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Autore: ireheydu    19/11/2011    1 recensioni
E' incredibile come la vita possa cambiare così, con uno schiocco di dita. E il destino ha voluto così.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Indossai un pigiama leggero adatto all’estate, e mi piaceva tanto perché era tutto leopardato, e ne andavo matta. Stavo proprio per mettermi a dormire, in modo che Morfeo potesse cullarmi tra le sue braccia, fino a quando un fottuto rumore mi disse che qualcuno era tornato a casa.

Ormai la mia porta era un apri e chiudi continuo.

Davanti a me apparsero due ragazzi. Il primo lo conoscevo maledettamente bene, o almeno lo conoscevo abbastanza da poterlo odiare pesantemente anche se solo dopo una giornata. Il secondo non lo conoscevo. Aveva la pelle un po’ scura, dei capelli neri rasati ai lati, e un orecchino che poteva riconoscersi da metri di distanza da quanto luccicava.

-Ciao Vento!- urlò Louis entrando in camera mia.

-Arya! ARYA, con la ipsilon!- sbraitai. –E poi.. che ci fa lui qui? E chi diamine è?- dissi indicando il ragazzo accanto a lui.

-Hey piccola calma, io sono Zayn!- mi porse la mano per presentarsi, ma io la rifiutai senza troppi riguardi, fulminandolo con lo sguardo, fino a quando non si allontanò da me. –Sarà meglio per voi due se andate da un’altra parte a giocare con le macchinine.-

-A diciannove anni io non gioco con le macchinine- ribattè Louis. –Tu? Dove le hai messe le barbie?- rise, dando una pacca amichevole a Zayn, che rideva insieme a lui.

-Uscite dalla mia stanza.- dissi.

-E’ anche la mia stanza!- si vantò Louis, sedendosi sul suo letto.

-Da solo un giorno? Oh sì, davvero simpatico!- in quel preciso istante irruppe nella stanza mia sorella, che sicuramente dalla stanza accanto aveva sentito le urla.

-Ar, che diamine succede?- chiese guardando prima me, e poi i due ragazzi dall’altro lato della stanza, chiedendosi evidentemente chi fosse il ragazzo accanto a Louis. –Solo vorrei dormire!- risposi.

-Mh, voi ragazzi non potreste andare giù?- mia sorella era una persona alquanto pacifica, odiava vedermi nervosa soprattutto, cercava sempre di mantenere la calma, e di non creare scompigli.

Zayn si avvicinò alla porta, vicino mia sorella, poggiando un braccio allo stipite. –Beh se me lo chiedi così dolcezza, potrei anche farlo.- disse con aria maliziosa.

Mia sorella roteò gli occhi.

-Evapora.- sussurrò avvicinandosi al suo orecchio. Chissà quale potere magico aveva Zoe, sicuramente qualcosa in più di me, perché improvvisamente vidi i ragazzi andar via dalla mia stanza.

-Quello ci prova con te- risi mettendomi nel letto.

-E’ più piccolo di me! Dio mio, e poi hai visto quell’orecchino? È terribile! Buona notte Ar.- chiuse la porta e con un gesto veloce la salutai con la mano. Quella giornata era finalmente finita e non mi sembrava vero, era tutto così assurdo.

 

Un raggio di luce fioca irruppe nella mia stanza attraverso la serranda, e precipitandosi ovviamente nel mio viso. Aprii gli occhi lentamente, e mi stiracchiai emettendo strani suoni con la bocca.

La sveglia nel comodino segnava le undici del mattino, e probabilmente ciò voleva dire che mi sarei dovuta alzare dal letto, altrimenti sarei potuta rimanere lì per almeno altre tre o quattro ore. Tolsi il lenzuolo, e mi ritrovai già in piedi. Con un elastico sistemai i capelli in modo disordinato, ma di prima mattina odiavo averli sul viso, mi dava troppo fastidio. Aprii la serranda, e la mia stanza improvvisamente diventò tutta illuminata, e mi accorsi subito che Louis non era in camera, quindi era sicuramente un buon risveglio. Dalla finestra di camera mia potevo vedere tanti alberi bellissimi, e tutto ciò mi rilassava. Erano passati due giorni da quando l’inferno si era trasferito a casa mia, e già sapevo che giornata avrei trascorso. Uscii dalla mia stanza, percorrendo le scale in ciliegio, che mi avrebbero portato in cucina e in salone, e stranamente la casa era vuota, e un silenzio davvero fastidioso la costellava.

