Ecco il secondo capitolo, scusatemi ma la scuola occupa tanto del mio tempo quindi non posso pubblicare ogni quattro giorni. Spero davvero che vi possa piacere questa fanfiction, presto scoprirete un Joseph diverso...
Buona lettura!
 

Dopo il concerto telefonai Amy e le chiesi se l'indomani le sarebbe piaciuto uscire con me  
<< domani lavoro, mi dispiace >>  
rispose, sembrava davvero dispiaciuta. Poi le domandai quando fosse stata libera e tra vari impegni trovammo un piccolo spazio per il nostro incontro.

due giorni dopo...

<< ok, non so cosa mettermi e fra venti minuti devo uscire di casa. Sono nella merda.>>  dissi aprendo e richiudendo l'armadio nella speranza di trovare abiti diversi. Poi, quando ormai mancavano solo dieci minuti, decisi di mettere una maglia dei Rolling Stones, Adidas classiche, bianche e un jeans con una camicia dello stesso tessuto. Mi spruzzai addosso un po' di acqua di colonia e chiusi la porta di casa. La fortuna che avevo era quella di abitare davanti al Clifton's Cafeteria. Entrai, occupai il tavolo all'angolo e domandai al cameriere una tazza di caffè e il Times. Ero davvero troppo agitato così iniziai a bere qualche sorso di caffè per poi finire tutta la tazza in meno di due minuti. Mi dedicai alla lettura del quotidiano, ma non riuscii a separare una pagina dall'altra, così misi le mani sulle gambe e aspettai. La vidi entrare con un sorriso magnifico, molto sicura di se e un po' sbadata. Indossava una maglia rosa, di una stoffa leggera, con uno strano pizzo sull'orlo delle maniche, un jeans a sigaretta di un blu acceso e Clark beige. Venne direttamente al tavolo e, dopo aver posato la giacca sullo schienale della sedia, ordinò un cappuccino.  
<< acqua di colonia? >>  chiese, speravo non si sentisse troppo ma evidentemente mi sbagliavo  << Si. Si sente tanto? Non volevo metterne troppa... Non so dosare nemmeno l'acqua di colonia! >>  << Tranquillo, a me piace. Dimmi, cosa fai nella vita? >>   disse ironica, probabilmente aveva notato che ero nervoso  << Faccio il cantante, ho un sacco di fan >>   le risposi di rimando poi arrivò il cameriere a portare il suo cappuccino. Iniziò a berlo mentre io la continuavo a fissare con un'aria da pesce lesso  << puoi fare a meno di fissare la mia faccia in questo modo? Mi metti a disagio >>  esclamò quasi ridendo per non sembrare impulsiva  << Scusami. Comunque ti è rimasta della schiuma sulla guancia... Sembri Joker >>  ok, la mia battuta era penosa ma lei rise comunque. Continuammo parlare per ancora un'ora e poi, dopo averla accompagnata a lavoro, l'abbracciai e ci demmo un nuovo appuntamento, questa volta in un luogo più appartato.