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Autore: dubious3    22/11/2011    2 recensioni
Un tributo a Telesette e ai suoi cross-over.
Nella lontana terra di Konohamere, un malvagio stregone risorto dal passato esercita il suo terribile e nefasto potere.
L'unico che che può fermarlo è Ser Sasuke Uchiha, il più leggendario eroe della storia del regno, risorto per la stessa magia del negromante.
Peccato che le leggende, spessissimo, esagerino...
Note dell'autore: cambiamento di rating da giallo ad arancione per linguaggio più "forte".
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Benvenuti al Villaggio Dormiente della Nuvola (dove gli zombie saltellano qua e là come agnellini poco coordinati).
 


Superate dopo un lungo ma noioso tragitto all'indietro le Pianure di Konohamere, il nostro duo di avventurieri aveva stavolta preso l'altra strada, ovvero quella che conduceva al Villaggio Dormiente della Nuvola. Subito i due erano arrivati all'indistruttibile ma nemmeno tanto cancello del Villaggio Dormiente, scardinato per chi mi segue ormai una dozzina o più di capitoli fa.
"Che macello...." Sussurrò Sasuke alla vista delle macerie di quella un tempo così imponente costruzione.
"Eh sì, Sas'" Al Kyubi annuì concorde " Orochimaru ha rigirato questo posto come frittata di datteri. Io percepisce potente magia nera: magia di esseri senz'anima, che però camminano e parlano! Noi deve avere molta attenzione quando entra in quel posto, amico mio!"
Senza soffermarsi sul sapore della pietanza citata da Al (un ritorno inaspettato di Suor Germana?), cautamente il nobile sporse il capo ossuto al di lì del cancello distrutto, giusto quel poco che bastava per dare un'occhiata al Villaggio senza essere scoperto.
Alla fine del corridoio antistante l'entrata, dove terminava in una grande quanto desolata Piazza con tanto di fontana che dava un tocco piuttosto carino al tutto, riuscì ad ottenere, anche grazie al suo mitico occhio in slow-motion, una visione davvero degna di essere... vista, ecco. Per essere più precisi, osservò il vecchio Orochimaru in carne e trucco, attorniato da guardie meccaniche probabili risultati di incroci tra una caldaia ed una guardia dei reali inglesi. Davanti a lui, piegato a ginocchioni e terrorizzato, stava un piccoletto vestito in pompa magna, dalla carnagione scura, almeno da quel poco che Sasuke riusciva notare, e che, sopratutto, sembrava davvero obeso oltre l'inverosimile.
"TU!" Gli si rivolse lo stregone molto minaccioso. "Schifoso ammasso di ciccia flaccida, dove è nascosto l'Artiglio dei Demoni delle Ombre?"
"Io... io..." il pover'uomo tremava così tanto che i rivoli di ciccia sembravano strappargli il vestito.
"Non tradirò i miei cittadini! Non così vicino alle elezioni, almeno..."
"Fetida accozzaglia di avanzi di porco male assortiti, canterai invece, O SE CANTERAI!! Capitano..." si rivolse ad una delle guardie, la quale rispose con un saluto militare da manuale.
"Portate questo essere inutile al Manicomio. Vediamo sei avrà voglia di fare il duro, dopo che avrà passato la notte con un pazzo posseduto...."
Il Sindaco del Villaggio Dormiente, urlò, si disperò e pregò, ma, come era prevedibile, nulla valse a scamparlo. I guerrieri meccanici trascinarono via verso la via per il Manicomio il poveretto, che si dimenava e urlava come un invasato.
"Te... la farò pagare!" Strillò rabbioso il politico. "Quando diventerò ancora sindaco, mi assicurerò che tutti i serpenti della mia terra vengano sterminati e che il trucco maschile vanga messo fuori legge, nonché cremazione obbligatoria per tutti i cadaveri, brutto schifoso baldraccone di un necrofilo!"
