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Autore: shesfede    18/11/2011    6 recensioni
Bastò un attimo per scombussolare tutto. I miei occhi incrociarono il verde smeraldo dei suoi e per me fu come entrare in trans. Il pavimento era freddo, ma il contatto col corpo caldo di Harry rendeva tutto stranamente piacevole. Le mie narici furono pervase dal suo profumo dolce e allo stesso tempo attraente. Un profumo che non sentivo così vicino da tanto tempo. Respirava lentamente e sentivo il suo fiato posarsi delicatamente sul mio viso. Eravamo entrambi immobili, vittime di una forza di gravità potente al punto tale da paralizzarci.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Get me with those green eyes, baby.'
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CAPITOLO 8


“Giù dal letto dormigliona! Fuori è una bella giornata e io ho voglia di fare qualcosa, sono stanco del letto!”
Da un momento all’altro mi aspettavo che i raggi di sole invadessero la mia camera, ma niente. Buio era e buoi rimase.
“Sta piovendo” dissi tirandomi su e appoggiando le spalle alla tavarca del letto. Strofinai un paio di volte gli occhi, per vederci meglio.
“Lo so” disse compiaciuto Harry, sedendosi accanto a me.
“Mi spieghi il perché di questa farsa?” lo guardai torvo. Non smetteva di sorridere, la febbre sembrava essere davvero sparita.
“Basta guardarmi male. Non avevo più sonno, i ragazzi sono a lavoro e non volevo stare da solo” dissi mettendo il broncio. Quanto era tenero.
“Come và la febbre?” gli chiesi avvicinandomi. Appoggiai la mano sulla sua fronte, che a differenza di ieri era congelata.
“Passata” disse sorridendo a 32 denti.
“Sarà meglio misurarla” dissi comunque. Mi alzai così per andare a prendere il termometro.
“Dove vai?” mi chiese vedendomi uscire.
“A prendere il termometro” gridai una volta entrata in bagno.
Aprii lo sportello delle medicine e lo presi. Tornai in camera e lo trovai sdraiato sul letto, con le braccia incrociate al petto.
“Mi hai abbandonato” disse facendo la faccia da cucciolo.
“Ma smettila! Sono stata via solo cinque secondi” dissi colpendolo.
Era come se gli ultimi avvenimenti non fossero mai esistiti e noi due stessimo ricominciando da zero.
Gli misurai la febbre, che misteriosamente era sparita. “Sei sano come un pesce” esclamai.
“Te lo avevo detto” disse compiaciuto. Sul viso aveva ancora quel sorriso stampato, che sembrava non volersene andare.
“Siamo di buon umore oggi Styles” dissi sedendomi a cavalcioni sul letto.
“Sono felice, tutto qui” disse lui tirandosi su con la schiena.
“E questa felicità è dovuta a qualcosa o… qualcuno?” La buttai lì, senza neanche rendermene conto.
Stesse per un po’ in silenzio, come a cercare le parole giuste. Poi parlò. “Ti è mai capitato di essere innamorato di una persona, ma di aver paura di esternare i tuoi sentimenti perché farlo significherebbe sconvolgere completamente la tua vita e quella delle persone che ti vogliono bene?”
La sua voce aveva perso qualsiasi tono scherzoso. Era serio, tremendamente serio. Si torturava le mani, per l’agitazione forse.
-Ogni giorno- avrei voluto rispondere, ma non lo feci. “Capita a te?” risposi così alla sua domanda.
“Da quando mi hai beccato con quella ragazza io… io mi sento diverso” disse continuando a tremare. Quell’episodio mi si ripresentò nella mente, come un flashback.
“C- che intendi dire con diverso?” Sottolineai l’ultima parola con il tono di voce. Non capivo, o meglio, non volevo capire. Avevo troppa paura per capire.
“Non mi riferisco solo a quello. L’altra sera, quando ti ho vista con quel tipo, mi sono sentito male. Non so cosa mi fosse preso, ma l’unica cosa che volevo era scendere in strada e tirargli un pugno in faccia. Poi ho riflettuto su tutto questo e ho capito. Io…” fece una pausa “Io credo di essermi innamorato di te Julie.”
Avete presente quando sognate da una vita un momento, ma quando questo arriva nella vita reale voi non siete pronti? Ecco, quello era uno di quei momenti. Harry aveva detto di amarmi, ma io non riuscivo a spicciare una parola. Tutto era così assurdo, che sembrava irreale. Poi alzai gli occhi e li indirizzai nei suoi. Non gli avevo mai visti così. Trasmettevano ansia, ma allo stesso tempo liberazione. Si, liberazione. Come se si fosse tolto un peso troppo grande da portare dentro. Lo invidiai, perché volevo provare anch’io quella sensazione. Abbassai di nuovo lo sguardo, alla ricerca di qualcosa. Forse il mio coraggio.
