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Autore: Aicchi    20/11/2011    4 recensioni
Una giovane ragazza italiana a Seoul, grazie all'Erasmus, rifiuterà l'occasione di partecipare a festini e party scatenati nel campus universitario frequentato da altri ragazzi stranieri...questo la porterà ad affittare un appartamento in un palazzo...bè, alquanto splendente :3
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Linciatemi, vi do il permesso di farlo, chiedo perdono per il ritardo mostruoso!!! çOç spero vi piaccia lo stesso questo insulso capitolo x°DD buona lettura! ^^
 
Capitolo 24: Trick!
 
“Questa cosa non mi convince…” pensò subito Giulia non appena Pablo si voltò a fissarla.
Un’onda che si scontrò alle sue spalle la fece tornare in sé e cercò di non pensarci troppo. Tornò dalle ragazze a divertirsi quando il professore a riva decise che dovevano tornare tutti sulla spiaggia.
Che bello il mare...
Mentre era intenta ad asciugarsi i capelli con un asciugamano sorrise al pensiero di passare una giornata con gli Shinee in quel posto da sogno…
Il suo buon umore fu notato subito “Giuuuuuliaaaa~! A chi stai pensando?? Al tuo lui??” chiese un po’ impertinente Brittany. Giulia allargò il suo sorriso e annuì fiera dei suoi sentimenti. L’americana rise della sua sincerità e le cinse la vita con un braccio stringendola a sé.
“Dite ‘cheeeeese’!” esclamò ad un certo punto Claire con una Nikon in mano. I due soggetti sorrisero e dettero il via ad un photoshooting di tutto rispetto!
Una volta pronti, gli studenti si incamminarono verso l’hotel. I professori sapevano quanto i ragazzi avessero voglia di uscire la sera e li accontentarono dando loro un punto di ritrovo e tre ore da trascorrere in giro come meglio volevano, facendo le adeguate raccomandazioni.
“A che ora dobbiamo tornare in hotel??” si informò Claire.
“Mi pare alle 23:30, e mi sembra abbastanza ragionevole! Che facciamo ragazze?”
“Andiamo in un pub! Ci sono i pub, in Corea, vero?” chiese poi indecisa Giulia. Le ragazze le risero in faccia per l’assurdità della domanda. Certo che esistevano!
Le tre ragazze si ritrovarono in un bel quartiere illuminato, pieno di gente e divertimento. Entrarono nel primo pub che incontrarono e bevvero come spugne, soprattutto le due inglesi, grandi amatrici e intenditrici di birra.
“Come fate a mantenere quel fisico quando siete delle ubriacone del genere, me lo dovete spiegare!” rise un po’ brilla l’italiana, invidiosa del fisico longilineo delle sue due compagne.
“Paaaaaleeestraaaa!! Eee….” Brittany non concluse la sua risposta e cominciò a ridere mentre cercava di far intendere alle altre cosa la tenesse in forma. Sì insomma, avevano già capito.
“Che porca che sei!” la spinse per gioco Claire, rossa in viso a causa dell’alcool.
Passarono la serata così, a bere e scherzare come vecchie amiche, poi decisero di fare un giro sulla spiaggia di quello stesso pomeriggio.
“Daaaaai ragazze! Facciamo il bagno??” propose Brittany in un improvviso attacco di follia.
“Ma scherzi??? L’acqua è gelida, ci prenderemmo un coccolone!!” le rispose incredula Claire.
“No, ti prego, Brit, non fare la pazza!!” la supplicò in ginocchio Giulia, buttandosi drammaticamente sulla sabbia dura e fredda.
“Uuff!! Non mi accontentate maiiii” si imbronciò quella.
Le ragazze fecero una lunga passeggiata e poi decisero di tornare in albergo, visto che mancava poco alla mezza delle undici.
“Vado a farmi una doccia, io!” urlò Giulia alle ragazze che si stavano già infilando il pigiama. Si fermarono a metà e si lamentarono animatamente “Ma no, cosi tu fai la figura di quella pulita e noi delle puzzone!”
L’italiana rise e si immerse sotto il getto d’acqua calda. Ma sì, quella gita non si era rivelata per niente una cattiva idea. Aveva stretto una forte amicizia con due ragazze e si stava divertendo un mondo, cosa poteva chiedere di più? Le tornò in mente Jonghyun…
