Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Gigia990 and Daisy05    11/07/2006    18 recensioni
A dieci anni dalla caduta del Signore Oscuro, la comunità magica non è ancora riuscita a sedare i tumulti che la percuotono da tempi immemorabili...Due; gli amici perduti. Due; le vite che stanno per intrecciarsi nuovamente. Due; le figure che tenteranno di avere la meglio l'una sull'altra, disposte a tutto, anche a sacrificare quella che, apparentemente, sembrava essere un'amicizia intramontabile. Uno; il solo interrogativo...In un mondo dove l'irreale la fa da padrone, è illusorio aggrapparsi all'utopia di poter amare ancora?
Genere: Dark, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 2

THE WHITE ROSE

 

 

 

3.

 

 

 

 

 

I’m feeling mean today

Not lost, not blown away,

Just irritated and quite hated

Till control breaks down

Why’s everything so tame

I like my life insane

I ‘m fabricating and defeating you

I’m gonna kick around

 

   

                                                 Korn – Right now

 

 

 

“In questo momento abbiamo le mani legate, non c’è nient’altro da dire” un uomo dagli occhiali rotti e dall’aria malconcia, trafficava ansiosamente con pagine e pagine di appunti altrettanto trasandati, seminando il panico nella stanza della riunione.

 

Tolomeus Conrad era un omino minuto e dall’aspetto malaticcio, ma che avendo in mano la carta della ricerca, riusciva ad incutere un certo timore.

Solo lui aveva l’incarico di ricercare, stanare e scoprire i movimenti degli Auror e del Gruppo Infiltrati ; tutta la missione era interamente concentrata nelle sue esili e tremanti mani, fatto che già da solo, non contribuiva al quieto vivere dei presenti.

 

“Ne sei davvero certo? Voglio dire, come avrebbero fatto a stanarci?!” chiese un Mangiamorte leggermente più innervosito degli altri

 

“Lo-loro ci scopriranno presto…io…io non so come, ma stando a quanto ho calcolato, sono vicini a scoprire il nostro nascondiglio…”alcuni uomini cominciarono a scambiarsi sguardi tesi.

 

“…Attaccheranno!…attaccheranno e moriremo come topi!” piagnucolò Conrad, facendosi piccolo, piccolo dentro il suo mantello nero e logoro.

 

Ognuno dei presenti rimuginava in silenzio su quello che era stato appena riferito loro; la tensione era quasi palpabile, unico rumore, l’incessante piagnucolio di quell’uomo.

 

Nonostante tutto, qualcuno sorrise.

Da un angolo buio della sala, quasi completamente in penombra, un sorriso diabolico subito si trasformò in una risata che sembrava tutto tranne che umana, riecheggiando per tutta la stanza e destando la completa attenzione dei presenti.

 

Tutti sapevano chi si celasse nell’ombra e ognuno di loro trattenne il respiro quando incontrarono quegli occhi scuri e diabolici, illuminati appena dalle torce attaccate ai muri.

 

L’uomo, alto e robusto, dai lineamenti raffinati e austeri, fece qualche passo avanti, mostrandosi in tutta la sua angosciante maestosità, alla luce delle torce. Gli occhi, iniettati di sadica malvagità, erano ancora ridenti, quando si posarono su Conrad, visibilmente impaurito dalla presenza di quell’uomo.

 

“M-mio Signore, io…” all’uomo bastò sollevare un mano, per zittirlo. Fece qualche passo avanti, arrivando a pochi centimetri da colui che fino a qualche secondo prima stava parlando e che ora teneva gli occhi fissi a terra.

Un sorriso macabro gli si disegno sulle labbra sottili

 

“Cosa dicevi, mio fedele amico?” chiese gentilmente lui, mettendogli una mano sulla spalla.

Conrad sembrava in procinto di mettersi a piangere.

 

“Io…io…”

 

“Stavi forse tramando contro di me?” lo interruppe l’altro, mentre il suo sorriso si oscurava all’improvviso lasciando spazio ad un’espressione furente e mefistofelica. L’omino scosse istericamente la testa, indietreggiando di qualche passo

 

“No, mio Signore, no! Io…”                                                 

 

“Stavi forse cercando di indurre i miei uomini alla resa?” tuonò lui, facendo un passo avanti verso l’altro, che si faceva sempre più piccino sotto di lui.

 

“Stavi forse dicendo che sono condannato alla sconfitta?!” il suo urlo riecheggiò per tutta la stanza, facendo gelare gli altri Mangiamorte.

 

Tolomeus Conrad ormai stava piangendo.

 

“Mio signore…per favore, mi creda….io…io…” non finì mai la frase; le due possenti mani del suo Signore, si strinsero intorno al suo collo, che sotto la sua presa, si ruppe istantaneamente.

L’uomo cadde a terra, ucciso a sangue freddo da Alec Bratley, il nuovo Signore Oscuro, salito a capo dei Mangiamorte.

 

L’uomo rivolse uno sguardo al cadavere riversato ai suoi piedi e alzò le spalle, rivolgendo uno sguardo sereno altri suoi seguaci, che fissavano terrorizzati il corpo senza vita spostato senza alcune cerimonie dal piede di Bratley.

 

“Allora…” disse lui sfregandosi le mani tranquillamente, con un sorriso amichevole sulle labbra “mi sembra ora di iniziare la riunione, che ne dite?” disse lui sedendosi a capotavola, con un’espressione inumanamente serena, mentre due dei suoi uomini trascinavano via il cadavere dell’altro.

 

La riunione finalmente iniziò.

 

 

 

**********************

 

 

A prey she was for the cruelty of love

While its serpent inside crawled straight

Towards her heart […]

The fire in her eyes,

Grew dim and then died

As the poison inside

Reached her heart

And the coldest kiss

Faith ceased to exist

As we grew apart as never before.

                       

                                                      HIM – Poison girl   

 

 

 

La notte è scura nella Londra malfamata.

 

Nel lato oscuro, nel lato nascosto di una città di luce, alla gente poco importa chi sei o cosa fai.

Non importa a nessuno che tu sia un’assassina o una puttana perché le persone hanno già troppi problemi per conto loro, per stare a pensare a quelli degli altri.

 

Ti vede camminare, attraversare vicoli bui e si chiede per un attimo perché, tu ti sia lasciata trascinare nel mondo di sesso e corruzione con cui devi obbligatoriamente a che fare se percorri quelle strade.

Si preoccupa; anche se solo per quel misero momento in cui lo sguardo si posa su di te.

Si chiede il motivo per cui tu ti sia ridotta in questo stato, si chiede il motivo per cui non hai avuto la forza di combattere contro l’oscurità della vita.

Per un attimo la gente soffre per te. Solo per un attimo.

 

La donna percorse a passo spedito i vicoli bui, in cerca di un luogo appartato per smaterializzarsi.

