ti compravo una collana! Cavolo, e sì che te l'ho preso solo perchè la tua amica Dotty mi ha detto che l'azzurro e l'argento sono i tuoi colori preferiti-

E di colpo, il silenzio fra noi, pesante come un macigno. "I miei colori preferiti..." penso, mordendomi le labbra. Il pescolino nuota beato nel sacchetto, riluncendo di squame azzurre e argentee. Nathan mi guarda, ferito, infuriato. C'è qualcosa nei suoi occhi di ghiaccio... un ombra di pena, di tristezza. Di colpo mi sento una merda.

Si rinfila i mocassini e va verso la porta. -E va bene, me ne vado-

-Fermo!- urlo senza neanche rendermi conto, correndo verso di lui e bloccandogli la porta col chiavistello -non ti ho dato il permesso di entrare...ora non ti do il permesso di uscire.-

I suoi occhi si spalancano, presi alla sprovvista. Chiudo la porta a chiave, che infilo nella tasca dei pantaloni, e mi dirigo in cucina senza degnarlo di un' occhiata.

Mi segue incuriosito -la chiave che hai messo nelle mutande era un invito implicito?-

-No- ribatto secca, prendendo una bacinella arancione. La riempio d'acqua e ci ficco il pesce dentro. -Lo tengo. Se crepa subito come fanno i pescolini rossi non è colpa mia.-

Mi guarda, inespressivo, indecrifrabile per un lungo secondo -se lo tieni, allora devi liberarti del gatto.-

-Si chiama Chuchino. E no, piuttosto mi libero di te!-

Ghigna -ma non mi avevi proibito di uscire?-

-Per stasera puoi restare. A quanto pare la mia casa è diventata un rifugio per animali in difficoltà. Un cucciolo di gatto, un pesce in via d'estinzione e un randagio bagnato.-

Arriccia le labbra, come se non volesse mostrarmi il suo sorriso contento. Cerca di no n mostrarmi che è felice che io la tengo davvero, la sua trota tailandese. E anch'io arriccio le labbra, cercando di non mostrarmi troppo contenta che non si è arrabbiato con me per il modo stronzo in cui mi sono comportata.

"Non te ne sei andato", penso, fissandomi le ciabatte pelose "sei rimasto qua".

-Glenn?- sussurra, i suoi occhi di ghiaccio incontrano i miei.

-uhm?- I miei occhi, nei suoi occhi.

Nathan sorride.

-Dov'è il bagno?-

 

 

Mentre Nathan si asciuga col phon, decido di chiamare il pesce Shrek (per via del mio umorismo perverso), e lo metto su un armadio troppo in alto per Chuchino. Non vorrei che il gatto decida che il cibo tailandese gli piace.

Quando Nathan torna, ricominciamo l'allenamento da strega. A quanto pare, gli anziani del Circolo della Luna gli hanno detto di "darsi una mossa nell'addestrarmi", e saltiamo tutti i convenevoli. Per prima cosa mi fa ripetere un paio di volte l'esercizio per fulminare la lampadina che avevo già sperimentato: un incantesimo di distruzione, ed è nella distruzione che si basa la magia della Luna. Gli adepti del Sole, invece, sono specializzati nella Creazione e nell'energia benefica, come Anthon.

"Anthon...", penso, togliendomi una goccia di sudore dalla fronte. Non ho tempo di pensare a lui, non adesso "Resta concentrata".

Dopo che ho padroneggiato l'incantesimo, Nathan mi insegna come creare un aurea di energia negativa fra le mani, da usare come poiettile da lancia.

-è un incantesimo basilare, ma fondamentale- mi dice Mister Moretto, aggiustandomi la posizione delle mani nell incantsimo -proiettili del genere hanno fatto stragi durante la guerra contro i maghi del Sole. Prega che non ti serva mai evocarlo.-

L'aurea oscura ha una sfumatura blu talmente scuro da sembrare nero, ma è punteggiata di puntini luminosi, minuscole stelle brillanti. Vicino alle mie mani, invece, l'aurea ha un chiarore bianco perlaceo "La notte e le stelle, e le mie mani sono la Luna", penso, osservandomi le mani su cui l'aurea crea strani giochi di luce e ombra "mai mi sono sentita strega della Notte come in questo momento."

