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Autore: Sophie Hatter    12/11/2011    10 recensioni
“Senti, Potter, non so che cosa tu voglia ma non avevo alcuna intenzione di disturbare le vostre confidenze stamattina, mi trovavo già in aula per puro caso e non so cosa aggiungere a mia discolpa, perché non c’è altro che io possa dire, ma ti assicuro che ho cose ben più importanti di cui occuparmi che non siano i vostri affari personali… se invece vuoi chiedermi del prossimo finesettimana a Hogsmeade, con mio rammarico devo annunciarti che ho già preso appuntamento con uno Schiopodo Sparacoda”.
Mentre Lily cerca di recuperare il fiato dopo quel discorso a raffica, James Potter sorride enigmaticamente dietro alle spesse lenti degli occhiali rotondi, facendo salire una mano a spettinarsi i capelli già in disordine.
“A dire la verità, l’argomento era più che altro il primo”, risponde, “ma mi rallegra sapere che ti interessava ricevere un invito da me”, aggiunge, e Lily si sente avvampare di colpo.
Maledetto idiota.
*
La raccolta si è classificata seconda al "Lily e James, Missing Moments contest" di Tittivalechan91 indetto sul forum di Efp, vincendo inoltre il premio caratterizzazione e il premio originalità.
L'ottava shot si è classificata seconda a parimerito al contest "E tu cosa scegli?" di _Aras_ indetto sul forum di Efp.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Horace Lumacorno, I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love is... (the only weapon which I got to fight)'
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s7
Spargimento di sangue




Prompt: rosso
Ambientazione: settimo anno
Parole: 2300




19 Gennaio 1978

In questo preciso momento, James Potter è profondamente, tremendamente indeciso su una questione molto importante: non riesce a capire se odia di più se stesso o Mocciosus.
Si era ripromesso di non cascarci più, sapeva che Lily contava su di lui. Tuttavia, dopo mesi e mesi in cui si era limitato ad occhiatacce ed eloquenti gesti di offesa, aveva finito di nuovo per ritrovarsi invischiato nell’ennesimo duello.