Arrivò alle porte di una grande casa chiusa e nascondendosi tra le ombre scure e tetre della notte, scomparve, per poi riapparire qualche minuto dopo, poco lontano dalla facciata di un grande castello dall’aria grottesca e inquietante, accentuata ancora di più dai tuoni che preannunciavano  tempesta.

 

Tremò impercettibilmente nella sua piccola giacca autunnale, mentre i primi fiocchetti di nevischio le si andarono ad insinuare tra i capelli.

Raggiunse rapidamente l’entrata e bussando nervosamente, due Mangiamorte le vennero ad aprire, spostando il pesante portone di mogano quanto bastava per farla passare.

Uno di loro le rivolse un sorriso, che lei ignorò bellamente, mentre i suoi occhi viaggiavano sul  corpo di lei senza controllo.

 

Li sorpassò entrambi senza degnarli di uno sguardo e camminò per qualche minuto all’interno delle fredde mura del maniero, fino ad arrivare di fronte alla grande porta della sala riunioni, sorvegliata da due uomini che non tentarono neanche di fermarla quando cercò di entrare nella stanza.

 

Sorrise.

 

“Dove sono finite le buone maniere? Non si aspettano più le signore, Alec?” un sorriso si increspò sulle labbra di lui, mentre tutti i presenti si girarono a guardarla

 

“Sei in ritardo piccola” mormorò lui in tono divertito, vedendola avvicinarsi a passo sicuro

 

“Cosa vuoi che ti dica…il ciccione ci ha messo più del previsto a morire” disse lei ghignando mentre si metteva a cavalcioni su di lui

 

“Mi sei mancata tesoro…” soffiò lui contro le sue labbra mentre le sue mani viaggiavano sotto la leggera gonnellina di lei.

La donna gli accarezzò lentamente la nuca e nella stanza si poté sentire distintamente un piccolo gemito soffocato quando le mani possenti di Alec arrivarono ad accarezzare prepotentemente le natiche di lei.

I partecipanti alla riunione cominciavano ad avere caldo.

 

“Stasera ti sei divertita almeno un po’?” le sussurrò lui contro un orecchio. La donna le rivolse uno sguardo più che eloquente facendolo scoppiare in una risata argentina e quanto mai innaturale

 

“Spero per te che il prossimo sia più appagante, altrimenti ti toccherà faticare veramente molto per farti perdonare…”  Alec ghignò divertito

 

“Sai che non mi pesa farmi perdonare da te…” la donna si morse leggermente il labbro inferiore mantenendo uno sguardo malizioso vedendo come lui le fissava le labbra visibilmente eccitato.

Lei sorrise.

 

“Prima il dovere e poi il piacere Alec…chi è il prossimo?” chiese lei mentre lui le catturava nuovamente le labbra in un bacio.

Quando si staccarono Alec la fece gentilmente scendere dalle sua gambe e impugnando la bacchetta trasfigurò sul grande tavolo dei fascicoli alquanto voluminosi

 

“E’ una delle pedine più importanti dell’ufficio Auror, l’uomo di punta degli ultimi anni, nonché colonna portante dell’intera unità. Uccidi lui piccola, e li avremo in pugno.”  la donna annuì attenta

 

“Quando?”  Alec sospirò

 

“Lo teniamo d’occhio da un paio di mesi e a quanto pare ha cominciato a prendersi il vizietto di fare una capatina a Livis Square ogni sabato notte” lei sorrise

 

“Domani sera nel viale delle puttane”

 

“Esattamente tesoro” rise Alec

 

“Come faccio ad essere sicura che scelga me?  Ci sono centinaia di donne che si prostituiscono lì…” 

 

“Lo farà…fidati che lo farà”  mormorò tranquillamente lui, in un tono che non ammetteva repliche. Lei lo guardò intensamente negli occhi

 

“Alec…chi è? Qual è il suo nome?” l’uomo s’incupì all’improvviso

 

“Questo non deve importarti”  disse lui rabbiosamente stringendo i pugni con una potenza tale da fargli diventare le nocche bianche

 

“Ti ho detto tutto quello che devi sapere, ora non ti resta che farti trovare domani a mezzanotte all’inizio di Livis Square.  Fatti vedere solo quando passerà una Tigra blu con i vetri oscurati ed è fatta” la donna annuì leggermente pensierosa e facendogli l’occhiolino si diresse verso la porta dalla quale era entrata poco tempo prima, per raggiungere finalmente le sue stanze.

 

 

 

*****************

 

 

A Londra tutti cercano qualcosa…un uomo cerca una donna, una donna cerca un uomo…a Londra tutti cercano qualcosa e, qualche volta, la trovano.

 

In quella notte di metà dicembre la City era avvolta in una fitta coltre di neve che lambiva, per svariati chilometri, le rive del Tamigi, parzialmente gelato; passeggiando nelle strade più popolate, era possibile distinguere, tra l’accecante bagliore delle luminarie, l’eco delle Nenie Natalizie più famose, cantate in stile Gospel.

 

Si sfregò le mani, ormai insensibili, per poi portarle al bavero del cappotto di taglio classico, imprecando per la neve, sin troppo bagnata.

 

Fottutissima neve…

 

Una nuvola calda si levò dalle sue labbra quando percepì i calzini bagnarsi lentamente.

 

Affondò le mani nella tasche, allontanandosi dal Picadilly e lasciandosi alle spalle i cori gioiosi.

 

Livis Square era uno dei vicoli più malfamati di Londra, frequentato dalle leghe più basse della Malavita; donnine allegre, barboni dagli occhi iniettati di sangue, bande criminose si riversavano in quella zona, nota ai più come un covo di nullafacenti.

 

L’altra faccia di Londra, pensò amaramente, mordendosi nervosamente un labbro.

 

Si guardò in giro con aria circospetta, temendo di imbattersi in qualche conoscente; odiava andare a puttane.

 

Era un po’ come quando, bambino, si alzava sulle punte per intingere l’indice nel barattolo della cioccolata, contravvenendo agli ordini della madre.

 

Era incredibile constatare come l’uomo, sin dalla più tenera età, cercasse incessantemente piacere, fosse esso derivante da un dito di cacao o dalla percezione di un corpo caldo e morbido sotto il proprio.

 

Un fiocco di neve si intrufolò tra le ciocche di capelli color fiamma, per l’occasione acconciati in modo ordinato.

 

Era pur sempre Ronald Weasley…l’essere l’ombra di sé stesso non giustificava la mancanza di igene.

 

“Weasley!”, esclamò una voce alle sue spalle; Ron sobbalzò per la sorpresa quando Smith gli battè la spalla.

 

“Ora fai pure l’infiltrato tra i babbani ?!Che razza di schiavisti…”, esclamò il collega, paonazzo per la temperatura polare.

 

Ron annuì freneticamente, mentre le labbra si increspavano in un sorriso che tradiva chiaramente la sua tensione.

