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Autore: _Ly_    29/06/2003    1 recensioni
Com'era Hogwarts e la vita prima di Harry Potter? C'è la rossa Lily, James e i Malandrini al completo! Ecco qui la mia verità!
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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James non riuscì a realizzare pienamente quello che stava realmente succedendo. Un uomo innocente era appena morto acanto a lui, ma non collegò immediatamente l’azione terribile alla sua dolce Lily, da poco comparsa nel buio di quella fredda e terribile notte natalizia.

Spalancò gli occhi quasi lucidi, la mano che teneva la bacchetta si abbassò fiduciosa… Fece un piccolo passo verso di lei…

Forse non era il momento, forse era solo un gran egoista, ma in mezzo a tutto quello che stava succedendo non poteva evitare di tenere i suoi occhi lucidi fissi su di lei. Non poteva evitare di assecondare quella voce dentro che gli gridava di correrle incontro e di abbracciarla. La rivoleva accanto, aveva bisogno di lei!

Mosse un altro passo…

Il cuore gli batteva in gola e non sentiva nient’altro all’infuori del proprio respiro affannato. Era così vicina di nuovo… Tuttavia esitò…

“Lily?! Che ci fai qui, ora! Mettiti al sicuro…” le sussurrò a pochi passi da lei.

Lily rivolse a lui il suo sguardo e freddo come la neve. Si limitò a guardarlo con odio e disgusto. James era davanti a lei… Come poteva ancora parlarle? Come poteva anche solo osare rivolgerle uno sguardo… Dopo che l’aveva fatta soffrire? Dopo che si era fatto medicare le ferite dal primo bel sorriso passato davanti ai suoi occhi? Lo odiava… Sentiva di odiarlo terribilmente… Si sentiva infiammare… Aveva voglia di alzare di nuovo quella bacchetta, di gridare un altro terribile incantesimo di sofferenza…

Lo sguardo divertito di Voldemort era ancora fisso su di lei. Soddisfatto, sogghignava nelle tenebre. Era in suo potere. Stava ottenendo la reazione che attendeva. Il seme d’odio che aveva piantato dentro di lei a posto dell’ultimo sospirato barlume di speranza, stava iniziando a dare i suoi frutti…

Non c’era quasi più nemmeno bisogno di comandarla, di soggiogarla… Era talmente convinta ormai di quello che provava, di quello che sentiva… Proprio come lui bramava.

“Mio Signore, così potremmo mettere in pericolo i nostri piani…” azzardò Lucius Malfoy, comparendo al fianco del proprio padrone.

Voldemort non lo degnò del minimo sguardo, la sua attenzione sempre rivolta a Lily “Sta a vedere mio giovane Lucius… Facciamo soffrire un po’ questo ragazzino…”

 

James avanzò di un altro piccolo passo, titubante, come se Lily fosse potuta sparire al primo movimento azzardato “Lil, ti prego… Vieni via, ti scongiuro…” la pregò preoccupato. Non si domandava, ora, perché proprio in quel momento fosse in quel preciso luogo.

Lei gli riservò uno sguardo glaciale e sprezzante “Io… Ti odio…” sibilò tra i denti.

James spalancò gli occhi increduli. Fu come se l’attimo si spezzasse. Tornò consapevole della situazione in cui si trovava. Lui, Lily finalmente di nuovo davanti a sé, ma circondato da Mangiamorte e Auror, da innocenti uomini morti… Uno caduto al suolo solo pochi istanti prima… Aveva udito la sua voce, ne era consapevole. Era stata lei? Non lo credeva possibile, non la sua dolce Lily…

Piantò i suoi occhi spiazzati e in preda al panico in quelli gelidi e malvagi di lei.

Lily alzò rapidamente il braccio, la bacchetta saldamente stretta in mano…Lo riabbassò rapidamente innanzi a James, che non ebbe la prontezza necessaria per fare anche solo il minimo movimento.

Ma qualcuno alle sue spalle, con i riflessi maggiormente pronti, riuscì a impedire che la rossa scagliasse anche il più innocuo degli incantesimi: “Stupeficium!” e Lily fu sbalzata parecchi metri addietro, atterrando priva di sensi tra le braccia di un oscuro figuro ammantato.

Un brivido di terrore percorse le giovani schiene dei Malandrini e dei loro compagni, nel nero del cappuccio due biglie rosse dardeggianti e malefiche  rilucevano tetramente.

Quello era Lord Voldemort. Mai James l’aveva veduto prima, la sua risata riecheggiò terrificante alle sue orecchie. Vederlo con la sua Lily tra le braccia fu uno spettacolo devastante.

Ripresosi dal torpore di poco prima alzò la bacchetta puntandola determinato verso di lui, lo avrebbe ucciso… anche solo per averla sfiorata…

Ma un dolore lancinante colpì l’arto che teneva stretta la bacchetta appena sollevata a mezz’aria, come se una morsa d’acciaio gli stritolasse in mille piccoli pezzettini l’intero osso del braccio. Socchiuse gli occhi mordendosi un labbro per non gridare dal dolore….

