PART 2– The Truth –
Era tutto il giorno che Kurt si
comportava in maniera strana. Per qualche oscuro motivo quel il controtenore
non solo aveva evitato qualsivoglia contatto umano, ma aveva anche saltato le
prove del glee, cosa alquanto insolita, soprattutto
se considerato che nemmeno il suo ragazzo sapeva il perché.
Le Nuove Direzioni avevano anche quasi
rischiato un infarto, memori dei vari dissapori che l’avevano visto
protagonista l’anno precedente e si erano tranquillizzati solo quando Blaine
aveva ricevuto un sms da Kurt in cui gli diceva che tornava a casa perchè non
si sentiva troppo bene, ricevendosi in cambio una bella ramanzina via messaggio
sia dal ragazzo, sia dal fratello.
Inutile dire che in quel momento il
controtenore li aveva odiati entrambi, anche se dentro di sé era ben conscio di
quanto avessero ragione, soprattutto se si considerava che loro non potevano
entrare nella sua testa, dato che non erano ancora dotati di superpoteri, per
cui non avrebbero mai potuto immagina cosa stesse passando in quel momento.
Già, perché per Kurt Hummel
quella era stata una delle peggiori giornate della sua vita, posta subito dopo
poche altre davvero traumatiche per la sua esistenza. Come aveva fatto a
sopravvivere era ancora un mistero per lui, ma la cosa più sorprendere era
stata quella di essere riuscito ad evitare tutti
i membri del glee club; impresa più unica che rara.
La cosa che però gli risultava ancora
ignota era il perché era stato necessario tutto quello: non riusciva proprio a
spiegarsi perché quella voglia che l’aveva colto la mattina sia con il padre
sia con Blaine non era sparita con il trascorrere della giornata, anzi se
possibile era aumentata ancora di più. Sembrava quasi che l’ambiente scolastico
gli avesse fatto più male che bene. Vedere tutte quelle vene a portata di mano
e non poterci infilzare i suoi denti bianchi era stato alquanto esasperante,
tanto che aveva evitato tutti i suoi amici, sperando di sfuggire al rischio di
soddisfare con loro il proprio desiderio.
Così, dopo una serie di peripezie a cui
era stato costretto per sottrarsi a chiunque osasse anche solo sfiorarlo, si
era ritrovato da solo a casa, in attesa di un Finn e di un Blaine impazienti di
estendere la loro ramanzina anche di persona, senza conoscere a cosa andavano
incontro avvicinandosi a lui più del dovuto.
Kurt era stato anche tentato di
andarsene via per tornare solo a notte inoltrata, in modo da evitare qualsiasi
contatto con una persone dotata di sangue, ma sapeva già che non era una cosa
fattibile, in primis perché così facendo
avrebbe rischiato seriamente di far morire suo padre e questo non rientrava
affatto nei suoi programmi.
Dunque non gli era rimasto altro da fare
se non aspettare fino all’infinito che quei due tornassero da scuola – perché era
sicuro che Blaine si sarebbe presentato lì – e lo importunassero a dovere.
- Kurt!- esclamò Blaine precedendo Finn
quando entrarono in casa. Il controtenore, che aveva perso la cognizione del tempo
perso tra i suoi pensieri, sobbalzò quando si sentì chiamare con tale enfasi e
cercò di prepararsi al peggio.
- Sì?- chiese montando un sorriso a
trentadue denti completamente falso. Lo stesso sorriso che crollò come un
castello di carte esposto al vento non appena vide i due ragazzi fare capolino
nella sua stanza.
Non era assolutamente possibile: perché
quel giorno sembravano avere tutti
quell’odore invitante? Persino i giocatori della squadra di football dopo gli
allenamenti non gli erano sembrati così puzzolenti come al solito.
- Stai bene? – chiese subito Blaine.
- Che fine hai fatto oggi?- domandò invece Finn in
contemporanea con il riccioluto.