 

“Non sanno proprio più come farvi sgobbare, eh?!”, continuò l’altro, per nulla intimorito dal suo silenzio.

 

Tiratelo fuori dalle palle al più presto, Weasley…

 

“Già, d’altronde gli ordini sono ordini, non si discutono…infatti, ti devo proprio lasciare, spero non me ne vorrai se…”.

 

“Per carità!”, lo interruppe Smith. “Ti lascio, amico mio…ci vediamo in ufficio lunedì!”; Ron lo liquidò agitando la mano ed esibendo un sorriso che avrebbe fatto invidia a quelli che era solita sfoderare Fleur.

 

Si lasciò cadere contro un muro roso dal tempo, il petto sconquassato da tremore incontrollabile.

 

Passa il tempo, ma resti il solito emotivo del cazzo.

 

Per la prima volta, in tutta la sua vita, comprese il significato dell’espressione “Sudare a freddo”.

 

Pescò la bacchetta dal interno del soprabito e, con un rapido quanto aggraziato movimento di polso, evocò la sua Tigra Blu; mandare tutto a puttane, ora, suonerebbe come un paradosso.

 

Aprì la portiera e, avvolto nell’oscurità e nella discrezione che offrivano i finestrini oscurati, si introdusse nella stretta stradina.

 

Rallentò, tenendo un’andatura a passo d’uomo e scorrendo con occhio pigro le numerose figure che, sigaretta alla bocca, tentavano di sfuggire all’ipotermia, aspettando l’arrivo della medicina “giusta”.

 

Una bionda tentò di avvicinarsi alla vettura, ma lui, pigiando bruscamente il pedale dell’acceleratore, glielo impedì; v’era un piacere quasi perverso nel poter dettare le regole del gioco.

 

Era lui a decidere la pedina da attaccare, la strategia da usare per farlo ed i tempi in cui farlo; il Cavallo, in quelle notti, si trasformava in Alfiere, lenendo, seppur involontariamente, il senso di colpa che lo assaliva al pensiero che lui stesso aveva voluto ergersi a semplice pedina, permettendo ad Harry di divenire pedone.

 

Se solo lo avessi aiutato a reggere il peso di tutto quello che…

 

Si impose di scacciare quei pensieri dalla mente, e rafforzò, invece, la presa sul volante, conficcando le unghie nella pelle nera; lo sguardo cadde su un paio di tacchi bassi, dall’aspetto quasi sobrio, una vera rarità in un luogo dove era abitudine indossare stivali vertiginosamente alti.

 

Arrestò la sua corsa e, mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé, abbassò il finestrino.

 

“Sali.”, mormorò, senza prendersi la briga di osservare il volto della ragazza; non gli importava poi molto scorgere le fattezze del viso di lei…non sarebbe stata la sua immagine ad investirgli la mente quando sarebbe venuto.

 

Si passò una mano sugli occhi, massaggiandosi le palpebre, nell’inconfessabile desiderio di rivedere lei in quell’esatto momento.

 

Fu in quel mentre che la Prostituta si sedette al suo fianco, il volto celato dal buio.

 

Ron ingranò la quarta e si portò fuori dal vicolo; gli istanti che anticipavano la “prestazione” erano sempre i più imbarazzanti.

 

Le norme di sicurezza gli imponevano spesso di utilizzare la macchina, in quanto il suo appartamento distava molto da Livis Square; si poteva quasi percepire, in quei tre metri di spazio, la frenesia che derivava dall’avere un rapporto proibito.

 

Pudore si mescolava a sfrenata bramosia e lo divertiva pensare che, sebbene, ora, non avesse neppure il coraggio di guardarla in faccia, da lì a qualche minuto avrebbero forse condiviso l’esperienza più intima e completa che si poteva concepire.

 

In quello che gli parve essere il tempo di un battito di ciglia, si ritrovò davanti alla sua casa; spense la macchina ed aprì la portiera, gettando un’occhiata di sbieco al sedile del passeggero.

 

“Attico, è un solo appartamento, non ti puoi sbagliare…”; le lanciò il portachiavi argentato in grembo. “La parola d’ordine per aprire il cancello è Burrobirra, prendi l’ascensore e ci sei.”.

 

Fece per uscire ma, inaspettatamente, si bloccò a mezz’aria.

 

“Non prima di dieci minuti, potrebbero accorgersi che sei…bè, sei da me, stanotte.”.

 

Detto questo portò la gamba all’esterno e, mani nelle tasche dei pantaloni, varcò la pesante cancellata di ferro.

 

                                                    **********************

 

 

Come on closer
I wanna show you what I'd like to do
You sit back now
Just relax now
I'll take care of you
Hot temptations, sweet sensations
Infiltrating through
Sweet sensations, hot temptations
Coming over you

 

                      

                                                 Jem – Come on closer

 

 

 

Quando sentì finalmente il campanello, Ron si passò una mano sui capelli, riavviandoseli e gettò uno sguardo fugace alla casa, controllando per l’ennesima volta se le porte degli altri ambienti fossero chiuse.

 

Non amava che le sue “amiche”  potessero entrare nella sua vita più di quanto glielo concedeva lui…salotto e camera da letto erano gli unici luoghi a cui potevano accedere.

 

Sospirò e inclinò la maniglia della porta; quando i suoi occhi accarezzarono la figura della donna per poco non gli si mozzò il respiro in gola.

 

Bella; questa l’unica parola che, davvero, poteva riassumere al meglio lei, di una bellezza raffinata, innocua…una di quelle bellezze che imparavi ad apprezzare passo a passo e che, in un primo istante, ti lasciavano quasi indifferente.

 

I riccioli marroni adagiati sulle spalle ambrate, un abito di chiffon bianco dalla consistenza apparentemente impalpabile e gli occhi languidi, la ragazza che si ritrovava davanti dimostrava avere approssimativamente la sua età.

 

Una lunga cicatrice attraversava il suo zigomo, cicatrice che, tuttavia, non faceva altro che incrementare il suo fascino; quando i suoi occhi indugiarono sulle labbra e la curva del naso, una sensazione di de-javù lo assalì prepotentemente.

 

Ma io la conosco!, pensò irrazionalmente, scrutandola con maggior attenzione, benché sapesse benissimo che nessuna delle sua conoscenti avrebbe mai venduto il proprio corpo.

 

La fissò dritta negli occhi, tentando di cogliere quel particolare che gli avrebbe permesso di darle un nome; fu l’espressione smarrita di lei a suggerirgli di essere sulla strada giusta.

 

E se fosse…

 

Il cuore presa a battere all’impazzata, risalendo velocemente la cavità orale…erano passati dieci anni da quando credeva di averla persa, e se…se invece si fosse sbagliato, se quello in cui aveva creduto per anni fosse stato il frutto in una banale coincidenza, un errore, se lei fosse in realtà…

 

Hermione?!”, mormorò, a fior di labbra, concitatamente.