Voldemort rise di gusto, stirando le labbra sottili “Sciocco e illuso, piccolo Potter! Ti ucciderei qui ed ora… Ma non vorrei mai privare la mia piccola stella –e guardò Lily che teneva ancora tra le braccia- di questo futuro piacere…Miei Mangiamorte, la nostra missione è compiuta per questa notte!”

Alzò un braccio al cielo, puntando la bacchetta nel vuoto “Morsmordre!- tuonò- Alla prossima, Silente!” fece rivoltò al vecchio e potente mago, appena prima di smaterializzarsi seguito dal suo intero gruppo di fedeli.

Tutti i rimasti tirarono un sospiro di sollievo.

James solo non mosse un muscolo, lo sguardo ancora fisso nel punto in cui fino a pochi attimi prima stava Voldemort, stava la sua Lily. Le braccia a ciondoloni lungo il corpo e la bacchetta ai suoi piedi.

Sirius fu il primo ad avvicinarsi. Raccolse la bacchetta e gliela porse, battendo poi una pacca sulle sue spalle “Questa è tua… Andiamo, dobbiamo fare qualcosa per questo braccio…” lo invitò con delicatezza.

James annuì, afferrando la bacchetta e infilandola tra le pieghe del mantello.

Tutti gli sguardi apprensivi erano puntati su di lui, ma non se ne curò.Si smaterializzò con Sirius, seguito dai suoi amici.

 

Se ne stava sdraiato nel letto del piccolo ma attrezzato ospedale di Diagon Alley, il braccio fasciato attendendo che la pozione e l’incantesimo riparaossa sortissero il proprio effetto.

Sospirò scacciando una ciocca di capelli ribelli dalla fronte.

“Buon Natale, James…” mormorò a sé stesso, nel silenzio e nella semi oscurità della camera deserta. Si sentiva solo e a pezzi, terribilmente a pezzi. E non stava certo facendo riferimenti al proprio braccio.

Un leggero bussare alla porta lo riscosse “Avanti…”

“Anche se hai detto che volevi stare solo ho pensato che un po’ di compagnia non ti facesse male…” Sirius entrò buttandosi sulla sedia accanto al letto.

James non rispose.  Rimasero in silenzio l’uno accanto all’altro, per un po’.

“Io… Io lo ammazzo, lo giuro su quello che ho di più caro!” sbottò improvvisamente James, stringendo forte l’unico pungo che al momento gli fosse possibile controllare.

“Io ti do una mano…” aggiunse risoluto Sirius.

Il ragazzo scosse la testa, rabbioso e sconfortato “Me l’ha portata via! Io… Ne sono sicuro, la conosco troppo bene per credere che sia andata da lui di sua spontanea volontà! Lily non lo avrebbe mai fatto! Deve essere una strana forma di Imperius… Dobbiamo fare qualcosa… Voglio parlare con Silente, Siri!” risoluto si tirò su dal proprio letto. Non era importante che fosse notte fonda, quasi l’alba… C’era qualcosa di molto più importante.

Come se avesse letto nel suo pensiero, Silente varcò la soglia della cameretta in quel preciso istante…

“James, anche io credo che si debba parlare… Ma questo non è il posto più adeguato. E prima di uscire di qui mi preme essere certo che tu si sia rimesso.” proferì con un tono risoluto che non ammetteva repliche. Dietro di lui comparve una giovane infermiera che controllò il braccio di James.

“Signore, in realtà sarebbe meglio che restasse a letto finchè l’osso non si sia riparato del tutto. Almeno fino a domattina…” consigliò.

James scosse la testa “Per me il tempo è prezioso. Ascolti, il mio osso è già a buon punto, no? –La ragazza annuì- E io le prometto che non lo sforzerò né mi metterò a giocare all’eroe. Però mi faccia uscire di qui…” proseguì implorandola.

La giovane infermiera guardò Silente, indecisa sul da farsi “Signor Silente, glielo affido. Controlli che davvero resti a riposo almeno per l’intera giornata di domani.”

Silente annuì e presto James fu dimesso, uscendo nella luce dell’alba che rischiarava la strada spazzata di neve.

Nessuno dei tre disse una singola parola per il relativamente breve tragitto.

Silente era preoccupato e pensieroso, Sirius pensava a Lily ed a James, che a sua volta era un covo di sentimenti forti e contrastanti: rabbia e odio, verso il malvagio e terribile Voldemort e tutti quei Mangiamorte, ansia e preoccupazione per Lily, che gli mancava come l’aria da tempo, ormai.

“E’ un Imperius Albus, ne sono sicuro! Io… conosco Lily, lei non farebbe mai una cosa del genere! Non… non avrebbe mai alzato la bacchetta verso una persona innocente! Non si sarebbe mai schierata dalla parte sbagliata!” sbottò improvvisamente James, una volta giunti nel seminterrato sotto casa di Mund. Lui e la professoressa Figg erano già lì assieme a Remus e Peter.

