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Autore: Final Alex    15/11/2011    0 recensioni
Non doveva andare così
No proprio no…è sbagliato
è tutto sbagliato
non doveva succedere
era stato un errore
un errore colossale
quell’amore che c’era stato
…sbagliato...
le sensazioni, le emozioni
…tutto sbagliato…
E il sentimento… quel dannato sentimento
Era stato
l’errore più grande…
SPOILER->alla nascita della figlia di Asuma e Kurenai
quando l'amore diventa vietato e decide di prendere strade sbagliate... quando amare diventa proibito...ecco qui la mia prima (e credo sia semplicemente LA prima) ShikaxKurenai--chi vincerà tra amore e ragione???
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuma Sarutobi, Ino Yamanaka, Kurenai Yuhi, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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No, non era Amore

No, non era Amore.

Ma l’aveva fatto,l’errore più grande della sua vita, e se ne rendeva perfettamente conto. Aveva baciato, toccato e assaporato quel corpo da ragazzo e le era piaciuto fin troppo.

Non poteva fare ameno di pensare a quanto le era mancato il tocco di un uomo.

Ma non era di quelluomo che aveva bisogno, ma di un altro che ormai era troppo lontano.

Il cuore le si strinse in petto.

Si guardò intorno nel silenzio, sentì l’aria ancora impressa dei loro ansimi peccatori. Li sentì risuonare nella sua testa, sentì quel piacere forte, quel corpo caldo, la pelle liscia e giovane.

Si pentì di averlo mandato via così e questa la spaventava.

DLIN DLON

Udì il ritorno della realtà ed il suo campanello suonare. Andò velocemente in camera a recuperare i vestiti che sarebbero dovuti rimanerle addosso. Erano stropicciati, sudati, impressi del dannato odore delle sue sigarette.

Aprì un cassetto e ne estrasse qualche altro vestito, che con l’odore di pulito le avrebbero fatto dimenticare la puzza del peccato.

DLIN DLON

Sentì ancora il campanello. Decise a malincuore di dirigersi verso la porta.

L’aprì  e lo trovò lì, come l’aveva lasciato: a petto nudo e con l’espressione stravolta.

“vattene.. aveva detto con aria stanca. I suoi occhi così maledettamente neri la fissavano rabbiosi, quasi terrificanti “perché?” aveva chiesto quel ragazzo. Continuando a fissarla aveva fatto un passo in avanti, dentro casa. Kurenai indietreggiò e deglutì sonorosamente. “fammi entrare” continuò egli, supplichevolmente.

“No,Shika” provò a spingerlo indietro, ma lui non si mosse. Il ragazzo si impadronì improvvisamente di un tono scocciato:“non fare la bambina”

A quelle parole la Yuhi abbassò la guardia abbastanza a lungo perché Shikamaru potesse spingersi all’interno dell’abitazione, chiudendosi la porta alle spalle.

Non fare la bambina

Rabbrividì all’idea di essere stata rimproverata.

“credevo di essere stata chiara” commentò fredda ed inusuale, quanto bastava per ricordargli chi era l’adulto tra i due.

“non lo sei stata”.

Shikamaru si mostrava tranquillo, ma non lo era. Si sedette sul divano sanguigno guardandola in attesa. Ella però rimase immobile. “perché mi hai trattato in quel modo?”non era arrabbiato ma scocciato, parlava lentamente. Dalla sua voce traspariva in parte la paura di ricevere la risposta.

Kurenai ancora non parlò. Lo osservava dallo stipite con diffidenza, studiava il suo corpo scoperto con la paura di cadere di nuovo nella tentazione. “non mi merito di essere trattato così”

La donna trasalì: era vero.

Shikamaru non meritava nessuna delle parole che lei gli aveva urlato dietro pochi minuti fa.

“mi dispiace ma non sapevo cosa fare” ammise, rassegnata all’idea di dover essere sincera almeno con se stessa.

“non eri tenuta a fare niente, benché meno a buttarmi fuori di casa. Il Nara l’accusò.

Ella sconfitta decise di allontanarsi dalla porta e di avvicinarsi al ragazzo.

Sprofondò nel divano accanto a lui, guardandolo senza espressione.

Voleva spiegargli il perché di quella sua reazione, ma aveva paura di cadere nei ricordi di quell’uomo che,purtroppo per Shikamaru, si era preso tutto il suo amore.

Decise che non era più il momento di pensare e rimuginare.