All’improvviso sentii che qualcuno mi tocco i fianchi, pizzicandomeli, e cacciai un urlo, mettendomi subito dopo la mano nella bocca.

-Buongiorno Vento!- come previsto era Louis che mi aveva dato il suo fastidiosissimo ‘buongiorno’, e come al solito si ostinava a chiamarmi in quel modo terribile. –Vaffanculo Louis.- dissi con la voce impastata dal sonno.

Il ragazzo si avvicinò al frigo per prendere una confezione di latte, versandola nel suo bicchiere, mentre ridacchiava dopo che mi aveva fatto spaventare. Mi sedetti in uno degli sgabelli della mia cucina, poggiando il braccio sul bancone, ancora assonnata, e stanca. –Potresti darmi un po’ di latte?- chiesi acida.

-Puoi fare benissimo da sola.- ripose il cartone nel frigo, e si allontanò buttandosi nel divano della cucina, accendendo la televisione.

-Vaffanculo.- ripetei.

-Wow, due vaffanculo in cinque minuti! E’ un record- continuò a ridacchiare. Quella risata che mi stava facendo davvero saltare i nervi in una maniera inaudita. Probabilmente avere questo atteggiamento era per lui un hobby. A quel punto dovetti alzarmi per forza dallo sgabello per prendere il latte, versandolo nella mia tazza, e aggiungendoci dei cereali.

-Dove sono tutti?- chiesi.

-Boh, mio padre e tuo padre sono andati via, forse a prendere qualcosa per la stanza degli ospiti.- rispose.

-Sarebbe ora che aggiustassero quella maledetta camera.-

-Ma come? Non ti diverti in camera con me?- fece un broncio finto e stupido, come se volesse farmi pena, ma era tutto inutile.

-Preferirei spararmi un colpo in testa. Rende così il concetto?- riempii un’altra tazza di latte e mi allontanai salendo al piano di sopra, per portare la colazione a mia sorella, che sicuramente era ancora nel mondo dei sogni. Aprii la porta, poggiando l’oggetto in ceramica sul suo comodino e sussurrando il suo nome all’orecchio.

-Zoe, devi svegliarti.- dissi sedendomi vicino a lei sorseggiando il mio latte. Mugugnò qualcosa, soffocandosi la faccia con il cuscino, come era solita fare.

-Che ora è, mh?- chiese con un brontolio.

-Le undici e un quarto, e siamo a casa sole con Louis.- sbuffai. –E qui c’è la tua tazza di latte. Sarà meglio che ti alzi, perché se torna papà e ti trova ancora qui che dormi sai il casino che fa!- uscii dalla stanza e decisi di vestirmi, per poter fare un giro in bicicletta e andare a trovare Thomas, come ogni giorno praticamente.

Entrai in bagno, e mi guardai allo specchio, notando per prima cosa le occhiaie che costeggiavano il mio viso. La mia pelle sembrava più chiara del previsto, ma era risaputo che per me era impossibile abbronzarmi, evidentemente fungevo da specchio, perché tutte le persone vicino a me riescono ad abbronzarsi e io rimango bianca pallida, ma la mia carnagione non mi dispiace proprio. Presi lo spazzolino per lavarmi i denti, e giusto pochi minuti dopo uscii dal bagno, per dirigermi in camera mia.

Ed ecco che fu lì che trovai Louis, che con troppa tranquillità si stava divertendo a mettere uno dei miei reggiseni in testa.

-Louis! Dammi subito quei cosi!- si mise in piedi nel mio letto, facendo come sempre lo stupido, ma a me faceva ridere ben poco tutto ciò. Lo raggiunsi, e provai a togliergli di mano il mio reggiseno, ma invano, visto che faceva di tutto per non farmelo prendere. –Dai Louis!- urlai quasi fino a farmi sentire dai vicini.

Ne mise uno nel petto, facendomi quasi un’imitazione.

