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Autore: SeleneLightwood    21/11/2011    6 recensioni
Lo scorso novembre credevo di essermi trasformata in un mostro. Non sentivo altro che il rimorso, il dolore e la perdita. Ero piena di rimpianti e vuota di sentimenti. Di cos’altro mi hai privato? Ho ricominciato a scrivere e mi sono aggrappata alla scrittura come ad un’ancora. Era la salvezza, l’unica cosa che davvero mi faceva sentire viva.
Poi ti guardavo negli occhi e la voglia di scrivere passava, e serviva la pioggia per lavare via quella sensazione bruciante del tuo sguardo addosso ancora una volta.
Eppure se ne andava. Pioveva, uscivo, mi inzuppavo da capo a piedi, con la musica nelle orecchie che non superava il frastuono della pioggia.
Ora so che l’unica cosa che è rimasta uguale, e che non potrò mai smettere di amare, nonostante tutto, sono i tuoi occhi. Tutto il resto è scivolato via.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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November is a good time to cry

November is a good time to cry

 

Un anno fa non ero altro che un fantasma; sentivo, vedevo, soffrivo. Eppure ero distante, cupa.

Un anno fa non sapevo chi ero. Vagavo in cerca di qualcosa che mi facesse sentire viva. Ansimavo cercando di aggrapparmi all’amore e avrei tanto desiderato appoggiarmi a te. Ero un illusa: tu non c’eri.

Lo scorso novembre sarei voluta morire. Era tutto finito, semplicemente ingoiato dall’oscurità, perso nella nebbia.

I miei occhi non vedevano completamente buio, alla fine. No, l’oscurità sarebbe stata calda e accogliente. Vedevano scuro ma ricordavano la luce attraverso la nebbia: i ricordi erano una pugnalata al cuore, dritta e precisa. Una fitta, un lampo di luce che acceca momentaneamente e fa lacrimare.

Lo scorso novembre ho pianto per una sera intera davanti a tutti senza riuscire a fermarmi perché il dolore era troppo, il mondo stava crollando.

Non ho più pianto, mai, nemmeno una volta, davanti a qualcun altro. Di cos’altro mi hai privato?

Lo scorso novembre credevo di essermi trasformata in un mostro. Non sentivo altro che il rimorso, il dolore e la perdita. Ero piena di rimpianti e vuota di sentimenti.

Ora so di essere semplicemente diventata me.

Lo scorso novembre ti amavo. Curioso, eh?

Ho ricominciato a scrivere e mi sono aggrappata alla scrittura come ad un’ancora. Era la salvezza, l’unica cosa che davvero mi faceva sentire viva.

Poi ti guardavo negli occhi e la voglia di scrivere passava, e serviva la pioggia per lavare via quella sensazione bruciante del tuo sguardo addosso ancora una volta.

Eppure se ne andava. Pioveva, uscivo, mi inzuppavo da capo a piedi, con la musica nelle orecchie che non superava il frastuono della pioggia.

Ora so che l’unica cosa che è rimasta uguale, e che non potrò mai smettere di amare, nonostante tutto, sono i tuoi occhi. Tutto il resto è scivolato via.

Un anno fa non sapevo se avrei mai più sorriso. Ora so chi sono. Mi sento viva, diversa da prima, cresciuta, cambiata. Distrutta, anche. Spezzata a metà. Ma ho preso il coraggio a due mani, ho preso in mano la mia vita e l’ho rimessa a posto pezzo per pezzo, uno alla volta. Ogni tanto il ricordo bruciante mi assale ed emerge il dolore, ma ora so come combatterlo: so che posso usare me stessa per salvarmi. Posso fermarti mentre forzi il mio cuore di nuovo, ancora e ancora, cercando di farti spazio.

Troppo tardi, non credi?

Lo scorso novembre non mi fidavo più della vita. Adesso ho imparato ad essere me stessa e nient’altro. Non ho paura della solitudine perché per me solo significa anche coraggioso. Sorrido, disegno, scrivo, leggo. Passeggio per le mura, amo la pioggia, l’Autunno e i suoi colori, la luce e la polvere, suonare il pianoforte.

Mi hai reso ciò che sono adesso: più forte.

Lo scorso novembre mi hai lasciato a camminare da sola nella nebbia. Ti aspettavi di vedermi, persa, arrancare nel vuoto?

L'ho fatto, e non mi ha resa più debole, mi ha resa coraggiosa anche quando credevo che non ce l’avrei più fatta. Poi l’autunno è finito ed è passato un anno. Mi sono svegliata una mattina ed ero io, senza te ma ricca di tante altre cose. Amici, speranza, futuro.

 

Un anno fa avrei rinunciato ad essere me per avere te senza pensarci due volte.

Questo novembre cammino da sola e mi manchi, sì, ma ho scelto me stessa.

 

17/11/2011

   
 
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