Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: BlondieLoveHim    11/11/2011    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MY WORLD TOUR 2.0♥ - "Dai! Vieni giù è tardi!" Sonno totale. - "Dai! Non fare tardi, sai che devi andare da Alex oggi!" Ancora più sonno. Si aprì la porta di camera mia, e arrivò lui, il solito rompiscatole a svegliarmi. Mio fratello?! No no non lui. Era solamente quel furbacchione di Spike, il mio cane. Ogni volta che alla mattina sentiva pronunciare il mio nome da mia madre si precipitava in camera mia a saltarmi addosso. Fino lì ci stava, ma quando incominciava a leccarmi la faccia la situazione era problematica. Mi tirai su seduta, Spike in fondo al letto che scodinzolava, la mia faccia sconvolta dal sonno, capelli arruffati e occhi ancora chiusi. Mi alzai e in stile "zombie" andai di sotto. - "Buongiorno dormigliona! Allora sei pronta per promuovere il disco?" Disse mio padre venendomi vicino. Io presi una tazza da sopra il lavandino e la riempii di latte. Poi venne mia madre da me: - "Ehi... Sei davvero sicura di quello che stai per iniziare? Ci puoi benissimo rinunciare!" In quel momento posai la tazza non tanto leggermente sul tavolo: - "Mamma! NO CHE NON CI RINUNCIO. Perché dovrei fare come te? Tu che chiedi a me di rinunciare? Perché? Solo perché hai fatto la stessa cosa tu con la danza?!" Ci fu silenzio per qualche secondo, mia madre mi fissava impietrita, mio padre faceva lo stesso, mio fratello interruppe qul silenzio imbarazzante: - "Beh, io vado da Seth!" E dopo che se ne andò ci fu ancora silenzio, a quel punto andai di sopra a cambiarmi e uscii immediatamente. Mi fermai qualche secondo davanti alla porta chiusa e sentii mio padre rimproverare mia madre: - "Lasciala fare ciò che vuole davvero!" A quel punto andai e mi lascia la porta alle spalle. La vidi. Era lontana ma potevo raggiungerla. - "Elena!" Non si girò, allora tentai di correrle dietro. La raggiunsi. - "Ehi ciao!" - "Ciao Sabri! Speravo di rivederti..." - "Perché?" - "Ho un favore da chiederti, se per te non è troppo. Vedi..." - "Si si dimmi, non c'è problema, dev parlarti anche io..." - "Allora dimmi, la mia non è così importante" - "Mmmh, ok. Beh ecco vedi, quel cantante. Lo hai mai sognato?" - "Parli di Justin vero? No, vorrei ma raramente mi è capitato. E quando capitava beh, era offuscato." Silenzio. Voltai la testa verso il basso. - "Io l'ho sognato. E non era offuscato, si vedeva benissimo." In un attimo Elena strizzò gli occhi. - "Davvero?!" - "Si, ma... E' stato strano. So bene che non mi interessa minimamente a me, ma ieri ho pianto." - "Pianto?! Per cosa?" Disse ridendo come se volesse sdrammatizzare. - "Per lui. Ho letto la sua storia..." In quel momento voltò la testa da un lato e mi regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi, dopo di che disse: - "E' normale, credo. Pinago anche io per lui alle volte. Andiamo a fare colazione insieme? Ho fame!" Sorrisi e le feci cenno con la testa di si. Raggiunsimo il bar, il solito, quello di sempre e ci sedemmo al tavolo insieme. E dopo che avevamo ordinato due croissant le chiesi incuriosita: - "Ma, tu che dovevi chiedermi??" Lei mise la sua borsa sul tavolo e tirò fuori due biglietti. - "Ecco! Questi sono tutto ciò che desidera una come me, ma ne ho due, uno era della mia amica, credevo di poterglielo dare, ma abbiamo litigato e quindi... Tieni. Se ti va." Mi diede il biglietto in mano, non sapevo che era allora comincia a leggere che c'era scritto. - DATA - TRIBUNA NUMERATA - Era un biglietto di colore giallo, con tipo dei codici, poi buttai un occhio in basso a destra: - JUSTIN BIEBER IN MY WORLD TOUR 2.0, - - "Non credo ti vada di venire, però ti lascio il biglietto in caso cambi idea, scusa ma devo proprio scappare ora!" Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere, lasciò i soldi sul tavolo per pagare e raggiunse l'uscita. Mi salutò ancora una volta con la mano. Misi quel biglietto per bene nel mio book degli spartiti. A quel punto andai a pagare e mi avviai verso lo studio. Oggi era una grande giornata. Cuffie alle orecchie, ascoltavo -HEY SOUL SISTER- di Train, mi metteva allegria e arrivai da Alex con il sorriso: - "Ciaooo splendore!" Mi prese in braccio, e ammetto che mi fece rimanere piuttosto perplessa. - "Come mai così felice oggi Ale?!" - "Beh, tu non sei felice di registrare il tuo primo CD?!" - "Sì certo che lo sono!" A quel punto mi uscì spontaneamente un sorriso enorme, di quelli che non facevo mai. Nonostante la mia paura e la mia agitazione passai il pomeriggio abbastanza tranquillamente, cominciavo a essere più sicura di me. Registrai le cinque canzoni, anche se davvero credevo che il giorno dopo sarei morta dopo aver avuto il produttore della Island Records davanti ai miei occhi. Ero un'esplosione di emozioni, piangevo a volte, a volte ridevo senza fermarmi. Ma grazie ad Alex passai una bella giornata, rassicurata dai suoi complimenti. Il pomeriggio tardi, verso le 7 di sera, tornai a casa e mia madre era lì che aspettava.
  
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