La sequela di insulti lasciò Orochimaru del tutto indifferente, ma non certo la minacce, il che lo convinse ancora di più a trasformare quel budino con le gambe,metaforicamente inteso, in un vero budino con le gambe alla fine di tutta la faccenda.
"Che idiota..." fu tutto ciò che commentò "ma non importa... voi guardie, setacciate questo villaggio palmo a palmo: l'Artiglio dei Demoni delle Ombre deve essere qui, da qualche parte. E controllate sopratutto il barile dei biscotti di quel grassone. Mi raccomando: se trovate le paste di frolla, datele a me subito".
I soldati fecero un altro saluto militare e ossequiosamente agli ordini si dispersero in tutte le viuzze e i vicoli del borgo. Orochimaru, dopo un tentativo di risata malvagia epicamente fallito, sparì nella solita nube di fumo.
In quel mentre, Sas' e Al, stavano invece riflettendo sugli sviluppi che stava prendendo la faccenda e cercando di agire di conseguenza nel modo migliore possibile.
"Questo... è oltraggio!" Gracchiò inviperito il piccoletto. "Sindaco no è pazzo! Va pazzo di dolci forse... ascolta amico mio, io stato in casa di matti" qui tremò e si lisciò il pelo, facendo capire all'amico quanto effettivamente fosse spaventoso quel posto.
"Grassone canterà prima di essersi asciugato da prima doccia! Noi deve seguirlo: se noi vuole mettere mani su pezzo di Pietra di Anubi, noi deve aiutare politicante!"
"Hai ragione. Sei un capitan Ovvio della peggior specie, ma hai comunque ragione. Andiamo..."
L'eroe concluse il dialogo, quindi cautamente spostò le macerie in modo da aprirsi un passaggio lungo il villaggio. Subito lo attraversò e si aggirò guardingo nella via principale, sperando che nessuno lo attaccasse. La tensione si poteva tagliare con un lama, dato che le guardie potevano sbucare in ogni momento e, considerata la proverbiale mira della sfiga e la crudeltà dell'autore (ovvero me medesimo in persona), con tutta la probabilità lo avrebbero fatto.
E lo fecero. Anzi no... diciamo che accadde qualcosa di un po' più insolito: il duo udì un urlo disumano, terrificante, provenire da una delle vie limitrofe. Un urlo che venne seguito da sbraiti animaleschi, morsi, ululati, passi di varie guardie e calci e pugni.
"O diavolo...." Sasuke parlò, bianco in volto persino più di prima (e non devo ricordarvi che era uno scheletro, no?) " temo che dovremmo prepararci ad una grande battaglia.... "
"Già". Al fu concorde "Qualunque cosa succede, noi no può permettere che Villaggio venga raso a suolo, dunque noi per il momento deve...."
"Andare almeno a controllare...." Non poté che dire il nobile, e lo disse con molta fatica e rammarico.
Senza indugiare oltre, il duo di avventurieri si recò alla fonte del rumore. Presto giunse davanti ad una vecchio tempio monoptero, molto spoglio nell'architettura, circondato da un grande cortile cimiteriale, data la presenza di bare.
In questo grande cortile un gruppo di guardie meccaniche tenevano legato e imbavagliato con un cappuccio un uomo piuttosto grosso e corpulento, dalla carnagione piuttosto scura, che evidente era colui che strepitava e ululava come un ossesso.
Prima di decidere di fare qualsiasi cosa, Sasuke si nascose dietro ad un edificio poco distante, e parlò sempre con il fidato genio.
"Beh... è il mio dovere cercare di salvare tutti i poveri prigionieri di Orochimaru, no?" Concluse. "Quindi... devo... salvarlo... ok..."
Stavolta però Sasuke era stanco di passare ore a sconfiggere gruppi di nemici in scontri di corpo a corpo fighi ma molto affaticanti, quindi optò per un più moderno cecchinaggio.