-Ciaaao, sono Arya, non sono bellissima?- con una vocina stridula che secondo la sua mentalità doveva essere simile alla mia, cominciò ad atteggiarsi nella mia stanza, e muovendo le mani.

-Louis, smettila.- scesi dal letto, dandogli uno scappellotto nel collo, ma non riusciva a reagire assolutamente, e la cosa mi stava piuttosto irritando. Le mie voci stavano raggiungendo l’altra parte del mondo, e lì mi chiesi come mai mia sorella non era ancora venuta a chiedere cosa stesse succedendo, ma in quel caso non l’avrei nemmeno vista, né ascoltata, perché la mia rabbia stava raggiungendo livelli troppo alti per poter mantenere il controllo.

Riuscii finalmente a togliergli di mano quell’affare, e lo rimisi nel cassetto. –Se non ti dispiace dovrei vestirmi!- sbraitai.

-Ohh, mi scusi madame, vado subito!- rise facendo un inchino, e lì chiusi la porta con tutta la violenza e la forza che avevo in corpo.

Mi vestii con rapidità, avevo paura che da un momento all’altro potesse entrare Louis, trovandomi in intimo, e lì sarei davvero uscita pazza.

Afferrai i miei trucchi, mettendo un filo di ombretto, e un po’ di matita sotto gli occhi, e abbandonai la mia stanza.

Non sentivo più la voce di Louis, e per un momento mi parve di avere la  pace. Scappai praticamente di casa, afferrando la mia bicicletta, e cominciai a pedalare verso casa di Thomas.

 

-Ahhh, oddio, no! Dai Tomi, smettila!- ero buttata sul letto di Thomas, con lui che continuava a solleticarmi, perché voleva vedermi sorridere una volta e per tutte, e ci era perfettamente riuscito. Urlavo come una matta mentre ero tra le sue braccia, ma lui non smetteva di farmi il solletico. –Ok, mi arrendo! Giuro mi arrendo!- risi.

-Quindi? Sorridi!- feci un sorriso davvero liberatorio, perché finalmente grazie a lui stavo decisamente meglio, e potevo rilassarmi. Improvvisamente Louis e mio padre erano un argomento a parte che parve non esistere più. Anche se sapevo che appena sarei tornata a casa non so cosa avrei trovato.

-Che ore sono?- domandai osservando l’orologio.

-Sono solo le quattro! Rimani ancora!- disse Thomas dandomi un dolce bacio nella guancia e stringendomi a sé. –Ma sono qui da mezzogiorno, poi disturbo.- risi, anche perché sapevo che quando dicevo a Thomas che creavo disturbo lui si arrabbiava sempre.

-La smetti?- mi guardò torvo, e io gli diedi un buffetto nella guancia.

Mi buttai nel suo letto mentre lui stava seduto davanti il suo computer. –Ho deciso che mi andrò a fare un piercing!- disse lui, e mi voltai di scatto. -Davvero?- lo guardai con gli occhi spalancati come se avesse detto chissà quale strana bestemmia, e lui rise.

-Sì, ho convinto i miei!- dichiarò entusiasta.

-Ma così poi sembri un emo- risi.

-O come dice Louis, sembrerò solo più donna- mi irrigidii subito sentendo quel nome, e quasi mi vennero i brividi.

-Rabbrividisco sentendo solo quel nome.- feci una smorfia.

-Ti è arrivato un sms!- disse Thomas, porgendomi il cellulare che stava sulla sua scrivania. Lo presi e aprii l’sms che evidentemente mi aveva mandato Zoe.

 

Hey piccola, sono qui a casa con Louis e quel suo amico lì. Mi hanno chiesto se ci andava stasera di andare ad una festa con loro. Fammi sapere xxx.

 

-COSA?!- sbraitai facendo uno scatto e ritrovandomi in piedi improvvisamente, quasi senza accorgermene, e diedi immediatamente il cellulare a Thomas per fargli leggere il messaggio.

-Io non ci vado!- dichiarai.