- Ehi, uno per volta!- disse Kurt fingendo disinvoltura, nel
tentativo di riprendersi. – Sto benissimo. Avevo solo un po’ di mal di testa,
motivo per cui mi sono affrettato a tornare a casa, dove ho preso un’aspirina
che mi ha aiutato a farmelo passare. Et voilà! Eccomi
qui come nuovo!- rispose alzando le spalle, nel tentativo di sembrare il più
convincente possibile.
- Sicuro?- gli chiese ancora Blaine avvicinandosi per sedersi
accanto al ragazzo sul suo letto.
- Sicurissimo.- rispose quest’ultimo per una volta sincero,
lasciandosi sfuggire un vero sorriso quando sentì la mano del suo ragazzo
accarezzargli piano la guancia.
- Ehm... Forse è meglio che io vada. – s’intromise Finn. –
Non ci tengo ad assistere alle vostre smancerie da piccioncini innamorati.
Ciao, ciao! – concluse prima di uscire velocemente dalla stanza, lasciando un attimo
interdetti gli altri due.
Kurt e Blaine fissarono la porta ormai chiusa leggermente
stupiti, prima di voltarsi verso il proprio compagno per rispecchiarsi nei
reciproci occhi, E poi scoppiarono semplicemente
a ridere.
La tensione che avevano accumulato in quei pochi minuti senza
neanche accorgersene sparì e si ritrovarono in breve tempo in preda alle risate
mentre entrambi si accasciavano sul letto di Kurt. Il motivo di tale ilarità
era poco importante, oltre ad essere sconosciuto, la cosa che contava davvero
in quel momento era sciogliersi di fronte al rispettivo partner e quale modo
migliore per farlo se non attraverso una sana risata?
- Non mi stai mentendo, vero? – domandò ancora Blaine per
esserne davvero sicuro.
- Certo che no! – sbottò Kurt quasi infastidito. – Per chi mi
hai preso? –
- Scusa. Volevo solo accertarmi che fosse la verità. Tutto
qui.- rispose il riccioluto prima di avvicinare la proprio bocca a quella dell’altro.
In men che non si dica i due
passarono da un eccesso di risate a un eccesso di baci, gli stessi che in quel
momento avevano il potere di sconvolgerli fin nel profondo dell’animo, come
ogni volta del resto, e per i quali avrebbero fatto di tutto, perché ormai era
diventato impossibile rinunciarvi per entrambi.
Le lingue erano premute una contro l’altra, un po’ nella
bocca di uno, un po’ in quella dell’altro, inarrestabili, anche quando l’ossigeno
iniziava a venire meno.
Eppure, ahimè, prima o poi tutto e destinato a finire in
questo mondo, e pure a quel bacio toccò la stessa sorte per poter essere
sostituito da altri mille baci, proprio come Catullo chiedeva alla sua Lesbia*.
Ben presto però le labbra di Blaine si spostarono a torturare
il collo del controtenore, facendogli quasi perdere del tutto il senno, senza
rendersi conto dell’effetto che potevano provocare.
Fu quando la testa del suo ragazzo si sposto permettendogli
di affondare il naso nei capelli di Blaine e nel suo collo che Kurt ritrovò di
nuovo quel profumo, più pungente che mai.
Kurt ci provò davvero, con ogni fibra del suo essere, a
irrigidirsi e ad allontanarsi da quel corpo che lo stava facendo impazzire,
però... Però quella lingua in quel momento gli stava facendo cose dietro al suo
orecchio e per lui era difficile rinunciarvi, quasi impossibile.
Così, memore della citazione di Oscar Wilde che diceva che il
modo migliore per liberarsi di una tentazione è cedervi, non gli restò altro da
fare se non rilassarsi tra le braccia dell’amato e posare lentamente le labbra
sulla sua guancia, prima di socchiuderle leggermente, pronto a deliziarsi
finalmente con quello che aveva desiderato da tutto il giorno nel suo
inconscio.