Come lo realizzò di preciso: approfittando dell'eccellente mira datagli dallo Sharingan, puntò un soldato che stava picchiando il prigioniero recalcitrante con una specie di fucile in fronte e sparò il colpo. La zaffata d'aria colpì in pieno l'essere robotico, penetrandogli il cranio metallico proprio tra gli occhi e spaccandogli un bel po' di circuiti nel cervello.
"Nou... nou... nou!" Gridò mentre tutto il suo cervello robotico andava in tilt, quindi ruotò le braccia come un invasato contro amici e nemici allo stesso modo, persino il prigioniero lontano dal gruppo di guardie.
"Cosau tiu succedeu?" Chiesero gli altri soldati mentre vedevano il compagno impazzire, troppo occupati a tenere fermo stavolta lui per questa follia.
E' fatta! ed è persino meglio di quanto sperassi!... osservò Sasuke trionfante. Ora devo solo trarre il prigioniero in salvo...
Senza sprecare altre parole, Sasuke si premurò, rapidamente e sempre cercando di non farsi notare, di raccogliere il prigioniero di Orochimaru e di portarlo dietro alla casa. Raccolse quindi il grosso uomo, che già strisciava sul pavimento cercando di fuggire dalle guardie, e lo portò dietro il muro dove i nemici non lo avrebbero notato.
"Stai calmo... non ti devi preoccupare: ora ti libero". Gli disse, e lo alzò, seppur con fatica, e gli tolse il cappuccio dal volto.
La sorpresa per i due fu terrificante: dietro a quel passamontagna di pelle c'era il volto di un uomo gorilla dai capelli rossi e dagli occhi spiritati e brillanti di verde come un posseduto. I due uomini (sempre se il termine si poteva usare) si scrutarono a vicenda per un nanosecondo, quindi iniziarono ad urlare.
"AAAAAHHH!" Strillò Sasuke alzando le braccia
" AAAAAHHH!" Gridò di rimando l'altro uomo.
" AAAAAHHH!"
"AAAHHH!!"
"AAH...."
"E BASTA!" Interruppe questa sequela di urla Al Kyubi con severità.
"Voi due vuole finire di strillare come femminucce pavide! Con tutto casino che voi fa, io già scommette che guardie a già individuato noi..."
Purtroppo, anche questa volta non si sbagliava (e ti pareva): i passi dei soldati metallici e vari spari fecero capire al trio che i nemici li avevano individuati eccome.
"Oh no..." L'omone tremò come una foglia. "Ti prego! Salvami... se non sei uno dei quei zombi sbavanti..."
"Sono uno scheletro, non uno zombi! E non sbavo nemmeno..." Gli rispose secco l'Uchiha.
Ad ogni modo, aveva ragione: quel tipo, nonostante l'aspetto, non era un posseduto servo di Orochimaru, quindi era il loro dovere salvarlo come si confaceva ad un vero eroe (lo so che ho ripetuto questo concetto una marea di volte, ma sapete come è, con i cavalieri...).
"Stai dietro di me, mi raccomando". Gli ordinò perentoriamente. " Al mio tre, saltiamo fuori".
Il timido omone fece un cenno affermativo con la testa, seppur con esitazione, il ché permise a Sasuke di iniziare il conto alla rovescia.
"Uno... due... e TRE!"
Con quest'urlo non ancora concluso, il nobile scheletro si lanciò seguito a ruota dall'ex prigioniero fuori dal suo nascondiglio, alla portati di tiro delle guardie. Quelle non impegnate a contenere la furia dell'ex compagno che ormai fumava come una locomotiva  gli spararono tutto quello che furono in grado di sparargli, ma il nobile riuscì a difendersi evocando lo Scudo Magico, che deflesse i proiettili.
"La via dietro... è libera!"Dichiarò l'omone terrorizzato quasi urlando. "Ora scappiamo!"
Ovviamente concorde con questo consiglio, Sasuke scappò da dietro tenendo sempre ferma la difesa magica per proteggersi dai colpi nemici, che si facevano sempre più incessanti.
