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Autore: _Clois_    11/11/2011    0 recensioni
Mi chiamo Marie e sono una vampira. Nella mia non-vita ho un unico scopo: riprendermi ciò che ho perso!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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.Ritorno al passato.
Mentre aspettavo, mi guardai intorno. La sala era sommersa da gingilli e oggetti di valore d’epoca.
Nonostante sia passato molto tempo e che in quest’epoca tutto è tecnologico, amo ancora la vita semplice di prima nonostante adesso la medicina sia molto avanzata e più sicura.
Quando sentii i piccoli passi di Elena avvicinarsi, smisi di pensare e tornai in me.  
Chissà se Elena può veramente aiutarmi, ne ho davvero bisogno.
<< Eccomi qui >> . Disse lei <<  Prendila pure  >>.
<<  Grazie. Allora da che posso iniziare, tu sai vero che dovevo sposarmi? >>. Le dissi, cercando di capire cosa sapesse su di me.
<<  No, a dire la verità no. Non so molto su di te … Se ti va raccontami tutto, dall’inizio >>.
<<  Bene, allora ti racconterò dall’inizio, ovvero, nella Reggia del dolore, dove tutto è incominciato >>.
<<  In quel tempo io non ero ancora vampira. Ero un’ umana, proprio come te! Non  ero ben vista dalla gente altolocata né dal ceto medio, se è per questo. Ero solo un’inutile "rifiuto umano"  >>.
Mentre raccontavo, nella mia mente, riaffioravano mille ricordi: dai mille furti al mercato della frutta alle notti passate a dormire nel fienile di un signore onesto e diligente ma comunque povero.
<<  Un giorno vidi per le stradine che, spesso, pullulavano di gente povera, un signore. Non era come gli altri, aveva un’aria principesca, come se fosse appena uscito da un libro di favole >>.
<< Veniamo al punto? >>. Disse Damon, siccome conosceva la storia, mentre sbucava da dietro la porta della cucina.
<< Smettila! Taci, io non la so, la storia >>. Gli disse Elena, infastidita.
Ripresi a raccontare senza farmelo ripetere due volte.
<< Quest’uomo si chiamava Darcy, Darcy Choiseul >>.
<< Sai, un tempo era diverso. Le persone si corteggiavano a lungo e non erano ammesse relazioni tra due persone di diverso ceto. Per loro era come se si fidanzassero un nobile gatto ed uno sciatto criceto! Inammissibile! >>.
Tutto ciò era ingiusto. Se le cose fossero andate come vanno adesso, se io e Darcy eravamo liberi di vivere il nostro amore e se la società di quel tempo non era cosi ottusa, adesso saremmo insieme o forse no.
Non mi piace pensare troppo, mi estranea dal mondo reale e tutto ciò che ricavo è un castello di sé, di ma e di forse. Insomma, non ci ricavo un bel niente!
<< Marie? Ti sei persa? >>. Mi disse Damon sfoderando uno dei suoi bei sorrisi.
<< No, sono ancora qua, per tua sfortuna! >>. Risi mentre Damon mi fece una smorfia.
<< Comunque quell’uomo, un giorno, venne a far visita alla signora Chastity Burns, ovvero la donna per cui lavoravo.
Chastity Burns, era una donna di appena venticinque anni, vedova di  Mark Choiseul, l’anziano ma ricchissimo zio di Darcy >>.  
<< Ah, quindi è quel giorno che vi siete conosciuti? >>. Mi chiese Elena con aria sognante.
<<  Si, esatto. Ricordo che avvenne tutto cosi velocemente, come se da lì a poco stesse per esplodere una bomba! >>.
<<  Racconta! >>. Mi dissero entrambi.
<< Beh, Chastity Burns aveva appena lasciato la stanza perché una cameriera, in cucina, aveva appena fatto cadere un oggetto fragile, visto che fino in  veranda si sentì il rumore. Appena lei se ne andò,  chiesi a Darcy se aveva ancora bisogno della mia presenza, se voleva qualcos’altro. Invece lui mi guardò con i suoi bellissimi occhi verdi e con quel suo meraviglioso sorriso che fa sciogliere il cuore.  
