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Autore: Piccola Any    11/11/2011    3 recensioni
Dal prologo:
"Sono venuta a offrirti il mio aiuto, giovane mago", concluse, con un sorriso.
"Aiuto per cosa?", chiese Merlino, confuso.
Igraine sospirò, fissando intensamente Merlino, quasi in maniera compassionevole. "La strega è tornata", sussurrò flebilmente. "E questa volta non si fermerà".
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Igraine, attraversando la città di giorno, si accorse di quanto fosse caotica e rumorosa. Vide un grandissimo mercato, dove le donne facevano continuamente acquisti. Non fu sorpresa di vedere tante giovani, della sua stessa età, che, dinanzi alle bancarelle dei vestiti, lanciavano dei gridolini estasiati. La strega rise nel vederle così felici, ma provò un po’ d’invidia nei loro confronti. Avrebbe dato qualsiasi cosa, per avere anche lei uno sguardo così spensierato.

Scuotendo la testa, superò il mercato e raggiunse le porte della città. Il sole splendeva alto nel cielo e i prati erano ancora rigogliosi. Era proprio una bella giornata. Sembrava che il temporale del giorno precedente non fosse mai esistito. Camminò per i prati fino a raggiungere l’inizio della foresta. Durante il suo tragitto colse dei fiori. Le piacevano molto. Erano così colorati e profumati, le mettevano allegria. Aveva intenzione di raccoglierne qualcuno per Gaius, come segno di ringraziamento per l’ospitalità ricevuta.

Passeggiò per un po’ di tempo, finché un rumore non attirò la sua attenzione. Subito si girò guardinga verso un cespuglio. Senza nessun timore, si avvicinò lentamente, chinandosi dinanzi al cespuglio. Con la mano scostò delle foglie e un corvo la aggredì. Lei, per la sorpresa, cadde per terra, facendo sparpagliare i fiori, che teneva con la mano sinistra, per terra.

Il corvo si posò sul ramo di un albero e la tenne d’occhio. Igraine non tardò ad alzarsi, fissò il corvo con rabbia. Alzò la mano, puntandola verso il volatile, che prontamente gracchiò. Igraine spalancò la bocca, in un misto tra stupore e a paura. Il corvo continuò a gracchiare, mentre Igraine cercava di ricomporsi. << Non credo proprio! >>, esclamò la ragazza, avvicinandosi furtivamente all’albero, in cui si trovava il volatile. << Anzi, >>, aggiunse in tono glaciale, << perché non ci vai prima tu >>. Gli occhi di Igraine si fecero più chiari e il corvo esplose. I suoi resti caddero per terra, sotto gli occhi della giovane, che si girò prontamente verso un altro albero, urlando: << tu >>. Puntò la mano contro delle foglie e un altro corvo cadde ai suoi piedi. << Ti sto lasciando in vita, non perché sono magnanima >>, lo avvertì fredda, << ma solo perché tu riferisca alla padrona il messaggio >>, continuò, << dì che quello che è accaduto al tuo compagno è soltanto l’inizio >>.

Il corvo scattò in piedi e volò via, mentre Igraine pronunciava a bassa voce una formula. I resti del corvo morto sprofondarono in una buca, che poi fu coperta dalla terra. Igraine raccolse un fiore, che le era caduto dalle mani, e lo poggiò sul punto esatto, dove giaceva quel che restava del corpo del corvo. << Mi dispiace >>, sussurrò.

<< Igraine >>, sussultò nell’udire il suo nome, appellato da qualcuno. Si girò e vide Merlino, che teneva una balestra in mano. << Emrys >>, rispose lei, accennando un sorriso. << Che ci fai qui? >>.

<< C’è una battuta di caccia >>, spiegò il giovane mago con voce sconsolata.

<< Non mi sembri molto entusiasta >>, giudicò Igraine, scrutando la sua espressione.

<< Per nulla >>, ammise Merlino.

<< E allora perché sei venuto? >>.

<< Perché quel somare reale… >>.

<< Quante altre oscenità dovranno udire le mie orecchie >>, dichiarò una voce prorompente, che fece sobbalzare Merlino.

<< Eccolo >>, mormorò il mago, sbuffando, provocando una risatina da parte di Igraine.

Un giovane dagli occhi azzurri e dai capelli biondi fece capolinea da dietro gli alberi. << Sei sempre il solito idio… >>, commentò il biondo, ma s’interruppe nell’accorgersi che non era presente solo Merlino. I suoi occhi erano pieni di sorpresa nell’osservare Igraine, che ricambiava lo sguardo sorridente.

La ragazza fece un profondo inchino, sussurrando: << vostra altezza >>. Subito Artù ricambiò.  Merlino fu curioso di vedere la sua reazione, se avesse rivelato il nome della ragazza. Infatti, non tardò a presentarla. << Artù, permettetemi di presentarvi una nuova cittadina di Camelot, giunta qui da poco >>, fece una pausa pregustando la scena, << Igraine >>.

