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Autore: dubious3    14/11/2011    2 recensioni
Un tributo a Telesette e ai suoi cross-over.
Nella lontana terra di Konohamere, un malvagio stregone risorto dal passato esercita il suo terribile e nefasto potere.
L'unico che che può fermarlo è Ser Sasuke Uchiha, il più leggendario eroe della storia del regno, risorto per la stessa magia del negromante.
Peccato che le leggende, spessissimo, esagerino...
Note dell'autore: cambiamento di rating da giallo ad arancione per linguaggio più "forte".
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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La Battaglia di Gola delle Zucche. (The Hell's Claw just rocks).

 
 
Dopo l'epico discorso tenuto nel capitolo precedente da Sasuke (ma voi dovreste già conoscerlo...) i nostri eroi, con la compagnia della Strega della Gola delle Zucche, erano usciti dalla prigione per la porta principale e stavano discutendo sul da farsi.
"Allora Chiyo" iniziò a parlare Sasuke "dimmi, dove si troverebbe questo fantomatico Re delle Zucche?"
"Credo al centro della Gola" rispose quella "ancora radicato nel campo in cui lo coltivavo. Tu... non potevi immaginarti quanto fosse carino! I suoi occhietti da zucca erano così da... zucca! Quando dormiva sembrava un grande, arancione angioletto! Ma poi... qualcosa lo ha cambiato. Un' ombra malvagia è scesa su queste terre, e il mio piccolo è stato infettato, ne sono sicura! Noi..."
"Va bene, va bene!" L'interruppe l'Uchiha, per paura che si convincesse da sola a non fare nulla per risolvere il problema cucurbitaceo. "Ascoltami... oltre al Re delle Zucche, c'è un altro problema che dobbiamo risolvere con urgenza: possiedi davvero per caso un frammento della Pietra di Anubi?"
Gli occhi della vecchia si illuminarono di curiosità.
"Cerchi il tessssoro, forse? E a cosa potrebbe servirti?"
"A sistemare questo macello. Ti prego, devi dirmi se ce l'hai ancora e dove l'hai nascosta. E' fondamentale".
"Mmmm..." la strega girò attorno allo scheletro con aria inquisitiva, cosa che lui trovò un pochino invadente.
"Tu vuoi il tesssoro?" Si fermò di nuovo davanti a lui " Beh... possiamo metterci d'accordo sul prezzo... NO!" Si interruppe dandosi dei forti schiaffi sulla faccia, come per punirsi per l'affermazione di prima. "Oso forse? Ascolta... prima che venissi catturata dalle forze del Re delle Zucche, ho usato i miei poteri per nascondere l'artefatto dentro la mia capanna, in un forziere sigillato con la mia magia, quasi impossibile da rintracciare".
"Perfetto, allora dobbiamo solo tornare a casa tua. Non dobbiamo perdere altro tempo in chiacchiere inutili".
Sasuke fece per muoversi, ma Al Kyubi da dentro l'orbita lo ammonì.
"Aspetta Sas'! Se è vero che Re di Zucche è così potente e vede tutto quello che accade in Gola, noi no può semplicemente andare lì e aprire la porta come quando tornare dopo festa! Sicuramente c'è tante guardie".
"Da' ascolto al piccoletto, Sir Uchiha" Chiyo era concorde "non possiamo passare per la porta principale, o il nemico ci troverebbe subito e con noi la Pietra di Anubi. No... dobbiamo prendere una scorciatoia".
Detto ciò, indicò un pozzo completamente otturato da una colossale radice.
"Sasuke, puoi per caso rimuovere questo ostacolo? E' lì dentro che dobbiamo saltare".
Il nobile fece un cenno affermativo con il capo, quindi estrasse la lancia e ne infilò la punta dentro l'enorme radice come da prassi. In breve tempo, essa si liquefò e il liberò il pozzo.
"Ok... ora dobbiamo entrare dentro". Affermò la donna.
Sasuke fu il primo a scendere nel pozzo, e quando saltò nell'orlo atterrò alcuni metri nei corridoi sotterranei.
"E' un po' troppo alto per te, Chiyo, se salti da sola!" Urlò dal pozzo. " Lascia che ti prenda io!"
"Se non fossi uno scheletro, direi che sei un pervertito di livello mondiale!" Gli rispose acido.
Forse tre o quattrocento anni fa...pensò Sasuke, ma era meglio per lui che non parlasse se non voleva rischiare qualche brutta frattura multipla.
