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Autore: FrancescaBulla    15/11/2011    1 recensioni
Si tratta di una raccolta di storie su Harry Potter, dai Malandrini alla Nuova Generazione.
Ognuna di queste storielle avrà come tema il coraggio.
Coraggio di dichiararsi, coraggio di ammettere a se stessi che si prova qualcosa, coraggio di buttarsi e lasciarsi portare dalla corrente.
Detto questa buona lettura :)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Il significato dell'amore.
 
 
Lilian Luna Potter/Lysander Scamandro
 
 
A Raffaele,
perché mi ha insegnato il concetto di amare e di essere ricambiati.
 
 
Siamo stesi sull'erba umida vicino al lago Nero a guardare le stelle, nostra abitudine sin da bambini. E' uno spettacolo Hogwarts la sera e non vorrei essere in nessun'altro posto in questo momento.  Mi giro a guardarti e vedo che distogli lo sguardo velocemente, mordicchiandoti il labbro inferiore. Faccio leva sui gomiti, mi siedo a gambe incrociate e poi ti guardo sorridendo.
«Lysander, ti sei mai innamorato?» chiedo curiosamente.
Ti vedo muoverti a disagio e puntare il tuo sguardo verde dappertutto, tranne che verso di me.
«Perché questa domanda, Lils?» chiedi con una lieve nota di ansia nella voce.
«Volevo sapere cosa si prova quando ci si innamora.» dico con tono sognante.
«Beh.. il cuore ti batte fortissimo, senti una morsa piacevole e allo stesso tempo sgradevole allo stomaco, ti tremano le gambe, quando la persona interessata si avvicina ti senti il cuore in gola, hai paura di fare brutte figure e che noti i tuoi difetti, arrossisci anche per un suo sguardo, ci si sente in un'altra dimensione e sembra di vivere in un sogno.» mi spiega velocemente Lysander.
Resto a guardarlo rapita dalle sue parole per qualche secondo, poi una domanda mi sale spontanea dalle labbra.
«Che cosa vuol dire amare secondo te, Lysander?» dico in un sussurro.
Lui rimane in silenzio a rifletterci e dopo aver trovato una risposta soddisfacente, mi rispose.
«Amare è un compromesso, è un concedersi all'altro per come si è, nella luce e nell'oscurità.
Amare è sbagliare, da soli o insieme e capire dagli errori, per non rifarli.
Amare è giocare una partita in cui a vincere non è chi sa nascondere le proprie debolezza, ma le mostra e chiede aiuto per affrontarle.
Amare è partire e tornare, o partire insieme.
Amare è cantare, suonare, ballare, ridere, piangere, parlare, stare in silenzio, sentire il calore o avere freddo.» terminò in un sussurro il Corvonero.
Restammo per una decina di minuti in silenzio a contemplare il cielo e le sue numerose stelle, che assomigliavano a diamanti.
«Lysander...»
«Mmmm...»
«Ti sei mai innamorato?»
A questa domanda, quasi si strozzò con la proprio saliva e gli si imporporarono lievemente le guance.
«Si, mi sono innamorato.» rispose abbassando lo sguardo.
Detto questo, si alzò e si incamminò verso il castello.
 Quando era ormai vicino all'ingresso, si girò e sorrise.
«Amare vuol dire anche guardare le stelle anche se non hai voglia e avresti milioni di altre cose da fare.»
 Dopodiché varco il portone.
 
 
 
 
Era da giorni che rimuginava sulle parole dell’amico. Chiaro era che Lysander fosse innamorato di lei, ma non erano altrettanto chiari i suoi sentimenti. Il biondo, aveva avuto il buonsenso di lasciare che si schiarisse le idee prima di tornare a essere partecipe della mia vita. Anche se, ora più che mai, avrei bisogno di lui e delle sue perle di saggezza.  Era stato tutto troppo veloce ed ora… non sapeva che fare.
Da un lato era sempre stata attratta dal riccio biondo con gli occhioni verdi, tanto da essersene presa una cotta da bambina. Dall’altro parte però, si trattava dello suo migliore amico. Colui che aveva ascoltato tutte le sue gioie, paure, paranoie, pensieri e sogni, tanto da conoscerla meglio delle sue tasche. Ma il problema era un altro. Aveva paura. Una fottutissima paura. Paura di lasciarsi andare, paura di non essere all’altezza, paura di non provare un sentimento abbastanza forte e simile a quello di Lysander, paura di cambiare le carte in gioco e aveva paura di amare. E tutti questi problemi dovevano affrontarli insieme.
Mi stavo dirigendo a passo di marci verso la Sala Grande quando andai a sbattere contro qualcuno, troppo persa nei miei pensieri per accorgermene. Appena alzai lo sguardo incontrai i due fari verdi che tanto mi piacevano. Stavo per parlare quando mi accorsi della figura attaccata al braccio del ragazzo. Era una ragazza dai lunghi capelli castani lisci, con degli occhi da cerbiatta marroni e un fisico niente male. Mi sentii montare di rabbia dentro e, senza voltarmi, mi diressi a passo di marcia verso il tavolo rosso-oro.
Mi sedetti e con malagrazia iniziai a mangiare senza avere occhi se non per il cibo. 
 Quella sgualdrina pensa di poter ingannarlo con quegli occhioni da cerbiatta?
 Pensa di poter scuotere i propri capelli davanti al suo naso ed inebriarlo del suo profumo?
 Pensa di poter portarmelo via?
 Bene. Le faccio vedere io.
Mi alzai come una furia e mi diressi verso il tavolo di Corvonero, ,mi misi in piedi su di esso davanti a Lysander e lo guardai negli occhi.
«Amare è un compromesso, è un concedersi all'altro per come si è, nella luce e nell'oscurità.
Amare è sbagliare, da soli o insieme e capire dagli errori, per non rifarli.
Amare è giocare una partita in cui a vincere non è chi sa nascondere le proprie debolezza, ma le mostra e chiede aiuto per affrontarle.
Amare è partire e tornare, o partire insieme.
Amare è cantare, suonare, ballare, ridere, piangere, parlare, stare in silenzio, sentire il calore o avere freddo.
Amare vuol dire anche guardare le stelle anche se non hai voglia e avresti milioni di altre cose da fare.»
Nello stesso momento che in cui pronunciai quelle parole, capii di aver trovato il coraggio di affrontare tutte quelle paure che inizialmente mi avevano bloccata.
Tutta la Sala Grande era in silenzio. Dopodiché Lysander mi fece sedere sulle sue ginocchia e mi baciò con tutto l’amore che aveva da darmi, e allora la Sala Grande scoppiò in applausi e grida.
 
Ma non mi importava niente. 
C’eravamo solo io, Lysander e il nostro amore.



 
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Angolo di Francesca!
Sono riuscita a trovare il tempo per scrivere un altro capitolo, ALLELUIA.
Veramente sono piena tra scuola, pallavolo, scout, amici, fidanzato e efp, sto veramente scoppiando!
Coooomunque questa è la solito schifezzuola MADE IN ME che a mio parere non sarà il massimo ma merita pià attenzioni di certe schifezze che vedo in giro.
Detto questo AMO LILIAN (*-*) eeeeee ciao.
Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo diventa giallo!

Un abbraccio, 
Francesca:)
  
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