Passano almeno tre ore prima che io riesca a padroneggiare perfettamente l'incanto. Quando finiamo è l'una del mattino, e io cado sul divano sfinita. Chuchino mi salta sulla pancia e comincia a mordicchiarmi il bottone dei pantaloni, ma sono troppo stanca per scacciarlo.

-La magia è un energia- mi dice Nathan, che invece è allegro e pinpante come una rosa come se si fosse appena alzato dal letto -e, come altra energia che eserciti sul tuo corpo, come quando corri o fai sport per ore, esigerà la tua fatica. A proposito- aggiunge, guardando il micetto -quella bestiaccia stà cercando di spogliarti. Ammetto che non è poi stupido come sembra.-

Sono talmente stanca che non ho neanche la forza di lanciarli un'occhiataccia -ha più probabilità lui di vedermi nuda che tu in tutta la vita- mugugno, distendendomi sul divano. Nathan si avvicina e mi alza i piedi, per poi sedersi e lasciare che io li appoggi sulla sua pancia. Con gli occhi che mi si chiudono, per stavolta possono anche permetterglierlo.

Intanto, Chuchino mi si è accoccolato sulla pancia, e accarrezzandolo chiudo definitamente gli occhi. Le sue fusa e la pioggia fuori dalla finestra sono gli unici rumori del mondo.

-Nathan...-mugugno dopo un pò. Ho gli occhi chiusi e il corpo rilassato, indolente. Mi distendo inconscia su un fianco, la mia solita posizione per dormire, e Chuchino mi graffia il golfino per non cadere per terra.

-Sì, Glenn?-

-..com'è andata a Chigaco?-

Un attimo di silenzio, di fusa e di pioggia.

-Gli anziani mi hanno solo detto di addestrarti, e poi hanno fatto un sacco di burocrazia. E poi...no.-

Nathan sorride, sistemando una coperta sopra di me, e al contempo cercando di non spostare i miei piedi per non svegliarmi -...il resto te lo racconterò più avanti. Non è un argomento per serate come questa. Dormi, biondina. Dormi, e sogna l'argento e l'azzurro, il caffè profumato, la musica dei Green Day e le centinaia di libri che leggi. Dormi, e sogna tutte le cose che ti piacciono. Il resto può attendere.-

E poi, ma forse era solo la mia immaginazione, disse ancora qualcosa. Un sussurro, un sospiro in una notte di pioggia. Quattro parole. Ma ormai ero già addormentata, e non le ricordo.

 

 

 

Wow. Ho scritto un capitolooooo!

Scusate lo sclero, ma la scuola mi ha rubato tempo, lo studio mi ha sottratto un bel pò di pomeriggi liberi, e in quelli in cui non ho niente da studiare sono impegnata da altre parti. Oppure sono talmente stanca che non ho voglia di scrivere. Ma insomma, alla fine ce l'ho fatta a pubblicare.

Riassunto delle puntate precedenti: Nathan era a Chigaco, Glenn ha visto Anthon che gli ha fatto tenere il gattino. Anticipazione della puntata sucessiva (su Italia 1!! XD): Anthon potrebbe scoprire qualcosa...

 

Ok, non dico altro. Vi ho dato l'anticipazione solo perchè siete state davvero fantastiche a seguire le mie storie fin'ora, anche con questo mega-ritardo. Anche se erano mesi che non scrivevo, ho ricevuto nuove recensioni e messaggi privati per questa storia. Ragazze, parlo sul serio quando dico che il vostro interesse mi ha riscaldato il cuore meglio di una cioccolata calda!! <3 Seriamente, grazie, grazie della pazienza. Farò del mio meglio per riprendere a pubblicare almeno ogni settimana.

E come sempre.. siate stronze e sincere nelle recensioni! ;)

   
 
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