Silente annuì “Tutti noi conosciamo Lily e sappiamo bene com’è… Tuttavia… Non era un semplice Imperius a controllarla… C’era qualcosa di molto più forte ed arcaico… Una magia nera che non sono riuscito a cogliere…Un incantesimo di controllo normale sarei riuscito a spezzarlo, James. Lei non era sotto il controllo di Voldemort…”

James lo guardò preoccupato ed agitato “Che cosa le ha fatto allora?” gridò quasi disperatamente balzando in piedi e battendo forte un pugno sul tavolo di legno pesante.

Tutti quanti lo guardarono profondamente turbati, potevano cercare di capirlo e sostenerlo ma nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare come si sentisse in realtà, impotente e rabbioso.

Arabella posò una mano sulla sua spalla, in segno di comprensione. “James, c’è qualcuno che potrebbe dircelo… La stessa persona che ha rischiato la vita per la soffiata di poco fa… Ma non è ancora tempo che la presenti a tutti voi… E la cosa non dipende dalla fiducia che nutro in voi ma dal potere di Voldemort. Si è già esposta troppo questa notte…Dobbiamo aspettare. Gli occhi di Voldemort vi sono sempre puntanti…” spiegò.

“Arabella, è un Mangiamorte?” domandò Mund.

Lei sospirò “Non possiamo rivelarvi nulla per ora… Lui potrebbe leggere nelle vostre menti. Non possiamo presentarvela finchè non saremo in grado di garantirle un’adeguata protezione, da noi.”

Tutti quanti compresero. Quindi c’era qualcuno, tra le schiere di Voldemort, che non stava seguendo il suo gioco. “Lo ha tradito…E se tradisse anche noi?” osservò acutamente Remus.

Silente annuì “Acuta osservazione, Remus, ma devi sapere che questa persona non è mai stata dalla parte di Voldemort. La conosco bene da anni, oramai, e nell’ultimo anno è stata fianco a fianco a Voldemort, senza mai cercare un contato con me, guadagnandosi se non la sua fiducia, almeno una possibilità.-proseguì, poi tornò a rivolgersi a James- Quando questa notte è venuta da me, rivelandomi dell’attacco, al ritorno da Voldemort le ho fornito una copertura, utilizzando un incantesimo Imperius su Lily, affinchè fornisse un alibi cui Voldemort avrebbe creduto, dal momento che, avendola sottocontrollo, poteva fidarsi di lei.”

James spalancò gli occhi “Sapevi che era tra di loro?” era indignato, Silente non gli aveva detto nulla. O forse… Era quella la cosa cui stava accennando prima che Voldemort e i suoi seguaci attaccassero?

Silente annuì “Si, James, ma l’ho scoperto solo un attimo prima dell’attacco. Non ho avuto il tempo materiale di rivelartelo, di prepararti… -i suoi occhi chiari, dietro le lenti a mezzaluna parevano sinceramente dispiaciuti- Bene, la mente di Lily era un cespuglio di sentimenti bui e opachi. Come se vedesse attraverso un paio di occhiali neri e smerigliati, così percepisce la realtà. Come se la sua coscienza fosse stata racchiusa in un guscio inespugnabile. Un piccolo Imperius su di lei è stato facile, anche se evitare il controllo di Voldemort mi è costato moltissima fatica… Tuttavia dentro di lei non vi era la volontà di Voldemort, bensì un surrogato oscuro del volere di Lily…”

Quelle parole erano gocce di pioggia di piombo che sempre più velocemente gli cadevano addosso, per James, ferendolo. La sua Lily, che cosa le stava capitando! Doveva fare al più presto, doveva trovarla e portarla via. “Devo trovarla! Non può durare ancora a lungo tutto ciò!”

Albus annuì “Se dipendesse da me, James, sarei già dentro l’oscura roccaforte di Voldemort, strappandola alle sue grinfie, ma quel luogo è introvabile amenochè non sia Voldemort stesso a condurtici… Dobbiamo solo aspettare, possiamo solo fare questo. Non sappiamo ancora molto dell’incantesimo che la tiene legata a lui, non potremmo farci ancora nulla. Quando la persona di cui vi ho parlato potrà ancora avvicinarsi a noi, senza destare sospetti, allora potremo saperne di più. Per ora dovrai accontentarti di sapere che la giovane Lily è affidata alle sue cure, e che starà bene. Ancora non so bene perché, ma Voldemort ha bisogno di lei.”

Sconfortato, James si ributtò a sedere sulla sedia, abbandonandosi allo schienale. Gli stavano chiedendo di aspettare, di restare immobile e girarsi i pollici mentre Lily stava chissà dove in mano a Voldemort, che per quanto ne sapeva poteva benissimo decidere di farla fuori da un momento all’altro. Lei era pur sempre di origini babbane…

No, era troppo, tutto decisamente troppo.

Si alzò rapidamente e se ne uscì nel cortiletto. La neve bianchissima brillava e accecava alle luci leggere del primo mattino. Dovette schermarsi gli occhi, per tanto che era forte. Una lacrima gli segnò una guancia.

“Ehi, Jamie, dobbiamo solo aspettare un pochino…” cercò di rincuorarlo Sirius, uscito alle sue spalle.