“Signor Potter, prenda un altro fazzoletto. Quello è zuppo”, gli dice Madama Chips, interrompendo il corso dei suoi pensieri. James si riscuote e si toglie la pezza dal volto. Da bianca che era, ora se la ritrova in mano completamente tinta di un inequivocabile rosso sangue.
Sbuffa sonoramente, schizzandosi qualche goccia sui vestiti. Oh, magnifico. Macchiare ancora di più la divisa era ciò che gli mancava per completare il quadro. Ora, probabilmente, sembra uscito direttamente da una rissa in un pub di Nocturne Alley.
È a malapena in grado di bofonchiare un “grazie” striminzito, prima di prendere il fazzoletto pulito che Madama Chips gli porge e schiacciarselo di nuovo sul viso. Si osserva la mano sinistra con un misto di orrore e disgusto: ha le dita tutte macchiate. No, decisamente odia di più Mocciosus. Lui e quell’incantesimo di sua invenzione, che non manca mai di scagliargli contro.
All’inizio, James non voleva reagire. Ha risposto solo con qualche frase sarcastica. Innocenti battute di spirito, nulla di più. Poi però quel viscido omuncolo ha tirato troppo la corda e, anche se l’ha colpito di sorpresa, James ha messo mano immediatamente alla bacchetta. E ha reagito. Così il Vermicolo si è ritrovato con un naso ingigantito, mentre lui, all’inizio, ha semplicemente sentito un bruciore tagliente e qualcosa di liquido che gli colava sul viso. Dalla tempia, dal naso, dalla guancia, dal mento. Si è toccato la faccia, come un bambino che fa ancora fatica a rendersi conto di essersi fatto male cadendo dalla scopa giocattolo, e si è ritrovato le mani completamente sporche di sangue. Quasi non riusciva a crederci, a vedere tutto quel rosso.
Ha pensato che sarebbe morto dissanguato e per un attimo si è sentito cedere le ginocchia. Poi è passato di lì Vitious, che l’ha portato di corsa in infermeria, spedendo Mocciosus da Lumacorno (James è certo che il professore apprezzerà quel suo nuovo naso, gli dona molto di più). Madama Chips, manco a farlo apposta, aveva appena finito l’estratto di erbe cicatrizzanti, così, dopo avergli rifilato una pezza per tamponare il sangue, si è messa a prepararne uno nuovo.
Mentre sanguina, James riesce soltanto a pensare che Lily se la prenderà a morte con lui.
Sa che lei e Mocciosus non si parlano più. Si è reso conto che lei ha smesso di difenderlo, che lo disapprova. Tuttavia, implicitamente, gli ha sempre chiesto di tenersi lontano da scontri aperti con lui. E James si è sforzato di farlo, si è sforzato davvero oltre ogni limite. Ha ignorato ogni istigazione di Sirius, ogni provocazione di quell’idiota. Ma ora è successo l’irreparabile e – James ne è certo – Lily non darà ragione a lui.
Pochi minuti più tardi, si è inzuppato anche l’altro fazzoletto.
“Quanto ci vorrà per far andare via tutto?” chiede James a Madama Chips, quando finalmente lei gli applica i cerotti intrisi del decotto di erbe sui tagli. Lei sospira, alzando le spalle.
“Dovrà restare qui qualche ora, signor Potter”, gli annuncia. Qualche ora?! Magnifico, gli allenamenti di Quidditch salteranno completamente. E come diamine farà ad essere pronto per le otto, quando ci sarà la riunione mensile di Capiscuola e Prefetti con la McGranitt? È un disastro, un completo disastro. No, chiaramente James odia di più se stesso. Il perché è semplice: è riuscito, chissà come, a farsi nominare contemporaneamente Caposcuola e capitano della squadra di Grifondoro nello stesso anno.
Il risultato è che, ogni volta che si manifesta un imprevisto, è costretto ad annullare almeno uno dei due impegni – se non entrambi.
Davvero grandioso, tuttora si domanda come sia stato possibile.
“Si rilassi, signor Potter, le preparo una Pozione Ricostituente. Ha perso una discreta quantità di sangue. Cerchi di stare fermo, ora”.
A dire la verità James vorrebbe lavarsi le mani, ma ha la netta sensazione che, se oserà contraddire Madama Chips, scatenerà anche la sua ira. E dato che dovrà già sopportare quella di Lily, non la ritiene una buona mossa.
Tira fuori lo specchio, rassegnato, e comincia a chiamare Sirius. L’amico non lo lascia attendere troppo, comparendo dopo pochi secondi nell’immagine riflessa.
“Porco mondo! Che ti è successo, Prongs? Dove sei finito?”
“Infermeria, Mocciosus. Ti spiegherò meglio più tardi. Non posso fare casino, altrimenti Madama si arrabbia”, sussurra James a mezza voce. Sirius annuisce.
“Senti, devi farmi un favore. Ho bisogno che tu avverta qualcuno della squadra – Delia, o Ernest, o il primo che trovi in giro – e gli dica che stasera non potrò allenarli. Rimandiamo a domani, doppi allenamenti. Ah, dovresti anche avvertire Lily che non sono sicuro di farcela per la riunione. Non dirle dove sono, a meno che non inizi a torturarti per scoprirlo”.
“Sta’ tranquillo, in ogni caso non parlerei”, risponde Sirius, con un occhiolino ammiccante.
“Grazie, Pads”.