"Mph... ma mi hai convinto comunque, ragazzo. Arrivoooo!"
La vecchia Chiyo si gettò come una Raperonzolo dalla Torre, solo un po' più ... impacciata nei movimenti e con molti meno capelli (no, non farò umorismo facile sugli anziani e sulla loro naturale mancanza della bellezza di un tempo e della loro mancanza di coordinazione e di salute. Vi aspettavate una battuta sulle rughe e sui reumatismi? Mi spiace, next time). Come la protagonista della fiaba, cadde tra la braccia del suo scheletrico ed emaciato principe color midollo osseo.
"Ora però non volere il bacio, da me, mio caro messer consunto". Disse la donna tra le sue braccia. "Deponimi giù... sempre se tu riesca a mollare codesta bellezza mozzafiato".
Senza pensare ad altro, perché sapeva che gli avrebbe fatto molto male, il nobile depose delicatamente la vecchia, quindi si guardò intorno. Era dentro una grossa camera naturale con le pareti lastricate, il cui pavimento era immerso d'acqua che gli arrivava fino alle caviglie.
"Bene... la nostra entrata è di là". Chiyo indicò una grossa imboccatura che dava su un tunnel. "Forza, rimbocchiamoci le maniche e andiamo a controllare".
Alzò quindi la gonna da strega e camminò verso la meta, seguita dai due.
"Il tragitto sarà piuttosto lungo... ma per fortuna sarà tutto sicuro. Nessuno sa di questo passaggio segreto: è protetto dalla mia magia". Parlò lei. "A proposito, avete notato come mai tutto è così luminoso? E' grazie ai miei incantesimi".
Il nobile e il suo compagno si guardarono intorno, e videro che effettivamente, nonostante la mancanza di illuminazione naturale, tutto il posto era ben illuminato. Sempre sporco come una qualunque fogna, con le classiche pantegane da un metro e mezzo, ma almeno riuscivi a vedere dove camminavi (anche se ciò era abbastanza inutile ai fini dell'igiene, comunque...) .
"Cavoli, un ottimo lavoro davvero". Sasuke era abbastanza sorpreso, quasi da fischiare. "Anche se la pulizia lascia al quanto a desiderare... ma sempre di fogna si tratta. Mi chiedo solo da dove prendiate l'acqua potabile..."
"E' meglio che tu non lo sappia, credimi". Gli rispose brusca la strega. "Ma non parliamo di queste cose: dobbiamo solo pensare a sbrigarci. La fonte del mio potere è questa terra, esattamente come per Sasori. Sento che la mia magia diventa sempre più debole, mentre quella di Sasori sempre più forte. Se non ci sbrighiamo, sarà la fine".
"Afferrato... dobbiamo quindi correre!" Affermò il nobile concorde.
Dato che effettivamente stavano andando di fretta e che nel tunnel non è successo nulla di interessante, che ne dite se evito di annoiarvi con i classici discorsi del più e del meno sul tempo e sulla politica e di passare direttamente a quando stanno per uscire, va bene? Ad ogni modo... lo faccio comunque!
Il nostro gruppo era giunto alla fine della galleria fognaria, che terminava con una sudicia scala di roccia dall'aspetto antico e marcio,al cui termine però c'era ancora il soffitto intero, senza uscita.
"E' qui che dobbiamo uscire. Ora devo andare avanti io".
La Strega delle Zucche salì per prima sulla scala ed arrivò a toccare il soffitto, quindi pronunciò alcune parole in lingua incomprensibile come è solito degli stregoni e affini. Le lastre di roccia che stava toccando si illuminarono e si sollevarono in aria, liberando abbastanza spazio per un passaggio.
"Ora possiamo andare. Il tesssoro deve essere messo al sicuro". Disse, e salì per prima seguita a ruota da Sas' e Al.
La casa della strega delle zucche aveva il classico aspetto della casa di una strega, piena di alambicchi, pozioni e roba varia da mago, cosa che certo non sorprese né Al né Sas'. L'unica cosa inusuale della casa era le pareti, curve, scanalate e di color arancione come fossero parti interne di una zucca. Questo e lo scrigno fatto a forma di zucca gigante, naturalmente.
Chiyo era proprio davanti allo scrigno, e lo toccava e ammirava con occhi palpitanti.