“Ma come mi puoi chiedere una cosa del genere?! Si tratta di Lily!!! Voi non potete capire un accidenti!” rispose con foga, mettendogli un braccio sulla spalle e gridandogli quelle parole in faccia.

Sirius scostò il suo braccio “Guarda che lo so bene! E posso capirti invece! Quel bastardo non ha preso ciò che avevi di più caro solo a te! Almeno Lily è viva… E so bene che si tratta di Lily, assieme a te è la mia migliore amica, Jamie!” li ricordò infuriato.

James prese un profondo respiro, distogliendo lo sguardo. “Scusa Siri, lo so…”

L’altro gli battè un colpetto sulla schiena, di comprensione. “Lo so, tranquillo… Facciamo così, aspettiamo un po’ di giorni, facciamo fino a Gennaio inoltrato, poi prendiamo uno dei suoi sudici Mangiamorte e ce la andiamo a riprendere, facendoci guidare da lui, o gli taglieremo la lingua!” suggerì risoluto.

James annuì “Vada per la tua idea! È esattamente ciò cui stavo pensando.” rivelò.

“Siamo con te, James, verremo anche noi se andrai a riprenderti Lil!” fecero due voci accordate dietro di lui.

James si girò e strizzò un occhio determinato a Peter e Sirius.

Allora avrebbe atteso un po’ di tempo, pazientemente, sperando che nulla di brutto le capitasse nel frattempo, e se poi ancora non sapeva nulla di più sulla sua Lily, quando l’attesa si sarebbe fatta snervante e avrebbe raggiunto il limiti, allora sarebbe andato a cercarla da solo. No, non da solo ma con i suoi migliori amici. E avrebbe rivoltato le viscere a Voldemort.

 

“Mary Jane, Severus, occupatevi di rimettere in sesto il mio piccolo fiore. La mia immortalità è sempre più vicina! Ne sento il profumo… La posso quasi tastare…” mormorò in preda all’euforia, Voldemort. Era radioso, Lily non aveva avuto esitazione, Silente non era riuscito a bloccarlo, aveva appena torturato e ucciso un cospicuo numero di sporchi babbani. Decisamente era il Natale  migliore della sua vita. Si compiacque di quello che in molti anni di duro allenamento e dedizione alle potenti arti oscure lui, erede di Salazar Serpeverde, era riuscito a creare. Un grandissimo numero di Mangiamorte al suo servizio uccidevano babbani e mezzosangue ad un suo minimo cenno. Oh, ora era molto più forte di Ton Orvoloson Riddle, del ragazzino sedicenne costretto a tornare l’estate in quello squallido orfanotrofio babbano, non era più il giovane accecato dalla bellezza completa di quella donna che poi l’aveva lasciato, per amore di un altro e per paura di lui. Anche se certo si era vendicato…

Ora era Lord Voldemort, potente sire delle forze del male. Ed il mondo era quasi ai suoi piedi, nessun ministero poteva più nulla contro di lui… Se solo non fosse stato per quegli sciocchi Auror e per quel dannato Silente che continuamente gli mettevano i bastoni tra le ruote! Ma con l’immortalità, sarebbe stato lui il vincitore supremo… E l’immortalità era ormai vicina.

Guardò ancora una volta il volto chiaro di Lily, i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino, gli occhi socchiusi, le labbra scarlatte. Le accarezzò una guancia sfiorandole poi anche il collo liscio. Provò un moto di desiderio nei suoi confronti…

“Mio signore, la vostra pozione…” la voce sottile di Mary Jane lo riportò alla realtà. Non poteva nemmeno sfiorarla, aveva bisogno di lei.

“Somministratele la solita pozione, poi vi aspetto nei sotterranei, nella Sala Oscura… Dobbiamo fare una chiacchierata collettiva.” e se ne andò.

 

Quando Mary Jane e Severus entrarono nella sala erano presenti tutti i Mangiamorte che tempo prima erano stati informati dell’attacco la notte di Natale.

“Miei cari Mangiamorte… E’ stata una serata redditizia, questa appena trascorsa. Tuttavia, mi chiedo come facessero Albus Silente e tutti suoi amichetti, ad essere già lì, al momento del nostro attacco…”

Trascorse un attimo interminabile, nel quale Voldemort fece scorrere lo sguardo furente da uno all’altro. “E’ chiaro, miei fedeli, che qualcuno di voi ci ha... TRADITI!” sbottò con indignazione.

Sfoderò la bacchetta e la puntò, ad uno ad  uno, presso ognuno dei presenti. Diverse Maledizioni Cruciatus furono lanciate ai presenti, senza pietà. Poi lo sguardo dell’Oscuro Signore, indugiò su Mary Jane, vicino a lui “La mia scaltra ragazzina… Sei stata davvero tutto il tempo al fianco della mia stellina?”

La ragazza dovette fare un’immane fatica per schermare la propria mente, per vuotarla da pensieri che l’avrebbero tradita. Una maledizione dolorosa colpì anche lei, che cadde a terra in preda a convulsioni e spasmi di dolore.