La donna alzò lo sguardo su di lui, fissandolo in silenzio per qualche secondo

                                                         ******************

 

“Credo tu ti stia sbagliando” mormorò lei esibendo una calma apparente, nel tentativo di celare il tuffo al cuore che inaspettatamente l’aveva colpita nel sentire il suo nome pronunciato da quella voce calda e conosciuta, che non accarezzava i suoi timpani da quasi dieci anni.

 

Gli occhi di lui indugiarono ancora qualche secondo sul suo volto, nel disperato tentativo di carpire qualche emozione, che potesse contraddire le parole di lei, così dolorose per entrambi.

 

Hermione alzò distrattamente gli occhi fino ad incontrare quelli cristallini di lui, cercando di ostentare quell’indifferenza che le aveva permesso di continuare a vivere per tutti quegli anni e che ora lui, con un semplice sguardo, stava lentamente dissolvendo come neve al sole.

 

Lui non deve essere diverso dagli altri…è pericoloso, e va ucciso esattamente come gli altri continuava a ripetersi lei, minimamente preparata alla scarica di emozioni che aveva comportato rivederlo dopo tutto quel tempo.

 

Aveva smesso di provare emozioni da così tanto tempo che non riusciva a ricordare neanche cosa si provasse ad essere felici.

Da quando lui era morto, la sua vita era stata vissuta solo marginalmente, e a poco a poco ogni minima emozione aveva abbandonato il suo corpo, da allora venduto al miglior offerente nel tentativo di lenire in qualche modo il dolore che le squarciava il petto, ogni volta che si fermava a pensare a quello che era e a quello che sarebbe stato.

La missione era quello che contava ora; quello per cui lei sarebbe andata avanti.

La sua assenza non l’avrebbe fermata.

 

Ora, però, davanti a lei c’era quello che rimaneva di un barlume di felicità che aveva illuminato la sua vita, dandole un sapore di amore, anche se per un breve periodo.

Un barlume talmente piccolo e stipato nella sua memoria da non venire considerato un pericolo per i suoi fini.

Fino ad allora.

 

Lui è come tutti gli altri, come gli altri…

 

“Mi fai entrare o preferisci farlo sul pianerottolo?” chiese lei stizzita guardando con freddezza quegli occhi blu che le avevano riscaldato il cuore quando ancora ne possedeva uno.

 

A quelle parole Ron sembrò riscuotersi e, spostandosi leggermente da un lato, la fece entrare in casa.

Hermione si guardò in giro per qualche secondo e, una volta individuata la porta della camera da letto, si avviò con passo spedito, ben decisa a non incontrare di nuovo lo sguardo indagatore, e ora innervosito, di lui.

 

“Che stai facendo?” le chiese stupidamente lui, una volta entrati in camera, vedendola togliersi il cappotto. Lei inarcò il sopracciglio non degnandosi neanche di rispondergli.

Questo sembrò infastidire moltissimo Ron, e prima che lei potesse fare qualcosa per fermarlo, le afferrò prepotentemente il polso costringendola a guardarlo

 

“Sono io che comando, questo deve esserti chiaro” disse lui con un’inaspettata durezza nella voce. Hermione non riuscì a sostenere il suo sguardo, e strattonando il braccio, lo obbligò a lasciarla.

 

“Scusa” mormorò solamente, cercando di focalizzare la sua attenzione su qualcosa che non fosse Ron Weasley. Il suo Ron.

Lo sguardo le cadde sul comodino direttamente adiacente al grande letto posto al centro della stanza; vicino a qualche vecchia rivista e un paio di candele usate, stava una piccola rosa che un tempo doveva essere stata bianca, ma che ora aveva assunto una tonalità più accesa, diventando quasi marroncina.

 

Le si strinse il cuore vedendo quel fiore così avvizzito, e una morsa allo stomaco quasi dolorosa la fece trasalire.

Conosceva bene quella rosa, nonostante fosse facilmente scambiabile con qualsiasi altra sua gemella, così semplice, ma ugualmente unica nella sua completezza.

Conosceva bene quella rosa, perché era stata lei, dieci anni prima, ad avergliela data.

 

 

“Cosa posso fare per farti stare tranquillo?” le chiese lei portandosi qualche passo avanti per non incontrare ancora quegli occhi celesti, in quel momento così tristi.

 

“Lo sai bene” lei si girò verso di lui, cercando di mantenere un’espressione neutrale

 

“Non posso non andare, Ron. Di questo ne abbiamo già parato, mi sembra…” lui annuì, inspirando profondamente l’aria mattutina.

Solo ventiquattro ore, prima di perderla, forse per sempre.

 

“Però non puoi impedirmi di continuare a chiederti di non andare” lei abbassò lo sguardo, cercando di nascondere gli occhi lucidi.

 

“Non puoi chiedermi di rinunciare ad un’opportunità simile…”

 

“Quale opportunità?! È una missione suicida, Hermione e…”

 

“Ron, basta. Andrà tutto bene” disse semplicemente lei, avvicinandosi a lui di qualche passo

 

“Come fai ad esserne certa?”

 

“Non lo sono” mormorò lei, con sincerità

 

“Ma mi conosci, non sono una che cede facilmente…” lui annuì sorridendo tristemente

 

“Tornerai da me?” le chiese in tono appena udibile.

Hermione non rispose, ma allontanandosi leggermente, Ron la vide cogliere una piccola rosa bianca.

Gliela porse, con un sorriso

 

“Per me?” lei annuì, ridendo

 

“Così, ogni volta che la guarderai, saprai che io ci sono…e quando tornerò, me la ridarai, e mi dirai se ha funzionato o no” lui la guardò negli occhi e prese la rosellina dalle sue mani, sorridendo.

 

 

“Stai bene?”  le chiese Ron con una vena di preoccupazione nella voce.

Lei si riscosse subito e annuì nervosamente con la testa, rivolgendogli un piccolo sorriso teso.

Fece qualche passo avanti e si lasciò cadere pesantemente sul letto, continuando a guardare il fiore secco delicatamente poggiato sul comodino.

Con qualche esitazione lo prese, maledicendo se stessa per la stupidità dell’azione appena compiuta.

 

In un attimo vide gli occhi di lui infuocarsi e il suo corpo possente slanciarsi contro di lei, togliendole violentemente la rosa di mano, per poi ripoggiarla accuratamente al suo posto.

Lei lo guardò allibita

 

“Non farlo mai più” sibilò lui fissandola rabbiosamente. Hermione annuì leggermente e si alzò fronteggiandolo, nonostante la bassa statura.

 

“Allora? Che vogliamo fare?” gli chiese lei portando le labbra contro il suo orecchio e poggiando le sue mani sul petto possente di lui, sentendolo rilassarsi istantaneamente contro di lei.

Lui non le rispose e la spinse sul letto, distendendosi su di lei, facendo leva sui gomiti per non schiacciarla.