Mi ricordo che mi disse esattamente:  << No, grazie ma tu, tu avresti davvero bisogno di qualcuno che ti faccia illuminare quel viso splendido con un altrettanto meraviglioso sorriso >>.
Assurdo, non è vero? Io mi aspettavo un: <<  Sparisci, inutile serva! >>. E invece … >>.
<< Già, a volte, le persone ti sorprendono >>. Disse Elena, mentre guardava Damon negli occhi.
<< Se alludi a me, mia cara, non posso fare altro che darti ragione >>. Le rispose Damon, ricambiando il suo sguardo.
Quanto sono invidiosa! Sono cosi carini assieme, sono felici dopo tanto tempo passato ad odiarsi e litigare per svariati motivi.
Invece io? Sono qui, bloccata in questo diamine di secolo, senza Darcy e senza speranze di trovarlo.
<< Beh, dai è tardi! Vado a casa a dormire, per quanto mi possa servire >>. Dissi alzandomi dal divano ed avviandomi davanti alla porta.
<<  Ma … Marie, io vorrei  sentire tutta la storia cosi posso darti una mano >>.
Sorrisi a quel tentativo di Elena nel cercare di sistemare cose impossibili! So bene che nessuno potrà mai riportarlo indietro, ormai non più.
<< Non ti preoccupare, Elena. Sono venuta qua con un intento impossibile da raggiungere. Scusatemi, non avrei dovuto venire qui, soprattutto senza preavviso. Ci sentiamo >>.
Dopo aver detto ciò, chiusi la porta senza neanche stare a sentire cosa aveva da ribattere Elena.
Ero stanca di quella situazione, ero stanca di quei ricordi, di tutto.
Guardai l’orologio che avevo al polso e vidi che erano le due del mattino, troppo tardi per andare da Martha, la mia vicina di casa.
Allora decisi di andare in uno di quei bellissimi prati verdi di Mystic Falls, vicino a casa mia.
Mi sdraiai su quell’erba soffice e  bella che mi ricordava i capelli del mio principe.
Tutto, in realtà, mi ricordava lui: il cielo, le nuvole, perfino l’aria!
Sentivo delle urla provenire dal piano di sotto. Erano di Darcy e la Signora Chastity.
<< Lord Darcy, hai completamente perso la ragione? Quell’essere spregevole è solo una sciatta cameriera!Non può stare insieme a lei! >>.
<< No, lei non è una sciatta cameriera, lei è un essere umano. Anzi, no, lei è la mia principessa!  E ho intenzione di sposarla, anche adesso! Mia cara zia >>.
<< Il mio defunto marito diceva sempre che eri il migliore della famiglia, il figlio perfetto ma in realtà sei solo sciatto e stupido come quella cameriera! >>.
Sentii uno sbattere feroce di porta, capii di aver messo in litigio la mia padrona e il mio principe.
Mi avvicinai piano al corrimano e comincia a scendere le scale con la paura che, da un momento all’altro, mi sarei trovata di fronte la mia padrona.
<< Marie? Cosa ci fai qui, torna sopra! Subito! >>. Mi disse Darcy con fare frettoloso.
<< Darcy, io, ho paura. Non voglio starti lontana, combatterò con te, se servirà a qualcosa >>.
In quel momento mi sentii una Giovanna D’Arco che non diede ascolto a nessuno tranne che a Dio e all’istinto.
Sinceramente non sono stata inviata da Dio per combattere guerre, ne sono stata inviata da Dio sulla terra, ma cercare di assottigliare una faida di famiglia era pressappoco uguale considerando che, la famiglia in questione, erano i Choiseul.
<< Amo il tuo spirito guerriero, Marie, ma amo ancora di più il fatto che tu non debba fare nulla di stupido e insensato per stare insieme a me, capito?>>.
