Mi sembra impossibile che sia passato così poco tempo.
A volte sento di poter rivivere quei momenti, così puri, così veri, volati via ondeggiando nella brezza leggera, ed infine strattonati con crudeltà, lontani da me.
Quando mi fermo a ricordare, voglio ricordare a dovere. Non voglio accontentarmi di un'immagine impressa da qualche parte nella mia testa che di punto in bianco riappare nel bel mezzo di una comunissima attività quotidiana, non voglio riservarle quel trattamento, non voglio che i miei ricordi siano ridotti a qualche immagine, a qualche suono sepolto dentro di me. Non voglio che i ricordi sfumino, che si ingialliscano, che si ricoprano di brina leggera fino a congelarsi, appesantirsi, affondare sempre più inafferrabili da qualche parte dentro di me.
E' necessario che io metta in pausa il presente e tenti di rivivere nella mia testa tutto ciò che ho provato. Istante per istante, è necessario aggrapparsi alla propria memoria, ad ogni singolo istante, ad ogni suono, ad ogni odore, ad ogni singolo istante, senza tralasciare niente, neanche il più insignificante dei dettagli.
Talvolta, mi sento un'anziana seduta alla finestra, accanto alla stufa, in autunno, con le caldarroste dolcemente adagiate sul grembiule, intenta ad osservare le foglie che cadono dagli alberi e ad associare ad ogni foglia ingiallita, un ricordo. Un delizioso ricordo che si accomoda con leggerezza sull'aria e con grazia raggiunge la sua fine.
Mi piace immaginarmi così, con i capelli grigiastri, tenuti in una crocchia morbida sul capo, con qualche elegante boccolo scivolato via dalla pinza all'altezza degli orecchini, delle banali perle... quelle del mio primo compleanno.
Mi piace pensare che invecchierò così serenamente.