Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Kagome008    14/07/2006    8 recensioni
la lama fende l'aria, posandosi sul collo di un giovane? è ralmente la fine? Le notti al castello di Edo non sono tranquille come appaino... amore, odio e vendetta si celano nelle oscurità della reggia!
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome, Miroku, Naraku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Bene, come non fossi impegnata ( sono impegnatissima!!!), mi metto a scrivere un'altra ff, ci mancava! Perché ho queste idee masochiste?
Cioè, non fraintendete, a me piace su sacco scrivere, ma a volte ho delle idee suicide!
Argh!
Uomo mannaia, mi stai consolando?
Argh!
Come sei carino! Frup frup me fa fusa!
Allura, mentre ho ancora all’attivo “L’equilibrio del tempo” e “Hawke” e “Pirati”, mi metto pure a scrivere un’altra ff… veramente geniale Kaggy! Hai mai notato che sei un geniaccio? >_< Ormai lamentarsi non serve a nulla! La decisione è stata presa e all’ispirazione non si può dire di no, giusto? Vi avviso che in questa ff il mio stile cambierà un po’, ovvero mi adatterò all’ambientazione in cui ho deciso di far svolgere la storia e seguirò uno stile più maturo >.< i Bei vecchi tempi sono finiti… questa sarà una ff che nn si dimenticherà ( x lo skifo presumo XD)
P.s. La prima parte di questi capitolo potrebbe risultare un po’ noiosa, ma credetemi ke se lo leggete fino alla fine vi piacerà XD