"Eccoti qui tessssoro.... nessuno ti avrà mai. Tu sarai sempre il mio tesssoro!"
"Emmm... emmm...." Al Kyubi e Sasuke all'unisono la interruppero con un colpo di tosse.
"Emmm... volevo dire mio... finché... non lo darò a voi!" Si corresse la strega. "Ma non focalizziamoci su queste inezie. Dobbiamo solo controllare se nessuno ha rubato il tesssoro..."
Detto ciò, pronunciò altre parole incomprensibili e lo scrigno si aprì da solo. Cautamente, la donna estrasse il suo tesssoro e lo mostrò ai due. Il pezzo della Pietra di Anubi aveva la forma di parte del carapace destro di uno scarabeo, pressappoco l'ala sinistra, era interamente costruito in oro e zaffiro.
"Benissimo... grazie tante, Chiyo". Sasuke espose il ringraziamento e mise la mano sul prezioso manufatto accingendosi a prenderlo.
Inaspettatamente però, la donna oppose resistenza cercando di tenere l'artefatto a se.
"Senti... che potresti lasciarmelo solo per un secondo? Devo dirgli addio..." Addusse come motivazione.
"Lei è quasi pazza, Sas'" parlò stavolta Al Kyubi "io ha visto tanti rovinati: Sindrome di Unico Anello purtroppo è più diffusa tra maghi di raffreddore invernale. Tu deve toglierglielo subito!"
"Sindrome dell'Unico Anello un paio dei miei stivali!" Replicò la donna inviperita. "Fatemelo lasciare giusto qualche secondo.... vi prego... brutti bastardi...."
La Strega delle Zucche stava intensificando la presa sull'oggetto, e Sasuke purtroppo non riusciva a reagire al massimo dato il fatto che il suo opponente era una donna.
"Sgancia. Malloppo. Figlia. D'AVARI!" Intimò il genietto che saltello frenetico nell'orbita.
"Voglio solo dirgli addio! Dargli... il bacio della buona notte!"
"Notte?!? Ma se sono le sei di pomeriggio!"
"Va beh... sono dettagli, questi qua! Io... Argghhhhh!"
Un terribile e spaventoso intruso irruppe nella casa; un gigantesco viticcio ricoperto di frutti in un lampo era penetrato nella casa della strega sfondando la parete come fosse di cartone ed aveva strappato il prezioso pezzo dalle mani dei due contendenti.
Devo prenderlo subito...realizzò l'Uchiha, che afferrò immediatamente la Tagliateste per tagliare il viticcio, ma altre due radici erano entrate nella casa e si erano lanciate su di lui, e per parare i loro assalti dovette attivare lo scudo inanimato. La difesa magica resse, ma la forza e la velocità delle estensioni vegetali fu tale da scaraventarlo contro la parete opposta e tenerlo bloccato lì.
"Dannazione... devo liberarmi, diavolo!" Imprecò il nobile, che disattivò per un secondo lo scudo e sferrò un colpo preciso e letale con la sua lama contro la radice più vicina. L'attacco penetrò a fondo nella pianta e la fece arretrare come una bestia ferita, ma le altre due ne approfittarono per incalzare e sbattere Sasuke contro le pareti della stanza con una violenza inaudita.
Nonostante Sasuke provasse poco o nessun dolore, il sinistro scricchiolio di ossa in varie parti del corpo gli fece capire che la situazione per lui si stava mettendo davvero male. Provò a difendersi dalla carambola di colpi, ma la furia dell'assalto fu tale che lo disarmò dell'affidabile arma.
Ormai sempre più tramortito per i colpi, il nobile tentò quindi di impugnare la lancia, ma era troppo tardi: uno dei viticci lo aveva afferrato, e lo stringeva in una morsa tale da non lasciargli alcuno scampo.
"Sas'....non può finire così!" Quasi strillò Al Kyubi tremando stavolta davvero di paura per le sorti dell'amico. "Tu non deve arrenderti..."
 La letale radice però non stritolò del tutto lo scheletro, ma lo tenne stretto sufficientemente stretto da bloccargli ogni movimento. Con un gesto rapido, lo portò via dalla casa fuori dal muro.
"Mi spiace tanto, Al... ma non ho scampo..." La voce di Sasuke era stanca e affannata, cosa che, essendo lui un non-morto, terrorizzò quasi Al Kyubi.
"Sas'... tu... cosa fa adesso?"
