Anime & Manga > Code Geass
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Autore: Anna Veronica    18/11/2011    1 recensioni
The show must go on... Della serie: quando una OneShot è decisamente troppo poco per una What If come si deve. Se Shirley non fosse morta per mano di Rolo? Se Lelouch avesse mollato ogni cosa credendola morta e si fosse rifugiato in un isola sperduta lontano da tutti e da tutto per cercare di superare il dolore? Perchè anche se un personaggio è una piccola comparsa nella serie originale non vuol dire che non possa essere la protagonista di una grande storia d'amore... E qui i personaggi minori hanno decisamente la loro rivincita... A partire da una ragazzina con gli occhialoni e con una predisposizione per le scienze... Se vi ho incuriosito leggete e se vi va lasciate un commento!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lelouch Lamperouge, Shirley Fenette, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-... non importa quante volte morirò...- Lelouch si svegliò di soprassalto per l'ennesima volta, ormai non ricordava nemmeno più l'ultima notte che aveva passato senza che quell'incubo lo svegliasse in preda al panico. La rivedeva sempre lì, nella scena che ormai sapeva a memoria, in quella pozza di sangue che si allargava sempre più, che arrivava a toccargli prima le ginocchia e poi i piedi.
Per un istante aveva creduto che, essendosi liberato dal Geass, si sarebbe liberato anche... si anche di Lei. Ma non era possibile; lui che più di tutti era stato famoso per la sua organizzazione maniacale e per la sua cura nei dettagli, non aveva preso in considerazione Quel dettaglio. E cioè che Shirley per quanto continuasse a ripeterselo, non era mai stata solo una semplice amica.
Lui aveva tentato in tutti i modi di salvarla... che termine strano da usare in una situazione simile. Le aveva cancellato la memoria, aveva rinnegato a lei e a se stesso la possibilità di amare imponendole il Geass, no quella non poteva essere salvezza. L'unica cosa che avrebbe meritato questo appellativo era racchiuso negli occhi verde chiaro di Shirley, che mentre moriva, non erano celati da nessuna paura.
Quello sguardo tornava ogni notte a fargli visita.
Tutto era cominciato quando si era trasferito nell'isola a qualche centinaio di chilometri dalle coste giapponesi, lì nessuno lo conosceva. In quel luogo di pescatori dalle mani ruvide e di bambini che parlavano ancora un dialetto da assomigliare ben poco alla lingua ufficiale, Britannia e Zero erano due nomi strampalati, comparsi qua e là nel giornale.
L'ondata rivoluzionaria era stata avvertita solamente attraverso quei giovani che poco prima del liceo se ne andavano per continuare gli studi in Giappone, le truppe non erano mai arrivate fino a quel remoto isolotto quasi dimenticato da Dio.
In un ambiente del genere Lelouch credeva che tutto sarebbe stato più semplice, ma la verità è che erano passati già tre mesi dall'ultima volta che aveva vestito i panni di Zero e poco o niente sembrava essere cambiato.
Il senso di colpa che insieme a Nina aveva cercato di annegare non se ne era mai andato, il senso di inferiorità che per tutta la vita aveva provato nei confronti del padre e a volte anche dell'amico Susaku certe volte gli facevano odiare se stesso.
Guardandosi allo specchio non riusciva a reggere il suo stesso sguardo, e a volte era come terrorizzato dall'idea di possedere ancora il Potere dei Re.
Quello che per molti al mondo era diventato un eroe ora sembrava più un uomo circondato da mura costruite sui pilastri delle sue paure, delle sue incertezze e soprattutto dei suoi rimpianti.
Solo il profumo del mare e il vento che gli scompigliava i capelli gli dava un pò di sollievo, là davanti alla casa sulla spiaggia che si era comprato, sentiva quel poco di pace che gli consentiva di andare avanti.
Ogni volta che credeva di essere arrivato al capolinea arrivava puntuale una chiamata di Susaku o di Nina, le uniche due persone con cui teneva ancora dei rapporti. Le loro voci lo rassicuravano e lo incoraggiavano ma soprattutto gli ricordavano una cosa, cioè che Lei da qualche parte nel mondo era ancora viva, che in qualche modo ancora a lui sconosciuto l'avrebbe ritrovata e che forse un giorno le avrebbe confidato quello che per troppo tempo si era negato.

 

  
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