Da quando aveva cominciato a riflettere sulla loro strana relazione tutto le era sfuggito di mano. Probabilmente avrebbe fatto meglio a smettere.

“non devi avere paura” lui le accarezzò dolcemente i capelli neri, ancora bagnati.

Kurenai sbuffò, poi guardò il vuoto sussurrando“tu non ti rendi conto di che cosa abbiamo fatto..

Il Nara smise di accarezzarla “e che cosa abbiamo fatto di sbagliato?” alzò leggermente la voce “abbiamo fatto ciò che ci sentivamo di fare, niente di più” concluse, tornando ad accarezzarla.

“io non volevo farlo” lei lo guardò con occhi tristi, pieni di rimorso.

“potevi fermarmi” sussurrò lui, come per ripulirsi dalle accuse.

Si lei avrebbe potuto, ma non l’aveva fatto.

Tacque, colpita nel segno. Al Nara scappò un risolino compiaciuto.

Lo spavento di pochi minuti prima sembrò superato.

Senza parlare le sfiorò il mento attirandolo a se e la baciò con dolcezza, a fior di labbra.

Ella chiuse gli occhi.

Sentì quell’odore, le sembrò così familiare.

Sentiva il sapore dolce delle sue labbra, la loro morbidezza, la loro autenticità.

Quelle labbra erano vere, non stampate in qualche foto ormai ingiallita sul comodino.

Erano vere, pulsanti di sangue.

Erano calde.

Kurenai ricambiò il bacio.Appoggiò una mano sulla sua spalla nuda, facendola scendere sul corpo fino al pettorale allenato.

Sentì sotto i polpastrelli la delicatezza della cute.

Sentì il suo calore.

Percepì il cuore battere.

Le mani di Shikamaru invece scesero dietro al collo sottile, accarezzandolo lievemente fino ad infilarle le dita nei capelli corvini. Si avvicinò sempre di più e i baci continuarono e si moltiplicarono perdendo via via tutta la loro dolcezza.

Ella poggiò la schiena sui cuscini del divano lasciandosi sopraffare dal corpo dell’altro.

Il Nara le si sdraiò lentamente sopra facendo aderire i due corpi, rendendo ancora più evidente la sua eccitazione. La mano della donna scivolò dietro la schiena, toccandone i muscoli e carpendone la forza .

 

Ad un certo punto, però, spostò le mani nuovamente sul suo petto e lo allontanò con entrambe le braccia. Spense il fuoco che si era creato.

“smettila di fare così!” si tornò alla realtà.

Il ragazzo tornò a sedersi composto lasciandole modo di tirarsi su.

“mi sembrava ti piacesse” commentò, con aria furba

La donna lo guardò di storto “no, A ME sembrava ti piacesse!” alludendo alla strana forma assunta dai suoi pantaloni.

Il Nara rise imbarazzato.

Provò a riavvicinarsi ma ella lo bloccò nuovamente. “smettila, basta così”

Shikamaru provò ad obiettare ma venne fermato.

“sta arrivando Tsunade con la bambina” guardò fuori dalla finestra “è già buio”.

Shikamaru si rivestì infilandosi velocemente la maglietta. “allora io vado da Ino” disse alzandosi.

Al suono di quel nome la Yuhi ebbe un tuffo al cuore.

Ino era la sua ragazza, Shikamaru aveva una ragazza e quella ragazza lo amava.

Al pensiero si sentì ancora più sporca.

Gli occhi sanguigni lo guardarono spaventati in cerca di un qualche sollievo.

“cosa c’è?” il Nara non comprese quello sguardo. “vado a sistemare le cose con lei”

Kurenai trasalì, non comprendeva “come??” chiese scomponendosi un poco,

“vado a dirle di noi” spiegò con naturalezza.

La donna si sentì precipitare “NO!” urlò “tu non le dirai proprio un bel niente!” continuò agitando le braccia ed tirandosi dritta in piedi di fronte a lui, sembrava impazzita.

ma…” il ragazzo come poco prima si trovò confuso.

La Yuhi prese un bel respiro, pensando alle parole che avrebbe di lì a poco detto.

Il pensiero che la Yamanaka o chiunque altro potessero venire a conoscenza del suo crimine le accelerò il battito cardiaco, la fece ansimare.

Era troppo per lei, non l’avrebbe mai sopportato.

Sudava freddo.