"Aspettiamo, Al, aspettiamo". Fu la sua risposta, mentre i mostruosi viticci lo trascinavano nell'ignoto.
 
 

***********************

 
"E' arrivato il momento...."
Il Re delle Zucche, dopo tanto tempo, aveva finalmente tutte le prede davanti a se, quasi completamente avvolte nei viticci e lasciate alla sua mercé. Lentamente e senza lasciar trapelare la benché minima emozione, spostò con un cenno della mano la radice che teneva imprigionato l'Uchiha, che lo portò davanti ai suoi occhi.
"Sir Sasuke Uchiha, suppongo. E il più grande mentitore della storia di Konohamere, se sempre non erro. Colui che si è costruito una fama gloriosa su gesta eroiche fasulle. Mph... deve dire che è un modo piuttosto.... patetico".
Sasuke rispose a questa provocazione con un ringhio, ma Sasori non ci fece caso; si rivolse invece alla Strega delle Zucche.
"E tu... vecchia Chiyo, devo constatare con rammarico che hai perso il tocco di un tempo: non ti saresti fatta catturare così facilmente, se avessi ancora la tua magia. Come cadono in basso i potenti..."
"Brutto... figlio di una grandissima... no aspetta, sono sempre io... ma sei... ma sei..." la strega non riusciva ad insultarlo nemmeno, tanto era paonazza e in preda alla collera.
"Ti definisci mia madre? Mph... sei ancora più patetica dell'Uchiha". Continuò il Re delle Zucche i suoi commenti sarcastici. "Io sono stato generato da un seme.... la mia vera forma e forza sono frutto di processi ben diversi dai trucchetti che hai usato per rendermi sano e forte. La tua affermazione non fa che dimostrare quanto il tuo irragionevole al punto da risultare insano attaccamento alle zucche ti abbia rovinato la capacità di raziocinare irreversibilmente".
"E la tua risposta dimostra solo quanto tu è piccolo bastardo senza gloria!" Gridò Al Kyubi indignato, al che Sasori strinse con forza la mano ed intensificò la presa sull'Uchiha.
Mentre sentiva le ossa quasi rompersi, Sasuke poté scorgere per la prima volta sul volto di ragazzo un'emozione: un sadico piacere. E gli fece tantaaa paura...
"Fidati, credimi se ti dico che se il tuo corpo decomposto riesce a sentire qualcosa, è perchéio ho deciso di tenerti in vita ancora per un po'. Comunque..." ritornò alla comportamento sarcastico e pungente di prima " evitiamo questi puerili scambi di insulti. Sasuke... l'unica ragione per cui ti lascio nel tuo stato di non-vita, è perché ho bisogno dell'altro frammento di Pietra di Anubi in tuo possesso".
"E... dato che me lo hai già rivelato, perchè mai dovrei darti il manufatto, dato che mi farai fuori comunque?"
Sasori rivelò appena un accenno di compiacimento a questa risposta tagliente dell'Uchiha. Prima di dire qualunque altra cosa, schioccò le dita ed intensificò la presa sulla vecchia, facendola uggiolare da dolore.
"So che tu non sei capace di soffrire dolore fisico... ma, lasceresti che questa donna venga ridotta ad una poltiglia? Perché è quello che accadrà se tu non esaudirai la mia richiesta. Allora, cosa scegli?"
Per Sasuke, due ricatti del genere nell'arco di qualche ora erano davvero troppi, ma non rifiutò: ormai sembrava davvero che per la sua avventura fosse arrivata la fine. Abbassò dunque il capo in segno di sconfitta.
"Hai vinto" ammise "ma se vuoi avere il pezzo di Pietra di Anubi, devi prima liberare lei e me. Poi, devi promettermi che non farai alcun male né a Chiyo né ad Al Kyubi, d'accordo?"
"Sas'... no..." il piccolo amico cercò di dissuaderlo, ma sembrava che il funesto patto era inarrestabile dal compiersi; i due prigionieri vennero liberati dalle radici e portati delicatamente al suolo.
"Un patto è un patto. Dimmi ora il frammento di pietra". Richiese il re, mettendo avanti la mano umana per riceverlo.
Sasuke consegnò il frammento senza opporre troppa resistenza, ma stranamente non era dipinto sul suo volto alcun accenno di tristezza, anzi: sembrava davvero che avesse la vittoria in pugno.
"Chiyo, ora!" Gridò, e la strega rispose affermativamente.