Artù sbarrò gli occhi e aprì leggermente la bocca. In lui si manifestarono tantissime emozioni, causate solo da quel nome. Non passò molto tempo e Artù si ricompose. << E’ un piacere >>, dichiarò, rivolgendosi a Igraine. << Mi chiedo solo cosa ci faccia una giovane fanciulla, qui, tutta sola >>, espose il suo dubbio, per sviare il suo comportamento, assunto precedentemente.

<< Non temete altezza >>, lo rassicurò Igraine, << ci sono cresciuta nelle foreste >>, spiegò.

<< Non lo metto in dubbio >>, rispose Artù, avvicinandosi, << ma comprenderete che non posso lasciare una fanciulla qui sola nella foresta. Quindi, sarei molto lieto se vi scortassi a Camelot >>, concluse, molto formalmente.

Igraine, senza pudore, guardò Merlino, che scosse la testa. La giovane sospirò, spostando il suo sguardo su Artù. << Volentieri >>, accettò Igraine.

<< Bene >>, dichiarò Artù infastidito, dall’occhiata che Igraine aveva lanciato a Merlino, << Merlino, prendi i cavalli >>, ordinò al suo servitore.

Merlino annuì, lasciandoli soli.

<< Bene >>, ripeté Artù, offrendo il braccio alla giovane, << se volete seguirmi >>.

Igraine trattenne una risata per il comportamento del giovane Pendragon. L’avevano avvertita che avrebbe suscitato in lui qualcosa a causa del suo nome. Come poteva giudicarlo? Infondo, quel nome doveva essere molto importante per lui.

Comunque, la fanciulla si avvicinò al giovane e accettò il possente braccio. Insieme s’incamminarono nella direzione in cui Merlino si era diretto. Il silenzio regnava sovrano tra i due. Nessuno si accingeva a proferire parola, finché l’erede dei Pendragon prese la parola: << da dove provenite? >>.

<< Da un paese lontano da qui >>, rispose Igraine, che fissava inespressiva gli alberi. << Sono giunta a Camelot per trovare un lavoro >>, espose le sue ragione al re, che l’ascoltava piuttosto interessato.

<< Di che genere? >>, chiese Artù.

<< Qualsiasi cosa >>, specificò Igraine, << anche se ho un particolare talento per l’ago e il filo >>, rilevò volutamente, sperando che l’interesse di Artù verso il suo nome la aiutasse in qualche modo, come ad esempio trovare un lavoro in cui fosse brava.

<< Interessante >>, mormorò.

Nel frattempo Merlino, che aveva già preso i cavalli, involontariamente aveva ascoltato quasi tutta la conversazione tra i due. Borbottò tra se: << Incredibile >>. Era pur vero che fosse un nome molto particolare, ma mai aveva visto Artù così galante nei confronti di una semplice ragazza, eccetto Gwen.

I due, finalmente, giunsero nel luogo dov’era Merlino e Igraine lasciò il braccio di Artù. Senza aspettare le disposizioni del principe, Igraine si diresse verso un cavallo, che casualmente risultò essere quello di Merlino. Fece per montare e i due accorsero. Merlino rimase ancora più sorpreso dalla reazione di Artù, che era intervenuto per aiutare Igraine a salire sul cavallo, ma non occorse l’aiuto di nessuno dei due, poiché Igraine, nella stessa posizione di un amazzone, era già pronta sull’equino.

Artù montò sul suo cavallo, non distogliendo lo sguardo dalla ragazza. Merlino salì, imbarazzato, sul cavallo. Cercò di prendere le briglie, ma si accorse che erano già tra le mani di Igraine. Artù scosse la testa, con un mezzo sorriso sulle labbra e spronò il suo cavallo a partire. Igraine imitò il principe, con dietro un Merlino rosso.

Nel frattempo, molto lontano da lì, un corvo volava su una foresta, finché si posò sulla finestra di un piccolo tugurio. Gracchiò per attirare l’attenzione, guadagnando lo sguardo su di lui da parte di una donna, che non appena lo vide sorrise compiaciuta. Si avvicinò a lui e gli chiese: << che notizie mi porti, amico mio? >>.

Il corvo gracchiò di nuovo, ma stavolta la donna non ne fu contenta. I suoi occhi divennero rossi ed emise un ringhio. Scacciò in malo modo il corvo, mormorando: << maledetta traditrice >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

 

 

 

Salve, sono riuscita ad aggiornare a poca distanza di tempo e il capitolo è un po’ più lungo. Qui, avviene uno dei momenti che preferisco di più: l’incontro tra Igraine e Artù. Ancora non avete visto niente riguardo a loro!!!!! Riguardo Igraine, la sua figura è leggermente chiarita. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio di cuore: Grinpow, Daphne91 e Raen91 che mi hanno dedicato un po’ di tempo, recensendo il capitolo scorso e ringrazio anche coloro che l’hanno letto e messo tra le storie seguite.

Guardate che sono graditi anche nuovi recensori, mi piace sapere cosa pensate della storia. Buona lettura a tutti. Un bacino, Any.

  
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