-Perché no? Ma dai Ar, dovresti andarci! Magari puoi scoprire un lato diverso di Louis!- Thomas mi conosceva benissimo, e sapeva anche che se era lui o mia sorella a parlare sarebbero riusciti a convincermi con poco. Avevano qualcosa di persuasivo nel miei confronti, e a volte era una cosa piuttosto fastidiosa, perché mi ritrovavo in situazioni davvero scomode.

-No.- dissi secca, ma la mia mente già stava valutando un’idea positiva.

-Devi andarci invece- alzò il sopracciglio osservandomi, e guardandomi.

-Che motivo ho di andarci?- mi misi le mani tra i capelli, facendo avanti e indietro nella stanza, ma non capivo quale fosse il problema della mia ansia e del mio nervosismo.

-Potrei passare la serata peggiore di tutta la mia vita!- ero la solita paranoica esagerata, e la cosa più fastidiosa era che non volevo ammetterlo.

-Arya.- mi voltai e vidi Thomas che teneva le braccia conserte, e mi guardava con uno sguardo assai convincente per me.

-Vaffanculo, ok, ci vado.- sbuffai sedendo a peso morto sul letto.

Afferrai di nuovo il cellulare, rispondendo a mia sorella.

 

Non so quale assurda forza del male mi abbia convinto a farlo, ma vengo anche io. Sarà bello passare la serata più brutta della mia vita! Fra un paio di ore torno, così vediamo insieme come vestirci. Baci xx.

 

Non ricordo come passò quel pomeriggio, ma credo che l’unica cosa che mi faceva compagnia insieme a Thomas era l’ansia e l’angoscia, per qualche motivo sconosciuto.  Sta di fatto che tutti erano convinti che Louis avesse un suo lato positivo. Ma io continuavo a dire che il lato positivo lui non l’avesse nemmeno nel lato B. Ne ero più che sicura!

 

 

Quelle fottute scarpe erano sparite. Ero certa di averle lasciate sotto il letto, eppure erano sparite. Stavo girando tutta la casa per trovarle, e ancora mi sarei dovuta sistemare i capelli, e il trucco. Optai per un altro paio di scarpe, perché non potevo permettermi di perdere ancora tempo, visto che si stava facendo molto tardi. –Zo, mi presti la tua trousse?- entrai in camera di mia sorella, e oggi la trovai più bella del solito. Indossava un vestitino corto fin sopra le ginocchia, nero, stretto, che le delineava il fisico perfetto. I capelli lunghi e neri le ricadevano dolci tra le sue spalle, e da lontano si poteva notare perfettamente il rossetto rosso. Non capitava quasi mai di vederla così.

-Prima di darmi la trousse, spiegami per chi ti sei vestita così.- risi guardandola mentre mi porgeva i suoi trucchi.

-Ma per nessuno, è ovvio! E’ tanto tempo che non metto questo vestito, dovrò pur usarlo- feci dietrofront, e andai verso il bagno per truccarmi. Odiavo il trucco pesante, così andai su qualcosa di leggero. Un ombretto blu mare, con un po’ di matita sotto. Misi il mascara, un lucidalabbra trasparente, e subito uscii dal bagno.

-Continuo a chiedermi per quale motivo sto decidendo di venire stasera.- borbottai camminando nel corridoio mentre ero intenta a pettinarmi i capelli.

-Oh, suvvia! Ci divertiremo!- Zoe pensava sempre in positivo, era un suo pregio, senza dubbio.

-Ma.. Louis e Zayn? Dove sono?- chiesi facendo diverse smorfie mentre la spazzola stava quasi per tirarmi pure la testa. Mi guardai allo specchio ancora una volta, cercando di stare in equilibrio con quei trampoli che indossavo. –Louis è a casa di Zayn, dovrebbero passarci a prendere tra poco.- disse Zoe.

-Ma Louis non potrebbe rimanere lì tutta la vita? Così lascia in pace me!- sbuffai portandomi i capelli dietro le spalle e mettendo un bel paio di orecchini. Ed ecco che suonò il campanello.

-Ar, saranno loro prendi la borsa e andiamo!- mia sorella corse velocemente al piano di sotto, come se avesse premura di fare qualcosa, e non capivo cosa sinceramente. Sbuffando un’altra volta, scesi anche io dopo aver preso la mia borsa, e davanti la porta mi trovai Louis e Zayn ben vestiti e sistemai.

