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Autore: Lyrael    14/11/2011    3 recensioni
'Luci, finalmente' pensa Draco, 'sono ore che cammino, mi fanno talmente male i piedi che me li taglierei...'
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 2 - Veleni e tazze di tè.

Da almeno mezz'ora Draco trova interessantissima la sua tazza di tè. La quarta, per la precisione, e la fetta di torta alla melassa fatta in casa. La sta massacrando col cucchiaino, ma non si è ancora deciso a mangiarla.

E' seduto ad un capo del tavolo di cucina di casa Weasley e gli altri, a parte Molly appoggiata al lavello, sono tutti a semicerchio e lo osservano senza dire nulla.

Nemmeno Draco sa cosa dire, ma qualcuno dovrà pur rompere quel silenzio, no? Oramai è così denso che tra un po' li spingerà fuori dalla stanza per farsi posto. Draco capisce che se non comincia lui, nessuno lo farà, così si volta verso Molly e con un sorriso incerto le dice: "Grazie."

Probabilmente lei non se l'aspetta, tanto che trasale appena, ma poi sorride di rimando e l'atmosfera migliora decisamente.

Harry decide che l'hanno fatto rosolare a sufficienza, così prende la parola.

"Sai che dovremmo chiamare qualcuno, vero? Gli Auror, o il Ministero, almeno."

Non l'ha chiamato per nome, ma Draco alza lo sguardo e annuisce. 'E' già andata bene che non mi hanno Schiantato', pensa, ma la sua fortuna, che sembrava essersi assentata solo per un po', può aver deciso di prendersi una lunga vacanza, quindi gli rimane solo la speranza che non lo facciano. 'Non subito almeno.' Non molto a cui appigliarsi, ma meglio di niente.

"E non ci hai ancora spiegato perchè sei finito qua." prosegue Harry.

Draco sa che dovrà spiegare in che situazione si trova, non l'ha ancora ammesso veramente nemmeno con se stesso, quindi l'idea di doverlo fare a voce alta davanti ai Weasley e allo Sfregiato non gli piace per niente, ma non può sottrarsi e butta fuori un borbottio indistinto.

"Stvscppnd..." bofonchia guardandosi le mani. Belle, lunghe, affusolate, meglio sicuramente che dover guardare le loro facce.

"Prego?" lo apostrofa Harry.

Draco si schiarisce la voce e ripete, sempre ad occhi ostinatamente bassi: "Stavo scappando."

"E da chi, di grazia?" incalza Harry.

'Ok', pensa Draco, 'così non può andare avanti'. Se non si decide lui a spiattellare subito tutta la storia, quella tortura durerà un'eternità e francamente è l'ultima cosa che vuole.

La prima sarebbero vestiti puliti (i suoi li hanno asciugati con un Incantesimo, ma fanno schifo e lui si vergogna), la seconda una doccia calda e la terza un letto per farsi una dormita. Decente, se non buona. E' una vita che non riesce a godersi qualche ora di sonno meno che agitata, e siccome non gli hanno fatto ancora nulla, spera che gliela concederanno prima di consegnarlo.

Così Draco si schiarisce ancora la voce, prende un altro respiro profondo e attacca.

"Un gruppo di Mangiamorte mi stava addosso ma eravamo in una zona di Londra non magica quindi non hanno provato subito ad attaccarmi ma mi seguivano ed erano sempre di più e mi sono fatto prendere dal... panico, ecco."

E' arrossito talmente tanto mentre snocciolava la sua tirata che si sente bruciare il viso e ha ancora meno voglia di alzare gli occhi, ma pensa che sia una buona cosa farlo e guardare Potter e dimostrargli che non sta mentendo. Così si decide e quando incontra lo sguardo dello Sfregiato si rende conto con sollievo che lui sembra credergli.

'Meno male. Sto rivalutando le potenzialità della verità rispetto alle cazzate...' poi riprende: "Così non ho pensato davvero a dove andare e mi sono ritrovato a mollo in quel fiume oltre le colline, laggiù."

Mentre lo dice ha alzato il braccio sinistro per indicare la direzione e si ritrova con quattro bacchette di nuovo puntate contro. I gemelli, Lenticchia e la sorella minore. Non Potter.

