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Autore: saramichy    14/11/2011    4 recensioni
Bella ha sedici anni è la sorellina minore di Jasper che ne ha diciotto e si occupa di lei perché i loro genitori sono morti. All'improvviso una scommessa di Jasper metterà fine alla monotonia della loro vita e proietterà la piccola Bella nel mondo dei ricconi, dove incontrerà Alice ed Edward Cullen. Cosa potrebbe accadere se i due mondi così distanti tra loro collidessero? Tutti umani!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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rieccomi il capitolo nuovo si legge velocemente, il prossimo sarà più movimentato. Un bacio e buona lettura!



una scommessa che cambia la vita



OTTAVO CAPITOLO: I SIGNORI CULLEN



POV BELLA



La mattina seguente mi svegliai e come al mio solito andai a preparare la colazione, non mi ero accorta che fossero già le nove e mezzo e Alice avrebbe già dovuto essere alzata, ma forse la serata era stata pesante anche per lei. Preparai dei french toast e li andai a portare in camera ad Edward. Bussai e ad aprire, come al solito, fu una donna. Altro giro, altro regalo! Mi sembrava di stare al luna park, dovevo immaginare che sarebbe stata diversa anche questa mattina, visto che ieri sera aveva praticamente cacciato di casa Tanya. Lei sorrise e mi disse di appoggiare la colazione direttamente sul letto.

«Isabella, grazie. Appoggia pure la colazione sul letto e mi presento, io sono Irina Denali, un’amica di Edward.» Almeno la ragazza aveva la consapevolezza di essere una delle tante, le sorelle invece mi sembravano alquanto convinte di essere l’unica, visto che si erano presentate come fidanzate. Accidenti, però, erano totalmente diverse l’una dall’altra. Tanya era mora, Kate era bionda ed Irina era rossa. Forse i parrucchieri facevano dei miracoli, anche per loro.



irina



«Vedo che lei conosce già il mio nome, ora se vuole scusarmi, vado a portare la colazione alla signorina Alice.» Non avevo di certo intenzione di stare di più in quella stanza e dover incontrare Edward. Andai in camera di Alice, per portarle la colazione e la trovai in bagno, sotto la doccia. Attesi che si ripresentasse in camera e la sgridai per l’orario, ma molto amichevolmente.

«Ma brava! Guarda che ore sono, potevi dirmelo che anche tu volevi la colazione in camera, come tuo fratello. Sarei venuta più volentieri, rispetto a lui. A proposito, stamattina ho conosciuto Irina, devo ammettere che lei mi sembra più sveglia delle altre due.» Alice rise della mia battuta e poi parlò.

«Certo che è più sveglia, ha un ragazzo e saltuariamente scopa con mio fratello. Per le altre due, invece non c’è proprio di medicina che possa curarle.» Questa non me l’aspettavo, era una traditrice quindi, potevo capire poco il suo comportamento a questo punto. Mentre stavamo facendo colazione insieme, squillò il telefono di sotto e Alice corse al videotelefono della sua stanza.

«Mamma, papà, che bello sentirvi! Come sta andando il congresso?» Loro sorrisero alla figlia e risposero. Sembravano due persone normalissime, due ottimi genitori e non snob quanto il figlio. Chissà perché Edward era così diverso da loro?



esme e carlisle



«Tutto bene, tranquilli. Ma dove diavolo è finito tuo fratello? Non me lo dire, ha di nuovo una delle sue amichette a casa? Ma che cosa dobbiamo fare con lui, Carlisle?» Capivo i loro problemi, perché in questo momento erano gli stessi che avevo anche io.

«Mamma, lo conosci meglio di me, sai che è inutile parlare con lui. Ora rilassati, vedrai che ha appena sentito il telefono e si materializzerà nella mia camera tra due secondi.» Ed infatti, eccolo qui. Meno male che stavolta è vestito, mi scosta di lato e và a parlare con i suoi genitori, ma loro sembrano notare la mia presenza.