HEITAI NO YORU
CAPITOLO 1
LA SIGNORA DELLA NOTTE

Un sordo cigolare si propagò nella piccola stanza, mentre mani delicate correvano lungo la linea di un piccolo baule, aprendo di scatto la serratura.
Sebbene il buio permeasse la sala, le mani esperte sapevano cosa cercare.
In un leggero sospiro di trepidazione le mani agguantarono il fodero nero di una lineare spada, mentre due occhi sorrisero nel buio, prima di riporre l’arma nel suo nascondiglio.
***
Il sole, grande, luminoso, con i suoi raggi infuocati, si rifletteva sulle alte tegole delle torre del palazzo imperiale di Tokio, disegnando in una cornice di pura luce le eleganti forme dell’edificio che sembravano toccare la superficie della palla di fuoco.
L’immenso palazzo, circondato da alte mure inespugnabili, controllate dai samurai di guardia ad ogni ingresso, si ergeva con la sua possente, e allo stesso tempo sinuosa, forma, tra tutte le costruzioni di Edo, come simbolo di potere dello Shogun*, manifesto della sua ricchezza e della sua importanza.
All’interno delle mura, il palazzo era organizzato gerarchicamente: più esteriormente, vicino alle pareti di difesa, si trovavano le abitazioni dei piccoli daimiyo* meno influenti, mentre man mano che ci si avvicinava alla reggia vera e propia, l’abitazione dello Shogun e del consiglio degli Anziani, si trovavano le abitazioni delle famiglie più ricche e benestanti del paese, tutte, rigorosamente, composte di samurai. Queste abitazioni erano abitate solamente in alcuni periodi dell’anno, come ad esempio quando lo Shogun indiceva una qualche speciale riunione, nei periodi di guerra o, come in questo caso, quando saliva al trono, sempre per diritto ereditario, un nuovo Shogun.
Era accaduto da poco che, infatti, il vecchio Shogun Akiro Higurashi, che aveva governato per molti anni il paese in modo giusto ed onesto, fosse venuto a mancare e avesse lasciato il trono al suo secondo genito, un bambino di appena 10 anni,Sota Higurashi.
Nella grande reggia imperiale, nel salone dei ricevimenti,stava per svolgersi, secondo il rigido protocollo di stato, la cerimonia in cui tutte le famiglie dei daimiyo avrebbero reso onore al nuovo regnante, offrendo doni e porgendo gli auguri più sinceri.
Mancavano poche ore ormai alla cerimonia e il clima nel salone era di estrema tensione e concitazione trattenuta: tutti i servi si sbrigavano nell’ultimare i preparativi affinché tutto fosse perfetto. La sala, enorme, era adatta ad ospitare migliaia di invitati. Alle pareti dell’immensa stanza erano appesi, un po’ ovunque, gli stemmi della famiglia allora regnante, mentre il tutto era illuminato a giorno da grandi lampade ad olio sospese alle pareti. Un grande tappeto rosso si snodava lungo tutta la lunghezza della sala, arrivando sino alla postazione regale dello Shogun e della sua famiglia, alle cui spalle svettavano grandi arazzi intrecciati in fili d’oro.
In un angolo del salone il “Difensore” dello Shogun osservava il lavoro dei domestici con occhio attento.
Infatti Sota Higurashi avrebbe potuto prendere il vero e proprio potere dello Shogun al compimento della maggiore età, mentre nel frattempo la sua tutela era stata affidata al suo “Difensore”, un samurai a lui fidato e devoto, e il controllo del regno al consiglio dei 5 Anziani, di cui faceva parte anche lo stesso “Difensore”.
- Inuyasha-san! – disse un domestico, inchinandosi rispettosamente al “Difensore” -La disposizione dei seggi della famiglia regnante vanno bene? -
Inuyasha si soffermò a guardare la disposizione dei troni, facendo poi cenno con la mano, in senso positivo, al domestico, che si allontanò a capo chino.
Il tutore del nuovo Shogun era il samurai Inuyasha Taisho, daimyo di una regione dell’Est. Era un ragazzo dai folti e lunghi capelli color della notte, dagli occhi d’ambra e dal volto dai tratti leggeri ed affascinanti. Sebbene della sola età di 21 anni rivestiva di già uno dei ruoli e degli incarichi più importanti di tutto il Giappone: “Difensore” dello Shogun e membro del consiglio dei 5 anziani, quindi responsabile della vita del nuovo regnante e di controllare l’andamento economico, culturale e statale del paese.
- Sei sempre di molte parole eh, Inuyasha-chan! – disse, alle sue spalle, un ragazzo dal buffo codino.
- Miroku… - sbuffò il ragazzo dai lunghi capelli corvini -… l’occasione non mi permette di risponderti a tono! –
Il nuovo venuto sorrise sincero, conoscendo ormai bene il carattere d’uro dell’amico. Infatti Miroku faceva anch’egli parte del consiglio dei 5 anziani ed era daimiyo di una ricca casata del Sud. Occhi azzurri e vispi erano incorniciati in un viso allegro e solare, mentre indossava un modesto kimono viola, simile a quello rosso del compagno samurai.
- Questa cerimonia sarà perfetta! – sorrise Miroku – Sono giorni ormai che ci stiamo preparando! -
- Deve essere perfetta! – rispose Inuyasha – Il nuovo equilibrio del potere si deve ancora stabilizzare e tra poco saremmo sotto gli occhi di tutte le famiglie abbienti del Giappone! –
- Oh, non ti preoccupare! – sorrise Miroku – Anche perché, vista l’assenza di qualcuno, dubito ci saranno incidenti!- - Sebbene io sia grato ai kami dell’assenza di quel individuo, mi spiace ricordarti che è un membro del consiglio pure lui… - disse, grave, il difensore, mettendo automaticamente mano all’elsa della sua katana -…è innamissibile che uno dei cinque manchi proprio a questa cerimonia!-
- “Impegni improrogabili nonché difficoltà urgenti al feudo” – ripetè Miroku – Questo diceva!-
- Bal… ehm… Menzogne! – si corresse Inuyasha.
- Non ci pensare amico mio! – sorrise Miroku – La cerimonia sarà perfetta! –
***
La grande sala dei ricevimenti era gremita sino allo spasmo. Tutte le famiglie erano disposte ai lati della passerella su cui, entro pochi secondi, sarebbero entrati lo Shogun e la sua famiglia. Nei pressi della postazione regnante stavano, oltre che i samurai di guardia, voluti per la sicurezza dello Shogun, i quattro membri del consiglio, rispettosamente in piedi, ad attendere il loro signore.
Inuyasha vestiva di un bellissimo kimono nero e teneva sempre al suo fianco la fida tessaiga, la sua Katana. Miroku, invece, aveva indossato uno sfarzoso kimono viola scuro che metteva in risalto i suoi occhietti vispi.