Prima che se ne potesse accorgere affondò i denti nella sua
morbida carne e iniziò a succhiare, senza che Blaine si rendesse effettivamente
conto di quello che stava accadendo realmente, troppo preso da quello che stava
facendo all’altro.
Quando si ritenne abbastanza soddisfatto Kurt si staccò con
uno scrocchio e si leccò le labbra.
Se fosse stato lucido probabilmente avrebbe fatto qualcosa
per fermarsi o quantomeno sarebbe stato inorridito da se stesso. Il problema
era che ormai era talmente inebriato da quel sapore da non riuscire ad impedirsi
di scendere con le labbra un po’ più in basso e ripetere la stessa operazione.
Sebbene Blaine non si fosse accorto di nulla, l’effetto di
quei morsi ebbe una ripercussione immediata sul suo organismo. Infatti, non
appena si spostò per poter baciare l’altro lato del collo di Kurt, una mano
abbandonò immediatamente la vita di quest’ultimo per poter andare a grattarsi
una guancia, gesto che non passò inosservato agli occhi di Kurt. Per fortuna.
Infatti il controtenore, accortosi finalmente che c’era
qualcosa che non tornava, s’interruppe giusto in tempo prima di proseguire la
sua opera sull’altra guancia, mentre il riccioluto riprendeva a baciarlo sulle
labbra, mormorando qualcosa di sconnesso su di esse.
Tuttavia Kurt era troppo intento a cercare di capirci
qualcosa per poter davvero rispondere all’interessamento di Blaine nei suoi
confronti. In quel momento le mille domande che fluttuavano nella sua testa erano
riuscite finalmente a distogliere la sua attenzione dal suo ragazzo: che cosa stava
succedendo? Perché l’aveva morso? E perché Blaine si stava grattando? Che la
zanzara della notte precedente fosse tornata all’attacco?
Un pensiero gli balenò per un attimo in testa, una cosa
talmente assurda da poter essere reale.
Quella notte lui era stato morso da una zanzara; poi lui si
era comportato nello stesso modo con Blaine; e ora il suo ragazzo si stava
grattando esattamente lì, in quei due punti che l’avevano nutrito.
Oh Santa Gaga... Non poteva essere diventato
una specie di uomo-zanzara! Quella era una cosa che succedeva con i ragni e
donava super poteri in grado di aiutare le persone e non... quello!
Prima che Kurt potesse staccarsi inorridito per i suoi stessi
pensieri, la porta della sua stanza si aprì con un cigolio, lasciando entrare
Burt.
- Papà!- esclamò Kurt mentre Blaine si separava dal suo corpo
di scatto.
- Kurt!- lo chiamò il padre.
- Ecco... io... p-posso spiegarti!- affermò con convinzione
alzandosi dal letto per avvicinarsi velocemente all’uomo, nel tentativo che non
uccidesse Blaine con il suo fucile.
- Kurt!- disse ancora Burt. – Kurt!-
- Che c’è? Guarda che so già il mio nome!- disse il
controtenore bloccandosi in mezzo alla stanza, interdetto dallo strano
comportamento del padre.
Però egli sembrò non udirlo, o forse fece solo finta, e si
avvicinò verso di lui per potergli afferrare con forza una spalla.
Per un momento Kurt credette seriamente
di dover temere della propria vita. E così pensò evidentemente anche Blaine,
visto che si alzò di slancio dal letto, pronto a discutere con il signor Hummel purché non facesse del male al suo ragazzo.
Nessuno dei due però si aspettava quello che successe
effettivamente inseguito.
Burt si era infatti limitato a scuotere dolcemente l’arto del
figlio prima di chiamarlo ancora una volta.
Il riccioluto si fermò a metà strada, guardando sconvolto il
controtenore, che gli rispose con uno sguardo altrettanto disorientato,
indeciso su cosa pensare di quanto stava accadendo.
Kurt stava per chiedere al padre che cosa stesse facendo,
quando questi parlò di nuovo.