Stranamente questo lo rincuora e decide che se Potter si fida di lui, lui potrà fare lo stesso. E' talmente stanco di guardarsi sempre alle spalle che ci mette mezzo secondo a deciderlo. Potter del resto sarà sicuramente al corrente di come stanno andando le cose per Draco.

In effetti Harry in quel momento sta pensando esattamente a quello. Al fatto che dalla sconfitta di Voldemort per Malfoy le cose siano precipitate sempre di più e lui si è ritrovato odiato dai soliti nemici e pure dagli ormai ex-amici. Praticamente solo, visto che il padre è rinchiuso ad Azkaban da più di due anni e a quanto sembra ha rinnegato suo figlio. Di sua madre Harry non sa nulla, ma non crede che lei se la passi molto meglio. Per cui, in fin dei conti, Malfoy è messo peggio di lui. Peggio di chiunque altro, in effetti.

Harry si meraviglia che non sia impazzito.

***

All'ora di cena arriva il signor Weasley e dopo alcuni momenti di comprensibile imbarazzo, durante i quali Draco pensa che la sua misera fortuna sia definitivamente migrata su Marte, si accomodano tutti a tavola e servono pure lui.

Draco sta per la maggior parte del tempo zitto e osserva le persone attorno al tavolo con grande interesse, perchè sembra che poco a poco abbiano accettato la sua presenza. La signora Weasley è addirittura gentile, e questo fa si che anche gli altri gli rivolgano qualche domanda, alle quali risponde un po' titubante ma in modo sincero.

Il "problema Malfoy" si ripresenta però al momento di andare a dormire. Sembra che nessuno sia disposto a dividere la stanza con lui, per paura di essere attaccato nel sonno, probabilmente. I gemelli non vogliono assolutamente dormire separati e Draco pensa un po' maliziosamente che ci deve essere qualcos'altro sotto, e che gli piacerebbe indagare. Siccome di dormire con Lenticchia non se ne parla anche se Draco non si esprime, perchè Ron al solo pensiero diventa verde e si precipita in bagno, esclusa la Weasley piccola rimane solo Potter.

"Ok, dormo io con Malfoy" dice Harry in tono piatto. Ron, che è appena rientrato nella stanza, gli consiglia di legare Malfoy al letto, così Harry non dovrà star sveglio tutta la notte a controllarlo. Draco fa per rispondere ma un'occhiataccia di Potter lo fa desistere e lui si avvia mestamente per le scale.

'Dopotutto' pensa Draco, 'almeno non mi fanno dormire nel pollaio. Magari solo perchè hanno paura che potrei avvelenargli tutte le galline...' ma si tiene per sé le sue considerazioni e si avvia in bagno con il pigiama che gli hanno fornito. Verde, sia ringraziato Merlino.

Ha appena finito di lavarsi e cambiarsi: alza gli occhi sullo specchio e incrocia quelli di Potter che, appoggiato allo stipite della porta, lo osserva. Draco non sa come reagire e tanto per cambiare, arrossisce. 'Sto regredendo alla modalità Grifondoro tredicenne', si dice sarcastico, ma si guarda bene dal confessarlo ad Harry, che non ha smesso un attimo di fissarlo.

"Un attimo e ti lascio il bagno, Potter" ma lui non risponde e Draco è certo di aver visto spuntare un minuscolo sorriso sulla sua bocca. Poi Harry si gira e torna in camera.

Draco non sa proprio cosa pensare e l'unica cosa che gli viene in mente è che Potter lo stesse controllando. Chiude l'acqua, mette via lo spazzolino e dopo aver spento la candela, attraversa il corridoio per affrontare la sua prima notte in casa Weasley. Non si sente in pericolo, minacciato o che, ma solo un po' abbattuto, perchè per quanto siano stati gentili con lui, non è molto meno che un prigioniero guardato a vista. 'Se non altro qui non ci sono i Dissennatori' si consola, ma questo pensiero non gli dà più sollievo di tanto. Spera solo che Potter non lo leghi davvero.

  
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