Ella generò due fili di energia per ogni mano, uno dei quali si attaccò di alla Pietra, mentre un altro ad un baccello lì vicino. Il Re delle Zucche, preso alla sprovvista, realizzò troppo la tardi di essere caduto in trappola, e non poté che vedersi soffiare il prezioso oggetto proprio da sotto il naso, e, al suo posto, trovarsi spiattellato in faccia il frutto. Come ciliegina sulla torta, il baccello gli esplose in faccia, rendendolo momentaneamente vulnerabile.
"E' arrivato il momento Chiyo! La nostra trappola ha funzionato! (Ebbe sì, miei cari lettori... ve l'ho fatta! SONO UN TROLLL!) Ora devi prelevare la Pietra!" Indicò Sasuke il pezzo di Pietro, quasi sorretto da una liana
Pienamente concorde, la strega provò a riafferrare il manufatto, ma sembrava che le brutte sorprese del nemico non fossero finite: immediatamente il duo venne circondato e isolato da miriadi di demoni zucca. Con orrore si accorse che il Re delle Zucche era protetto da un seguito numerosissimo, un vero e proprio esercito pronto alla lotta.
Stavolta, la signora sfiga sembrava aver sparato una testa nucleare, e quel che era peggio era che Sasori sembrava essersi ripreso perfettamente dall'esplosione di prima, e persino gongolava (altri guai in arrivo, quindi...).
"Ve ne devo rendere atto, ragazzi miei, siete insistenti e anche discretamente astuti, ma anche io ho passato del tempo ad organizzarmi". Disse sempre con una punta di sarcasmo. "Non avrete per caso pensato che io non abbia previsto una simile eventualità? Mi state quasi facendo... ridere. Sì. Come potete vedere, ho portato a mia difesa un intero esercito per questo scambio. Sono completamente protetto da qualunque tipo di attacco a sorpresa, circondato come sono dalle mie truppe e anche grazie al potere delle mie radici, che mi danno il potere di sentire qualunque invasione sotterranea. Voi non potete farci nulla, davvero nulla. Certo Sasuke, non vorrai sperare di affrontarci con quelle vecchie ossa rotte, vero?"
Indicò quindi l'Uchiha, e precisamente le crepe che si erano formate nel suo tessuto osseo. Quest'azione lo fece infuriare, ma gli rese ancora più evidente e rabbiosa la sua impotenza.
"Dannato..."
"Certamente: io sono un servitore del Diavolo, dunque questo è il mio status naturale. O meglio, lo sarebbe stato se non fosse che stavolta sarà lui il vincitore, e voi quelli che saranno puniti con pene e orrori eterni e inimmaginabili. Ma, dato che sono un tipo piuttosto impaziente... vorrà dire che..."

"Vorrà dire che dovrò spedirti all'Inferno io. Con le mie mani. Adesso".

Una voce stentorea risuonò nella pianura, interrompendo il discorso del Re delle Zucche. Tutti si girarono per vedere chi aveva parlato, e tale scoperta fu per il nostro duo oltre ogni speranza.
"Kukulannn!" Urlarono all'unisono dalla gioia. Al quasi pianse.
"Tu è tornato! E' tornato!" Esultò.
Il loro amico stava ritto e fiero sul margine destro del burrone che delimitava la conca e portava nella mano destra una falce da guerra. Il suo corpo era ancora fasciato da bende, ma nonostante questo non dava per nulla l'impressione di un convalescente, anzi di un terribile cazzuto pronto ad una battaglia epica.
"Eccoti qui..." il Re delle Zucche non sembrava colpito affatto da questa nuova intrusione, anzi il suo tono divenne ancora più annoiato e freddo di prima.
"Il grande Kukulann è tornato sul campo di battaglia. Vedo però che ti hanno ridotto maluccio. Che c'è, vuoi forse per caso che ti dia il colpo di grazia che ponga fine alle tue sofferenze? A che pro è questa tua entrata trionfale?"
"Dato che, come hai puntualizzato tu stesso, un attacco a sorpresa è irrealizzabile". La risposta di Kukulann fu anch'essa priva di acrimonia, quasi fosse una semplice constatazione. "Ho seguito il tuo consiglio e ho pensato che sarebbe stato più proficuo semplicemente arrivare e ridurre te e il tuo esercito in un mare di polpa. Null'altro".
