«Pss! Ron, ti devo dire una cosa» sussurrò la donna.
«Mmh?» fece di rimando lui non staccando gli occhi dal fantasma.
CONTINUA …
Ron sbatté le palpebre più e più volte,non riuscendo ad assimilare bene le parole che la sua giovane sposa gli aveva appena detto.
«Sono incinta, Ron!» sbuffò di nuovo lei sorridendogli dolcemente, il rosso boccheggiò e riuscì solo a rantolare ‘miseriaccia’ ‘amore’ e ‘famiglia’. La leggera brezza di Marzo era un buon aiuto contro il rossore che nasceva in Ron, infatti quando si voltò verso gli invitati per esclamare « È incinta, gente!» era di un rosa molto scuro e non del solito rosso paonazzo.
Applausi e urletti di gioia si alzarono da ogni dove, il gruppo incinta più nonna Molly scoppiarono a piangere all’unisono, Harry si gettò addosso a Ron dandogli i suoi più sinceri auguri e dispensando consigli sulla popò del futuro pargolo. Hermione scoccò un occhiata furente a Ron che aveva strappato al povero Teddy Lupin le fedi dalle mani, facendolo scoppiare in lacrime. Grazie al cielo la piccola Victorie gli dava bacini affettuosi sulla guancia per farlo calmare.
«Leviosá» recitò Ronald leggendo la parola che era stata incisa nella fede nuziale, e tremando la mise al dito della moglie. «Oppungo» sussurrò lei di rimando, prendendo l’altra fede e mettendola al dito del marito.
Fu Rolf Scamandro ad urlare ‘baciooo!’ poiché Nick-Quasi-Senza-Testa era svolazzato via indignato nel momento stesso in cui Ronald l’aveva interrotto.
E così il Signor e la Signora Weasley giurarono amore eterno davanti a tutti i loro amici.
***
Un ottobre gelido e tanto atteso era finalmente arrivato, portando con se i colori caldi e la pace solita dell’autunno …
«RONALD BILIUS WEASLEY!». Più o meno.
Hermione “correva” da una parte all’altra della stanza gettando confusamente vestiti presi a caso in una valigia. «Tesoro, cosa c’è?» chiese Ron preoccupato precipitandosi dalla moglie che non aveva ancora interrotto la sua attività nel rispondergli «Mi si sono rotte le acque, sto per partorire» concluse mettendogli in mano la valigia con tutti gli effetti personali necessari.
Cinque minuti, tre strade sbagliate e undici tentati omicidi dopo la coppia era arrivata al San Murgo dove un Ron in preda ad attacchi di panico aveva urlato in faccia alla prima dottoressa che aveva osato toccare sua moglie «FLEUR! DEVE ESSERE FLEUR!». La bionda e bellissima cognata, nonché capo di uno dei reparti dell’ospedale, fu da loro in mezzo secondo portando la Weasley in sala parto.
Li Hermione diede il meglio di se con tutta la calma e la razionalità necessaria in certi momenti, «WEASLEY- QUESTA - ME - LA PAGHERAI!»
«Ecco, si ci siamo quasi»
«IO - VOLEVO - ESSERE - UNA - CORVONERO - E - INV-- …» le spinte che la donna dava sillabando ogni parola si fermarono, la sua espressione si addolcì in un istante quando Fleur esclamò gioiosa «Oui! La mia petit nipoute!».
Il silenzio idilliaco di quei pochissimi secondi fu squarciato da due pianti differenti, uno era della bimba appena nata e l’altro … di Ron.
***
«Non abbiamo deciso che nome dargli» ricordò Hermione mentre cullava la sua dolce creatura.
Il neo papà tossicchiò più volte prima di rispondere «bhè, io un nome c’è l’avrei»
«Mmh?»
«Rose» commentò fiero.
«Come mai?» chiese Mione sorridendogli dolcemente e passandogli la creatura; lui la prese con attenzione e lanciando un sorriso prima alla figlia e poi alla moglie rispose«Perché è l’odore che sentii la prima volta che ti vidi quando tu apristi il vagone sull’Espresso per Hogwarts»
Sei preferite, due ricordate e venti seguite! Grazieee!
Lancio un engorgio sul mio abbraccio affinche vi ossa prendere tutte! Al prossimo capitolo!
Bongiornoavederci, Ash.