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Autore: serpensortia_    20/11/2011    7 recensioni
È strano come il mondo a volte sembri cambiato. Come le strade che conosci benissimo all'improvviso ti sembrino più scure... Più fredde. Come il silenzio diventi estremamente inquietante. Come tutti gli occhi sembrino scrutare soltanto te. E ad un certo punto cominci a sospettare che non sia il mondo ad essere cambiato... Forse sei cambiata tu.
La ragazza dai capelli biondo grano camminava per le strade di Londra; le sembrava così strano ritornare lì, ritornare dai suoi amici, ritornare da lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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When you love someone, and they break your heart 
Don’t give up on love, have faith, restart

(Hold on - Jonas Brothers)


Fin da piccoli un po’ influenzati dai telefilm e film americani, aspettiamo con ansia il nostro sedicesimo compleanno, convinti che sarà qualcosa di epico, come i compleanni di quelle ragazzine, che definirle viziate sarebbe un complimento, che fanno vedere su MTV, con la torta enorme, sedici candeline rosa, tutta la sala rosa, vestite da principesse (con magari anche il diadema in testa) e tanti invitanti e addobbi sbrillucicosi. Poi quando finalmente arriva ti rendi conto che poi non è qualcosa di così stratosferico. Passati i sedici, si proietta tutto sui diciotto; sei legalmente maggiorenne, quindi ‘adulto’, puoi decidere autonomamente eccetera, eccetera. Juliet non era mai stata una di quelle ragazze che sognavano le feste megagalattiche; per il suo sedicesimo compleanno, infatti lei ed Harry erano andati a mangiare la pizza e il top della serata fu una birra e una canzone al karaoke. 

 

« Juls? Sei sveglia? » Juliet, aprì leggermente gli occhi, un raggio di luce proveniente dalla finestra le illuminò il viso e dopo aver strizzato gli occhi prese il piumone e si coprì brontolando qualcosa. Harry si sedette accanto a lei e si avvicinò ad un punto in cui pensò si trovasse la sua faccia. 
« Se non esci subito dalle coperte incomincio a farti il solletico » la ragazza si scoprì il viso e uscì dal letto di malavoglia « sei cordialmente invitato a fotterti ».
« Buongiorno anche a te » sghignazzò il ragazzo trascinandola in cucina e le porse la fetta di torta che nascondeva dietro la schiena. 
« Tanti auguri terremoto » Juliet si morse il labbro e si buttò fra le sue braccia, sussurrandogli un ‘credevo te lo fossi dimenticato’. Prese il piattino e si diresse in salotto per gustarsi la torta comodamente seduta sul divano, che però era occupato da quattro ragazzi.
« Perché mi fissate? » chiese dopo un po’ mentre assaggiava il dolce, notando gli occhi dei ragazzi puntati su di lei, quando si accorse di essere ancora in pigiama. E per pigiama intendo una maglietta, di Harry, che le andava leggermente larga « merda ». Juliet corse in stanza avvampando per la vergogna e si mise velocemente un paio di jeans, tornò in stanza e Zayn nel vederla con addosso i pantaloni sbuffò.
« Eri più bella prima » Juliet prese un cuscino e glielo tirò addosso, « perché mi tirate tutte i cuscini? » chiese coprendosi il volto. 
« Mah fatti delle domande » rispose June entrando in quel momento, buttandosi sul divano, « che mi sono persa? ».
« Juliet in mutande » e Zayn fu colpito di nuovo da un cuscino, « dovevi aspettartelo amico » disse Niall ridacchiando e addentando una ciambella. Juliet scosse sogghignando si alzò e andò a posare il piatto in cucina, Louis decise di raggiungerla e la seguì. 
« AMOOORE! Era buona la torta? » chiese poco dopo essere entrato nella stanza, si sedette su uno sgabello e la guardò sbattendo le ciglia. La bionda non riuscì a trattenere una risata, « allora piccola Juliet, quanti anni compi? 12? » chiese facendo finta di essere entusiasta.
« Ha-ha-ha come sei spiritoso Lou »
« Ti prendo solo un po’ in giro scricciolo » sorrise amabilmente sbattendo di nuovo le ciglia.
« No ora sono offesa » incrociò le braccia e cercò di restare seria facendo una faccia imbronciata, ma poi non riuscendo a trattenersi guardò per terra.
Sentì le braccia di lui circondarla, mentre con la mano sinistra le tirava su il mento. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Louis gli scoppiò a ridere in faccia, mentre lui rideva a sua volta guardandola. 
« Non farmi ridere. Sto cercando di essere arrabbiata con te » aveva gli occhi lucidi, e le lacrime le scendevano sulle gote che a causa delle risa erano rosse. Juliet scappò correndo in giro per la stanza, mentre lui la inseguiva. Sì erano passati due mesi da quelle sera, quella sera in cui Carter si era ubriacato e Louis l’aveva ‘difesa’, da quel giorno erano tornati ‘amici’, ma era comunque strano comportarsi con Louis ‘normalmente’, tornare a quello che erano prima della sua dichiarazione. 

