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Autore: Violet Tyrell    19/11/2011    11 recensioni
Caro Signor Dursley, siamo lieti di informarla che lei è stato accettato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dudley Dursley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Improvvisamente la cucina era diventata il teatro di una tragedia.
Petunia, alla vista del blasone di Hogwarts, lanciò un grido acuto e svenne in modo molto teatrale, mentre Vernon aveva ancora gli occhi puntati sul suo bambino in attesa che quella cosa scomparisse da sola.
" Sei stato tu, furfante! " Dopo molti minuti, durante i quali Harry aveva smesso di saltellare per prendere invano le lettere, la voce tonante di Zio Vernon era rivolta proprio al nipote quattrocchi. Quando accadeva qualcosa di strano in casa - o comunque nei dintorni del ragazzo - il colpevole era sempre lui, non erano mai altri.. Del resto ce l'aveva nel sangue: con una madre marcia ed un padre tanto rinsecchito, poteva forse uscire un bambino normale?
Certo che no.
Se lo era sempre ripetuto, nonostante fosse convinto che una sculacciata energica servisse per fargli calmare i bollori. Harry lo stava guardando con aria incredula.
" E che cosa avrei fatto? " La voce del nipote grondava di incertezza ma Vernon Dursley non era uno che si faceva prendere in giro da un undicenne con una saetta sulla fronte e lo prese per un braccio rischiando di ridurlo ad una poltiglia tanto forte lo stringeva.
" Hai mandato questa.. questa ROBA al nostro Dudley.. perchè solo uno come te poteva fare una cosa del genere!! Non uscirai da quello sgabuzzino per trent'anni, mi hai capito?! "
Le urla alternate di Vernon e di Harry non potevano però cambiare la situazione; nel frattempo Dudley aveva lasciato cadere il bacon e scrutava avidamente il foglio di pergamena.
La lettera era firmata da un certo Albus- con un numero di nomi considerevole a seguirlo- Silente che gli annunciava l'ammissione a Hogwarts; nel secondo foglio, come annunciato nel primo, c'era tutta una lista di cose necessarie tra cui libri, uniforme, ingredienti di pozioni e una bacchetta.
Dudley alzò lo sguardo verso lo schermo della televisione: se non si sbagliava, e lui in fatto di programmi televisivi era un asso, c'erano storie di tutti i tipi ma nessuna di queste raccontava di una scuola di magia, o di cose strambe come quelle che aveva letto sulla pergamena. E poi chi era Silente? Non si ricordava nessun personaggio della Play Station con quel nome.
Harry e Vernon ancora strillavano per decidere la colpa e il colpevole ma Dudley stava continuando a riflettere, Petunia invece era stata dimenticata sul pavimento della cucina.
" Papà! Voglio andare a Diagon Allei! "
Vernon, che stava ancora apostrofando il nipote con parole poco consone, si bloccò: aveva quasi dimenticato che il suo piccolo Dudley aveva ancora in mano quella robaccia, era troppo impegnato a sgridare Harry per ricordare che anche lui poteva essere contaminato da quella robaccia. Mollò il nipote sul tavolo e corse vicino a Dudley.