Hermione gli accarezzò prepotentemente la schiena e agilmente si portò sopra di lui, mettendosi a cavalcioni. Gli lambì vogliosamente il collo con le labbra e lentamente gli sfilò il maglione, mentre le mani di lui viaggiavano avidamente sulle sue gambe lisce e morbide.

Lei sorrise contro l’incavo del suo collo, quando sentì un gemito malcelato uscire dalle labbra di lui

 

“Scommetto che quello che ti sto facendo io la proprietaria della rosa non te lo ha mai fatto…” mormorò lei sbottonandogli i pantaloni, non riuscendo a trattenersi dal dirlo.

 

Ron aprì gli occhi di scatto e la prese con violenza per le braccia, guardando prepotentemente nei suoi occhi nocciola stranamente timorosi

 

“Non parlare così di lei…o ti ammazzo, te lo giuro” Ron la sentì tremare tra le sue braccia, ma nonostante questo lei gli rivolse un sorriso tirato

 

“Rilassati ok? Non volevo offendere” mormorò lei seccamente, ma con un tono di scusa nella voce, mentre i pantaloni di lui cadevano per terra raggiungendo il maglione.

Ron, tenendola ancora per le braccia, la fece rotolare verso destra, trovandosi nuovamente su di lei, mentre percepiva un inaspettato senso di colpa per averla trattata così.

                                                                   ********************

 

Il solito coglione.

 

Gli occhi gli bruciarono e stamparsi un sorriso falso in faccia fu quanto di più difficile avesse mai fatto in tutta la sua vita.

 

“E’…è solo che è una cosa mia, un regalo che mi ha fatto…una persona alla quale tenevo molto.”.

 

Accarezzò lentamente il ventre di lei e, portando una mano sotto la sua schiena, i loro bacini si scontrarono;  un coro di gemiti si levò dalle labbra di entrambi.

 

Si abbassò lentamente, e lei lo spinse contro il suo petto; la scollatura, profonda, in posizione supina, la sciava scoperti i seni e Ron approfittò di questo per percorrere con le labbra quella pelle cremosa.

 

Nessun bacio; era la regola che si era imposto la notte in cui tutto era iniziato.

 

Non l’aveva mai contraddetta e, neppure quella notte, lo avrebbe fatto. 

 

Rilasciò la presa e, mettendosi a cavalcioni su di lei, portò la mano destra accanto alla sua faccia, affondata nel cuscino, mentre l’altra navigava sul ventre piatto della ragazza, sempre più in basso.

 

“Come ti chiami?”, chiese, ansante.

 

Lei aprì gli occhi di scatto.

 

“Non è importante…scopami. E’ per questo che sono qui, no?”, chiese; la volgarità delle sue parole ed il cinismo che nascondevano indispettirono Ron.

 

Si staccò improvvisamente dalla giovane; perché seccarsi tanto?

 

Dopotutto sapeva benissimo che l’altra aveva ragione; semplicemente, non amava che gli altri gli rinfacciassero i suoi errori…quello era appannaggio esclusivo di lei, di lei solo e soltanto.

 

Poco importava se non lo poteva più fare.

 

“Scusa.”, disse, accasciandosi al suo fianco.

 

La donna si girò su un fianco e rotolò sopra di lui.

 

“Non ne hai più voglia?”, sbottò, irritata.

 

Lui la squadrò interrogativo; lei per prima ne avrebbe dovuto gioire, no?

 

Invece, più che sollevata o imbarazzata, sembrava alterata.

 

Fortemente alterata.

 

“E se anche fosse?”; lei lo ignorò e infilò una mano affusolata sotto i boxer.

 

Lui gemette, graffiando le lenzuola ed arricciando gli alluci a quel contatto inaspettato e violento.

 

Si sottrasse a quelle dita e, con un colpo di reni, ribaltò le posizioni; cobalto e nocciola affogarono nell’altro, mentre i due si perdevano in una girandola di calore e piacere.

 

Portò le dita sopra la femminilità di lei e, dopo qualche secondo, anche gli ultimi indumenti che li celavano alla vista dell’altro, caddero sul pavimento; ai sospiri della donna, si sostituirono quelli di lui che, con una lentezza quasi esasperante, si fece strada dentro di lei.

 

Quella notte, due esuli si incontrarono in un continente neutrale, ospitale, quasi, in una danza antica quanto il mondo; il piacere arrivò dopo qualche manciata di minuti e, nel momento in cui un calore improvviso si sprigionò all’altezza del suo ventre, la vista di Ron fu offuscata da minuscoli puntini neri.

 

Hermione…”, esalò, arcuandosi contro di lei, volgendo la testa repentinamente ed appoggiando l’orecchio sulle labbra di lei.

 

Ron…”.

 

Dopo quelli che avrebbero potuto essere minuti, o mesi, o anni, si separarono, e Ron si rotolò nel groviglio di lenzuola ai suoi piedi.

 

Osservò mestamente la donna al suo fianco, il petto sconquassato da rantolii  e la fronte imperlata da piccole gocce di sudore.

 

Spossato; solo così poteva definire lo stato in cui versava in quel preciso istante, la mente vacua ed il corpo bollente.

 

Si voltò lentamente verso di lei, a studiarne il profilo, lasciandosi cullare dal respiro irregolare della donna.

 

“Prima…mi hai chiamato per nome?”.

 

“Sì, non posso fare nemmeno quello, ora?”.

 

Lui sorrise amaramente.

 

“No, figurati…solo che…”; le prese il volto tra le mani. “Io non ti ho mai detto come mi chiamo.”

 

Sorrise amaramente.

 

“Non pensavo lo sapessi fare così bene, prefetto-perfetto.”.

                                                                 *************

 

*gigia lancia sospirone pulendosi rivoletto di bava al pensiero di un Ron rotolante tra le lenzuola* Love?

*.*

Anche il terzo capitolo è andato, me non ci crede!

*daisy in catalessi* PARLA LA SEGRETERIA TELEFONICA DELLA CO-AUTRICE, LASCIARE UN MESSAGGIO DOPO IL SEGNALE...BIIIIIIIIIIP!

*gigia passa mano sulla faccia*

*scuoting gemella* Looooove! Reagisci!

BIIIIIIP Che potrebbe essere interpretato anche come un insulto a quella donnaccia che...SI E' PRESA RON!

XDDD

*guarding male gemella* E noi glielo abbiamo pure permesso!

*lancing fiorellino in segno i pace*… Love la trama è la trama...

Ma che trama è trama!

-______________-

*daisy rilegge shockata quello che ha scritto*

*gratting guancia esasperata*

Parli bene tu, ti sei fatta la parte di Herm, descrivendola mentre se lo faceva...IO ho dovuto scrivere di Ron che se la faceva, quando avrei voluto essere IO sotto di lui.

E lo chiami facile?! Ho sbavato sulla tastiera in maniera indicibile!

