Prefazione.
“Where most fairytales end, our merely starts.”
Non vedeva nulla. Solo oscurità.
Tentava di farsi spazio nel buio con le mani; cercava di non cadere, di non ferirsi.
Aveva paura? Aveva freddo? Aveva voglia di piangere?
No. Assolutamente. O almeno era ciò di cui provava a convincersi.
<< ... fuori ... c'e' un mondo che ti aspetta .. >>
Una voce.
Qualcuno cantava.
<< .. senza saper chi sei.. >>
Adesso aveva paura. Correva. Correva nell’oscurità.
<< .. mai, non ti voltare indietro, non cercarmi mai .. >>
Sentiva il volume della musica aumentare, la voce sempre più vicina.
Corse più veloce.
Cadde.
<< .. mai .. mai .. mai.. >>
Era lì. Dietro di lei.
Poteva sentire il fiato sul collo.
Di botto smise di correre.
Chiuse gli occhi. Si accasciò.
Cacciò un urlo terribile e aprì violentemente gli occhi.
Si guardò intorno: era in camera sua.
Era solo un incubo. Come ogni notte da qualche mese, ormai.
Note dell'autrice:
1. La canzone citata è Luna dei Negramaro tratta da Casa69.
2. La prefazione, come mio solito, è breve.. ma non preoccupatevi i capitoli, di solito, sono più lunghi.
3. Data la mia costante mancanza di tempo(colpa del liceo classico), non garantisco di postare regolarmente, ma prometto che lo farò.
Bacioniii *w*
.Blume.