Era da poco uscito un film intitolato ‘letters to Juliet’, Juliet non appena lesse il titolo del film, convinse i ragazzi ad accompagnarla a vederlo e così fecero. Louis era seduto accanto a lei e durante l’ultima scena mentre il protagonista (Charlie) faceva la sua dichiarazione alla protagonista (Sophie), preso dal momento la fece girare verso di lui, chiamandola e si avvicinò baciandola. Così Juliet si perse una delle scene più belle del film, che poi riguardarono minimo altre quaranta volte. Sempre quella sera, dicendo semplicemente ‘Juliet Collins credo di essermi innamorato di te’ si misero assieme. Il piccolo ‘flashback’ delle bionda fu interrotto da Louis che alla fine la prese e la catapultò sul letto facendole il solletico. Incominciò a dimenarsi facendo dei piccoli urletti e cercando di prendergli le mani, in quel momento squillò il telefono di casa, si alzò ancora ridendo e rispose.
« Tesoro? »
« Papà!»
« Tanti auguri piccola mia! Ancora non mi sembra vero, diciotto anni, ormai sei adulta »
« Lo so... sono di Charlotte le urla in sottofondo? » Il padre di Juliet ridacchiò cercando di zittire la piccola che gli impediva di sentire bene.
« Sì, te la passo, perché qualcosa mi dice che non smetterà di urlare finchè non riuscirà a parlare con te! »
« Juliet gli altri vogliono andare a fare colazione al bar » le comunicò Harry entrando in stanza, Louis si alzò e li raggiunse, mentre la bionda gli fece cenno di aspettare.
« Voi andate, io vi raggiungo dopo » e dicendo così finì di parlare al telefono con suo padre, dopo che sua sorella Charlotte le ebbe cantanto la canzoncina da lei inventata per farle gli auguri. Prese la sciarpa e l’avvolse al collo, fece per uscire, ma notò che Harry non era uscito con gli altri.
« Cosa ci fai ancora qui? » gli chiese guardandolo.
« Ti stavo aspettando »
« Ah... grazie » Harry le fece segno di sedersi accanto a lui sul divano e così lei lo raggiunse.
« Juliet ti conosco troppo bene, cos’hai? Mi sono accorto che sei triste. Anche quando sorridi, anche quando ridi, c’è qualcosa che non va » scosse la testa per far tornare i capelli, che Louis aveva ‘volumizzato’, al loro posto. Harry, secondo Juliet, aveva i capelli più belli del ‘gruppo’, amava quei ricci e anche se lui odiava che le persone li toccassero, lei lo faceva comunque. D’altronde, lei era l’eccezione. 
« Ogni singolo giorno succede qualcosa che vorrei poterle raccontare. Ogni tanto prendo il cellulare convinta che sia ancora qui, che sia a casa con papà e Charlotte e la chiamo. Lo so che non c’è, ormai credo di averlo superato, però... Oggi è il mio diciottesimo compleanno, Harry. Quando da piccola avevo immaginato questo giorno, non lo avevo immaginato così. Lei doveva essere qui con me, doveva svegliarmi alle quattro e mezza chiamandomi, perché ero nata a quell’ora, come ha sempre fatto, come ha fatto tutti gli anni. Io dovevo arrabbiarmi con lei perché mi aveva svegliato a quell’ora. Dovevo trovarmi i pancakes pronti in cucina e la mia torta preferita con il numero diciotto scritto sopra. Lei doveva essere qui » aveva la voce spezzata a causa dei singhiozzi che, quella volta, non era riuscita a trattenere, Harry la strette in un forte abbraccio e le diede un bacio sulla testa.
« Non è solo questo ciò che ti rende triste, però, vero? » Juliet scosse la testa rimanendo fra le braccia dell’ amico, « sei ancora cotta di Louis ».
« No Harry, non sono ‘cotta’ di Louis. Io a differenza sua l’ho amato e credimi non vorrei che fosse così, ma... credo di non averlo ancora dimenticato »
« Ti ha amato anche lui, lo sai »
« Se mi avesse amato veramente non mi avrebbe tradita, Harry »
Silenzio.
« Sai cosa mi ripeteva sempre mamma? ‘Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza per riprovarci’ » sorrise ripensandoci, si asciugò gli occhi con una mano e poi posò la mano su quella di Harry e alzò il viso incrociando il suo sguardo.
« Perché sei così fantastico? Un po’ stupido, quello sì, ma pur sempre fantastico. Nonostante tutto sei ancora qui, nonostante i miei scleri, le litigate, tu sei qui. Tu sei la mia famiglia Harry, tu. Non ce l’avrei mai fatta senza di te »
« Beh ci sono persone che hanno la capacità di farci correre da loro, sempre, qualunque cosa ci abbiano fatto. La chiamano amicizia » le sorrise dolce, mettendo in risalto le fossette, « e questa frase da dove l’hai tirata fuori? »
« L’avevo letta da qualche parte, mi piace » accennò un sorriso annuendo.
Di nuovo silenzio.
« Di cosa hai paura Harry? »
« Seriamente? Di perdere le persone a cui voglio bene, tu, Louis, Niall, Liam, Zayn... è per questo che non volevo, inizialmente, che tu e Louis vi metteste assieme »
« Harry tu non mi perderai mai » quest’ultimo sorrise di nuovo e le scostò una ciocca di capelli dal viso.
« E tu di che cosa hai paura? »
« Di non esserci nel momento in cui c’è bisogno di me »
« Siete due stronzi, siamo stati al bar un’ora ad aspettarvi e neanche siete venuti! » Louis entrò mettendogli il broncio interrompendoli, quando però si accorse che Juliet aveva gli occhi lucidi e che quel poco di mascara che aveva le era colato, la guardò assumendo un espressione da cucciolo bastonato. 
« No, no, tu non puoi essere triste, non oggi! Abbraccio di gruppo » Louis annuì e si buttò su di loro abbracciandoli, Niall, Zayn e Liam si unirono a loro e si misero sopra i tre cercando di abbracciarli. 
« Così però invece di consolarmi mi soffocate » Juliet ridacchiò e i quattro si spostarono, « non stare così vicina a Harry, ricordati che lui è mio » Louis annuì di nuovo e tirò Harry verso di sè stritolandolo.
« Allora Juliet me la prendo io » convenne Liam sollevandola dal divano e prendendola in braccio, lei scoppiò a ridere e si strinse a lui avendo paura di cadere.