" Cosa hai detto? Dove vuoi andare? "
Non era sicuro di avere capito ma non era un problema: ogni desiderio di suo figlio era quasi un ordine, forse era il nuovo supermarket aperto in città di cui si parlava da tempo. Dudley agitò il foglio di pergamena di fronte al naso del padre, che con grande riluttanza lo prese e lo lesse.
Impallidì di colpo. " Ma figliolo, questo posto non esis.. "
Un urlo scosse la casa e Vernon indietreggiò: non aveva mai visto suo figlio tanto arrabbiato, neppure quando aveva scoperto che per il compleanno aveva ricevuto un regalo in meno. Questo prima di uscire per comprarne altri due, naturalmente.
" Certo che esiste e voglio andarci! Adesso, mi hai sentito?!" Il ragazzino pestò i piedi per terra e si riprese il foglio, squadrandolo con avidità; nessuno notò che nel frattempo, alle loro spalle, Harry era riuscito finalmente a prendere una delle lettere a lui indirizzate e a leggerla. Dudley, intanto, stava ripetendo ad alta voce quello che c'era scritto.
" E poi voglio un rospo! Qui dice che possiamo averlo, e io di certo non voglio un gatto che mangia troppo e neppure un gufo che sicuramente fa la cacca dappertutto senza pulire! "
Quasi di colpo Dudley si calmò, estasiato all'idea di vedere cose nuove: le rane gli erano sempre piaciute ma a Privet Drive ce ne erano pochissime e non si lasciavano mai prendere. Invece, se andava in quel posto lì, sarebbe stato suo e avrebbe potuto giocarci: i suoi amici sarebbero morti d'invidia.
" Nella mia ci sono scritte le stesse cose". La voce di Harry attirò l'attenzione del cugino, che glie la strappò di mano infuriato: non poteva essere che lui e Harry avessero ricevuto la stessa lettera con le medesime indicazioni. Era assurdo, da sempre lui era quello più importante ed Harry stava in disparte; perchè mai dovevano ricevere le stesse cose?
" Allora, quando partiamo?! " Dudley si rivolse furibondo a suo padre, il quale continuava a non credere alle proprie orecchie: suo figlio voleva imparare ad essere un pazzo, dove avevano sbagliato lui e Petunia. Provò a sondare il terreno. " Dudley, tu sei già iscritto a Snobkin, hai anche già il bastone! "
La voce indignata di Vernon era bassa per la paura di irritare il proprio prezioso figlio ma lui non voleva neppure ascoltarlo: si avvicinò al cugino e sul suo volto si delineò un sorriso compiaciuto, malvagio. " E allora annulla l'scrizione, voglio andare a questa Ouorts così Harry finalmente imparerà chi tra noi due è il più importante! "
Harry alzò gli occhi al cielo. C'era da sperare che zio Vernon rifiutasse, che lo mandasse in quella stupida scuola.. a dire il vero non sapeva se voleva andare a Hogwarts ma se era il modo per liberarsi dei Dursley.. Le sue speranze però crollarono alla vista del faccione compiaciuto di zio Vernon: era ovvio, non c'era nulla che non avrebbe fatto per suo figlio.

