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Autore: Tilltheworldends_    13/11/2011    0 recensioni
Essere un Malfoy ormai è una vergogna.
Essere un Paciock ora va di moda.
___
L’unico sottile ed insignificante problema è uno solo.
Un promessa.
Una insulsa e troppo importante promessa che ho fatto quando alla Testa di Porco avevano della Burrobirra scaduta da dare a qualche poveretto. Me, lui e ancora me.
Genere: Avventura, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Il trio protagonista
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Fu mentre rovistavo nel baule che lo trovai. Era un pezzo di vetro che avevo rubato ad Harry. Era lo specchio di Sirius Black e un uomo non ha uno specchio solo per vanità. Quel pezzo sarebbe stato utile.

 

Me ne ero completamente dimenticata e solo ora che stavo organizzando l’occorrente per preparare uno zaino sempre pronto per una qualsiasi opportunità di fuga, era risaltato fuori.

 

E improvvisamente mi sembrò di vedere l’azzurro degli occhi di Silente dentro la scheggia. Scossi la testa.

 

E’ morto.

 

Misi la scheggia dentro lo zaino e continuai a riempirlo. Pozioni, oggetti oscuri, antidoti, Polvere Buiopesto Peruviana, galeoni e galeoni si ammucchiavano a mano a mano nello zaino.

 

-          Merlino sono ore che continui a ficcare oggetti dentro quel coso. Che gli hai fatto? –

 

Draco Malfoy, un ragazzo perspicacie. – Un incantesimo forse?Robba complicata, da geni e non per te mio caro.. Incantesimo Estensivo Irriconoscibile…me lo aveva insegnato Hermione a metà sesto anno… –

 

Sospirai e cacciai via la malinconia – Se non fai una pila di vestiti che vuoi che portiamo, prenderò i primi che trovo nell’armadio. Poi non lamentarti. –

 

Infilai un paio di pullover e gli stivali da pioggia – Penso che non potremo alloggiare al Paiolo Magico. Eggià, mi sa proprio di no.- Mi girai verso di lui – Sei mai stato in tenda? Potrebbe essere divertente. Ovviamente l’Inghilterra non ha uno dei climi più miti, ma con qualche incantesimo dovremmo riuscire a non morire di freddo..-

 

Malfoy si alzò dal letto e si avvicinò al possente armadio di mogano – Sai… credo dovresti stare più attenta quando parli. Qui anche le orecchie hanno i muri e non è prudente parlare del…del Natale così tranquillamente. Babbo Natale o la Befana potrebbero sentirci. E ci farebbero un bel regalo a tutti e due…-

 

Risi – Come fai a conoscere Babbo e al Befana? Sono personaggi babbani…-

 

Lui si irrigidì e potevo quasi percepire il suo disagio – Ecco…Potrei aver letto qualche cosa…si,insomma…dopo il…Natale, non portò più vivere nel Mondo Magico.. e così…-

-          Hai deciso di iniziare a farti una cultura Babbana…ma che bravo!- Mi alzai da per terra e gli schioccai un buffotto sulla guancia.

Mi guardò torvo, convinto che potessi morire all’istante.

-Ehm…- 

Draco era fermo, con una pila di magliette e pantaloni in mano.

-          Questi li prendo io. Tu passami i giacchetti –

 

Mi rimisi a sedere sul pavimento e continuai il mio lavoro.

 

Peccato che la Befana aveva sentito tutto.

 

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Colpì nella notte. 

 

Ero già sveglio, di fuori diluviava e scattai con la testa verso la porta quando udii dei passi nel corridoio.

 

Mi allungai a prendere la bacchetta sul comodino e detti una spinta ad Ada, facendola rotolare sul pavimento. I passi si erano fermati.

 

-          Ma dico..Sei scemo?  Cosa ti passa per quella testa bacata?- Con il sedere dolorante si alzò. Vedevo solo la sua ombra sfocata ma sono certo cercasse anche lei la bacchetta.

-          Lumos-

 

Era in piedi, massaggiandosi una chiappa. I capelli arruffati e gli occhi rossi e gonfi. Stava per dire qualcos’altro quando con due falcate le tappai la bocca con la mano.

 

-          Shh… -  Indicai la porta con un cenno della testa.

 

Ancora confusa, mi seguì mentre mi appostavo ad un lato della porta, appostandosi lei sull’altro. Continuavo a cercare un minimo rumore, un segno che provasse che c’era qualcuno nel corridoio e che non me lo ero immaginato.

 

-          Cosa c’è? – domandò

-          Stai zitta cazzo!-

 

Stizzita, si mise anche lei in ascolto. Ma l’unica cosa che si poteva sentire era il rumore del pendolo nello studio di mio padre infondo al corridoio.

