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Autore: Sokew86    14/11/2011    2 recensioni
Tantissimi popoli si erano risvegliati per sentire per la prima volta la parola libertà come diritto e non un dono.
Ma purtroppo di reale c’era stata anche la parola oppressione.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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lastnight

Titolo: Una onerosa Libertà

Fandom: Axis Powers hetalia
Personaggi: Nord Italia/Feliciano,
Ungheria/Elizabeta Héderváry, Sud Italia (Lovino Vargas)

Genere:  Romantico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Forse OOC

Nota dell’autrice: Sono stata ispirata dalla canzone “Last night” degli Skillet.

 

Una onerosa libertà

 

 

Ungheria entrò nella camera del piccolo Italia,piccolo per modo di dire, era ormai un giovane uomo.

Era il 1816, gli anni  europei precedenti erano stati segnati dal destino della Francia, sconvolta dalla Rivoluzione Francese. Lo stesso Austria aveva vissuto con orrore l’uccisione di una delle sue principesse, Maria Antonietta la sventurata regina del rococò, figlia dell’Imperatrice d’Austria Maria Teresa.

Ma non era successo solo quello, in Francia era arrivato anche Napoleone che con le sue campagne militari  aveva diffuso le idee della rivoluzioni le qualia avevano fermentato vere e proprie rivoluzioni, lo stesso Romano si era schierato dalla parte dei rivoluzionari partenopei del 1799.

 E  vicino alle coste francesi Inghilterra aveva dovuto fermare numerosi tentavi di formazione di quattro repubbliche giacobine nelle sue terre (N.A: Non è un informazione che si trova spesso, ma nel periodo napoleonico la gran Bretagna era attraversata da una grave crisi interna provocato dal luddismo, che da movimento operario contaminandosi con le idee giacobine divenne un movimento rivoluzionari, tanto che molti britannici finanziavano la Francia rivoluzionaria con qualsiasi mezzo. Il luddismo è stato un movimento molto complesso, ancora adesso i documenti che lo riguardano non sono accessibili in quanto dichiarati ,ancora adesso, come segreti di stato-Fonte libro sul movimento del  Luddismo)  e tantissimi popoli si erano risvegliati per sentire per la prima volta la parola libertà come diritto e non un dono.

Ma purtroppo di reale c’era stata anche la parola oppressione.

Ungheria si avvicinò al letto, tutto taceva ed era perfettamente immobile anche le coperte rimboccate fino all’estremità del letto.

La donna con un solo gesto secco scoprì il letto e lo trovò ,come sospettava, vuoto.

Ungheria si sedette nascondendo il viso tra le mani, non era triste e neanche felice, forse era solo un po’ arrabbiata. La donna si passò le mani tra i capelli era dannatamente preoccupata, il cuore era un accelerazione di battiti infrenabili.

Dove si era ficcato quel ragazzino? Ungheria sapeva già la risposta, non ci voleva un genio per capirlo.

La nazione attese il ritorno del fuggiasco, il ticchettio dell’orologio era la sua unica compagnia assieme al suo respiro.

Sembrava una madre, si trovò a pensare l’ungherese con non poca malinconia.

Dopo molto tempo, la finestra della stanza si aprì con un piccolo colpetto ed entrò una figura sospettosa che nell’arrampicarsi cade a terra.  La figura mal trattene un grido spaventato quando vide l’ intruso nella propria stanza e anche quando riuscì a riconoscerlo, le uscì una voce tremolante: << Ungheria … pensavo che fossi Austria … >>

La donna senza dire una parola, diede un ceffone alla figura per poi l’abbracciarla: << Sei uno stupido! Italia! >> ringhiò  l’ungherese.

<< Ti rendi conto che se continuerai ad andare a quelle riunioni  dei carbonieri … >>

<< Carbonari. >> corresse l’italiano mentre restava impietrito dall’atteggiamento lunatico della donna.

<< Va bene, carbonari. Continuerai sempre di più a sperare e a desiderare una libertà che adesso non ti puoi permettere? >>

La donna sentì il ragazzo sussultare a quelle parole e una lacrima scese da quei occhi nocciola che negli ultimi tempi teneva sempre aperti: << “L'uomo è nato libero e ovunque si trova in catene.” Ungheria, io e te siamo nati liberi! >>

Ungheria schiaffeggiò per la seconda volta il ragazzo: << Devi smetterla di leggere quella roba! >>

<< Ma l’hai letta anche tu! >> singhiozzò Veneziano.

