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Autore: janeddy    22/11/2011    0 recensioni
Ciao ragazzi!! Questa è la mia prima storia in questo sito. Spero che vi piaccia e che non siate troppo duri con me. Essendo la mia prima fanfiction forse la troverete un po' banale ma vi prego di non giudicarla da questo primo capitolo forse ancora introduttivo. la storia parla di una ragazza, Scarlet, che si troverà di fronte a situazioni nuove e dovrà sbattere il muso da molti punti di vita. Amore, amicizia e morte. Non posso dirvi altro. Se un po' questa piccola introduzione vi ha interessato leggete. Grazie a tutti per questa magnifica possibilità.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sedetti cautamente. Non avevo affatto intenzione di cadere o vacillare davanti a lui, tanta era l'emozione. Mi fissava intensamente con il suo sguardo accusatorio aspettando che parlassi. Dopo circa trenta secondi del silenzio più imbarazzante della mia vita decisi che magari sarebbe stato opportuno ringraziarlo per l'invito, ma le uniche parole che riuscii a spiccicare e che sbattevano contro ogni angolo del mio cervello furono:- Mi spieghi come fai a sapere il mio nome?!?- Quelle parole si catapultarono fuori dalla mia bocca con una tale velocità e forza che mi chiesi se gli ultrasuoni e le vibrazioni che avevo emesso non sarebbero potute andare a sbattere contro il magnifico volto di Ewan e rimbalzarmi di nuovo in bocca. Forse accadde ma lui fortunatamente non se ne accorse. Avevo parlato con un tono troppo indagatore e acido, ebbi paura che si sarebbe alzato, ma la sua reazione fu solo una vaga risposta rimediata all'ultimo momento.- Bah...un mio amico...conosce una tua amica e quindi...-. Va bene, lasciamo perdere. In fondo chi se ne frega! Se l'è rimediato e basta. Tornai all'attacco:- Quindi tu sei nel corso di teatro, giusto?-.- Certo! Ti ho visto alla scorsa lezione. Mi sono piaciute le tue interpretazioni, credo che tu sia brava.-. OMG!! Mi aveva anche fatto un complimento. Ok respira, rilassati, calma, è tutto ok.- Grazie, anche tu devi essere in gamba...-. E così per tutto il lasso di tempo che ci separava dall'inizio del corso. Complimenti e apprezzamenti si diedero libero sfogo per più di un ora quando finalmente entrammo nel teatro. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Era una giornata iniziata maledettamente male, ma stavo riacquistando la voglia di vivere e le sorprese non erano ancora finite. Uscita dal teatro salutai sbrigativamente Ewan e mi diressi di corsa verso la gelateria dove Blake mi aspettava da più di un quarto d'ora. Arrivai con un fiatone che neanche un corridore dopo la maratona di New York avrebbe avuto e mi buttai di getto all'interno della gelateria. Improvvisamente mi ritrovai con circa cinque o sei paia di occhi accusatori puntati solo ed unicamente su di me. Al diavolo! Cercai con lo sguardo il mio fratellone che trovai dopo circa tre secondi di un'attenta ricerca. Sfoggiai il mio sorriso migliore e mi diressi in tono di scusa verso un'espressione di rimprovero che urlava:” Porca miseria! Sono venti minuti che ti aspetto! Sono qui per te e tu sfori anche di quasi mezz'ora!”. Ma con mia grande sorpresa si limitò a dire:-Bene, bene. Lei signorina è in ritardo di venti minuti, ma per lei pazienterei anche ore.- Era proprio il mio Blake. Quello dolce, tollerante e che non si arrabbia mai soprattutto con la sua sorellina preferita. In quel momento ebbi un deja-vou. Quella scena si era ripetuta a oltranza per almeno quattro o cinque volte da quando era andato all'università e lo vedevo una volta ogni due mesi. Mi scusai comunque e la risposta che ebbi fu:- La solita ritardataria! Ormai ci sono abituato.- E vabbè anche questa era sistemata. In quello stesso istante avvertii una folata di vento e la porta sbattere. Prima che mi potessi girare sentii una mano sulla testa (altro deja-vou) che mi scompigliava i capelli. Mi voltai di scatto scettica quasi urlando:- Ma perché oggi ce l'avete tutti con i miei cap...Kyleeeeeee!!!! Ma sei davvero tu?!? Sei guarito!-.- Sii Scarl!! La febbre mi è passata e da domani torno a scuola!-. Come sapevi che ero qui?-.- Behhh...diciamo che ti volevo fare una sorpresa e un membro della tua famiglia mi ha dato una mano.-. Lo abbracciai più stretto che potei e gli scoccai un bel bacio sulla guancia. Kyle è il mio migliore amico fin dai tempi dell'asilo e le nostre mamme si conoscono da un eternità. L'amicizia tra ragazzo e ragazza è una cosa fantastica. Un momento prima vi potete scannare e urlarvi contro e quello dopo già è tutto passato e si è più amici di prima. Forse perché i maschi non hanno veri sentimenti e in quei pochi che ce l'hanno sono del tutto sballati. Gli rivolsi il sorriso più largo che potessi fare e gli offrì un gelato senza neanche chiedergli che gusti avrebbe preferito. Li sapevo già. Bacio e nocciola. Kayl è il ragazzo più dolce che io conosca, è tranquillo e pacato ed è sempre pronto a difendermi in ogni situazione. Ogni volta che avevo problemi a scuola o in famiglia lui mi è sempre stato accanto con le sue parole dolci e il suo affetto. Lo adoro! E' l'amico perfetto.- Oii!! Scarl ci sei?! Ti ho chiesto come è andato teatro!? Ma che cosa hai oggi sei distratta.- Mi distolse dai miei pensieri.- No niente stavo pensando a quanto siete fantastici! Vi voglio bene ragazzi!-.- Hei Bibì cosa sono questi sprazzi di affetto?! Non ci sono abituato, vacci piano che mi fai preoccupare. Oh mio Dio quanto sei diversa dall'ultima volta. Stai davvero crescendo senza di me! Non volevo che accadesse.-.- Eh dai, sei il solito esagerato! No dico sul serio, grazie di tutto...-.- Hei Scarl, anche noi ti vogliamo bene e non ti abbandoneremo mai, sappilo.-.- Oh Kayl sei perfetto!-. Sul suo volto si dipinse una smorfia interrogativa che sparì immediatamente e alla quale si sostituì un lieve rossore d'imbarazzo.
  
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