 “senti Shikamaru, non so che cosa tu abbia in mente ma.. respirò ancora, sforzandosi di farlo più lentamente nel tentativo di calmarsi e di trovare il modo migliore per esprimersi” io non ho intenzione di cominciare una relazione con te”

Ci fu silenzio.

Il Nara la guardò più confuso di prima “ma…abbiamo fatto…”

“so che cosa abbiamo fatto” lo interruppe subito “ho giusto una decina d’anni in più di te!”l’ammutolì “e proprio per questo una relazione è fuori questione” fissò i grandi occhi rossi in quelli si lui, catturandoli

ma cosa c’entra l’età?” chiese l’altro,scocciato e un po’ ingenuamente.

“c’entra eccome Shika, un giorno lo capirai”

“non trattarmi come un bambino!” il ragazzo alzò la voce.

.

Il cielo ormai catturato dalla notte lasciava che si intravedessero appena i profili dei loro visi.

Si scorgeva un giovane, piuttosto alto e snello e una donna di fronte a lui che si stringeva nelle proprie braccia, come per farsi da sostegno lei stessa per i concetti che avrebbe dovuto enunciare.

 

“io non ho bisogno di un fidanzatino, ho trent’anni”

Era seria come non lo era mai stata.

Il giovane mantenne la calma;

Voleva dimostrarsi un adulto in tutto e per tutto per rispondere a quelle provocazioni.

Le avrebbe fatto rimangiare quelle parole.

Inspirò e la guardò fissa negli occhi con i suoi neri più di quel cielo notturno fuori dalla finestra.

“non ho intenzione di essere il tuo fidanzatino” la voce era calma, perfetta “ma il tuo uomo”.

Kurenai, trovandosi nel panico, riuscì a sfuggire a quello sguardo determinato dirigendosi verso l’interruttore della luce, dato che cominciava ad essere fin troppo buio.

 “non hai nemmeno vent’anni…”  gli disse, come se lui avesse dovuto accontentarsi di quella spiegazione.

ma cosa c’entra…” mugugnò l’altro

 

Lui era deciso, lui la voleva.

E lui l’avrebbe messa in un sacco di casini.

 

“Kurenai.. aveva provato ad avvicinarsi, vedendo l’espressione pensierosa della donna.

 “io voglio stare con te e con la bambina…”le sorrise, di un sorriso davvero splendido

..e so che tu mi vuoi nella tua vita, non nasconderlo”

 

La Yuhi non riuscì più ad imporsi, tanto non c’era verso.

Era chiaro: Lui non l’avrebbe mai lasciata.

Ed era ancora più chiaro che lei non voleva che questo accadesse.

Lui voleva esserci, e lei aveva bisogno della sua presenza, ormai l’aveva capito.

Aveva bisogno del suo calore, dei suoi abbracci, dei suoi baci, del suo corpo nudo sotto le coperte.

Ma ancora di più aveva bisogno di un uomo, e sua figlia di un padre.

Prese un bel respiro, l’altro attendeva impaziente.

Poi parlò:

 

“tu non dirai niente ad Ino..sbuffò, decisa che la sua parte più debole fosse stanca di bugie “rimarrà una cosa nostra e di nessun altro..…”

Shikamaru rimase un po’ interdetto: non amava i sotterfugi.

Comprese di lì a breve i motivi di quella scelta: 

Lei aveva trent’anni, lui a mala pena venti.

Lei era una sensei, lui l’ex allievo del padre di sua figlia.

Lui era solo un ragazzo, lei una donna compiuta.

 

Decise che sarebbe stato meglio accontentarsi, nella speranza di poter avere qualcosa di più in futuro.

Per ora sarebbe stato un amore nascosto, celato, profondo.

Si sarebbero visti ogni tanto a casa della Yuhi, lui sarebbe stato con la bambina e in mancanza di questa avrebbero potuto fare l’amore, in silenzio.

Shikamaru avrebbe continuato a stare con Ino, senza destare sospetti, lasciandole l’amore che solo a lei era riservato.

Un altro tipo di amore sarebbe stato protagonista del suo segreto.

Un amore più lascivo, voluttuoso, fatto di desiderio e di carne.

Sarebbe stato un loro segreto, poiché nessuno avrebbe mai potuto capire.

 

 

Lei aveva trent’anni, lui a mala pena venti.

Lei era una sensei, lui l’ex allievo del padre di sua figlia.

Lui era solo un ragazzo, lei una donna compiuta

 

No, nessuno avrebbe mai potuto capirli…

 

   
 
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