Severus, accanto a lei, la stava fissando. Lui era stato accanto a Lily tutto il tempo, e lei non c’era sempre stata. Avrebbe potuto dirlo, Voldemort l’avrebbe uccisa. Sarebbe stato lui il suo compositore personale di Pozioni, non avrebbe più dovuto seguire quella… quella… ragazzina. Eppure qualcosa lo bloccò. Non rivelò nulla, rimase in silenzio, osservandola riprendersi e rimettersi in piedi dolorosamente avanti a lui “Mio signore, se mi è permesso…” iniziò. Mary Jane vacillò un istante, era cosciente del fatto che in realtà lui sapesse…

“Se mi è permesso, dicevo, Albus Silente, pur non essendo alla vostra altezza, non è uno sciocco… forse ha immaginato che avremmo potuto attaccare quel luogo, in quel momento particolare brulicante di Babbani…” proferì con la sua consueta voce melliflua.

Voldemort parve pensarci un istante “Si, ottimo ragionamento Severus… tuttavia, per averlo pensato prima di me, meriti una punizione! Cruciatus!” e anche il giovane Piton fu colpito dal terribile incantesimo.

Non gli disse nulla, non si scambiarono una singola parola quando entrambi rimasero soli, a badare alla pozione ribollente che da tempo stavano preparando per il loro Oscuro Signore. Tutto quando era troppo pericoloso per essere pronunciato.

Severus le passò la boccetta con il sangue di unicorno, da versare nell’enorme calderone.

“Grazie…” rispose solo lei, che non era solita rivolgere a lui quel termine.

Lui annuì col capo “Attenta a non esagerare… Sarebbe pericoloso.” proseguì.

Lei lo fissò un istante, poi versò un paio di gocce nella poltiglia ribollente “Me ne ricorderò…”

 

Dicembre aveva ceduto il passo al mese e all’anno successivo, Gennaio era arrivato.

Ma nessuna notizia di nessun tipo era giunta a James, che moriva ogni giorno di più nell’attesa estenuante.

Silente si era dato molto da fare nella ricerca, presso testi antichi di magia nera, di quella che poteva essere la maledizione che teneva prigioniera Lily, ma non ne aveva tratto un ragno dal buco.

“E’ quasi passato anche gennaio… -fece un pomeriggio, rivolto ai propri amici- Io non ce la faccio più ad aspettare…”

Sirius annuì, assieme a Peter. “James, ma non è più saggio parlarne con Albus, prima?” consigliò Remus.

James scosse la testa “Solo per farmi dire che devo portare pazienza? Eh, Remus?” ribadì.

L’amico comprese la sua ansia “Ehi, io sono con te Jamie, solo ci ho provato.”

Il piano era semplice. Avevano già deciso chi sarebbe stato il Mangiamorte da pedinare e ricattare: era ovvio che avrebbero scelto Malfoy. Era una tradizione ormai! James da una parte e il giovane Lucius opposto a lui.

 

Non fecero trascorrere molto tempo, giusto qualche giorno per seguirlo, Codaliscia fu particolarmente utile in questo caso, e indagare sulle sue abitudini, per trovare il momento propizio in cui attaccarlo.

E così, una sera particolarmente cupa, attesero che Malfoy rientrasse tutto solo, dopo aver come di consueto riaccompagnato Narcissa a casa. Erano tutti vestiti di scuro, un pesante passamontagna copriva i loro volti.

Si prepararono in agguato dietro un angolo della strada che soleva fare, attraverso Notturn Alley, per raggiungere la passaporta per la sua abitazione, non era solito smaterializzarsi per occasioni così futili.

Sirius improvvisamente sorrise “Non vi sembra di essere tornati ai vecchi tempi delle bravate innocenti ad Hogwarts?” sussurò.

Per un attimo tutti e quattro si fecero trasportare dal piacevole vento dei ricordi.

“Erano tutto fuorché innocenti, le nostre bravate, Siri!” puntualizzò Remus, divertito.

Tutti annuirono trattenendo una risata.

“Manca solo Lily che viene a guastare i nostri piani, ma tra poco ce la andiamo a riprendere!” fece notare James, con un barlume di incredibile determinazione negli occhi, che riluceva dietro le lenti.

Malfoy era vicinissimo, appena ebbe voltato l’angolo James colpì “Immobilus!” e l’acquoso biondino si bloccò nella sua insolita posizione.

Lo trasportarono al sicuro, lontano dalla strada battuta. Un colpo di bacchetta di Sirius e mille funi salde lo avvolsero.

Bloccatem!” tuonò Remus, restando concentrato con la bacchetta puntata verso di lui, impedendo così una possibile smaterializzazione.

Dopo di che James sciolse il proprio incantesimo.

“Cosa diavolo…” iniziò stralunato Lucius, ma James fu più rapido “Zitto, se non vuoi morire!” tuonò.

Il biondino si guardò attorno sconcertato. Chi erano quei quattro sconosciuti che lo circondavano? Provò a smaterializzarsi, ma con scarsi risultati. Evidentemente quello alle sue spalle stava recitando continuamente un incantesimo di blocco. Era in trappola…

“Ora, se non vuoi morire, dicci come arrivare alla reggia di Voldemort…” intimò James.