«Tesoro, chi è la ragazza lì dietro? E’ la tua nuova amichetta, Edward? Dobbiamo fare un discorsetto, sai perfettamente che io e tuo padre non tolleriamo queste fesserie, non vogliamo che tu porti a casa altre ragazze.» La madre sembrava essere davvero furibonda, ma Alice la calmò.

«Scusa, mamma. Quella è Bella, una mia nuova amica, l’ho invitata a casa a dormire ieri sera e mi dispiace di non avervelo detto, avrei dovuto chiedere il permesso.» La madre sorrise contenta e non la rimproverò.

«Tesoro, ma è stupendo che tu abbia trovato un’amica finalmente. Non devi preoccuparti, spero che la stiate trattando come si deve, anche se io e papà non siamo a casa.» Edward, non era molto contento della conversazione e fece notare alla madre che il trattamento di Alice era diverso dal suo.

«Mamma, ma non è giusto! Perché lei può portare a casa le sue amiche ed io no?» Il padre represse un sorriso, mentre sua madre continuava la ramanzina.

«Tutti noi sappiamo bene che le tue non sono amiche, ma solo compagne di letto. Quindi gradirei che tu la finissi di dire scemenze e ti concentrassi sul tuo futuro, come puoi trovare una fidanzata se continui a comportarti così?» Edward represse una rispostaccia.

«Mamma, sono ancora troppo giovane per pensare ad una fidanzata seria e lo sai bene.» La madre non sembrava d’accordo e si lasciò sfuggire un commentino sul passato.

«Non la pensavi così prima, comunque ti pregherei di starci a sentire, visto che abiti ancora in casa nostra.» Edward se ne rimase zitto, ma mi fissò. Sembrava voler capire quello che avevo sentito. La madre di Edward poi riprese e mi chiese di avvicinarmi al videotelefono.

«Alice, fai avvicinare la tua amica. Vorrei ringraziarla e vederla, così la prossima volta che ti viene a trovare la riconoscerò subito.» Mi avvicinai al videotelefono e la signora sorrise, mentre io mi presentavo e salutavo.

«Salve signori Cullen, io sono Isabella Swan. Ho incontrato Alice nella giornata di orientamento al St. Andrew, anche io frequenterò quella scuola quest’anno.» La signora sorrise contenta e riprese a parlare o dovrei dire che iniziò a bombardarmi di domande.

«Ma che bello, ti vedremo molto spesso allora. Hai scelto una buona scuola, immagino che i tuoi genitori saranno molto fieri di te. Hai sentito Carlisle? La ragazza andrà al St. Andrew, insieme a Alice.» Non volevo dire niente della mia vita privata, ma l‘accenno ai miei genitori mi fece scattare e dissi la verità.

«Io, mi dispiace dirglielo, ma i miei genitori sono morti entrambi e sono rimasta sola con mio fratello. Lui è molto felice per me, anche se ho dovuto sudare per entrare al St. Andrew con una borsa di studio.» La madre di Edward sembrò rattristarsi e si scusò con me.

«Bambina mia, scusa, non volevo farti rattristare. Non ti preoccupare, per qualsiasi cosa, io e Carlisle siamo qui, quando avrai bisogno di aiuto chiedi pure a noi. Ora vi lasciamo e mi raccomando Edward, fai il bravo.» I genitori riattaccarono il telefono ed Edward esplose.

«Tu verrai al St. Andrew? Accidenti, non mi libererò mai più di voi due. Devo uscire adesso, ma non credere che visto che piaci ai miei genitori la tua settimana andrà meglio, sono stato chiaro?» Detto questo se ne uscì dalla stanza sbattendo la porta ed io e Alice rimanemmo da sole. Poi Alice decise che era tempo di andare a fare shopping ed insieme passammo un pomeriggio fantastico, non consapevoli che la serata sarebbe stata tragica quanto la mattinata.
  
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