Tutti sapevano, sebbene nessuno lo dicesse, che quella sarebbe stata una grande prova e dimostrazione da parte del nuovo “Difensore” e del nuovo Shogun, e gli occhi di tutti, dunque, erano puntati sul giovane daimiyo dal capelli color d’ebano.
- Guarda quante fanciulle, Inuyasha! – bisbigliò Miroku, all'orecchio dell'amico. - Piantala cre… piantatela Miroku-san! – lo apostrofò Inuyasha – La famiglia sta per arrivare! -
- Ma guarda quante!- continuò Miroku – peccato siano quasi tutte concentrate su di un acidino come te! –
Una gomitata alle costole lo fece smettere e gli diede anche il segnale che la famiglia regnante stava facendo il suo ingresso in sala.
Tutti trattenevano il fiato, guardando ammirati la sontuosità e l’eleganza dei membri reali.
Dapprima fece il suo ingresso lo Shogun: Sota Higurashi era un dolce bambino dai grandi occhi castani e i capelli neri. Il viso ancora giovane era teso, provato dal dolore della perdita del padre e dalla tensione per quel grande evento. Era vestito con un kimono d’oro.
Seguivano la madre dello Shogun, Kioko-san, una donna, sebbene in età ormai avanzata, di ancora incredibile bellezza, ed infine, per ultima, la primogenita del vecchio Shogun Akiro Higurashi, Kagome Higurashi. Era una ragazza di 18 anni, incredibilmente bella. Lunghi capelli corvini si snodavano sino a metà schiena, riflettendo violacei la luce delle lanterne. Occhi color cioccolato incorniciavano un viso delicato, perfetto, nel pieno della giovinezza.
Indossava un kimono rosa con disegni fucsia che risaltava tutto il suo perfetto corpo. Era chiamata “ il fiore di loto” e non c’era uomo in quella sala che l’avrebbe desiderata.
Lo shogun si sedette alla sua postazione, seguito dalla madre e dalla sorella. Quando si furono seduti ai loro seggi i quattro membri del consiglio, allora presenti, fecero i loro omaggi alla famiglia, inchinandosi rispettosamente.
Quando Inuyasha alzò lo sguardo, in una frazione di secondo, i suoi occhi si incrociarono con quelli di Kagome. Maledicendosi per questo, sviò immediatamente lo sguardo verso il suo nuovo signore.
-“ Maledizione!” imprecò a se stesso –“ Non si deve sapere!”
***
La luna, alta nel cielo costellato di stelle, illuminava tutta Edo come fosse giorno. Il grande satellite della terra, pieno nella sua forma rotonda, svettava padrone nel cielo contornato di stelle lontane.
Le chiome degli alberi erano lievemente sospinte da una leggera brezza che spirava da oriente, muovendo in lievi fruscii i rami verdi d’estate.
Un ombra, veloce ed indistinta, scivolò silenziosa, scattando in un rapido balzo, giù dal tronco di un albero, nascondendosi subito nell’ombra di un arbusto.
La tipica divisa ninja, infatti, di un nero scuro, permetteva alla sagoma di potersi muovere in libertà, mimettizandosi con le ombre create dalla grande sfera nel cielo.
La alte mura della residenza interna, quella dello Shogun e del consiglio degli anziani, erano pattugliate da samurai in lungo in largo.
Con un movimento furtivo l’ombra si arrampicò veloce lungo il muro di cinta, invisibile agli occhi delle guardie, scomparendo all’interno della residenza reale.
***
Inuyasha sedeva solo, vestito di un semplice kimono nero, nella sua camera da letto, osservando silenzioso, immerso nei suoi pensieri, la sagoma della luna alta nel cielo. La cerimonia si era conclusa un paio di ore prima e tutto era andato al meglio. Dopo aver ricevuto gli onori da tutti i daimiyo presenti, la famiglia reale si era ritirata nei suoi appartamenti, congedando gli inviati.
Inuyasha, soddisfatto, si stiracchiò la schiena. Tutto era andato perfettamente… tutto… e anche lei dannazione. In un flesh back rivide quegli occhi profondi, intensi, bellissimi… Dio com’era bella.
Assorto nei suoi pensieri non si rese conto del movimento furtivo di un ombra alle sue spalle.
- Ah… dannazione! – sospirò il “Difensore”, mentre l’ombra si avvicinava silenziosa, estraendo dal fodero nero la spada lucente.
La lama della katana si posò all’altezza del suo collo, scintillando nell’ombra.
- Non muovere un solo muscolo! – disse la voce del ninja che, da dietro Inuyasha, teneva in pugno la sua vita. Inuyasha si immobilizzò, diventando una statua di marmo.
- Chi sei? – chiese il difensore.
- Qui sono io a fare le domande!- rispose l’uomo mascherato. Inuyasha si voltò lentamente, sempre rimanendo seduto e con la spada puntata al collo.
- Come hai fatto ad entrare? – chiese Inuyasha, guardando fisso il suo aggressore negli occhi, unica parte scoperta del volto.
- Per me è come un gioco! – rispose il ninja, prima che Inuyasha lo prendesse per il polso e lo attirasse diffronte a se in ginocchio, facendogli cadere per terra la spada.
- E non ti stanchi mai di giocare? – chiese con voce roca il “Difensore”, slacciando con gesto rapido la maschera che copriva il volto della sagoma oscura e baciandone avidamente, in un lampo, le labbra piene.
- Io non mi stanco mai di sorprenderti! – rispose il ninja, che si era scoperto una bellissima ragazza dai capelli corvini e dagli occhi profondi, color cioccolato.
- Tu mi sorprendi sempre, Kagome! – sorrise Inuyasha, accarezzandole la guancia – Come questa sera! – sussurrò attirandola a sé.
- Avevi detto che dovevamo essere impassibili, invece, il tuo sguardo… - sussurrò la ragazza, stringendosi ad Inuyasha.
- Come posso rimanere impassibile quando so che “il fiore di loto” mi guarda? – chiese Inuyasha, incominciando a baciare lievemente il collo della ragazza e intrufolando le mani sotto la divisa scura di ninja – Se poi ogni notte, non so come, non so con quale abilità, riesci a venire sino alla mia stanza –
Kagome trettente un gemito, mentre la lingua esperta di Inuyasha disegnava cerchi fantastici sull’incavo del suo collo.
- Non sono il ninja più bello che tu abbia mai visto? –
chiese, maliziosa, la ragazza, slacciandosi la parte superiore della sua divisa e mostrando il suo corpo nudo.
- Si… - bisbigliò Inuyasha, prima di attirarla a sé - … davvero il ninja più bello che io abbia mai visto! –

Continua capitolo 2…

Shogun*= letteralmente è il signore della guerra. Lo shogun era il più potente dimiyo che regnava direttamente per investitura dell’imperatore e aveva poteri praticamente assoluti. Il consiglio degli anziani era, qualora fosse stato maggiorenne, un organo puramente formale, che lo aiutava nelle sue decisioni.
  
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