- Kurt!- esclamò ancora una volta in tono scocciato. – Kurt,
per la miseria, ti vuoi svegliare?-
Il ragazzo in questione analizzò attentamente quelle parole
nella sua testa. Svegliare? Perché avrebbe dovuto farlo quando lui era già in
piedi? Non aveva assolutamente senso quella frase.
Quando il controtenore fece per voltarsi interrogativo verso
Blaine si accorse però che lui non c’era più. Era svanito nel nulla. Puff! Erano bastati pochi secondi di distrazione e lui era
sparito, lasciandolo solo ad arrangiarsi in quella situazione alquanto
imbarazzante. Dopo questa era assolutamente deciso a dirgliene quattro.
Peccato che appena cercò di voltarsi nuovamente per
fronteggiare il padre trovò al suo posto la morbida superficie del suo cuscino.
Tenendo gli occhi ben chiusi, Kurt mugugnò appena, prima di
scrollarsi di dosso la mano di Burt,ancora intento a scuoterlo, mentre lui
desiderava solo sprofondare il più possibile tra le coltri del suo morbido
letto.
- Kurt, farai tardi se non ti muovi!- esclamò nuovamente
Burt.
Nel sentire quelle parole il controtenore sbatté un paio di
volte le palpebre, prima di alzarsi di scatto.
Suo padre aveva perfettamente ragione e lui non voleva
assolutamente fare la parte del ritardatario, quindi, ignorando Burt, uscì
velocemente dal dolce rifugio offertogli dalle coperte e si diresse verso il
bagno, con l’unico obiettivo di essere il più rapido possibile.
Mentre si lavava i denti al controtenore tornò in mente
quanto successo poco prima. Si era dunque trattato tutto di un sogno? A quanto
sembrava sì, esclusione fatta per le punture di quell’insetto malefico che
esistevano ancora, e la prova tangibile erano quelle macchioline rosse che gli
marchiavano il volto.
Ripensandoci quello era quasi il suo sogno più assurdo, forse
era addirittura in cima alla lista, e in quel momento benedì tutto ciò che
poteva per avergli concesso questo miracolo, perché se solo fosse stato vero la
sua psiche non avrebbe retto a un tale sconvolgimento: assomigliare a qualcosa
di così orrendo l’avrebbe probabilmente ucciso nel profondo, spingendolo a
compiere atti di cui era consapevole che si sarebbe pentito.
L’uomo zanzara... Suonava anche male! Come gli era venuta in
mente un’idea del genere?
Una cosa era però certa: non avrebbe mai più visto l’uomo ragno con Finn prima di addormentarsi,
soprattutto se suddetta sera si presentava plausibile la presenza di eventuali
mostriciattoli disgustosi.
THE END!
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* piccolo
riferimento a quel poeta latino che mi ha fatta dannare in terza, ma che però
amo. Qui in particolare mi riferisco alla sua poesia “da mi basia
mille” (mi pare che si chiami così O.o) rievocata lo
scorso fine settimana con una mia amica =)
Da
dove sia uscito quest’obbrobrio proprio non lo so. Diciamo che un mix tra
zanzare notturne e tanto studio non ha di certo fatto bene alla mia salute
mentale. Soprattutto se si considera che più di metà della seconda parte l’ho
scritta con la febbre, indi se volete linciarmi sono qui. U.U
Onestamente
non sono molto soddisfatta della cosa, indi per cui aspetterò le vostre
opinioni a riguardo e i vostri consigli per migliorarmi! =) Se volete potete
anche contattarmi su facebook (trovate il link al mio
account sulla mia pagina autore)... Mi farebbe molto piacere parlare con voi,
anche in genere! ^^
Ora
ci tengo a ringraziare sakuraelisa,
che ha il coraggio di leggere e recensire tutto quello che scrivo, e anastasianapp.
Grazie per le vostre recensioni! **
Ringrazio
anche coloro che hanno messo la storia tra le seguite! *.*
Bene,
ora mi dileguo... Alla prossima! =)
-
Rose