*getting a terra disperata e prending a dare pugni*

@.@...Allora love, ringraziamo i martiri che oltre al caro Osv ci hanno sostenuto per pura bontà d'animo?

Sisi.

 

LADY GRANGER:

Un'altra amante di Ron, vedo...

Tesoro!!!!!! Brava, brava fanciulla, fai sentire la tua voce!

*sventoling manina*

*lancing fiorellino*

No, a parte gli scherzi, lietissima che Ron ti sia piaciuto...piace anche a noi, vero?

*sbav*

*getting sguarda da stupratice al rosso*

*sbavissimo*

Quanto al fatto che secondo te la fic sia stupenda...bè, ne siamo contente. Anche noi ci stiamo prendendo gusto, effettivamente.

*ghigno*

*sistema borchie*

Ti ringraziamo tantissimo, davvero!

*gigia lancia baciotto NON alle fragole che ti fanno allergia XDD*

*daisy prending pomata per tirare via prurito* Fregata dalle riserve personali di zia Poppy, roba buona, eh?!

Baciotti!

*agiting manina e lancing margherita*

 

 

ALEBERYL90:

M'hai fregata sul tempo..-___-

*riding*

*manding baciotto alla Ale*

*facendo l'indifferente comincia a fare treccina alla gemella*

Ciau amor mio!

*guarding male la sister* Me si è appena piastrata, for chortesy...

*sorriding innocentemente alla gemella*

*lascing fare perchè è troppo esausta*                                                                                              

*sventoling cartellone TRECCINA IS BETTER*

-______-

*canting "Anima mia torna a casa tua"*

O_o …Ehm...

XDDDDD

...prima che la situazione degenri, rispondiamo.

*annuiscing*

*inforching occhiali che danno aria professionale*

*ghigno*…Eccone un'altra che sarà schiattata, con sto chappy, love...se nell'altro gioiva nel vedere Ron, stavolta ne avrebbe fatto volentieri a meno...

Infatti...povero cucciolo lui...*comincing a fare treccina anche a lui per consolarlo*

*cucing bocca perchè se no inizing a invenire contro Herm*

*alzing occhi al cielo*

*espriming mia solidarietà a ron toccando treccina*:

*tenting di salvarlo almeno lui*

*Ron manda a quell'altro paese gigia e se ne va* çç

*pianging*

*sfodering sorrisone*

*offring Gelato che funzia sempre*

*sbaciucching tanto-tanto*

*tiring su col nasino*

*alzing spalle*

*comincia a mangiucchiare il gelatino tranquilla e serena*

Ok, rispondiamo come si deve a questa gioia! Sì, Ron è rimasto solo-soletto...

Infatti, povera figliuola che ci sta a sentire da un'ora!

*attacching Zelig*

*S'è svamputi tutti, Signu-Signu*

*alzing sopracciglio guardanding gemella*

La situazione è dura per il nostro amore, sìsì...anche se ho l'impressione che Herm gli abbia notevolmente tirato su il morale ora come ora...*ricomincing a piangere* Il mio amoooooreeeeeeeee!

*smile*

Maschi...al posto del cervello hanno un ormone.

Io avrei detto un'altra cosa gemella...                                                                                            

*sghignazzing*

*riding*

Anche Topomouse lo avrebbe detto, credo.

sìsì

Tutti i tuoi dubbi cesserano d'esistere tra qualche chappy...anche perchè questo ha confuso le acque. Chi sarà il tipo a cui fa riferimento 'Mione?

*ghigno*

*ghignissimo*

Tesora, noi ti ringraziamo tantissimo per tutte le cose dolciose che ci dici!

*lancing mazzolino di margheritine*

*scariching carriola di baci*

Sauuuuuuuuuuuu bella!

*sbaciucching per benino* Ciao Ciaoooooooooooneeeeee!

*agiting manina*

 

DANI:

*consolino Dani*

avresti avuto successo come recensora professionale tesò...

*pat-patting sulla spalla*

sisi.

E’ la vita, che vuoi farci

Quanto al Codaliscia mode/On...

@.@!

...love, risparmia, tranqui. Per noi è già tanto che lasci un commentino...

*annuiscing*

Non siamo abituate a sentirci tanto idolatrate. ^^”

*commuoving rileggendo commentino*

Grazie mille davvero! *lancing fiorellino*

Quanto al fatto che la storia si stia delineando…qui abbiamo smosso un po' le acque.

*ghigno*

*sbaving*

Il nostro Ronnie colpisce sempre...soprattutto se in mutande...

Va dritto in buca!

XDDD

*dopo di questa nasconding nell'armadio*

*riding riacchiappando gemella*

*lascing riacciuffare ma faccing coda per evitare le treccine*

*ghignino ed abbraccing*

*abbraccing con elastico in mano*

*rubing elastico*

Lo userò per un'altra treccina!

*guarding con sopracciglio inarcato Sister*

   Ron diverso dall’originale

sìsì...

E’ molto OOC. Ma, paradosso, è il Ron più IC che abbia mai scritto.

*smile*

Cioè, è seriamente plausibile che sarà così, da adulto. Emotivo, irascibile...

Già, già, e nonostante tutto la tentazione di un Ron così è forte...e trovo anch’io che sia plausibile.

A parte il fatto che beva e vada a...ecco.

Sisi.

Secondo me, sì. Cioè, non è strafottente ed acuto come il mio.

Infatti si ritrova a bere perchè è fragile.

'More lui...

Non è d'acciaio come...beh, come Alec (il cui Copyright è della Gigia, ci tengo a sottolinearlo)

Sìsì decisamente

Passando al fatto delle soliste...beh, sì.

Decisamente generi differenti. Però pare che siamo riuscita a mixare, quindi...*metting un'altra fila di borchie*

Lei è la mia pillola di felicità quotidiana...spuntano sorrisi come margherite (notare il gioco di parole) quando la leggo. Io sono più ombrosa, ecco.

*gongoling*

Bhè...se non c'è ombra le margheritine crescono male!

Quindi stiamo bene accoppiate…

Comunque, scherzi a parte...

*abbraccing gemella*

...se leggi lei, io non ti piacerò.

Non dire così... çç

Diametralmente opposte e me è molto pesante come stile di scrittura. Non ti ci mettere neppure…preferisco che tu sorbisca un bel ricordo di me. ^^

*prending a schiaffi*

Non ascoltare gemella, è autolesionista!

E’ bravissima, sul serio!

*accoccolino contro sorella*

Bhè, love, grazie mille per il commento, non sappiamo che altro dire!

*manding baciotto potto*

Davvero, grazie!

Bacioni!

 

 

LAUREN SMITH:

L'acchiappaormoni! XDDDD

E tenta pure di disfarsi del titolo, tsè...

*sventoling manina*

*scuoting ditino*

Fai E.T.?

Nu, nu...ormai l'acchiappaormoni ufficiale sei tu!

*legging*

*riding*

Non, non gli va bene a Ron, al momento...certo che, secondo me, ora gongola.