« Chi verrà alla mia festa a sorpresa, stasera? » chiese Juliet, non appena lei e Liam si allontanarono dal resto del gruppo.
« Tu sai della ....? » lei annuì, « è stato Niall a dirtelo vero? »
« Perché incolpate sempre tutti Niall? » sogghignò, « no, diciamo che Harry è proprio anti-sgamo » rispose ironica, « tu però non dirglielo, ci rimarrebbe male, farò finta di essere sorpresa ».
« Va bene, fammi una faccia da ‘festa a sopresa’ » 
« Esiste una faccia così? » ridacchiò.
« Sì è quella che fa ogni volta Louis quando vede delle caramelle! »
Juliet rise, « okay, ho capito. Chi sarà la tua accompagnatrice? »
« Mah, per ora nessuna, sono un uomo libero! »
« Vedrai quante ragazze ti faranno la corte stasera! »
« Se lo dici tu! »
« Non ha invitato tanta gente vero? Sai che odio queste cose ».


« Harry cosa fai? » il ragazzo la prese per i fianchi e poi le mise una benda sugli occhi stando in silenzio, ma sogghignado segretamente.
« Seriamente? Dai, non ho otto anni! »
« Zitta » le sussurrò all’orecchio e ridacchiò. Le prese una mano e la fece uscire, non percorsero tanta strada, scesero dei gradini e poi dopo aver aperto la porta, le slegò la benda.


 


spiegazioni varie ed eventuali:

vi chiedo perdono per il ritardo (?) ma credo di aver riscritto questo capitolo una decina di volte,
non mi convinceva! Spero che vi sia piaciuto altrimenti mi verrà la voglia di riscriverlo di nuovo D:
un grazie gigantesco a tutti quelli che seguono la ff e l'hanno messa nelle seguite/ricordate/preferite.
un grazie enorme anche a chi recensisce è importante per me sapere cosa ne pensate <3
un bacio,
cole.

  
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