Da quando il trasformismo è diventato un’esigenza
Lui ti
penetra nei muri ti fa breccia nella porta,
ma in fondo viene a dirti che la tua anima non e' morta
Si rilassava troppo a scrivere, specialmente
quando la sera sentiva una
sensazione opprimente scendergli addosso e, non avendo nient'altro da
fare,
nessuno da stare ad ascoltare o con cui poter parlare, intingeva la
penna
nell'inchiostro e viaggiava nel passato, nelle sue mille delusioni di
vita. Le
soppesava tranquillo, lontano, quasi non fossero state sue, e rideva di
come
fossero così tremendamente da libro, senza neppure
rimaneggiarle. E
pensare che una volta Minato si era complimentato per la sua fervida
fantasia!
Di solito tentava di renderle un po' meno personali, perché
riconducessero il
meno possibile a lui, ma quella sera Jiraiya decise di prendere
semplicemente
in mano la penna e farla scorrere sul foglio senza controllare
svolgimenti,
trama, originalità o altro. Aveva deciso semplicemente di scrivere.
Una donna si muoveva sul suo foglio: era
terribilmente bella, aveva un
seno grande - come avrebbe potuto essere altrimenti? - e lunghi
capelli.
Era statuaria e coraggiosa, tutta d'un pezzo, aveva un temperamento
piuttosto
maschile. Forse dipendeva dal fatto che non faceva altro che scrivere
di uomini
assetati di donne. Aveva un bel viso, e un bel corpo, e non stava
facendo il
bagno. Jiraiya si fermò un attimo, sorridendo sornione, e riprese a
scrivere.
Stai a vedere che con il passare degli anni diventava più casto, invece
che più
pervertito!
Non stava facendo il bagno, non stava facendo neanche l’amore.
Indossava una semplice vestaglia
annodata in vita e se ne stava seduta a guardare davanti a sé, cosa non
lo
sapeva. Il modo in cui era corrugata la sua fronte, il modo in cui
stringeva le
labbra infastidita erano bellissimi.
Poi, ad un tratto, comparve un uomo: era
alto, smilzo, dai lunghi
capelli. Gli assomigliava un po’. Le si avvicinò in silenzio e disse
qualcosa,
qualcosa di terribile, perché prese un bel pugno in faccia da lei, che
all’improvviso sembrava rinfrancata. Rise persino e le sue labbra rosse
si
rilassarono, diventando ancora più belle. Poi lo baciò senza dire
altro, e
Jiraiya si sentì in paradiso. Sapeva bene chi fosse quella donna.
Posò la penna sul tavolino e fissò il foglio,
malinconico.
Nonostante gli anni passassero, aveva ancora
dei sentimenti. Provava
ancora quei sentimenti. Ricordarsene
proprio quel giorno era stato stupido e crudele.
Si stiracchiò con un sospiro e si alzò in
piedi. Fuori dalla finestra
dietro di lui era sceso il buio e quando se ne accorse capì di essere
in
ritardo: aveva promesso a Naruto di offrirgli una cena, dopotutto era
sempre il
suo compleanno. Scribacchiò sul foglio frettolosamente ’11 novembre’,
lo appallottolò
e se lo infilò in tasca: in quel modo avrebbe avuto Tsunade per sé
almeno il
giorno del suo compleanno.
E’ come un
treno che è passato
con un carico di frutti
eravamo alla stazione, sì, ma dormivamo tutti
(La mia banda suona il
rock – Laura Pausini)
Auguri,
Jiraiya-sensei!
Credo di aver superato tutti i canoni dell’
“occulto” con questa flash e
so che non è bene aprire le mie considerazioni con questa frase. XD
Si sono combinate in me diverse esigenze,
tanto per citare il titolo,
tra cui quella di scrivere qualcosa per il compleanno dello splendido
personaggio maschile protagonista di questa raccolta (è uno dei miei
preferiti
di tutti i tempi, perché nonostante tutte le brutte esperienze di vita
ha
saputo sempre farsi forza ed andare avanti, senza rigettare i suoi
fallimenti
sugli altri), scrivere qualcosa di fluff, che ben si adattasse alla
canzone, una
delle poche “felici” dell’intero album (ovviamente non ci sono
riuscita, perché
ho l’angst nel sangue) e cercare di trascrivere con le parole nella
storia il
significato che questi versi che ho citato hanno per me. Rileggendo,
però,
credo che non si capisca per niente.
Allora provo a spiegarlo: i primi versi si
riferiscono ai sentimenti che
Jiraiya prova per Tsunade, gli ultimi al fatto che ha perso con lei
ogni occasione.
Il trasformismo a cui alludo nel titolo è la vera e propria personalità
di
Jiraiya, capace di essere l’uomo più profondo, ma anche più stupido del
mondo.
Spero, in ogni caso, che questa flash vi sia
piaciuta e che non via abbia
deluso; io ho amato scriverla.
Un grazie particolare va a Katia,
che mi ha riempito di gioia dicendomi di aver visto davanti a sé ciò
che ho
scritto (<3) e a ellacowgirl
(posso chiamarti così? ^^) che è stata tanto buona da recensire ogni
singolo
capitolo di questa mia raccolta: ho apprezzato ognuna delle tue parole
e ti
ringrazio per gli appunti sinceri che hai mosso su alcune flash. ^^
Questa
flash è dal punto di vista di Jiraiya, ma quelle dal punto di vista di
Tsunade
arriveranno. E’ una personalità troppo attraente per non essere più
analizzata.
^^
Alla prossima ^^
Next song -> Spaccacuore