James sorride fugacemente. Chissà come ha fatto Sirius a non confonderlo con un vampiro, nello stato in cui è. Forse perché gli mancano i canini affilati.
Sospira rumorosamente, poi resta lì a guardarsi i pollici, come uno scemo.
Deve aspettare che quelle ferite si chiudano e nel mentre non ha assolutamente nulla da fare.
Pensa a Lily, molto intensamente. Sono circa quattro mesi che si frequentano e ancora non era giunta l’occasione per una litigata seria. Certo, bisticciano un sacco. Non hanno mai smesso di beccarsi incessantemente, neppure da quando è iniziata quella nuova fase del loro rapporto, fatta di baci e carezze e sedersi vicini a lezione. Ma tutto sommato, a modo loro, vanno d’accordo. Non è mai stato necessario parlare di Mocciosus e di come stavano le cose prima. Ora, però, è probabile che dovranno farlo. James ha paura, una paura folle che lei un giorno gli confessi che era innamorata di lui. È sicuro di non poterlo sopportare, sarà costretto a gettarsi a capofitto giù dalla torre di Astronomia se mai dovrà ascoltare una simile confessione da parte della sua donna.
Chissà se ora Lily sta torturando Sirius. Con una bella Fattura Solleticante, magari. Proprio il punto debole di Padfoot.
Ma soprattutto, chissà se Mocciosus è riuscito a guardarsi allo specchio e a vedere quanto gli donava il suo enorme naso prima di farselo riportare alle dimensioni originarie.
Mentre James riflette, sente la voce di Madama Chips proveniente da dietro la paratia.
“Che è successo, signorina?”
“Forbici troppo appuntite, stavo potando il mio Tranello del Diavolo che ha improvvisamente deciso di ribellarsi…”
Oh, cacchio.
Quella è la voce di Lily.
“Continui a tenere premuto con questo. Mi dia un secondo”.
“Grazie”.
James la sente avanzare di qualche passo. Dovrebbe disperatamente cercare qualcosa sotto cui nascondersi, dato che ha lasciato il Mantello dell’Invisibilità in dormitorio, ma proprio quando ha deciso di gettarsi a capofitto sotto il letto più vicino, realizza di aver esitato un secondo di troppo.
“E tu che ci fai qui?” esclama lei, incredula. James vorrebbe tanto far apparire una vanga e sotterrarsi in profondità nelle fondamenta di Hogwarts. È sicuro di essere uno spettacolo orribile, mentre lei è sempre ed immancabilmente bellissima, anche con i vestiti sporchi di terra e le mani imbrattate del color cremisi del sangue.
Proprio come lui.
“Ho avuto un… ehm… incidente di percorso mentre tornavo dall’ufficio di Silente”, farfuglia, sentendo che le ferite cominciano a tirargli la pelle.
Lily lo osserva con aria perplessa.
“Hai litigato con Mrs Purr?”
Quella potrebbe essere una buona scusa, in effetti.
“Già, quel gatto maledetto se l’è presa con me, chissà per quale motivo poi… Gazza si sarà dimenticato di darle da mangiare…”
“La sua pozione, signor Potter. La beva subito o l’effetto sarà uguale a mandar giù un bicchiere di succo di zucca. Signorina Evans, mi faccia vedere”.
“Un paio di tagli, tutto qui… perché una pozione?”
“Il signor Potter ha sanguinato parecchio. Guardi lì”.
Le due pezze completamente arrossate dal sangue che James ha perso dalle ferite stanno ancora lì in bella vista. Madama Chips complotta contro di lui, è evidente. In fondo ha sempre sospettato che non lo abbia molto in simpatia, con tutte le volte che lui, Sirius e Peter sono venuti in infermeria a salutare Remus dopo un plenilunio facendo immancabilmente un gran chiasso.
Non che fosse colpa loro, era lei che non riusciva a comprendere la necessità di tirare su di morale Remus dopo una trasformazione dolorosa. Almeno fino a che non sono diventati Animagi. Dopodiché, fare casino è diventato un modo per festeggiare ogni volta la loro avventura mensile. La scoperta di un nuovo passaggio segreto, o aver inseguito per scherzo quel branco di caprioli per tutta la notte. Cose che nessuno, se non loro, poteva comprendere.
Mentre Madama Chips medica Lily, lei non lo guarda. Lui sa che non gli crede, è fisicamente impossibile perdere tutto quel sangue per colpa dei graffi di un gatto – anche se perfido come Mrs Purr. Un’altra che di sicuro non l’ha molto in simpatia, dato il modo poco carino in cui si mette a soffiare quando lo incrocia. In effetti, il successo di James con le donne è piuttosto controverso.
Vorrebbe inventarsi un’alternativa convincente – ad esempio, una pioggia di coltelli scatenata su di lui da parte di un Pix infuriato – ma prima di poter preparare la messinscena, Lily gli si avvicina. Talmente tanto che riuscirebbe a distinguere ogni dettaglio del suo viso anche senza occhiali. Poi gli posa due dita su una tempia, in un punto preciso.
“Qui c’è l’arteria temporale. È molto superficiale, in questo punto. Per questo hai perso tanto sangue”, gli spiega, come se gli stesse tenendo una lezione sull’argomento. James non riesce a dire una parola: è troppo preso dai suoi gesti, dalla sensazione delle sue dita sulla pelle.