-Ok, andiamo che già non vedo l’ora che questa serata finisca.- brontolai.

-Ohh, che succede? La piccola Arya non vuole usciiree?- Louis mi prese la guance tirandomele, come se fossi una bambina, e questa era una delle cose che più odiavo in assoluto. Gli tolsi le mani dal mio viso, guardandolo accigliata, e lo spinsi via. –E’ solo la tua compagnia che mi urta!- ribattei. Scuotendo la testa, ed entrando seguita da mia sorella nella macchina di Zayn.

-Wow Zayn, complimenti per la macchina!- disse Zoe.

-Grazie piccola, modestamente me ne posso vantare!- salirono anche i ragazzi in macchina. –Sì, ok, ora però non c’è motivo di vantarti.- rispose mia sorella, e io risi.

-Dove dovremmo andare?- chiesi.

-In un bel posto dove si balla, si beve!- disse Louis gasandosi già solo all’idea di una festa. –Andiamo!-

 

Quel locale era assolutamente pieno di gente, ma non so per quale strano motivo, avevamo un posto riservato. Sembravamo quasi dei vip, e la cosa non mi dispiaceva assolutamente. Mi sedetti in uno dei divanetti, e accanto a me mi ritrovai Louis. –Devi perseguitarmi per forza?- chiesi.

-Lo sai che è una cosa divertentissima per me!- si sistemò meglio, quasi attaccandosi a me. Zayn invece si sedette vicino a Zoe, e qualcosa mi diceva che lui ci provasse spudoratamente con mia sorella.

-Ti va di ballare?- chiese Zayn riferito a Zoe. Non passarono pochi secondi, che mi ritrovai sola con Louis, mentre gli altri due si divertivano a ballare sulla pista. Li osservai. Mia sorella non sembrava nemmeno lei, e mi faceva quasi ridere. E poi o ero diventata completamente cieca, o si stava davvero strusciando in una maniera alquanto ambigua contro Zayn.

-Zayn ha un debole per tua sorella.- disse Louis, che evidentemente li stava osservando insieme a me. –E io sono certa che anche a Zoe piace, si vede insomma- risi senza staccare gli occhi di dosso. Le mani di Zayn scorrevano delicatamente sui fianchi di Zoe, mentre i loro bacini si muovevano in perfetta sintonia l’uno con l’altro. Mi accorsi solo dopo che Zayn le stava delicatamente sfiorando una gamba, e stava quasi per insinuare una mano sotto il suo vestitino.

-Ok, non mi aspettavo che mia sorella si lasciasse andare così!- subito dopo mi ritrovai un drink nelle mani che mi aveva offerto Louis. Cominciai a bere, ma il mio scopo quella sera non era ubriacarmi, non ne avevo proprio voglia. –Vuoi ballare?- mi voltai verso Louis guardandolo stralunata. Non capivo. Perché mi aveva chiesto di ballare? Insomma, ci odiavamo fin dal primo secondo, perché chiedermi di ballare? –Per quale losco motivo dovresti ballare con me?- domandai.

-Perché mi annoio, e non c’è un cazzo da fare qui stasera.- sbuffò, prendendomi da un braccio, e provando a farmi alzare. –Vieni!- ma io rimasi lì seduta. Non sapevo ballare, e mi vergognavo ad ammetterlo, avevo paura di fare qualche brutta figura.

-No, non mi va.- dissi semplicemente.

-Che hai intenzione di fare, Vento?- rise, dopo avermi chiamata ancora una volta con quel nome che tanto mi faceva saltare i nervi.

-Beh, qualsiasi cosa, eccetto ballare.- feci spallucce.

-Dai vieni.- evidentemente Louis non si soffermava alla prima risposta, e in meno di due minuti, già ero lì a ballare. Eppure sembrava che qualche passo in più in confronto all’ultima volta lo sapevo fare, ma mi sentivo ugualmente a disagio.