Partirono subito dopo. Petunia, superato lo shock alla notizia di avere un futuro mago come figlio, aveva deciso di accompagnarli per proteggere il proprio pargolo dai pericoli di quel mondo; ricordava ancora come la sorella fosse entusiasta di andare ogni anno in quella scuola ma era certa che Dudley sarebbe rinsavito.
Anche Vernon era dell'opinione che il figlio avrebbe cambiato idea, la magia era per svitati e lui era un ragazzino per bene, non come Harry. E poi aveva la promessa che gli avrebbe comprato qualunque cosa volesse nella Londra normale.
Harry era stato lasciato a casa e i due coniugi non avevano idea che proprio mentre loro erano lontani, il gigante Hagrid fosse andato a prenderlo; seguendo le istruzioni arrivarono al Paiolo Magico, un locale che fino a quel momento non avevano mai visto. Da fuori sembrava deserto ma una volta dentro scoprirono che c'erano molte persone sedute ai tavoli.
AI Dursley tutto fino a quel momento era sembrato relativamente normale: Vernon guardò male un paio di donne vestite di viola che sorseggiavano qualcosa che somigliava a birra, e vicino a loro due ragazzini dell'età di Dudley sfrecciavano su una scopa - cosa che fece sgranare gli occhi a tutti e tre - rovesciando parecchi tavoli.
" Siete voi i Dursley? Oh che bello, sono arrivato in tempo! " Un uomo dai capelli rossi e un mantello stravagante si fece largo avvicinandosi a loro, stringendo le loro mani con aria affabile; di fianco a lui c'era un alto ragazzo che strappò un gridolino a Petunia. Non solo aveva lui pure i capelli rossi che erano legati in una cosa ma portata un'orribile zanna all'orecchio.
" Sono Arthur Weasley, direttore dell'Ufficio per l'Uso improprio dei manufatti dei Babbani e lui è mio figlio Bill che lavora alla Gringott, la banca dei maghi. Sarò la vostra guida perchè sono abituato a trattare con persone che non fanno parte del loro mondo: e questo giovanotto dev'essere Dudley, vero? Tanto piacere ragazzo, anche mio figlio Ron quest'anno inizierà Hogwarts e sono sicuro che sarete grandi amici! "
L'enfasi del signor Wealey era guardata con circospezione dai due adulti mentre Dudley era sconvolto all'idea che conoscesse il suo nome senza neppure averlo mai visto; il suo sguardo però si posò su Bill che teneva in mano un sacchettino pieno di cose colorate. " Cosa c'è li dentro? "
Per un momento Bill fu colpito dal tono di Dudley che aveva parlato come se fosse il padrone del mondo ma non si scompose e gli mostrò il contenuto. " Mia madre ha pensato di darvi il benvenuto con questi: sono dei dolci magici, queste sono Cioccorane ma ci sono anche alcune Gelatine Tuttigusti+1. Ne vuoi assaggiare? "
Petunia aveva balbettato qualcosa che somigliava ad un no tremolante ma suo figlio si era riempito le mani di quei piccoli tesori: abituato ad avere tutto ciò che chiedeva non si curò neppure di ringraziarlo, nè di offrirne ai genitori che erano sconvolti nel vedere che si stava letteralmente ingozzando. La loro preoccupazione era dettata solo dal fatto che essendo cose anormali potessero fargli male, ma pareva che Dudley masticasse soddisfatto.
Il signor Weasley osservò il comportamento dei tre: di Babbani ne aveva visti ma questi erano singolari, il figlio poi era forse il peggiore. Forse gli avrebbe fatto bene frequentare Hogwarts.
" Bene, direi che possiamo andare: Bill ci accompagnerà alla Gringott per farvi cambiare la moneta e poi andremo tutti assieme a comprare le cose per la scuola. Ora venite, Diagon Alley vi aspetta! " Non era tipo da perdersi d'animo, il signor Weasley, ma con suo figlio si erano già scambiati un'occhiata preoccupata: come avrebbero reagito i tre di fronte al mondo della magia?
Quella sarebbe stata una lunga giornata.