La nazione italiana guardò la donna con uno sguardo così sincero che Ungheria si calmò imbarazzata.

Lentamente prese a massaggiare una delle guance colpite del ragazzo: << Sì … le ho lette anche io, per questo ti dico di non farlo … non devi soffrire … >>

Il ragazzo si spostò dall’altra nazione e ,con uno sguardo così dannatamente serio, fece uscire dalla bocca le parole di un’ amara verità.

<< Perché secondo te non soffro così? Mentre io faccio quattro faccende,mangio e ho una vita più o meno decente, i miei cittadini muoiono di fame e quelli che pensano vengono arrestati e puniti. Non riesco a non sentirmi in colpa! >> a quell’ultima frase, dagli occhi della nazione più giovane scesero delle lacrime.

La donna boccheggiò, che poteva dirgli? Anche lei soffriva a casa d’Austria per le stesse ragioni e se era possibile la sua sofferenza era anche maggiore, perché amava il suo padrone e si sentiva dannatamente in colpa per il suo popolo, per quei sentimenti che non era stata in grado di soffocare.

<< Italia … >> iniziò la donna incerta: << Non hanno neanche finito di cicatrizzarsi le ferite che ti ha inferto Austria un anno fa … >>

L’ungherese prese le mani del ragazzo: << Per favore stai più attento. Se Austria ti scopre … >>

<< Quello che hanno fatto a mio fratello non è lontanamente paragonabile a quello che ho subito io. >> la voce si Veneziano si ruppe (N.A: Dopo la Restaurazione del 1815 il Regno di Napoli, nominato Regno delle due Sicilie, e lo stato Pontificio fecero le repressioni più feroci tanto che la stessa Santa Alleanza dovette richiamare all’umanità i due regnanti)

La donna passò delicatamente una mano nei capelli del ragazzo: << Mi prometti di stare più attento? >>

<< Si, certamente Ungheria! >> fece il giovane allegramente

<< Shh. Silenzio! Adesso vai a dormire. >>

<< Va bene. >>

La donna uscì mentre la nazione italiana si svestiva,  celò un piccolo gemito di dolore mentre la giacca scendeva lunga la schiena.

Chiunque avrebbe guardato con raccapriccio delle cicatrici lineari lunga la schiena del giovane.

Veneziano indossò la sua biancheria da notte ma invece di coricarsi ,come aveva promesso, si mise alla scrivania. Controllò la carta a disposizione, Austria gli forniva la carta personalmente per controllare se ne usava troppa per il suo gusti,  perciò era poca come al solito.

Il ragazzo ispirò profondamente mentre scriveva:

<< Caro Lovino come va il caminetto a casa tua? Da noi abbastanza bene, non è iniziato ancora il freddo pungente … >>

Romano, Italia del Sud, ripete più volte la lettera cifrata del fratello per memorizzarla e quando fu certo di aver memorizzato il messaggio, strappò la lettera  e la gettò sul cammino.

Il giovane uomo si affacciò alla finestra della sua camera, il sole non era ancora scomparso dietro al Vesuvio ma era iniziata la sera.

Romano ispirò profondamente,

aveva paura,

tantissima ma doveva farlo.

Romano si sedette a leggere per passare un po’ di tempo senza pensieri però la sua mente rimaneva  occupata da un pensiero.

Ce l’avrebbero fatta?

Il movimento carbonaro era iniziato da lui … ma non  era convinto che fosse la giusta strada per l’Unificazione.

Perché quella voleva Romano, la libertà dalla Spagna l’aveva ottenuta ma  lui sentiva ancora in catene.

Ripensò con terrore alla rivoluzione partenopea che l’aveva trasformato il suo paese in una repubblica, retta dall’aiuto della Francia e gestita da gente senza pratica come gli intellettuali. Se la schiena di suo fratello Veneziano portavano le lunghe bacchettate d’Austria, Romano portavano  segni ustione  sulla sua:questa punizione  gli era stata inferta da suoi capi durante il Congresso di Vienna, perché Romano aveva tradito la monarchia, si era immediatamente schierato dalla parte dei rivoluzionari.

Così, colui che si era fatto infiammare dagli ideali della rivoluzione francese, aveva subito l’ustione come punizione.

Anche i carbonari era intellettuali e questo preoccupava non poco Romano.

Però …

Quando Romano vide la luce della Luna crescente sentì un brivido: però ci voleva provare non si sarebbe mai arreso .

E sapeva che lo stesso era per Veneziano, e per tutte le nazione che si trovavano in catene.

 

 

 

 

   
 
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