Quando gli si è avvicinata per la prima volta ha creduto di essere morto, perché ormai riteneva impossibile riuscire anche solo a sfiorarla in questa vita. Si era sentito rifiutare e disprezzare troppe volte per sperarci ancora. Eppure, dopo diversi secondi di frastornata immobilità, ha dovuto ammettere che la morte non poteva essere così concretamente realistica. Sembrava più un sogno ad occhi aperti, il sogno più ricorrente ed intenso che avesse mai fatto fin da quando si era accorto dell’esistenza delle ragazze.
“Tu che hai combinato, invece?” chiede a Lily, tentando di tornare sul pianeta terra.
“Ti ricordi che la Sprite mi aveva detto che la mia pianta stava crescendo troppo? Sono passata un attimo dalla serra per sistemarla, ma devo aver suscitato la sua ira perché si è ribellata e mi ha fatto volare via le forbici di mano…”
“Non potevi scegliere qualcosa di più docile per il progetto di ricerca, eh? Non dire che non te l’avevo detto”.
“Sì, lo so, James, ma dare prova di padroneggiare un Tranello del Diavolo è una cosa che fa parecchia impressione sugli ispettori dei M.A.G.O. ed Erbologia è sicuramente una delle materie su cui devo puntare di più”.
“Scommetto che Lumacorno è geloso di tutte queste tue attenzioni verso un’altra materia”.
“Geloso?”
In effetti, James ha usato proprio il termine sbagliato.
Geloso è più che altro lui, che al settimo anno continua a guerreggiare con Severus Piton soltanto perché ha ancora segretamente paura che un giorno torni a portargli via la ragazza.
Ora tutta l’attenzione di Lily tornerà a concentrarsi su di lui, dato che non è riuscito a sviare efficacemente la sua attenzione su altri discorsi.
E quindi tanto vale vuotare il sacco.
“Beh, sì, lo sai, sono geloso… lo sono sempre stato”, borbotta, guardando a terra per non dover sostenere il suo sguardo. “Non mi è mai sembrato vero che tu a un certo punto abbia iniziato a preferire me a lui. Anche se, beh, non eravate più amici. Noi due amici non lo siamo mai stati, quindi non so esattamente come funzionino queste cose. Sta di fatto che non avrei dovuto reagire, alla fine stavo andando bene, sapevo che ci tenevi a non vederci più bisticciare come due cretini ma… insomma, non ho iniziato io, non me la sono andata a cercare… lo so che detto da me risulta poco credibile, ma è la verità…”
Lily ha assunto una strana espressione, totalmente indecifrabile. All’inizio era smarrita, come se non capisse assolutamente nulla di quello che stava dicendo. Poi, però, deve aver afferrato. Ora James non riesce a cogliere esattamente il suo stato d’animo e questo lo manda leggermente in panico. È arrabbiata? Non è arrabbiata?
“Ti ho deluso, vero?” domanda, per avere una conferma dei suoi sospetti. Lei lo scruta con attenzione; i suoi occhi sono talmente limpidi e sinceri che James si sente quasi in imbarazzo.
Poi Lily sospira, rassegnata.
“Sì, James, mi hai deluso…”
Ecco, lo sapeva. È la fine…
“…mi hai deluso perché hai pensato che fossi così stupida da credere che sia stata Mrs Purr a conciarti in quel modo”, aggiunge lei, ridendo, e lui quasi non crede alle sue orecchie. Sorride di rimando, la pelle tira ancora di più.
Per una volta allora, ce l’ha fatta a non mandarla su tutte le furie. Le posa le mani sui fianchi, felice del traguardo raggiunto.
Vorrebbe baciarla, ma lei gli posa un dito sulle labbra.
“Prima guarisci”, gli intima, decisa. “Adesso sei troppo buffo”.
“Molto divertente, Evans”, si lamenta lui, gettandosi poi un’occhiata di sbieco nello specchio rotondo appeso sopra il letto dell’infermeria. In effetti, sembra che gli sia stata ricucita la faccia in maniera molto, molto grossolana.
Quantomeno, una delle sue arterie temporali è rimasta intatta, impedendo così un ulteriore spargimento di sangue.





Nota conclusiva: devo ammetterlo, sono un po' in difficoltà nel decidere cosa fare con il prossimo capitolo. L'ottava shot, come avevo infatti accennato nell'introduzione iniziale, è stata iscritta anche ad un altro contest, ed è necessario che resti inedita fino alla pubblicazione dei risultati; la giudice ha però comunicato che ha altri due contest in arretrato da correggere, quindi di sicuro non avrò i risultati per il prossimo week end. Potrei saltare l'ottava shot e pubblicare la nona e la decima con la stessa cadenza settimanale, per poi concludere con l'ottava (inserendola ovviamente al posto giusto, tanto è permesso spostare i vari capitoli) quando potrò farlo; oppure, in alternativa, metto in pausa tutto e aspetto.
Chiedo un consiglio a voi che mi leggete e recensite: che faccio? Cosa preferite?

Grazie per il vostro supporto e i vostri commenti, sempre bellissimi, che ancora fatico a credere di meritarmi.

A presto!

S.

   
 
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