"Beh... ammetto di essere sorpreso. Ma, se ci tieni tanto ad un suicidio in grande stile, chi sono io per dissuaderti? Attaccate".
Sempre in maniera atona, il Re delle Zucche diede ordine ai suoi seguaci di bombardare il nemico di vari fiotti e sputi acidi. Kukulann, per evitarlo, saltò dalla sporgenza e si gettò proprio in mezzo all'orda nemica. Nell'arco di una frazione di secondo almeno una dozzina di mostri zucca vennero tagliati a metà e fatti volare via da un semplice colpo di falce.
"E adesso è l'ora della MIETITURA!" Ruggì, dopodiché mise l'alabarda in avanti ed iniziò a ruotare forsennatamente come un tornado, falcidiando le linee nemiche.
I guerrieri e la strega quasi non credevano ai loro occhi: Kukulann stava falciando i suoi nemici più velocemente di una squadra di trattori a motore, e le fila di mostri che separavano il Demone del Grano da Sasori erano sempre più sottili. Il Re delle Zucche, però, appariva davvero imperturbabile anche a questa furia.
Senza dire una parola, fece un altro gesto con la mano, come un direttore d'orchestra, e altre tre radici sbucarono dal terreno per assaltare il demone, ma questi li evitò con incredibile agilità cambiando direzione di rotazione all'ultimo istante. Il re continuò il suo assalto alzando dal terreno un altra enorme radice, stavolta ricoperta da innumerevoli baccelli, che scosse con un ampio movimento a mo' di trabocco facendoli cadere a pioggia sul nemico.
Kukulann reagì frenando bruscamente, quindi approfittò del momento generato per catapultare in ara con un calcio almeno una trentina di guerrieri zucca davanti a se, che andarono a collidere con le bombe naturali. Il risultato fu un bellissimo esempio di fuochi artificiali in pieno giorno, ma pareva che il meglio dovesse ancora venire.
Sorridendo tra se, il demone continuò implacabile la sua avanzata facendosi largo tra frotte di demoni zucca che lo assaltavano da tutte le parti, ma che respingeva tutti apparentemente senza sforzo ricorrendo una volta ad ampi fendenti di alabarda, ed un altra a letali colpi a palmo aperto di kung-fu, che scagliano i nemici in tutte le direzioni impedendo al Re delle Zucche una reale ed efficace controffensiva.
Resosi conto di ciò, Sasori pensò che fosse ora di attuare una nuova strategia.
Senza dire una parola, posizionò le mani come un orante ortodosso, quindi il suo intero colossale corpo venne scosso da convulsioni terribili.
"Sei molto capace..."si complimentò, e stavolta la sua voce sembrava presentare una delle rare volte un'emozione, e non certo una positiva.
Tutti i presenti furono scossi da  ciò che videro: la monumentale testa del Re delle Zucche si sollevò da terra da molti metri, rivelando un tronco gigantesco composto da centinaia di radici, a cui erano appesi alcuni tipi di grappoli verdi.
Kukulann impallidì quando calcolò che i suddetti grappoli avevano le dimensioni di esseri umani, così come la forma.
"Che diavolo... no..."
Il Demone tremò al pensiero che dico avesse davvero fatto il Re delle Zucche, tanto da distrarsi per un istante, istante in cui il capo dei nemici ne approfittò per attaccare con due liane mentre le forze attorno a lui di bombardarlo con sputi acidi e testate. Gli eccezionali riflessi da guerriero che possedeva gli permisero di saltare per evitare l'artiglieria e di contrattaccare con un fendente circolare di alabarda, trinciando le estensioni vegetali a metà.
"Non mi dirai... non mi dirai che hai osato fare QUESTO?!?" Ruggì il possente lottatore, completamente invasato dal furore.
"Esattamente... muahahahahah..." il riso malvagio dei Sasori era la prova che tutti i dubbi del demone era fondati.
Intanto i due guerrieri e la strega, tenuti a bada ancora da dozzine di guerrieri zucca, si chiesero cosa potesse aver fatto di così orribile.
"Ma cosa sono quei grappoli... a meno che... i prigionieri mancanti!" L'Uchiha realizzò sconvolto, finalmente capendo ogni cosa.
Beandosi di questo smarrimento, il Re delle Zucche giocò dunque la sua carta più orribile: i grappoli che facevano parte del suo corpo si allontanarono dal tronco principale, rivelando la loro vera natura: era uomini e Demoni del Grano, avviluppati completamente in queste radici, le quali parevano infilarsi nelle loro gole e quasi soffocarli. Uno in particolare ne mostrò a Kukulann, il corpo imprigionato da una demone.