 

-          Tu sei paranoico!-  e allungò una mano verso la maniglia.

-          No!-

 

Appena aprì la porta,  venne colpita da uno Schiantesimo e andò addosso all’armadio. Io mi gettai in un angolo, cercando quasi di sparire.

Mia zia si ereggeva in tutta la sua insana forma. I capelli neri e ricci giocavano con ombre oscure sul muro, creando disegni mostruosi.

-          Bene..ma guarda un po’..Ancora sveglio Draco? La tua amichetta non lo sembra affatto però…-

Puntò la bacchetta verso Ada – Innerva-

 

Con un rumoroso risucchio di aria, aprì gli occhi e vedendo Bellatrix si spinse più forte contro le ante dell’armadio.

 

-          Paura tesorino? – Mia zia sogghignava, pazza.  Mi sentì trascinare per terra, come se una fune fosse legata alle mie gambe e finii accanto ad Ada. Non c’era traccia delle nostre bacchette.

-          Allora, che cosa pensavate di fare eh? Gli eroi? Pensate sia fessa? Pensavate di farmela sotto il naso?!-

 

Lanciò un Cruciatus e Ada si contorse in modo disgustoso.

 

-          Non lo puoi fare!- urlai. Perché Draco, non impari a tenere la bocca chiusa?

Ada cadde sul pavimento e emise uno di quei rantoli che ti fanno quasi pena. Bellatrix mi guardò – Come hai detto? Ripetilo – era pronta a lanciarmi un bellissimo Avada Kedavra.

 

-          Ho detto che non la puoi torturare- la mia voce tremava peggio di quella di una bambina impacciata al primo appuntamento. Mia zia ritrasse il braccio e i suoi occhi si spalancarono – Cosa direbbe il Signore Oscuro se sapesse che le hai fatto del male? Che gli hai fatto del male..Non te lo perdonerebbe-

 

Si allontanò di qualche passo e io mentalmente mi diedi una pacca sulla spalla. Ottimo lavoro.

Ma la mia gioia era finita prima ancora di cominciare. Con due lunghe falcate si inginocchiò davanti a me e potevo sentirle il puzzo dell’alito – Allora, un viaggietto nelle segrete non vi farà male , non è vero? –

Mi prese per il bavero e mi spinse verso l’uscita. Lì c’era quel viscido di Codaliscia che attendeva. Cercò di afferrarmi il braccio, ma schifato riuscì ad evitarlo – Faccio da solo. La conosco la strada.-

Mi girai e vidi Ada trascinata per terra da Bellatrix – Su su Draco. Non vorrai far attendere gli altri ospiti- Sorrise con i suoi denti gialli e storti.

Da qualche tempo all’interno delle segrete, avevano preso alloggio Olivander e una certa Luna Lovegood, amichetta  e fervida sostenitrice di Potter. Venivano periodicamente picchiati e torturati, soprattutto il fabbricante di bacchette. Non poche volte ho visto Voldemort in persona scendere a fargli visita.

 

Arrivammo alle segrete. Fummo accolti dal buio più totale e dal quel freddo che dalle ossa di arriva al cervello.

 

Mi accasciai contro una parete mentre Ada cercava a tentoni, chiamando con un sussurro della voce, Olivander e Luna Lovegood.

 

 

 

------------------------------------

 

Che Malfoy fosse ricco e che avesse una casa grande lo avevo  sempre saputo.

 

Che l’avesse così grande andava un po’ oltre la mia immaginazione ed ero certa che se non fossi stata accompagnata con amorevole gentilezza dai Ghermidori, quì piede non ce lo avrei mai messo.

 

Il cancello era nero, leggermente arrugginito mi azzarderei a dire, e per dei precisini come i Malfoy poteva risultare quasi come un insulto. Si contorse e si scompose per andare a formare un volto spaventoso:

 

-          **Dichiarate il vostro intento!**- disse il “cancello-volto”

-          **Abbiamo Potter! – latrò Greyback trionfante. – Abbiamo catturato Harry Potter!**-

 

** Il cancello si spalancò**

 

Davanti a noi si pararono due interminabili linee verdi – Chiamasi siepi, Hermione – cui al di là, potevamo sentire il verso di alcuni animali.

 

Mi girai verso Harry e vidi sul suo volto il dolore. Era quasi irriconoscibile, gonfio in faccia com’era, e solo se non avessero riconosciuto me e Ron, ce la saremmo più che cavata.