"Fermiu tuttiu voiu!" Gli urlò una guardia, forse il capo, che cercò di rincorrere i fuggiaschi, ma qualcos'altro dietro di lui attirò la sua attenzione.
Sotto lo sguardo attonito dei compagni, quello impazzito stava diventando rosso come un peperone, mentre si apriva il coperchio della sua caldaia da cui venivano vomitati fiotti di fiamme da tutte le direzioni.
"Ohu, nou..." Fu tutto quello che riuscirono a dire i soldati, che cercarono di scappare da tutte le parti per evitare di finire arrostiti dall'esplosione imminente.
Ce la fecero? Ai posteri e ai meccanici l'ardua sentenza... intanto, un piccolo cambio di scena.
 
 

*************

 
 
"Arf... arf... venite, presto!"
Durante la breve fuga, il misterioso prigioniero giunse davanti ad una casa particolare, con l'incisione di un ferro di cavallo. Immediatamente Sasuke lo seguì, e questi batté tre volte le nocche sulla porta, poi farfugliò uno strano verso.
"Hicckesse!"
Sas' e Al erano effettivamente molto curiosi di vedere ciò stava accadendo, chiedendosi se quel rifugio era abitato anche da altre persone. Le loro supposizioni furono corrette al cento per cento quando la porta si aprì di botto e l'ex prigioniero venne trascinato dentro quasi a forza da una mano nella casa. Senza perdere altro tempo, anche i due entrarono nell'abitacolo e richiusero l'entrata non appena misero piede dentro.
"E' fatta!" Esclamò Al dalla gioia, capendo che il pericolo era ormai scampato.
"Già, ce l'abbiamo fatta! Ce l..."
 L'altro prigioniero provò ad esprimere la sua gioia, ma venne subito fermato da un pugno assestato sopra la testa.
"Idiota! Che ti è saltato in mente a portare questa gente qui?!?"
I due subito si voltarono per scoprire cosa stava succedendo; videro il loro improvvisato compagno picchiato da un mingherlino con i capelli corti verdi vestito come un direttore da circo, cappello incluso.
"Iggy..." l'omone si scusò sinceramente imbarazzato e intimidito "mi spiace, ma..."
"TI SPIACE?!?" La risposta dell'uomo fu estremamente brusca, a tal punto che ne seguirono calci sul di dietro.
"Idiota! Banna, Ora mettiti dietro di me, e lascia che sistemi questi due!"
"Ma Iggy... devo dirti..."
"Ti ho detto di tornare a nasconderti! Sono stato CHIARO?!?!?"
Completamente asservito ad Iggy, l'omone che si chiamava Banna rientrò nell'oscurità della sala dietro di lui, mentre quello vestito in modo ridicolo assunse una posizione di guardia. Considerato che c'era un malinteso, Sasuke e l'altro provarono a risolvere la questione pacificamente.
"Guarda... buon uomo..." provò a spiegare il nobile, cercando di essere il più diplomatico possibile. "Noi... siamo amici: abbiamo salvato il vostro Banna o comunque si chiami da un destino orribile, ovvero quello di finire catturato dalle guardie di Orochimaru. Per questo, ti giuro che non ho intenzioni pericolose di sorta, anzi, è stato proprio il tuo amico a condurci qui".
L'uomo era ancora evidentemente sospettoso, tanto che Banna si azzardò ancora a confermare le loro affermazioni.
"Credo che dicano la verità... forse lui è davvero Sir Uchiha..."
"Mph.... Banna, lo sappiamo entrambi che sei uno stupido che si fa infinocchiare dal primo che passa! Insomma, che prove abbiamo che questi due non siano non-morti inviati da Orochimaru per conquistare la nostra fiducia, eh? Stupido imbecille!"
"Ma... hanno usato una magia strana... forse, dovremmo chiedere all'Hoshigargolla... se proprio non ti fidi di me... ti prego... dà loro una possibilità".