Se pensa che io me ne staro lì, ferma a guardare mentre il nostro amore viene distrutto da quella stupida vedova, si sbaglia!
Non dissi niente, semplicemente mi girai verso la porta per andare al grande giardino.
Credo che lui abbia capito le mie intenzioni, infatti, mi circonda il polso con la sua mano calda e forte.
<< Hai capito almeno una sola parola di quello che ti ho detto? >>, Mi chiese con un tono duro.
<< Si, ma non ho intenzione di stare inerme davanti a tutto questo >>. Gli dissi guardandolo negli occhi e sperando in un suo stravolgimento dei piani!
<< Tu ne devi rimanere fuori, Marie! Non lo voglio ripetere più, va bene? Tu, non puoi pensare di fare l’eroina in ogni situazione, di mettere in pericolo la tua vita. Io, io non voglio che accada … Perché ti amo e non voglio perderti quando finalmente ti ho trovato >>.
<< Anch’io  ti amo, Darcy. Ed è per questo che ti voglio stare accanto, perché non ti voglio perdere >>.
<< Vieni qui, amore >>. Mi disse mentre allungò il braccio verso di me.
Mi viene quasi da piangere ma, trattengo queste lacrime amare. Cerco di essere felice ma il solo pensiero di perderlo mi fa stare male, molto male.
Gli vado incontro e lo abbraccio, lo tengo stretto come un bambino povero fa con la sua razione di cibo giornaliera.
Nonostante ho cercato di cacciare quelle lacrime, di nasconderle, mi scendono copiose sul viso e, anche se il mio viso è nascosto tra la camicia del mio amato, lui percepisce il bagnato e i singhiozzi prodotti dal troppo trattenere delle lacrime.
<< Amore mio, perché piangi? >>. Mi chiese con fare pacato.
<< Perché pensavo. Pensavo a te, a me, a noi. A ciò che siamo insieme ed a ciò che siamo separati,  amore  mio! >>.
<< Non capisco dove porti questo tuo discorso >>. Mi disse confuso.
<< Non capisci? Se io adesso non combatto il nostro amore insieme a te, potrebbe anche funzionare,  magari usciremo vivi da questa storia ma …>>.
Non riesco a  continuare la frase, è troppo doloroso.
<< Ma cosa? >>.
<< Nessuno, perfino te che sei un vampiro, può fermare il tempo. Tutto ciò è inevitabile, Darcy. Prima o poi io invecchierò e per te non sarà bello essere fidanzato con una vecchia e … >>.
<< Era questo a cui alludevi, principessa? E’ cosi ridicolo! Amore mio, io ti amo e ti amerò sempre in qualunque forma tu sia, lo capisci questo? >>.
<< No, tu adesso dici cosi ma, quando sarà il momento mi lascerai e te ne andrai con una giovane donzella! >>.  
Sono fermamente convinta di ciò, nessuno può resistere al fascino delle ragazzine, nemmeno lui!
<< Tu credi davvero che, appena avrò un’opportunità, scapperò con una ragazzina insulsa e verginella? >>.
<< No, adesso non lo faresti ma, quando gli anni passeranno ed io invecchierò, lo farai. Non ti biasimo per questo, amore mio, è naturale! >>.
<< E’ assurdo! Tu mi stai dicendo questo ma, ti sei accorta che sei fidanzata con un vampiro di mille  anni? >>.
<< Si, ma ti amo lo stesso >>.
<< Bene, anch’io ti amo e ti amerò anche in futuro >>.
Mi diede un bacio, uno di quelli passionali e fervidi che ci scambiavamo quando eravamo soli e, soprattutto, dopo queste discussioni.

Quel giorno non gli chiesi di trasformarmi anche se,  avrei voluto.
Mi manca la sua presenza. Ogni attimo, ogni secondo senza di lui mi fa male. Sento che, da un momento all’altro, scomparirò se non l’ho accanto. È come se tutto il mio mondo, i sogni, le speranze, tutto quanto fosse svanito nel nulla, insieme a lui.


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