-Hey, stai calma, sei troppo agitata!- disse Louis alzando il tono della voce per riuscire a parlare con me. Era vero, ero agitata, ma non so perché. Ballare davanti a così tanta gente mi faceva angosciare. Mi voltai per cercare lo sguardo confortante di mia sorella, ma tutto ciò che riuscii a vedere, era lei seduta sul divanetto che condivideva un alcolico con Zayn, mentre lui le sfiorava dolcemente i capelli.

-Emh, non me la sento di ballare.- ammisi, correndo verso i divanetti.

Sentii Louis sbuffare, e mi seguii mentre andavo a sedermi. –Cazzo, sei proprio noiosa, Arya.- si sedette vicino a me, sorseggiando un drink, mentre guardava Zayn. Ora si sarebbe divertito a stuzzicarlo. Prese un’oliva che si trovava tra gli stuzzichini, e gliene tirò una proprio in testa. Si mise a ridere, e anche io, mentre Zayn lo stava guardando in modo alquanto negativo, ma era questo che Louis voleva.

Osservai ancora per molto le liti tra i due amici, magari ridendo anche, mentre riuscivo a bere un drink dopo l’altro.

 

 

-Dio, non mi reggo più in piedi! Fottuti tacchi!- sbraitò Zoe, mentre rientravamo a casa. Si fermò un momento togliendo quel tacco dodici che stava per distruggerle il piede. –Shh, fate piano, nostro padre e Bill dormiranno ormai.- aprii casa lentamente, ed entrai cautamente seguita dagli altri due. Corsi verso la mia stanza, buttandomi nel letto, mentre sentivo quasi la musica che ancora mi rimbombava nelle orecchie. Tolsi le scarpe, rimanendo lì seduta fino a quando non entrò Louis con la camicia appena sbottonata e i capelli un po’ scombinati.

-Sei tutto in disordine- risi.

-Sì, sono troppo stanco, ho bisogno di dormire.- si stropicciò gli occhi, togliendo prima la giacca, e cominciando poi a sbottonarsi la camicia.

-Vado in bagno a cambiarmi- dissi, accorgendomi di essere appena sudata. Presi il mio pigiama e uscii dalla stanza. Tolsi i vestiti, sostituendoli con il mio solito pigiama, e feci una coda alta, togliendo poi il trucco, ormai sbavato. Ero stanca, avevo dovuto combattere tra milioni di ragazzi che mi chiedevano di ballare, e Louis e Zayn che avevano passato il loro tempo a stuzzicarsi tra di loro, mentre Zayn provava a baciare mia sorella, ma invano. Decisi così di andare a parlare a Zoe, per capire la situazione. Presi i miei vestiti da terra, e li lasciai lì, senza troppi problemi, correndo verso camera di mia sorella.

-Posso?- chiesi prima di entrare.

-Certo!- era lì che si stava massaggiando i piedi doloranti, del resto anche lei si era data alla pazza gioia. Era andata in pista non si sa quante volte, quando Zayn voleva scappare da Louis.

-Allora? Dimmi un po’.- mi sedetti vicino a lei, dondolando i piedi.

-Cosa?- faceva la vaga.

-E dai, non dire così. Zayn, le toccatine, mh? Non ci credo che non ti piace.- sorrisi, facendo cenni d'intesa e provando a farle ammettere l’evidente verità.

-Cosa? Oh, ma erano cavolate insomma, mica mi piace davvero! Sai com’è, lui va matto per me, e io voglio farlo divertire, mi faccio desiderare, ma niente di più- rise togliendo il vestito.

-Mh, come vuoi, ma secondo me anche a te piace!-

-A me? Non credo proprio. Lo sai che mi fa schifo, specialmente con quell’orecchino che si ritrova, che è terribile.- notavo una punta di bugia in quello che mi diceva, ma non volevo insistere, sarebbe stata lei a dirmi la verità ben presto, o i fatti avrebbero parlato da soli.

-Quindi.. tutto per gioco? Insomma, vuoi solo farlo divertire, e poi piantarlo in asso?- risi. Mia sorella annuì fiera.

-Va bene, allora andrò a dormire, buona notte!- le stampai un bacio in guancia, prima di andare di nuovo in camera mia. Appena entrai, Louis stava già nel letto a dormire, e il suo russare non era per niente grazioso. Mi misi sotto le coperte, addormentandomi dopo una lunga serata.
  
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