Per quanto orgoglio e sprezzante, Iggy ascoltò l'umile preghiera del compagno. In maniera alquanto stizzita si diresse verso la parte più buia e interna dell'edificio, dove a stento occhi normali riuscivano a vedere. Tentennando per il buio fitto, raggiunse una statua ricoperta da un grosso panno di colore scuro e ne rivelò le fattezze proprie delle Hoshigargolle, quindi le diede un colpetto con la mano.
Non appena la creatura si risvegliò dal sonno innaturale iniziò a parlare ridendo sarcasticamente.
"Guarda... guarda... due codardi al prezzo di uno! Sir Uchiha e Iggy lo sbruffone! Deve essere giornata di saldi al negozio dove si vendono perdenti..."
"Ehi... PIANTALA!" Gridarono i due offesi all'unisono, ma l'essere sogghignò ancora più compiaciuto e parlò come se nulla fosse accaduto.
"Bando a questi stupidi indugi, immagino, Sir Uchiha, che tu voglia sapere bene cosa stia accadendo qui. Dunque... Orochimaru per risvegliare la sua armata ha prelevato una massiccia quantità di anime dal villaggio, trasformando gran parte degli abitanti da gentili paesani a macchine di morte psicopatiche che urlano e gridano come leoni con l'unghia incarnita. Fanno quasi più schifo di voi quattro... il che è tutto dire...."
"Grazie tante! Ma lo si era già capito come ci consideri!" Lo interruppe sempre Iggy sbraitando.
"Giusto... quindi passo al sodo e vi dico che il nostro Banna era stato incaricato di infiltrarsi in mezzo a questo branco di pazzi. Ci era riuscito sorprendentemente bene, considerata la sua personalità pari ad uno zero spaccato, persino quando le truppe nemiche avevano l'ordine di portare tutti nei sotterranei della città. Purtroppo così il piano di questi sgangherati ribelli è andato in fumo, cosa di cui non sono affatto sorpreso, e il nostro Banna ha dovuto fare il matto furioso per davvero. E' inutile che ti dica che senza il tuo aiuto il gorillone sarebbe ridotto ad uno stato ancora più inerte del suo solito di ameba umana..."
Il grosso uomo non replico a quest'ultimo; si limitò invece a picchiettare gli indici e ad abbassare il volto rosso dall'imbarazzo.
Vedendo ciò, Al Kyubi si intromise nella spiegazione della statua.
"Tu prova tanto gusto a distruggere autostima di persone, sì?"
"Cosa volete che vi dica, è un dono di natura... anche se sto prendendo corsi per posta..." La risposta dell'Hoshigargolla fu formulata con assoluta nonchalance. " Ad ogni modo, vi dico di stare molto attenti, poiché il nemico ha in serbo carte da giocare molto pericolose... davvero molto, molto, molto pericolose. State attenti a quelli matti più del solito, specialmente, perché sono vicini. Intanto, se entrerete al piano inferiore, riceverete una graditissima sorpresa, in particolare per Sasuke. Ora lasciatemi in pace, per piacere: per quel poco che sono costretto a guardarvi, mi sta già passando tutto l'appetito..."
L'Hoshigargolla tornò al suo stato di sonno profondo, lasciando i tre a dirimere ogni questione.
"Sarà anche simpatico come una montagna di rovi infilata nelle chiappe, ma quel tipo è una miniera di informazioni. Immagino quindi di doverti far entrare dentro, Sir Uchiha". Finalmente realizzò Iggy.
"Già... Kukulann ci aveva detto che saresti venuto..." Parlò Banna, che si alzò e diede la mano a Sasuke. il volto dell'uomo, per quanto in circostante normali sarebbe stato terrificante (occhi fosforescenti e tutti il resto in stanza buia fanno un brutto effetto...) l'espressione di contentezza del suo sguardo mitigò il tutto.
"Il mio nome lo sai già, ma creo che sia buona educazione presentarsi bene, specialmente nei confronti dei miei salvatori. Mi chiamo Banna, e ti ringrazio tantissimo per il tuo aiuto con le guardie, mentre quello è il mio amico Iggy. Iggy, perchè non li saluti come si deve?"