"Adesso sei in grado di capire perché ho deciso di rapire tutta quella gente..." spiegò ".... mi servono come nutrimento, e ovviamente ho scelto solo le pietanze di prima scelta. Vecchi, bambini e persone malate non erano adatte a questo scopo, per questo sono state eliminate. Lo so che sei infuriato... ma il processo non durerà a lungo: il dolore che sta provando tua figlia in questo momento è così forte che ci vorranno circa due o tre giorni prima che crolli a terra esangue come un'arancia spremuta. E in quanto al tuo figlio più piccolo... ancora un paio di settimane e sarebbe stato un dessert perfetto!"
"Che grandissimo... pezzo di merda". Sibilò Sasuke, furioso e inorridito per quest'abominevole azione.
"E... per svelare tutte le carte, dato che sono anche così generoso..." Sasori schernì ancora il demone, quasi sghignazzando. "ti rivelerò un altro dettaglio: se credi di potere liberare questi miei prigionieri tagliando le radici che li collegano a me, avresti come effetto collaterale quello di ucciderli. Dunque, Artiglio d'Inferno, cosa pensi di fare? Pur di sconfiggermi e di recuperare il pezzo di Pietra, avresti il coraggio di passare attraverso la tua famiglia? Avrai la forza necessaria per tagliare, uno dopo l'altro, i fili che ti separano da me e che tengono unite queste persone al mondo dei vivi? Ne dubito fortemente... caro il mio Kukulannn. Né uomo né demone è capace di sopprimere gli impulsi del proprio cuore fino a questo punto. E' una vera fortuna che io ne sia del tutto sprovvisto".
Il Demone del Grano non rispose a questa provocazione a parole: abbassò invece il capo, apparentemente in segno di sconfitta.
"Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua? Non riesci a decidere tra queste due opzioni? Forse dovrei semplificarti le cose... eliminandoti subito!"
Il Re delle Zucche, dopo quest'ennesima provocazione, preparò le sue radici per un nuovo attacco, ma qualcosa lo paralizzò, così come tutti i presenti: una risata, per certi versi persino malefica. E quella risata apparteneva a Kukulann.
"Beh... se la metti su questi termini, vorrà dire una sola cosa..." la voce del demone era fredda come il ghiaccio "scopriremo davvero se non hai un cuore come dici... dopo che ti avrò impalato in quel punto".
"Dunque hai deciso di uccidere il sangue del tuo sangue? Interpretò così il Re delle Zucche." Una decisione che trovo ammirevole, così come la tua determinazione. Tagliare così tutti i legami... i fili...".
"No, non è esatto. L'unico filo che ho intenzione di recidere.... è quello della tua vita".
Quando, subito dopo, alzò il capo, sia Sasuke che Al si resero conto di quanto fossero fortunati ad avere il Demone del Grano: avesse rivolto come nemico un'espressione anche solo la metà terrificante di quello sguardo assassino, ci avrebbero scommesso, sarebbe scappati a casa a piangere dalla mammina.
Senza dire un'altra parole, il potente guerriero ruotò il braccio e lanciò in aria l'alabarda di decine di metri in alto, quindi con un'agile salto raggiunse l'arma e l'afferrò con le gambe.
Vedendo ciò, il lato più sadico di Sasori, che era sempre rimasto latente, si scatenò il tutta la follia.
"MUAHAHAHA!!! Sei un pazzo! L'unica persona che trapasserai sarà la tua amatissima fig.... cough..."
Non terminò mai la frase: come un fulmine vendicatore (avviso: espressione cazzuta), il demone era piombato su di lui così velocemente che non aveva nemmeno avuto il tempo di difendersi. Ora il Re delle Zucche giaceva con il colossale capo reclinato, trapassato tra la gola e il corpo umano dall'arma di Kukulann, e impotente nel vedere il nemico sedere sopra di lui.
"Tu... non è possibile..." Sasori non riusciva a credere che qualcuno era davvero stato in grado di sconfiggerlo, e adesso si ritrovava a dover pregare il nemico per avere salva la vita.
"Tu... non puoi uccidermi. Nessun eroe uccide mai per vendetta.... è nelle regole non scritte dello shonen..."
"Ti ho già ammazzato. E siamo in una fanfic".
