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Autore: april88    14/11/2011    1 recensioni
La guerra di Marine Ford si è conclusa. Tutti sono tornati alle proprie case... per riabbracciare i propri cari.
Le ciurme di pirati, hanno ripreso il loro viaggio... tranne una.
Rufy e i suoi compagni, dovranno aspettare prima di potersi riabbracciare.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera!
Chiedo scusa per l'attesa.
Eccomi con un'altro capitolo!
Buona lettura.

Mugiwara's thoughts
CHOPPER

“Chopppeeeer!” aprii gli occhi spaventato.
“Chopper finalmente ti sei svegliato!” fu Usoop a parlare con voce calma.
“Che cosa è successo?”
“Niente di che, ti sei addormentato mentre stavo raccontando le fantastiche avventure del capitan Usoop” riprese a raccontare... ma io non lo stavo ascoltando.
Ero più attento a guardarmi intorno: vicino a me e Usoop, c’era Robin; stava leggendo un libro comodamente seduta sulla sdraia. Mi sono sempre chiesto come riesca a leggere tutto il giorno senza mai stancarsi la vista.
“Ehi, Chopper!” ora era Rufy a chiamarmi.
‘Strano- pensai – sembrava sua la voce che mi chiamava con tanta disperazione’.
Rufy stava pescando insieme a Brook; mi faceva segno di avvicinarmi... andai verso di lui e potei vedere anche gli altri: Franky stava testando una nuova arma e Nami era occupata a picchiare Zoro e Sanji che come al solito stavano litigando. Questa era una delle rare giornate di tranquillità… giorni noiosi, così li chiama Rufy… lui trova molto più bello quando abbiamo navi della marina alle calcagna. Io invece, preferisco giornate come questa... eppure poi, accade sempre qualcosa che spezza la solita routine. Rufy strilla di aver preso un pesce e per issarlo sulla nave, me lo sbatte contro facendomi cadere.
Tutti si mettono a ridere… ed io li seguo anche perché il pesce sta sbattendo la coda contro di me facendomi tanto solletico.

Però, mi sembra di sentire le risate dei miei compagni sempre più lontane… poi i loro volti spariscono… e quando apro gli occhi, mi trovo davanti due enormi uccelli… strano… non mi ero accorto di averli chiusi… ma poi realizzo: avevo sognato di essere ancora insieme ai miei compagni… ma la realtà è molto diversa; mi tornano alla mente i miei ultimi ricordi… in quel momento capisco che il grido disperato di Rufy è l’ultima cosa che la mia memoria ha registrato prima che quel tipo mi facesse sparire.
Ora ero in un altro luogo e da solo.
L’isola in cui mi trovavo, era abitata non solo da uccelli, ma anche da esseri umani, che come mi videro, mi catturarono per mangiarmi… e se non fossero stati attaccati da uno stormo di uccelli, sarei finito a pezzi negli stomaci di questa gente. Intanto che mi facevo venire in mente un modo per tornare dai miei compagni, avevo trovato una grotta in cui nascondermi… proprio sopra al nido di uno degli uccelli. Fu un caso che uno dei loro piccoli, cadde dal nido e si fece male alle zampine. Era ancora piccolo e non era ancora in grado di volare… ed io non potevo avvicinarmi ai loro nidi o mi avrebbero preso, così lo portai nel mio nascondiglio e lo curai.
Avevo trovato ottime erbe mediche sull'isola e con esse, ero riuscito a curarlo… in pochi giorni, stava così bene che uscì dalla grotta mentre dormivo. Quando non lo vidi, corsi subito a cercarlo non avrei mai pensato di imbattermi sia negli umani che negli uccelli. Il piccolo riuscì a salvarsi perché quello che era il padre, lo portò via… io invece, fui catturato di nuovo per finire in pentola.
Trovai la salvezza solo perché mi avevano udito parlare. Quando mi liberarono, seppi la triste storia di quel popolo.
Molti umani erano malati, ma non potevano curarli perché le erbe mediche necessarie erano sui nidi degli uccelli e loro non riuscivano ad avvicinarsi.