Iggy fece una smorfia annoiata e bofonchiò un ciao stentato.
"Va bene... noi siamo combattenti della Resistenza... anche se io non sono per nulla forte come combattente...." parlò sempre l'omone, che venne prontamente interrotto dall'amico.
"Al contrario di me, che sono il migliore di questa lega!"
"Come no..." l'Uchiha conosceva benissimo il tipo, e si preparò a smontarlo"... e il mio cane Astolfo vive sulla Luna assieme alle fatine del Peloponneso, e tutti i giorni danzano assieme ai conigli tricefali di Plutone mentre mangiano Grana Lunare... fidati, conosco anche io tutti quanti i modi e i trucchi: non incanti nessuno".
A sentire quelle parole il volto Iggy si arrossì e si gonfiò quasi come una mongolfiera, come se stesse per esplodere.
"Io..."
"Iggy, ti prego, calmati!" Cercò di rasserenarlo l'amico, posizionandosi tra lui e l'Uchiha.
"Non è il caso che ti arrabbi così tanto... cerchiamo di non perdere la testa per così poco".
"Date ascolto a tipo grosso. Noi è tutti nemici di stregone truccato: se noi lotta fra noi, noi fa solo suo gioco". Lo aiutò Al.
I due contendenti si scrutarono ancora guardinghi e sul punto di un nuovo diverbio, ma infine entrambi abbandonarono la contesa e si limitarono a bofonchiare sdegnati.
"Bravi.... ora, credo che dobbiamo andare al piano di sotto, dove ci aspettano gli altri". Concluse Banna compiaciuto. "Sir Uchiha, vi apro la strada".
Sempre nel buio della sala, l'omone fece alcuni passi in avanti ed altri a destra, fino a giungere davanti ad una manopola. La tirò, rivelando una botola segreta che conduceva ad un piano inferiore.
"Grazie molte, Banna". Lo ringraziò l'Uchiha.
"Di nulla..." Banna si grattò il capo timidamente.
"Bene. Andiamo".
Il gruppo di avventurieri entrò nel piano di sotto in fila indiana, e l'ultimo, ovvero Banna, chiuse la botola dietro di se. Al contrario del piano superiore, quello inferiore era molto ben illuminato, e sopratutto vasto e pieno di gente. Precisamente, c'erano molti uomini e donne, tutti quanti che portavano armi di diverso tipo, ad indicare la loro battaglia. L'unico del gruppo che era disarmato era, incredibile a dirsi, il piccolo sindaco che Sasuke aveva visto catturato dalle guardie, che sedeva su una sedia al centro della sala ancora terrorizzato dall'esperienza.
Tutti i presenti, non appena scorsero i tre, espressero la loro meraviglia con vari mormorii.
"Non è possibile... è Sasuke Uchiha... l'eroe leggendario di cui ci ha parlato Kukulann... è incredibile... forse siamo davvero salvi".
Il primo di loro a rivolgersi direttamente agli eroi fu un uomo sui venti - trent'anni, con i capelli marroni rasati a fondo ed un solo occhio nero, dato che l'altro era coperto da una benda color blu scuro. Indossava una tunica nera spessa da cui si intravedevano alcuni coltelli.
"Vi do' il benvenuto, eroi leggendario" si alzò e si presentò al gruppo "a nome della Resistenza, Sir Uchiha e Al Kyubi. Il vostro aiuto è benedetto in questi tempi difficili. Il mio nome è Sagiri, e sono il leader della Resistenza del Villaggio Dormiente della Nuvola, e questi sono i miei uomini..."
Tutti i guerrieri alzarono le varie armi in segno di saluto, cosa che ai due avventurieri piacque moltissimo.
"Vi ringrazio amici cari. Il vostro Villaggio ha sofferto tanto, ma vi prometto che farò ogni cosa in mio potere per darvi una mano" Promise loro il nobile.