Con questa gelida risposta, il Demone del Grano saltò via dall'alabarda, mentre il corpo del terribile Re delle Zucche venne scosso da altre convulsioni terribili; inoltre, sembrava che tutte le sue appendici si stessero seccando a velocità impressionante, quasi fino a polverizzarsi. Nell'arco di qualche secondo di Sasori non ne rimase che una pianta rinsecchita.
Anche le truppe vegetali, vedendo il loro re morire, decisero di scappare di disperdersi ogni dove. La battaglia sembrava davvero conclusa.
"E' finita... il Re delle Zucche ha perso il suo trono. Per sempre". Fu il suo commento per la fine del nemico.
Intanto, si voltò per cercare, tra le vittime ora liberate, sua figlia. La trovò pochissimi metri alla sua destra, ancora accasciata per la stanchezza, ma viva e in buona salute.
"Papa'... PAPA'!" La ragazza era sconvolta dalla gioia, tanto che provò a rialzarsi, ma la sua debolezza fisica glielo impedì.
Fu invece il suo genitore a sorreggerla con il suo vigoroso, ma anche tenero abbraccio.
"Piccola mia, hai passato dei momenti terribili, ma adesso è tutto finito. Il tuo fratellino sta già bene. E' tutto finito..."
Senza curarsi di tutti gli altri, i due si sfogarono in pianto affettuoso. Come in quasi tutte le sit-com, si poteva quasi sentire l'awwwwww... ma non erano i soli a partecipare a quest'atmosfera gioiosa: a parte Al, che saltava come un grillo nel cranio dell'Uchiha, tutti quanti erano troppo stanchi per dimostrare platealmente la loro gioia, ma il sollievo per lo scampato pericolo era quasi palpabile.
"Tu ha fatto kebab vegetariano più grande di storia, BRAVISSIMO!" Esultò il genietto. "Peccato solo che io non ha portato salsa chili..."
"Kukulann, amico mio, grazie davvero infinite". Il nobile si mise davanti al demone e quasi inchinò in segno di rispetto.
"Per troppe volte mi hai salvato la vita... ti devo molto più di quanto possa mai ripagarti".
L'amico si distolse per un attimo dall'abbraccio della figlia e mise la mano artigliata sulla spalla ossuta dell'Uchiha.
"No, sono io quello che ti deve tutto: hai salvato il mio figlio più piccolo e la mia gente da una sorte mostruosa. Sappi questo: la mia gratitudine nei tuoi confronti sarà eterna. Ma purtroppo, per ora non posso aiutarti ulteriormente in modo così diretto: le forze del Re delle Zucche si sono disperse, e devo prima assicurarmi che tutto qui sia sistemato. Per il prossimo pezzo di Pietra di Anubi, dovrai fare tutto senza il mio aiuto. Ma non temere comunque: ormai hai capito che ci sono molti alleati in questa guerra. Intanto..."
Diede un'occhiata sulle rovine del vecchio Re delle Zucche, cercando il frammento di Pietra di Anubi. Lo trovò e saltò a prenderlo, quindi lo lanciò a Sasuke, che lo raccolse al volo.
"Prendi questo. Hai fatto molti passi avanti nella tua lotta, ma altri ancora ne devi fare se vuoi riuscire nella tua impresa. Ma io ho una grande fiducia in te: sei un vero eroe, molto più di quanto la storia stessa ti ha descritto".
Sasuke, a questo complimento, divenne imbarazzatissimo.
"Emmm... grazie. Grazie infinite".
"Beh, buona fortuna, Sir Uchiha". Parlò questa volta la Strega delle Zucche. "E' stato bello nonostante tutto. Ho solo un favore da chiederti..."
"Emmm... quale?"
"Se per caso incontri mia sorella, dille che se osa mangiare anche solo una zucca in più, LE BOLLIRO' LA TESTA NEL SUO PACCHIANO, PUZZOLENTE, CAFTANO DA HIPPII!!"
 

******************

 
 
Angolo dell'autore:
Sasuke: una domanda: come fa Sasuke a portarsi tutte queste cose? Voglio dire... la Pietra, le armi e tutto il resto...
Me: Emmm.... guarda, Naruto a cavallo su una tazza di ramen con Itach!
Sasuke: dove? DOVE?
Me: BANG!
(Sasuke crolla terra svenuto dopo un colpo di padella).
Me: avete altre domande?
  
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