Lucius non proferì parola. Anche perché se per salvarsi la pelle ora avesse parlato, probabilmente l’avrebbe ucciso Voldemort poco dopo… C’erano scarse possibilità.

E poi chi erano questi? Poi un’illuminazione lo colse… Quella voce che aveva parlato era famigliare, e il numero quattro non poteva ricordargli che loro… “Potter e la sua allegra combriccola!” sibilò.

Sirius provvide a chiudergli la bocca con un sonoro pugno sul naso. Malfoy mugugnò di dolore.

“Zitto, idiota! Non era quello che volevamo sapere!” proseguì il morettino, minacciandolo con un altro pugno.

“Oh, non riuscirete a trovarla! Né la reggia di Voldemort, né lei…” aggiunse divertito Malfoy.

James avvicinò ancora di più la bacchetta al volto livido del ragazzo, stringendolo per la collottola, rabbioso e frustrato. “Allora ti scioglieremo la lingua!”

Lucius rise, profondamente divertito “Belle minacce, Potter! Ma giochi troppo corretto per poterlo fare, mio malgrado ti conosco… E ripeto, scordati la tua bella rossa, è SUA ora! E soddisferà presto ogni suo desiderio, lo renderà anche immortale… E tu non potrai fare nulla!”

Per James quello fu la goccia che fece traboccare il vaso… Lo strinse forte puntando la bacchetta alla sua fronte.

Rebalta” iniziò, e con un paio di capriole Lucius si rivoltò nell’aria cadendo a terra dolorosamente con un lamento.

Wingardium Leviosa! –e Lucius si sollevò in alto, guidato dalla bacchetta di James, per poi atterrare di nuovo a terra con uno schianto- Terradominus!”

Gli altri tre erano rimasti stupiti in silenzio, incapaci di muovere un dito. Non avevano mai visto James così arrabbiato. Anzi, vederlo su tutte le furie era un’occasione rara, fortunatamente.

Ma non aveva ancora finito: seguì un incantesimo che scosse Lucius in preda alle convulsioni e un altro di estensione, che tirò dolorosamente tutti i suoi arti.

“Ehi, basta così!” lo interruppe fortunatamente Remus, prima che potesse arrivare a cose ben peggiori.

James lo lasciò a terra, dolorante. Vi si avvicinò “Sarai stupito ora…E adesso dimmi come riavere la mia Lily…” lo minacciò di nuovo.

Ma Lucius rise, di nuovo, di gusto. Ignorando il dolore diffuso in tutto il corpo.

“Morirai stanotte, Potter!”

James socchiuse gli occhi, nutriva ora un odio profondo per quel ragazzo “Non hai la tua bacchetta…” gli ricordò.

Ma Lucius rise ancora più forte, alzò un braccio tremante “Dimentichi che sono un Mangiamorte… Mi basta questo!” strofinò un paio di volte sul teschio nero che si stagliava sul suo polso, lesti un gran numero di Mangiamorte si materializzarono attorno a loro, circondandoli.

James e gli altri si strinsero avvicinandosi, all’interno di quel cerchio minaccioso.

Decisamente le cose erano sfuggite al loro controllo.

Dal cerchio emerse un figuro ammantato che si smaterializzò con Malfoy. Un altro invece alzò la bacchetta puntandola verso James “Tutti tranne lui, ricordate le parole del Nostro Signore, vero?”

Attorno a lui tutti annuirono e si prepararono ad attaccare.

“Oh, merda!” mormorò Sirius sconsolato.

James annuì, poi si domandò perché mai non avrebbero dovuto uccidere anche lui. Avvantaggiato da questa notizia attaccò per prima, era l’unica possibilità che gli era stata data. “Esplosio!” davanti a lui, tre Mangiamorte furono spazzati via da una potente esplosione che lo fece capitombolare indietro.

Avis!” fece invece Sirius, e dalla sua bacchetta comparvero grossi uccelli simili a fenici, completamente infuocati, che si diressero contro il muro di Mangiamorte.

Avada Kedavra!” mormorò uno di loro, nella sua direzione, ma il ragazzo riuscì a scansarsi appena in tempo, evitando il peggio.

Almeno ora il cerchio che li circondava era dissolto, avevano un paio di possibilità in più.

E poi Voldemort non era con loro, me avevano un’altra in più.

James lanciò uno schiantesimo ad un Mangiamorte che stava per mettere ko Peter, appena in tempo.

“Dietro di te!” gridò una voce femminile da poco lontano. Si voltò appena un attimo prima bloccando  un incantesimo Cruciatus che lo stava per colpire.

Si voltò verso la fonte da cui era provenuta quella voce, ma non ci trovò nessuno. Bè, poco male, l’importante era che poteva ancora guardarsi attorno.  Si sistemò gli occhiali sul naso, rimettendosi in posizione di difesa. Pareva che i Mangiamorte fossero sempre di più.