"Ne sono lieto... ora, se permettete, vorrei parlare con l'Uchiha assieme al Sindaco in privato. Con permesso..."
Sagiri fece alzare il politico dalla sedia, quindi lo condusse assieme a Sasuke verso una porticina sul retro, La aprì, entrarono tutti dentro, e la richiuse a chiave.
"Benissimo". Disse l'uomo. "Ora che siamo da soli...."
Alzò la benda, che con meraviglia dei presenti rivelò una specie di occhio vetro con incise delle rune e diede un'occhiata furtiva nei paraggi
"Perfetto: non ci sono spie o magie nei paraggi". Constatò "Possiamo parlare liberamente. Inizi lei signor Sindaco. Mi dica ciò che sa della Pietra di Anubi e dell'Artiglio dei Demoni. Non tralasci nulla".
"Dunque Kukulann ti ha già parlato di tutto quanto, vero?" Gli chiese l'Uchiha, molto incuriosito.
L'uomo prese un breve respiro, quindi gli rivelò ogni cosa.
"Sì. Noi membri della Resistenza abbiamo tenuto d'occhio te e Orochimaru per molto tempo. Io sono uno degli alleati più fidati del vecchio Demone del Grano. Quel tipo è straordinario..."
"Lo è davvero". Fu concorde lo scheletro.
"Già.... in quanto a me, ho cercato di preparare questa resistenza il meglio che ho potuto, ma sono contadini o artigiani o contabili: gente che non è abituata a maneggiare armi. Dubito che senza il tuo aiuto riusciremo anche solo a salvare la pelle..."
"Beh... sono qui per questo, no?"
"Ehi! Dico a voi! Non mi stavate facendo delle domande?" Li interruppe brusco il sindaco. "Stavate parlando con ME! E sono il Sindaco, io!"
"Sì... lo sappiamo.. lo sappiamo, sindaco A". Cercò di tenerlo buono Sagiri. "Ad ogni modo, ci dica quello che sa sul frammento e tutto il resto".
Il Sindaco, tutto contento di essere di nuovo al centro dell'attenzione, iniziò la spiegazione come se nulla fosse accaduto.
"Il pezzo della Pietra di Anubi... si trova in un posto spaventoso..." la voce dell'uomo si fece timorosa ed esitante "la Prigione dei Demoni delle Ombre, nel profondo della Foresta Incantata. La lasciò lì il nonno di mio nonno, per sicurezza".
A sentire quel nome così temuto, anche Sagiri e il nostro duo iniziarono a preoccuparsi non poco.
"Gran brutto affare..." fu il commento del comandante della Resistenza "ad ogni modo, come ci possiamo arrivare di preciso?"
"E' complicato... innanzitutto, bisogna arrivare alla Foresta Incantata e parlare alla Strega delle Zucche: lei sa come condurvi lì. Però, per aprirla, è necessario usare l'Artiglio dei Demoni delle Ombre, che si trova nascosto nella cassaforte a casa mia.  Se volete ottenere il manufatto, bisogna seguire un procedimento piuttosto complicato, quindi sturatevi bene le orecchie e fate molta attenzione: dentro al vecchio tempio cimiteriale manca una statua votiva, di cui dovete trovarne un sostituto. Una volta fatto, si aprirà il coperchio dell'altare, rivelando un'altra chiave. Quella è la chiave della cassaforte. La serratura è rinforzata con la magia, quindi non tentare di forzarla: è solo uno spreco di tempo".
"Grazie molte, signor A. Faremo ottimo uso delle sue informazioni". Lo ringraziò il nobile scheletrico molto cortese.
"Non c'è di che, amici miei. Ricordatevi però di votarmi alle prossime elezioni, eh? Altrimenti che potrà organizzare sistemi di difesa anti-demoni-nonmorti-e-affini? Nessuno ha il brevetto, a parte me. Un'ultima cosa prima che ve andiate: avete per caso un panino farcito, magari al tacchino, burro e senape? O un uovo alla coque? O magari una torta... con il pan di spagna e la crema di limone..."