çç

sisi. *ghigno*

Io, almeno, gongolerai a farmelo.

*me sincera*

*sbaving*

*me d'accordo*

Che poi qui siamo al cospetto dell'esperta...come siamo andate, amore?

XDDDD

*inchining*

Te l'abbiamo strappato un rossore sul visetto?

*inchining*

Quanto al lieto fine...l'abbiamo già detto.

*saltelling* Ci sono io!

*smile* Già, stavolta la scampate…stavolta, però.

*lancing fiorellino*

Comunque, il custode segreto veglia su di voi. Potete fare sonni tranquilli.

*annuiscing*  Me cucciolosa, si sa...me non vuole che soffrano più di tanto poveri disgraziati...çç...anche se mi sono un pò sbatuffolata con la gemella qui come mentore...

*smile*

*tatuing fenice sulla scapola*

L'allievo supera alla grande il maestro...

-____________- devo per forza picchiarti tutte le volte?! Sei masochista love-love?!

*prending taccuino*

*appunting*

Sadica, masochista...ancora qualcosa?

Autolesionista?

*segning*

Me ne ricorderò con Matt, love…*ghigno*

*getting ai piedi della sister* nooooooooooo! Matt NOOOOOOOOOOOOOO!

*sguardo da cucciolotto abbandonato*

*ghigno grossissimo*

Mmm...forse no.

Forse?!...FORSE?!

*ghigno*

*lacrimone che scende*

Basta, che rischiamo di mandare all'aria la copertura del solito Ignoto, qui...Si incazzano con me, dopo.

Infatti, infatti...XD

Tesoro, grazie 100 per la recensioncina!Baciiiiiiiiiiiiiiii!

*lancing baciotti e margheritine*

 

 

GIULY WEASLEY:

Ecco, un'altra che avrà reso l'anima a Dio...

Un mio simile!Una batuffola!

Sta dolcezza…*coccoling i Batuffoli*

*commuoving*

*abbraccione collettivo*

Passiamo al commento...dark, sisi.

*fa vedere le borchie gonfia d'orgoglio* Così diversa da quello che di solito io scrivo...me felice ce piaccia tanto! *ricommuoving*

Già...la prossima la facciamo sul tuo stile, se ci sarà una prossima, ok?

Facciamo direttamente una demeziale, che pare venga naturale...XDDD

Già-già!!!!

*abbraccing sister*

Ok…si sono decisamente consolati, stavolta...

*guarding gemella*

*guarding male Hermione che si riveste*

*stringing pugnetti*

batuffolo è invidioso love!

Solo il batuffolo?Pure la co-autrice non scherza, eh?!*cruciatizzing Herm*

*guarding schizzata gemella*

love...non ti sembra...che stia soffrendo già abbastanza? *guarding gemella che le lancia tre crucio insieme ghignando*

*sospiring*

*alzing spalle*

*corring verso ron*

*strapping un po' di cotone dalla Sister*

*infiling nelle orecchie*

Ahio!

*Bellatrix Mode/On*Crucio-crucio-crucio!!!!

*passing mano sulla faccia*

*ghigno + risata satanica*

@.@...

miodio...

*ghigno + risata di Strega di Biancaneve*

Meglio?

*scuoting testa*

*Ron tenting fuga*

*acciuffing Ron*

*gigia se lo lega addosso con le cinte di borchie*

Tesora, sei arrivata in ritardo...

*risata Strega biancaneve Mode/On, mostring Rosso*

ç.ç mannaggia...

*ghigno-ghignissimo*

*gratting guancia preoccuopata*

Che ne dici se ora ritornassimo ai ringraziamente, Bellatrix cara?

*ingoing vuoto impaurita*

*inarching paurosamente sopracciglio*

   Mmm...sì, potremmo. *Metting OFF Bella*

Tesora, grazie di tutto!

Sì, grazie mille, davvero!

 

ZIA FUNKIA ED OSVALDO:

*sgraning occhi* Ma io...io...io...è...*guarding gemella*.

Gli voglio un bene dell'anima, a questa persona a cui stiamo scrivendo...è…è...il mio mito!

*annuiscing*

Il mio eroe!

Sai che ha fatto pure un Blog? Ramazza.Com.

Sisi.

Sì?!

Me ci passa dopo, assolutamente...

Dio…certo, frequenta certe compagnie poco raccomandabili...

*annuiscing risentita*

Già, tipo quella...quella là!

*indiching una che sta mangiando ancora i Pop-Corn*

MA NON LI LEGGI I CARTELLI, BELLA?!

*scuoting testa indicando cartello*

Nun si mangia, nu-nu!

No!         

Basta che poi si offende e dice che la tratto sempre male.

Osv, ma che mi combini?!

*riding*

*abbraccing zia*

Meglio passare al commento, che Osvi deve fare pulizia.

*annuiscing* sono d'accordo...

Lova mia! Come possiamo ringraziarti noi, povere nipote con le borchie e i tatuaggi con gli unicorni, abbastanza per quello che hai detto? Oddio oggettivamente...continui a offendere...non va, no, no!

*ghigno*

*schiaccing ON sul fianco*

*assuming sembianze Bellatrix*

No!

Comunque credo che mi giustificherebbe sa faccio fuori la Herm, eh? Anche perchè se non lo faccio io, lo fa lei.

Non puoi fare fuori una dei protagonisti! love, ragiona...

*massagging tempia*

*ghigno*

Dici?

Dico!

Ogni riferimento ai miei PG è puramente casuale...

*sfodering espressione angelica*

*scuoting testa*

Quanto al fatto che ti diamo della stupida...*ghigno*...è tipo il siparrietto, viene fuori naturale...

Nulla di personale!

*alzing cartello con su scritto a carattreri cubitali: SCHERSIAMO*

*annuiscing indicando cartello*

Love, ti lasciamo, augurandoci seriamente che tu non ci uccida.

Per la scena a cui hai assisstito.

Basiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

*lancing margheritina alla sua zia adorata* baciottnissimi!

 

       RAMONA ALIAS PATSAN:

       Eccone un'altra...ciao, Gioia.

        Stump! gigia sviene

*metting sali sotto naso*

Amore, ho notato una cosa...

*riprending leggeremente*

...sta storia mette in ansia tutti.

*sventoling fotina rupert sperando in effetti migliori*

*risvening* - non puoi pretendere che mi riprenda con la foto del mio Dio!

tu guarda che roba...

XDXDXDXDXDXDXD

Devo rivedere le medicine dell'armadietto.

mi mette davanti la foto di rupe...al massimo sbavo mentre sono svenuta!

XDXDXDXDXDXDXDXD

direi anche io...XDDD

Love, spero che anche questo chappy sia stato di tuo gradimento.

Tanti bacini, piccola!