 

Superammo un enorme porta e salimmo gli sporchi e luridi gradini di marmo a forza di spintoni e calci. Alla fine dalla rampa ci attendeva fredda e austera Narcissa Malfoy – Che cosa volete?-

 

Greyback afferò Harry e lo girò verso la luce che proveniva da un lucernaio in alto – È lui signora! È gonfio perché gli hanno fatto una Fattura Pungente! È Harry Potter! E..-  si girò verso di me e Ron – Loro sono i suoi amici, la Nata Babbana e Weasly. Abbiamo anche la bacchetta di lei…-

 

Malfoy mamma stava osservando Harry – Portateli dentro. Draco è a casa: se quello è Potter, ce lo dirà lui.-

 

Il salotto era completamente illuminato, le pareti erano colme di quadri,arazzi e ritratti; dal soffitto pendeva un enorme e pesante lampadario.

 

Davanti al camino stava Lucius Malfoy, con un bicchiere di liquore in mano, il gomito poggiato sul camino e la faccia stanca e trascuarata. Alzò lo sgaurdo e fece un cenno alla moglie che gli rispose – Dicono che hanno preso Potter. Faccio chiamare Draco?-

 

Malfoy padre si spinse lontano dal camino e cominciò a camminare nei dintorni, annuendo con la testa – Si,si, chiamalo Cissy: è ora che veda un po’ di luce.-

Da una poltrona di pelle di fronte al camino, ne uscì Bellatrix più scura e cattiva che mai. Potevi quasi vedere i granelli di polvere che facevano a botte per non posarsi sui suoi vestiti, troppo impauriti e timorosi.

-          Come se lo meritasse!-

 

Lucius scattò verso di lei – Zitta strega! Sei in casa mia e fai come dico io!-

Bellatix invece rise – Hai perso tutto quando hai perso la bacchetta caro, compreso il tuo piacere a dare ordini…a me per di più-

Parlando gli era andata a finire proprio sotto il naso e ora i granelli di polvere si affrettavano a spostarsi verso le vesti di Malfoy padre.

 

Greyback aveva portato Harry sotto il lampadario mentre Sciabor e un altro Ghermidore ci teneva a me per i capelli e a Ron per il bavero, costringendoci a guardare la nostra stessa vita che si accorciava all’accorciarsi della distanza di Narcissa e Draco che salivano le scale, al punto dove si trovava Harry. Poco dietro di loro, Codaliscia trascinava Ada, ma senza l’amore e la gentilezza che invece Malfoy madre mostrava verso Malfoy figlio.

 

Osservandoli meglio, i due piccioncini, non mi pareva se la passassero granchè: Draco aveva dei tagli sul volto, la barbetta incolta e la camicia bruciata in più punti. Ada aveva i capelli sporchi, le braccia piene di macchie nere – Chiamasi lividi, Hermione- e del sangue ancora incrostato al labbro.

 

Lucius prese Draco sottobraccio e lo aiutò a chinarsi davanti ad Harry – Dimmi Draco, è lui? – la voce ansiosa e impaziente sembrava non arrivare alle orecchie di Draco, che guardava negli occhi – li vedeva davvero sotto lo strato di gonfiore?-  Harry come cercando di dirgli qualcosa. – Andiamo Draco! È lui?-

-          Non ne sono sicuro padre. Sulla fronte c’è qualcosa, ma non so se è davvero la cicatrice-

 

Ada si stava avvicinando a noi e si rivolse a Sciabor – Andate. A questi due penso io. Datemi le loro cose, vi sono solo di impiccio.-

I Ghermidori se la squadrarono un attimo per poi porgerle la mia borsetta e altri gingilli che aveva in mano, mettendosi poi accanto a Greyback.

Frugò nella borsa ed estrasse la mia bacchetta con cui ci immobilizzò con della funi. Le caddero dalle mani i gingilli che teneva precariamente. Poi, Merlino me ne sia testimone, mise la mia bacchetta e quella di Ron nelle nostre mani e sussurrò, come un telegramma – Nelle segrete ci sono Luna e Olivander. Non abbiamo la più pallida idea di come tirarli fuori. Non possiamo Smaterializzarci. Ho un pezzo di specchio di Sirius. Draco temporeggerà. Avete..-

-          Cosa diavolo stai facendo tu?!- Bellatrix ci puntava la bacchetta contro.

-          Mi era caduta la roba della Nata Babbana; la stavo solo raccogliendo. –

 

Bellatrix continuò a fissarci. Poi disse – Porta giù quella feccia, prendi le loro bacchette e distruggile. –

Ada ci fece alzare e ci portò giù lungo delle scale che avevano alla fine delle grate, da cui vidi Luna.