Quando uscì dal bagno la ragazza aveva già i capelli asciutti e la biancheria addosso, si diresse verso il letto e indossò il suo pigiamino bianco e rosa con scritte giapponesi che le piaceva tanto.
Le altre due ragazze erano intente a ripassarsi lo smalto sulle unghie, chi sui piedi, chi sulle mani.
Giulia invece, molto silenziosamente, prese il cellulare e cominciò a digitare un sms…Claire e Brit non si accorsero di niente, ma appena l’italiana ricevette la sua risposta, i loro occhi indagatori si fissarono sul telefono dal display illuminato.
Si precipitarono sul letto della compagna a impicciarsi dei fatti suoi tanto che Giulia non ebbe il tempo di leggere cosa le aveva risposto Jong.
“Toglieteviiiiiiiiii!” urlò infine dopo averle allontanate minacciandole con dei calzini sporchi raccolti dal pavimento.
“Sei cattivaaa!” piagnucolarono quelle due. Tornò al suo telefono e lesse: “Ciao amore! Anche tu mi manchi tanto, noi non facciamo altro che provare tutto il giorno. Non vedo l’ora che tu torni qua a casa. Buona notte, ci sentiamo domani. Saranghaeyo~”
La ragazza sorrise e si mise a letto a leggere un nuovo frasario di coreano, discorrendo spesso con le sue due compagne, intente ora a fumarsi una sigaretta sul balcone della loro stanza. L’aria fuori era molto calda, pulita, tanto che decisero di dormire con metà della porta finestra aperta, tenendo semi chiuse le tende.
Poco dopo, scelsero all’unisono di spengere tutto e andare a dormire.
L’orologio sul comodino vicino al letto di Brittany segnava le 3 di notte, quando all’improvviso fuori sul balcone delle ragazze qualcosa picchiettò sul vetro della finestra, ripetutamente. Giulia e Claire si svegliarono pensando ci fosse qualcuno alla porta, si guardarono e una bisbigliò all’altra “L’hai sentito anche tu?”, quella assentì. Con uno sguardo d’intesa si alzarono entrambe dal letto e si diressero alla porta, ma dallo spioncino non videro nessuno. Rabbrividirono quando, ancora una volta, udirono più marcato un colpo secco proveniente da fuori.
Si voltarono verso il balcone e cominciarono a tremare.
“C-Claire…la porta della terrazza…l’avevamo lasciata aperta, no?” l’inglese si afferrò al braccio di Giulia e annuì. L’altra continuò: “E…e allora perché…adesso è chiusa?”
“S-sarà stato i-il vento, no?” tentò Claire.
“Sei sicura? A me non sembra di sentire il rumore del vento fuori…” Si fissarono per pochi infiniti secondi e decisero di andare a controllare…
Nel mentre Giulia e Claire si avvicinavano al balcone non si accorsero che ad essere aperta era ora la seconda metà della porta finestra, quella coperta dalla tenda.
Lo notarono una volta arrivate li sul posto, quando videro che non era possibile far scorrere la porta…si voltarono alla loro destra e d’un tratto, inavvertitamente, sentirono un urlo disumano e la tenda accanto a loro prendere vita assumendo fattezze umane. Le due ragazze cominciarono a gridare in preda al panico, Claire chiuse gli occhi e istintivamente prese a dare schiaffi e cazzotti a quell’essere abominevole davanti a lei, mentre Giulia corse verso il suo letto in cerca di rifugio, ma fu presto bloccata da una mano che spuntò fulminea sotto di esso. L’italiana cominciò a urlare più forte cercando di liberarsi dalla presa d’acciaio di quella orrenda mano, ovvero sferrando calci molto forti al telaio del suo letto.
Brittany si svegliò di soprassalto e chiese ancora assonnata “Che..che succede qui?!”
Tutto tornò alla normalità quando da dietro la tenda spuntò fuori Pierre e da sotto il letto Pablo, un pò malandati dai colpi ricevuti dalle due vittime.
Ancora con le lacrime agli occhi e il fiatone, Claire e Giulia sprofondarono sui loro letti, prive di forze.
“Eddai, ragazze era uno scherzo! State calme!” le riprese il francese.
Entrambe lo fissarono e immediatamente dopo gridarono insieme, puntando gli indici verso lui e Pablo, “FUORI DI QUI, SUBITO!!”
  
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