*agiting manina*

*inciamping sul filo del microfono*

cading dal palco*

-________________-

O_o

*apparing gocciolona sulla testa*

*rialzing gemella*

 

 

MANDY JJ::

Ciau piccola mia!!!

Ciao amora!

Tesoro, contentissime che il cambiamento ti piaccia tanto! ^^ E, credimi sulla parola...qui dentro c'è qualcosina del sequel del Mattone.

*giring verso Custode*

Tu che dici, custode?

*saltelling e comincing a cantare 'anima mia torna a casa tua'*

-___-

*costode solleva pollice e fa occhiolino*

*rubing cassetta dei Pooh*

Sono i cugini di campagna!

O.O

XDDDDD

*nasconding per la figuraccia*

Io conosceva la versione di Baglioni.

*riding*

sisi.

>.<

io cugini di campagna forever...O.o

-____________-

Tesora, ho appena scoperto una differenza sostanzialissma tra me e te.

Questa.

I cugini di campagna?

sì.

Nu!.

Vanno troppo in acuto.

ç.ç

°.°

Ma vogling bene uguale.

Sono inquietanti a tratti, effettivamente...@.@!

Anche io ti voglio bene love! *abbraccing soster*

Avevi ragione, piccina, la protagonista del prologo era proprio Herm...^^

Sotto mentite spoglie.

*gigia piange perchè non è riuscita a farle credere che non lo era*

*sobbing*

Ma nu, amore...hanno gli occhi allenati, oramai.  E poi c'era il pairing Hermione/Ron in calce.

Sei stata bravissima, era perfetto.

*tiring su col naso* dici che non c'entro io...ç.ç

No, 'more...scommettiamo che il prologo del sequel tutti si daranno all'ovvietà?

*ghigno*

*ghignissimissimo*

Ci chiedi se ci sarà romatico, bè...credo che questo capitolo abbia risposto adeguatamente alle tue domande.

*scambing sguardo con la gemella*

*annuiscing*

Love, a malincuore ti dobbiamo lasciare....bacionissimi, piccola mia!

Baciottosi baciotti potti!

 

 

ANDURIL:

Oh...la mia amora grande!!!!*.*

*daisy asciuging occhietti*

Ciao! *agiting manina*

Tua love?

*sisi* Devi sapere che hai davanti a te una delle migliori scriitrici di H/G del sito.

Ok, non è che lo standard H/G sia tanto alto, qui dentro...

*.* me onorata

...ma lei ed un'altra sono state le uniche a scrivere una H/G degna di questo nome, all’altezza della coppia.

*clap-clapping*

*lancing fiorellino a Anduril*

*smile contenta*

Però adesso sarà esaurita, perchè al campo estivo manca poco...e lei è capo.

Con i ragazzi dagli 11 ai 16 anni…Roba tosta, eh?

Povera...@.@ non la invidio!

^______-

Hai tutta la mia stima!

Anche la mia…Farà ispezione nei sacchetti dei vestiti sporchi delle squadriglie maschili...brrrrrrrrrrr.

*me agghiacciata*

Sta diventando il mio eroe!XDDD

Robe puzzolenti da due settimane. La chiudo qui, che se no vomitiamo in tre.

Infatti...-___________-

Speriamo che il chappy l'abbia tirata su di morale...^___-

Lei che ama gli Happy-End.

*batting 5 a Anduril* sento che ci troveremo io e lei! XD

*smile*

Love, ti dobbiamo lasciare...tanti baci!

Baciottissimi!

 

 

ELLIE:

Ciao tesoro!

Ciao! *manding baciotto*

Ci fa piacerissimo averti a bordo e ci fa altrettanto piacere che la storia ti stia entusiasmando.

*saltelling soddisfatta*

Anche perchè dice che le è piaciuto molto il Prologo, e quello è tutta opera tua, sIster. ^^

*inchining gongolando*

Comunque, hai ragione questa storia sta mettendo confusione anche a noi...da una parte, i personaggi sono dannatamente OOC. Dall'altra, altrettanto IC.

*gigia prende bustina di Aulin*

In definitiva, questo Ron è il Ron più IC che io abbia mai scritto, direi, a parte alcool e passatempi vari…lei invece, essendo meglio di me, scrive Canon. ^___^

    *passing acqua per Aulin*

*ringrazing gemella*

Oddio, le parole valgono quello che valgono visto che ho trasformato Malfoy in un Half-blood, però...

*smile*

Lo vedo molto IC, in realtà, questo Ron.

XDD Malfoy a parte, credo veramente che Ronnie sia il tuo più IC finora...*prending aulin*

In ogni caso grazie mille per il commento!

Grazie davvero!

Baciottoni oni oni!

 

 

PRIMAVERA:

Loooove!

*abbraccing Primavera*

    Tesoro, grazie davvero per questi continui complimenti.

*gongoling*

La versione sexy di ronnie si ripropone anche qui...^^

Ha fatto gli straordinari.

*sbav*

*ghigno*

*invidia nera*

*risbav*

*trattiening sister dal ricruciatizzare herm*

*scocching occhiata furiosa alla gemella*

Love, ti dobbiamo lasciare, che se no non so quanto posso resistere da far fuori la Character femminile della storia...

*faccing piccola piccola*

*alzing gli occhi al cielo*

Grazie mille! Baciottissimi! ^^

*guarding con occhio truce Herm*

Baciotti!

*faccing fuggire Herm*

 

 

LIGHTLILY:

*facing fuggire Herm*

Ciau 'more!

*ghigno*

L'ha pure ammesso che l'ha sedotto l’istruttore...

Ciaoooo!

*ghigno*

E brava la Ly! XD

...comunque è vero...bradipi sono, bradipi restano.

Maschi.

Quello sempre...

Farli fuori tutti.

*sbuffing*

Tranne Grosso e Toni.

Sisi.

*abbraccing tricolore*

XD sono d'accordo! E anche Gattuso!

Lo adoro troppo...

Vale Gattuso è simpatico, sì.

Era stremato, ieri...

Povero ringhio...

Già...ok, love, contentissime che questa versione di Ron ti piaccia...

Piace un pò a tutti in effetti...XD

Ma perchè è Ron.

Ron è Ron.

Lo puoi fare come vuoi...può essere scritto da cani e PORCI...

Ma sempre uno *sbav* rimane

...riferimento autobiografico per l’ultima...ma resta comunque lui.

*schiaffegging*

Praticamente perfetto.

*sbaaaaaaav*

*accarezzing guanciotta*

Love, grazie davvero!

*lancia baciotti e margheritine senza ritegno* Grazie, davvero!

Baciiiiiii!

Bacionissimi!

 

 

E anche stavolta, abbiamo sfornato un siparietto più lungo della storia in sé (però stavolta ci sta bene, almeno non si sono affogati nell’alcool per via del fatto che il Dio si sia fatto ‘Mione- n.d. daisy)…ci inchiniamo come sempre al vostro cospetto…commentino? ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Gigia990 and Daisy05