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Autore: starliam    16/07/2006    1 recensioni
Nelle sue serate solitarie, Severus Piton sale a riflettere sul tetto di Hogwarts: perchè è più facile pensare, quando si è in comunione con gli angeli.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi una cosa mi ha sconvolto. Non vedo il perchè, dal momento che in fondo non è niente di così straordinario. Ma è stato il suo significato, che mi ha colpito come mai prima d'ora.
Ero nella foresta a cercare delle erbe. Un lavoro di routine, che faccio circa una volta ogni due settimane e che non mi porta via molto tempo: so esattamente dove andare per cercare quello che mi serve. Stavolta però, la banalità del lavoro è stata interrotta improvvisamente. Dei rumori ripetitivi, fruscii di foglie, gemiti. Ho pensato che qualcuno fosse stato aggredito da qualche creatura; così sono andato a vedere, stando attendo a non fare il minimo rumore. Ho sbirciato appena da dietro un albero, e ho visto. Due uniformi scolastiche abbandonate in un angolo, una cravatta Grifondoro lanciata da una parte, e un cespuglio che si muoveva. Due studenti stavano facendo l'amore, lì nella foresta, a pochi passi da me. Mi sono voltato e mi sono allontanato il più velocemente possibile.
Non sapevo chi fossero i due, e non mi interessava scoprirlo. Non era certo la prima volta che mi trovavo di fronte studenti in atteggiamenti intimi; e altre volte ho reagito duramente, punendo i malcapitati. Ma stavolta no. Mi metteva in imbarazzo la sola idea. Non riuscivo a capire perchè mi sentio stordito e sconvolto, e mi è tornato alla mente un altro episodio, di molti anni fa. Un episodio sicuramente diverso, sicuramente più importante, ma forse con un significato comune. E' successo 10 anni fa, ma me lo ricordo come se fosse ieri. Stavo attraversando un corridoio, e da un bagno delle ragazze ho sentito una voce femminile che chiedeva aiuto. Sono entrato a vedere, pensando a un normale malore, e mi sono trovato davanti una ragazza Grifondoro accasciata a terra, che stava inquivocabilmente per avere un bambino. Non mi aspettavo niente del genere, ma ho reagito prontamente: l'ho tirata su e portata in infermeria, dove io e Madama Chips l'abbiamo aiutata a dare alla luce una bellissima neonata. La ragazza era rimasta incinta di un ragazzo babbano, con il quale aveva avuto una breve relazione. Non aveva avuto il coraggio di parlarne con nessuno, neanche con i suoi genitori; che però presero bene la notizia, una volta avvisati da Preside, e si impegnarono ad aiutare la figlia con la bimba. Nessuno di noi insegnanti si era accorto di nulla, in quei mesi. Ricordo che l'episodio fece abbastanza scalpore, e finì anche sulla Gazzetta del Profeta "Studentessa di Hogwarts partorisce nell'infermeria della scuola".
Silente reagì con il solito ottimismo e buon umore, e organizzò una grande festa per dare il benvenuto a "Maureen, la prima streghetta nata all'interno di Hogwarts". Con questo semplice gesto trasformò quello che poteva diventare uno scandalo da nascondere in un bellissimo avvenimento di cui andare fieri, e fece sentire la giovane mamma un po' meno sola. Lo ammirai incondizionatamente, anche quella volta. Ricordo che mi disse questa frase, con il suo solito, bellissimo sorriso: "a volte basta un piccolo gesto per cambiare la visione delle cose". E come aveva ragione. Di mio ricordo che mi sentii fiero di me. Avevo fatto tante cose brutte nella mia vita, avevo fatto del male a tanta gente: adesso avevo aiutato una bimba a nascere. Al tempo stesso, però, c'era la tristezza di sentirmi escluso. Una cosa che non riuscivo a spiegare, ma adesso, dopo aver visto quei due fare sesso nel bosco, capisco appieno. La giovane mamma e quei due ragazzi stavano facendo la vita: non solo "vivendo", proprio "facendo la vita". Dare alla luce un figlio, fare sesso, sono cose che ci fanno vivere, portano avanti tutto quello che abbiamo cominciato, permettono al mondo di essere più bello. E io, invece, che cosa ho fatto? Da quant'è che non mi apro con una persona? Da quant'è che non faccio l'amore con una persona speciale, che amo e che mi ama? Da quant'è che non mi innamoro? Da quant'è che non sento la vita che scorre potente dentro di me?
Quei ragazzi così giovani hanno il coraggio di vivere, e lo fanno senza pensieri. Quella vita che io ho rifiutato e gettato via tanti anni fa, quando rifiutavo le amicizie, quando ho allontanato Lily, quando mi sono unito a Voldemort. E adesso forse è troppo tardi per riappropriarmene. La piccola Maureen dovrebbe avere 10 anni adesso, l'anno prossimo verrà ad Hogwarts. Sono proprio curioso di vedere come è cresciuta la bimba che ho aiutato a nascere, la bella azione tangibile che ho fatto. Mentre ero immerso in questi pensieri, ho visto uscire dalla foresta i due "colpevoli": uno dei gemelli Weasley (non so quale dei due, non sono maii stato capace di riconoscerli) e Marion Willow di Corvonero. Ridevano e si stringevano, ancora rossi in faccia. Erano così sereni e felici che non si sono rabbuiati neanche quando mi hanno visto, come di solito fanno tutti i miei studenti. Anzi, lei mi ha sorriso e mi ha augurato il buongiorno. Non ho avuto il coraggio di rispondere.
  
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