"Emmm... certamente..." Cercò di tenerlo buono l'uomo dall'occhio artificiale. "Vedremo di prepararle un'ottima cena, quando torneremo dalla missione. Con permesso..."
Afferrò così la mano dello scheletro ed aprì la porta, uscendo dalla stanza in fretta e furia. Non prima però, di aver sentito a loro malgrado un'ultima richiesta dal sindaco.
"Mi raccomando, se preparate il pollo, metteteci tante spezie! Meglio ancora se usate una salsa curry! E la cipolla la voglio tagliata sottile!"
 

 **************


"NOOOOOO!!!!!"
Dall'alto della collina su cui torreggiava il cupo Manicomio di Konohamere, Orochimaru esprimeva ancora la sua furia: non solo aveva perso il prigioniero, ma non poteva nemmeno togliersi lo sfizio di ridurre il cattivo messo in cenere, data che la notizia gli era stata riferita dall'Oscurità in persona.
"Maestro... non è giusto... non è giusto! NON E' GIUSTO-O-O!!" Sbatté i piedi e si lamentò come un bambino viziato e capriccioso.
"Era tutto perfetto.... dovevo solo portare il trippone qui e rinchiuderlo nel manicomio... ci sono un sacco di matti ferocissimi là dentro... una montagna di pazzi col botto e di folli col cervello fritto, per usare una terminologia medica più appropriata... ma poi? Me l'hanno fregato... e quel demente di Tobi si sta già lamentando..."
Effettivamente, dall'enorme portone di ferro e ottone dietro di lui, erano ben udibili suoni orribilmente grotteschi.
"Visto maestro? Mi dia una mano! LA PREGOOO!!"
La disperazione di Orochimaru era arrivata a tal punto che stava per arrivare persino agli occhi dolci. L'Oscurità, agghiacciato al pensiero, lo fermò subito.
"Va bene, va bene, piccolo stregone viziato... ma non farmi la faccia da cucciolo che sei solo rivoltante. Dunque, hai già molte guardie di pattuglia, vero? Allora ordinagli di scatenare l'inferno, e rilascia persino i posseduti nelle case. Con tutto il casino che succederà, difficilmente potranno fare qualcosa. In caso poi che qualche ribelle cercasse di scappare nella confusione generale, apposta uomini fidati alle uscite in punti strategici".
"Un piano geniale, maestro!" Sì congratulò il mago ammirato.
"Non ricominciare con le adulazioni del secondo capitolo, ruffiano. In quanto a Tobi.... beh, conosci il detto...."
Una lugubre eco si udì dal portone con ancora più forza, come se l'essere dentro al Manicomio avesse capito il discorso e dichiarasse la sua approvazione ad un vero massacro.
"... se la montagna non va a Maometto, è Maometto che deve farsi avanti. Che la strage abbia inizio".
 
 

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Angolo dell'autore: Sasuke: emmm... emmm...
Me: cosa c'è? E' perché hai portato anche Suor Nausicaa.
S. Nausicaa: perché sei uno gnuranteee! Sempre a prendersela con i grassi? O forse ti sei dimenticato anche di Krew della fic. scorsa? Balordo politicamente scorretto! Io mica vado a dire che la madre superiore è una specie di involtino con le gambe che uno la può usare come palla per le demolizioni!
Me: emmm.... insomma, non vi offendete, cari!
Choji: (anche lui) e invece mi offendo! Te la piglio sempre con le persone di corporatura robusta, solo perché sei una specie di stecco, MA LA PAGHERAI!
Me: cosa vuoi fare? Farmi causa? Farmi... a pezzi?
Choji: via, non sono così barbaro. Mi limiterò a giare con dei cartelli contro la discriminazione nei tuoi lavori, a partire dal prossimo cap.
Me: sempre meglio di nulla...
  
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