“Cosa faresti se ti dicessi che io ti amo da otto anni?”
Alzai nuovamente lo sguardo, nella speranza di vedere un suo sorriso. Ed eccolo lì. Il sorriso più bello che avessi mai visto. Non rispose, non disse nulla.
Avvicinò il suo viso al mio, ma lo fece lentamente, come se avesse paura di qualcosa. Allungò una mano e mi accarezzò una guancia. Feci un sorriso, che però fu nascosto dal contatto delle nostre labbra. Inizialmente si trattò di un semplice bacio a stampo, ma andando avanti aumentò d’intensità. Continuammo a baciarci per non so quanto tempo, ma comunque si trattò di un lungo periodo.
“Wow” sussurrai a corto di ossigeno, dopo esserci staccati.
“Meglio di quanto mi sarei mai immaginato” disse lui.
“Perché scusa, ti eri immaginato il nostro primo bacio?” gli chiesi ridendo.
Si allontanò immediatamente, cercando di nascondere il viso ormai rosso pomodoro. “Si, cioè no, può essere. Ho avuto parecchio tempo libero ultimamente” farfugliò.
Mi avvicinai di nuovo a lui e gli presi il viso tra le mani. Lo baciai, cercando di assaporare al meglio le sue labbra. Mi appoggiò una mano dietro la schiena e mi fece sdraiare sul letto.
“Pesi leggermente” dissi ridendo, una volta che ero sotto di lui.
“Dovrai abituarti alla mia pancia” disse scendendo con le labbra e baciandomi il collo.
“La sai una cosa” dissi riportando il suo viso davanti al mio.
“No, cosa?”
Mi allungai verso di lui, per rispondergli. “Trovo la tua pancia molto sexy” gli sussurrai all’orecchio.
Mi sorrise maliziosamente, per poi baciarmi di nuovo. Mi sistemai meglio, in modo da far combaciare perfettamente i nostri corpi. Era come se fossimo un’unica persona, un tutt’uno.
“Ragazzi, ho dimenticato il cellulare a casa” urlò qualcuno.
Harry scattò in piedi nel sentire la voce di Louis provenire dal piano di sotto. Mi tirai su, cercando di sistemarmi in modo da non far capire niente a mio fratello.
“Ehi siete qua.” La sua testa sbucò all’improvviso da dietro la porta.
“Ok, scappo. Ero tornato solo per prendere questo” disse agitando davanti ai nostri occhi il suo telefono.
Harry sembrava un invertebrato. Non spiccicava parola e non si muoveva. Io sembravo una pazza appena scappata dal manicomio, con i capelli arruffati e un sorriso da ebete sulla faccia.
Quando sentimmo la porta di casa chiudersi, cacciammo un sospiro di sollievo.
“Ci è mancato poco” disse Harry buttandosi sul letto accanto a me.
Incrociai le gambe e buttai la testa all’indietro. Quella visita improvvisa mi aveva fatto aumentare il battito cardiaco in un modo assurdo e ancora non mi ero del tutto ripresa. Fissavo il soffitto, a perdita di tempo. Poi sentii qualcosa di soffice toccarmi le gambe. Abbassai lo sguardo ed erano i capelli di Harry. Si era sdraiato, poggiando la testa sulle mie gambe. Iniziai a toccargli i ricci, cosa che fece rilassare entrambi.
“Ora che il momento shock è passato, dovremmo parlare di ciò che è successo” disse lui alzandosi e sedendosi di fronte a me.
“Lo penso anch’io” dissi annuendo.
“Credi che dovremmo tenere la nostra storia segreta, almeno per ora?” chiese.
“Non lo so, tu che dici?” rigirai la domanda.
“Penso che quello che è successo sia la risposta” si limitò a dire.
Annuii, mentre mi coricavo di nuovo, ma questa volta circondata dalle sue braccia. Dire a tutti di noi sarebbe stato come sganciare una bomba nel centro di Londra. L’esplosione avrebbe causato troppi danni. Nel nostro caso, avrebbe ferito troppe persone.
“Aspetta un attimo” dissi all’improvviso tirandomi leggermente su.
“Che c’è?” mi chiese lui, mettendosi un braccio dietro alla testa.
“Tu, le tue parole… Hai detto che abbiamo una storia” dissi sorridendo.
“L’ho detto davvero?” disse cercando di fare finta di niente. Annuii, non smettendo di sorridere.
“Vorrà dire che da oggi ho una fidanzata” disse tirandomi giù per un braccio.
“Tutto questo è assurdo” dissi ridendo, anche se in realtà ero seria.
“Sarà, ma io sono felice. E tu?” Restai qualche secondo in silenzio, non per pensare ad una risposta, ma per godere della sua bellezza.
“Si” dissi convinta, prima di lasciarmi di nuovo baciare da lui.




here i am:
Ecco il capitolo 8, dove finalmente Styles capisce come far funzionare le cose uù
Grazie ancora a tutte voi, spero che vi piaccia xx

 

   
 
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