Forse non sarebbero stati così fortunati… Decisamente tutto questo era molto peggio dei loro scherzetti scolastici.

Tennero duro per dieci minuti buoni, attaccando, difendendosi e scansando a più non posso. Ma le forze stavano vendendo meno, e Sirius aveva perduto la propria bacchetta…

 

Mary Jane guardava tutto quanto senza poter minimamente intervenire… Il fato l’aveva condotta in quel posto, di ritorno da una delle oscure drogherie di Diagon Alley, dove si riforniva per le pozioni che preparava per Voldemort. Si maledisse per essere intervenuta in favore di James, qualcuno avrebbe anche potuto vederla, sentirla, sospettare… Fortunatamente nessuno se ne accorse, a parte l’interessato, e nulla fu gettato all’aria.

Avrebbe dovuto andarsene, eppure qualcosa la trattenne lì.

 

Ben presto, fortunatamente, Mundungus e gli altri arrivarono in tempo. E il numero di possibilità salì paurosamente.

Poi tutto finì, i Mangiamorte in minoranza iniziarono a smaterializzarsi uno dopo l’altro. L’ultimo fu Malfoy, orma ripresosi e ritornato a dar man forte ai compagni.

“Potter, vincerà su di lei come ha vinto su quella scema di tua madre!” sibilò prima di scomparire come gli altri.

“James, Sirius, Remus e Peter… Mi dovete delle spiegazioni… andiamo…” tuonò Arabella, su tutte le furie. Si smaterializzò e tutti la seguirono, tutti ad accezione di Sirius che rimase a cercare la propia arma…

 

“E tu che cosa ci fai qui? Scommetto che il Signore non sarebbe contento di saperti da queste parti, proprio all’arrivo di quei guastafeste…” tuonò una voce maschile, dietro l’angolo.

Si avvicinò con passo felpato (Uah uah uah! Scusate, mi è proprio uscita così! NdLy), sbirciando da dietro il muro.

Era Macnaire, lo riconobbe grande e grosso… Sporco doppiogiochista che lavorava come esecutore al Ministero… Se avesse avuto la sua bacchetta avrebbe potuto schiantarlo in un attimo, a quanto parve era tutto preso da qualcun altro e non lo aveva notato.

Lo vide alzare il braccio, su qualcuno a terra avanti a lui “Se ti ucciderò nessuno sentirà la tua mancanza, Severus può prendere benissimo il tuo posto… -proseguì- Avada…”

Stava per far fuori qualcuno. Di chiunque si trattasse, un innocente passante o un Mangiamorte, che fosse, nessuno meritava di morire a quel modo. Fece l’unica cosa in suo potere.

Sfruttò la sua capacità di trasformarsi in Animagus e divenne Felpato. Con un balzo l’enorme cane gli fu addosso, facendolo cade a terra e battere la testa. Balzò giù dalla schiena, Macnaire pareva svenuto. Si trovò di fronte ed una figura ammantata piegata sulle ginocchia. Non vide altro, al buio che un paio di occhi. Per un attimo fu catturato da quei due occhi blu, grandi e luminosi. Poi sentì una mano leggera accarezzargli il pelo e una voce femminile sussurrare un “Grazie…”

Mugugnò in risposta, strofinando il muso nero contro quella mano gentile. Poi scorse la sua bacchetta poco distante, con un balzo vi fu accanto, la prese tra le fauci e si allontanò, per ritrasformarsi e smaterializzarsi poco distante.

Mary Jane, ancora frastornata, si chinò affianco a Macnaire privo di sensi, sfiorò il suo Marchio Nero e lasciò che si materializzasse fino a Voldemort, dopo di che ritornò anche lei.

 

“Che cosa è successo? Voglio la verità…” intimò Arabella, guardando tutti e quattro, determinata, ad uno ad uno dritto negli occhi.

Non c’era che dire, quella donna sapeva essere davvero terrificante.

James si alzò in piedi “E’ stata colpa mia, una mia idea… Io… Volevo andare a riprendere Lily…” confessò stringendo forte i pugni. Aveva miseramente fallito nella propria impresa.

“No, veramente l’idea del ricatto è stata mia, Arabella!” puntualizzò Sirius al suo fianco.

Anche Remus e Peter si alzarono “E noi sapevamo bene cosa stavamo per fare, ma gli abbiamo dato man forte…” sottolineò Remus, mentre Per annuiva rigidamente “Esatto!”

Arabella li guardò con un misto di tenerezza ed esasperazione “Mi sembra di essere tornati a scuola… Cosa devo fare con voi quattro? Non mi piacciono queste uscite solitarie, lo sapete! Stasera potevate rimetterci la pelle, James!”

Tutti e quattro annuirono consapevoli.

“So che è difficile attendere, ma per ora non possiamo fare altro…” suggerì.

Annuirono ancora, avrebbero aspettato ancora una volta, inermi.

Calò il silenzio.

Nella mente di James continuavano a risuonare le parole di Lucius Malfoy. Che cavolo c’entrava sua madre?