" Se quelli hanno cresciuto Harry Potter non sono sicuro di voler vedere questo piccolo eroe: guarda com'è il figlio! " Bill si rivolse al padre mentre i Dursley li precedevano. La visita alla Gringott era stata estenuante perchè Dudley, curioso, aveva fatto impazzire i folletti e Bill si era incaricato personalmente di lui per impedirgli di farsi del male.
O di farne accidentalmente ad altri.
Arthur Weasley sospirò. " Non sono abituati ma sono sicuro che con il tempo.. dobbiamo avere pazienza figliolo, in fondo come ci troveremmo noi nel loro mondo? " L'occhiata del padre impedì a Bill di dargli una risposta sincera: non sarebbero stati così esaltati, nè maleducati. Era quello a colpirlo però il padre aveva ragione, probabilmente con il tempo si sarebbero abituati: certo però che era curioso che non avessero portato con loro il nipote.
Aveva proprio voglia di chiedere ad Hagrid come se la fosse cavata con Harry.
Il signor Weasley fu molto gentile per tutto il pomeriggio; la prima sosta fu da Madama McClan dove Dudley venne rifornito di tutto punto di una veste da mago di prima mano. Vernon lo guardò e disse che si sentiva orgoglioso del suo bambino anche se non riusciva a capire tutta quella voglia di andare vestito in quel modo ridicolo.
E il cappello, poi! Aveva ovviamente speso mal volentieri i soldi ma le urla infastidite del figlio lo avevano convinto ad accontentarlo; di rado lo avevano visto interessato seriamente a qualcosa e in quei momenti Dudley pareva davvero rapito.
Possibile che lì, nel mondo che detestavano, ci fosse qualcosa che suo figlio apprezzava? Era assurdo.
Al Ghirigoro Dudley mise le sue manone dappertutto, facendo impazzire il commesso che non voleva vendergli una guida avanzata alle arti oscure perchè era troppo giovane. Dudley era sul punto di strillare con sua madre ma venne distratto dalla pila dei libri scolastici che Bill prontamente gli aveva messo in mano: fortunatamente Mille erbe e Funghi Magici lo incuriosì al punto da disinteressarsi di tutto il resto.
La sosta più rapida fu, stranamente, in farmacia dove Petunia svenne per la puzza e il signor Weasley si offrì di portarla fuori dal locale assieme ad un agitatissimo Vernon; Bill aiutò quindi da solo Dudley a comprare gli ingredienti per le pozioni, e notò che senza i genitori il ragazzino era prepotente ma meno del solito. " E le bacchette dove sono? " Quasi urlò, Dudley, e Bill sorrise: anche lui era stato impaziente di averne una così all'uscita fece un cenno al padre e lo accompagnò da Olivander.
Vernon non avrebbe voluto lasciarlo andare da solo con quella gente ma proprio in quel momento Petunia si stava riprendendo così i due avanzarono verso la bottega del fabbricante.
" Signor Dursley, venga, la sua bacchetta la sta certamente aspettando! " Il vecchio Olivander accolse Dudley con discreta affabilità dopo aver salutato Bill con entusiasmo, e gli fece provare tante bacchette. Il ragazzino era contrariato, se la sua bacchetta lo attendeva perchè non era già incartata e pronta per essere comprata? Comunque trovò di suo gusto rompere le cose del negozio: parecchie scatole presero fuoco mentre il lampadario minacciò di crollare: Bill intervenne in tempo per evitare che colpisse Dudley.
Alla fine la trovarono. " Ecco qui. Legno di faggio, nove pollici, rigida con nucleo crine di unicorno. Una bacchetta incantevole, se posso permettermi. " Olivander decantava le qualità della bacchetta ma Dudley lo ascoltava in parte: un'incredibile calore lo aveva avvolto prendendola in mano, era stato come trovare.. una parte di sè? In ogni caso era affascinato e si scordò persino di fare il prepotente dopo essere usciti dalla bottega.
" Anche tu sei un mago? " All'improvviso Dudley si era fermato per parlare con Bill; il ragazzo era colpito da quella domanda ma rispose affermativamente. Gli sembrava di scorgere qualcosa di diverso negli occhi del ragazzino: forse era incerto, doveva sentirsi preso in giro ed era normale. Gli piaceva l'idea che non fosse solo un ciccione prepotente perchè fino a quel momento non aveva mancato di rispondere aggressivamente, o persino di scansare i genitori in malo modo. Era estremamente viziato e, lo comprese, profondamente insicuro.
" Sono sicuro che ti troverai bene, a volte per i nuovi non è facile accettare ma te la caverai benissimo. E poi c'è anche Harry, no? Sarete felici di frequentare la stessa scuola, no? " Bill sorrise incoraggiante; secondo la sua logica, i due cugini dovevano essere ottimi amici perciò rimase sorpreso nel vedere la rabbia deformare i lineamenti di Dudley.
" Io sono meglio di Harry, sono sempre stato il più importante e nulla cambierà! Anzi, lo farò scappare da Ouorts a gambe levate una volta che avrò imparato come si deve a fargli il malocchio! "
Bill osservò il faccione rosso di Dudley e non si azzardò a dirgli che, invece, Harry probabilmente sarebbe stato molto più importante di lui a scuola. Era la speranza del mondo magico e presto forse il cugino avrebbe dovuto rassegnarsi a non essere famoso come lui.



ciao eccoci con il secondo u.u
ho scelto il signor weasley per via del suo lavoro, e Bill perchè.. perchè di si u.u spero di essere rimasta IC con tutti, non è facile scrivere dei Dursley nel mondo magico.
a questo proposito vorrei dire che ho ricordato che anche i genitori di Hermione l'accompagnato a Diagon Alley perciò anche PEtunia e Vernon <3 vi lascio scervellare in quale casa Didino piccino finirà u.u
ah gli errori di pronuncia sono voluti, poi migliorerà xd

ah se vi andasse, ho indetto due contest a tema HP, se volete darci un'occhiata e/o iscrivervi^^

Il canto di Natale

In memoria di Fred
   
 
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