Decisi di aiutarli e recuperare quelle erbe… anche per ringraziarli del fatto che non mi avevano mangiato. Da solo, mi avvicinai ai loro nidi, cercando subito un dialogo, ma anche se mi capivano, non mi volevano ascoltare. Mi attaccarono e gli umani, vennero in mio soccorso cercando di colpire gli uccelli con le loro lance... agii d'istinto… mettendomi in mezzo, avevo fatto loro da scudo.
Per una volta non ho pianto… mi sono fatto coraggio… ho affrontato il pericolo a testa alta… proprio come tu mi avevi insegnato: “Rufy… spero che ovunque ti trovi, sia fiero di me”. Grazie al mio gesto, e all’arrivo del padre del mio amico pulcino, gli uccelli, mi ascoltarono... e riuscii ad appacificare umani e uccelli; e grazie alle erbe mediche raccolte, le persone sono guarite.
Ero felice di aver fatto qualcosa per queste persone… ma la mia felicità è svanita quando ebbi tra le mani il giornale.
La foto in prima pagina ritraeva Ace il fratello di Rufy. Steso a terra con il petto perforato… mi tornò alla mente la prima volta che lo vidi: ad Alabasta… per un po’ viaggiò insieme a noi; ci separammo solo perché lui ci perse di vista mentre percorrevamo il deserto. Ed io che credevo che Zoro fosse l’unico sulla faccia della terra ad avere un senso dell’orientamento paria zero. Da quella volta, non c’è più capitato di incontrarlo… meno che mai pronunciare il suo nome… fino alla volta in cui vedemmo la sua vivre card iniziare a consumarsi…ma Rufy non volle andarlo a cercare.
Diceva che Ace, si sarebbe arrabbiato e basta.
Non sembrava essere preoccupato che suo fratello potesse essere in pericolo... del resto, Ace era molto forte... ma evidentemente… si era imbattuto in qualcuno più forte di lui, se erano riusciti a catturarlo.

Sul giornale, non avevano riportato molte notizie. Solo che quello scavezza collo del mio capitano, si trovava sulla piazza di Marine Ford al momento della morte di Ace. Sono certo che ha lottato con tutte le sue forze… spingendosi oltre i suoi limiti…e ora è sicuramente pieno di ferite. Devo tornare da lui al più presto... è mio dovere di compagno e medico.

Il padre del pulcino, si offrì di accompagnarmi fino a Sabaody; volava molto velocemente… di sicuro avrei raggiunto il luogo dell’incontro in pochissimo tempo.
Ero quasi a metà strada quando m’imbattei in un uccello postino… gli chiesi il giornale per vedere se c’erano altre notizie sulla guerra.
Ma della guerra non menzionava nulla. Sull'articolo c'era solo una strana notizia... con la foto del mio capitano. Non l’avevo mai visto con un’espressione così seria… e non capii perché con tutte quelle bende si fosse arrischiato a tornare in quel luogo… il suo corpo era completamente fasciato… tranne, mi accorsi, una piccola zona sul braccio destro… dove spiccava un tatuaggio… quando ne capii il significato, i miei occhi s’illuminarono. Presi la mia decisione. Nell’isola in cui ero stato catapultato, erano presenti diverse erbe mediche… molte delle quali non avevo mai visto sui miei libri… avevo due anni a disposizione per studiarle e accrescere le mie conoscenze mediche… così avrei aiutato Rufy e tutti i miei compagni. Tornai indietro… gli abitanti dell’isola e gli uccelli, furono felici del mio ritorno… e del fatto che volessi studiare le erbe dell’isola… mi condussero nella loro biblioteca.
Girai un paio di volte su me stesso per costatarne la grandezza. Era immensa… sfogliai diversi libri… le proprietà e gli effetti delle piante, erano spiegati in maniera eccellente.
Al primo impatto, la loro mi era sembrata una tribù di selvaggi… ma ora mi accorgo che in realtà hanno molte conoscenze che vanno oltre il campo medico… le loro armi, infatti, sono meccaniche.
Si… imparerò molte cose restando qui.

La mia mente tornò per un attimo al mio passato.
Ai tempi bui quando ero solo… quando nessuno mi accettava… né tra i miei simili né tra gli umani… perché considerato diverso dai primi … e mostro dai secondi.
Il fatto di aver mangiato quel frutto del diavolo, aveva sconvolto la mia vita: ero stato cacciato definitivamente dal branco… e quando provai a farmi amici tra gli umani, mi cacciarono via… perché si basavano sul mio aspetto che di umano, aveva poco.
Solo due persone, mi avevano voluto bene, prima di incontrare Rufy: i miei insegnanti di medicina Hillk e Kureha… mi hanno trattato come un figlio e mi hanno trasmesso le loro conoscenze mediche. Era stato il dottor Hillk a spiegarmi cos’era un pirata… gli promisi che un giorno, avrei preso il mare… che sarei diventato un pirata.

E poi ripensai a Rufy, quando mi chiese di imbarcarmi con lui; mi ha trattato da amico e non come mostro… gli devo molto; eppure non sono mai riuscito a fare qualcosa per lui… neanche quel giorno: Gli uomini della marina, erano troppo forti per noi… ci avevano messo al tappeto in un attimo… nessuno era stato in grado di contrastarli. Nemmeno Rufy… che ha assistito impotente alla scomparsa di Zoro… e uno dopo l’altro Brook… Sanji… Usoop… per Rufy deve essere stato terribile.
Lo è stato anche per me. Mai… mai più voglio che accada. Non voglio più rivivere una situazione come quella. Da quando sono nella ciurma, non m’importa più di quello che pensano gli altri… e sono disposto a fare qualunque cosa per essere d’aiuto alla ciurma. Non m’importa cosa o come diventerò… anche se dovessi trasformarmi in un mostro.

“Rufy!! Io ti prometto che diventerò molto più forte!”.


  
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