-          Draco? – domandò. Ada ci lasciò andare ed entrammo nelle luride e buie segrete.

-          Sta temporeggiando. Sopra c’è Harry, dobbiamo trovare il modo di uscire di qui-

Ci porse le nostre bacchette e per la prima volta dopo mesi le rivolsi la parola – Gli elfi.-

All’inizio non capì, né lei né gli altri, ma sui loro volti poi comparse la tipica espressione da – Hermione sei un genio –

Ada tirò fuori dalla tasca il pezzo di specchio – Lo so che può sembrare stupido, da ricovero al San Mugo, ma giurò che vedo l’occhio di Silente qui dentro!-

Presi la scheggia e la rigirai tra le mani. Ron disse – Anche Harry lo vede. Non sei la sola ad essere matta allora-

-          Ci aiuti! Professore ci aiuti! -  urlai allo specchio per poi pentirmene sentendomi una completa idiota.

Con le guance in fiamme, riconsegnai la scheggia ad Ada.

Stava risalendo le scale quando si fermò all’improvviso.

-          Che c’è? Cosa succede?-  domandò Ron.

Lei si spostò solamente, rivelando Dobby in tutta la sua piccola statura.

-          Dobby è venuto per salvarvi.-

 

Avevo quasi le lacrime agli occhi – Oh Dobby! Puoi Smateriallizarti?- sentivo che la fortuna concessaci dal Fato stava per terminare ed andai al sodo.

 

Lui annuì, facendo andare su e in giù il lungo naso. Ron parlò – Voglio che porti il signor Olivander e Luna da Bill e Fleur, a Villa Conciglia a Tinworth. Puoi farlo?-

 

L’elfo annuì nuovamente, saltellò per prendere Luna e Olivander e si voltò verso di noi – Tra 10 secondi in cima alle scale-

 

 

Furono i 10 secondi più imbarazzanti della mia vita. Ne io ne Ron sapevamo cosa dire e Ada teneva la testa bassa, giocando con la punta dei piedi.

Non ci vedevamo da mesi, la credevamo una traditrice e ora ci ritrovavamo soli, senza sapere cosa stava succedendo ad Harry e con l’adrenalina che pompava nelle vene.

 

Crac. Dobby ricomparve e gli andammo incontro, le bacchette sfoderate.

 

Nel salotto c’erano ancora le stesse persone che vi avevamo lasciato dentro. Harry però non era più Ciccio-Potter e Malfoy padre aveva il braccio teso e stava per chiamare Voldemort..

 

-Stupeficium!- urlammo io e Ron contro Bellatrix e Malfoy. Ada corse verso Draco e trascinarono Harry dietro una poltrona mentre Malfoy madre, sono certa, lanciò due Schiantesimi contro i Ghermidori.

 

-Traditrice!Traditrice!- strillava come impazzita Bellatrix, lanciando Anatemi a destra e a manca. Narcissa Malfoy parava la poltrona dove si riparavano Draco, Harry e Ada.

 

PoI lo stridio del metallo contro metallo che veniva da sopra. Alzammo gli occhi e Dobby era seduto comodamente sul lampadario, concentrato nello svitarlo.

 

Cadde e andò in mille pezzi:  i Ghermidori scartarono a destra continuando ad attaccare seppure  storditi, Bellatrix si gettò da un lato e Ada le corse incontro, strappandole la bacchetta di mano. Coprendo Draco dagli incantesimi dei Ghermidori, Narcissa diede la possibilità a Ron e Draco di riprendere Malfoy padre per poi andare incontro a Dobby.

 

Bellatrix era in piedi ora e fissava la sorella – Anche tu?- domandò, con una vocina all’acqua di rose da far venire il vomito.

Narcissa non le rispose e unì la sua mano alle altre per Smaterializzarci.

 

Ora, Merlino abbia pietà, Bellatrix ci aveva lanciato un pugnale  contro.








Note dell'autrice:
Ce l'ho fattaaaa! Ho aggiornato, mio Dio sto per commuovermi. E' un pezzo che non è che mi sia usito così bene, lo vedo ancora molto acerbo e qualunque tipo di critica è ben che accettata :D


* Natale è inteso come la fuga che lui e Ada stanno progettando; Babbo Natale è invece Voldemort ( xD) e la Befana., bhè, Bellatrix ( sottolineo che adolo Helena  *_*)

Le frasi che si aprono con il doppio asterisco ( ** ) e che vi terminano sono direttamente prese da Harry Potter e i Doni della Morte con nessuna intenzione di infrangere il diritto al copyright. Harry Potter e tutto ciò ad esso legato è proprietà di JKR - Ahimè u.u -

  
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