“Arabella, che cosa intendeva dire con quella frase, Malfoy? Perché quel riferimento a mia madre?” domandò ansioso di ricevere risposte. Sua madre era un auror, ma quando morì Voldemort non era ancora in circolazione… E comunque, lei non è stata uccisa… Si era tolta la vita da sola…

Arabella scosse il capo “James, purtroppo non so perché abbia fatto quel riferimento a Margareth, forse solo per spaventarti…”

 

Ben presto il ragazzo si dimenticò del riferimento di Lucius, preso com’era dal pensiero di Lily ancora nelle mani di Voldemort…

Non erano trascorse un paio di settimane che Silente li radunò tutti quanti nell’ormai consueto appartamento di Mundungus.

Una volta che tutti quanti furono arrivati, si schiarì la voce.

“Vi avevo parlato, tempo fa, della persona che ogni attimo rischia la vita infiltrata tra le schiere di Voldemort… E’ giunta l’ora che facciate la sua conoscenza… dovrebbe essere qui in un attimo… Un po’ di pazienza…”

Tutti si scambiarono occhiate interrogative e curiose. Meno di un minuto dopo risuonarono un paio di colpi alla porta… Silente si alzò ad aprire e ne fece capolino una ragazza avvolta in un grosso mantello verde completamente fradicio. Sirius e James si domandarono perché mai non si fosse smaterializzata invece di correre sotto l’acquazzone che imperversava fuori.

Tolse il cappuccio dal volto, rivelando lunghi capelli quasi neri e occhi blu intensi.

“Questa è Mary Jane Brown.” proferì con ammirazione, passando un braccio sulla sua spalla.

Mary Jane mosse il capo in sengo di saluto, adocchiando i presenti.

Sirius, e anche James, riconobbero subito in lei la ragazza su cui erano atterrati quel giorno d’estate in cui avevano appena conseguito il patentino per la Smaterializzazione. E quei suoi occhi blu erano gli stessi avvolti nel cappuccio nero, era la stessa persona che Sirius aveva salvato da Macnaire pochi giorni prima.

Si levò il mantello e ad uno ad uno salutò i presenti, stringendo le loro mani.

“E per ultimo abbiamo James Potter -e Mary Jane gli riservò un sorriso e una forte stretta di mano, carica di comprensione- e Sirius Black.”

Il ragazzo la fissò a lungo, indugiando con lo sguardo su determinate parti del suo corpo. Nessuna stretta di mano gli giunse, nonostante educatamente porse la sua. A Sirius toccò uno sguardo sprezzante e un calcio negli stinchi “Tu invece scarseggi di sale in zucca!” gli sibilò, in modo che pochi potessero sentirlo, appena prima di catapultarsi il più lontano possibile da lui.

James e gli altri la guardarono sbalorditi, senza capire. Silente e Arabella invece risero quasi divertiti. Il canuto preside fece l’occhiolino a Sirius avvicinandovisi “Attendo ai pensieri impuri, giovane Black!” lo ammonì divertito, poi prese posto al grosso tavolo.

“Mary Jane, ci vuoi dire quello che sai?”

La ragazza annuì, prese un gran respiro e iniziò a parlare con voce calma ma decisa.

“Sono con Voldemort da quasi un anno… -iniziò, mostrando ai presenti il Marchio Nero scuro e terribile sul polso sottile- Mi sono infiltrata ad un loro banchetto riuscendo a aggiungere una pozione soporifera al loro vino. Quando Voldemort è apparso, unendosi ai festeggiamenti, sono comparsa fermandolo appena un attimo prima che bevesse un sorso. Inizialmente pensò di uccidermi, ma quando i suoi Mangiamorte presero a cadere a terra addormentati, si ricredette. Lo ricattai, chiedendo di entrare nel suo gruppo. Se mi avesse uccisa o cacciata non avrebbe avuto l’antidoto per risvegliarli e sarebbero passati rapidamente dal sonno alla morte. Così gli ho mostrato le mie doti nell’arte della pozione e sono diventata la sua droghiera personale, assieme a Severus Piton.”

Al solo sentirlo nominare tutti e quattro i malandrini storsero il naso, disgustati. Ebbene, come c’era d’aspettarsi, anche lui era diventato Mangiamorte.

“Ho attirato l’attenzione di Voldemort proponendogli la mia vita in cambio di una pozione per l’immortalità di cui solo io conosco gli ingredienti. Una pozione difficile e lunghissima da preparare… Sono mesi che mescolo in attesa dell’ultimo ingrediente: Voldemort ha bisogno di dieci gocce di sangue dal cuore di un illibato e devoto servo mezzosangue…” I suoi occhi blu si fermarono apprensivi su quelli di James, che iniziava a capire.

“Lily…” disse solo, e James balzò in piedi, sbattendo i pugni sul tavolo.

“Perché lei?” gridò rabbioso.

Mary Jane scosse la testa “Non lo so, di preciso. Ma Lily gli piace, una volta l’ho sentito mormorare che in lei vede riflesso sé stesso da giovane… E poi, Lily è mezzosangue…”

James chiuse gli occhi mordendosi le labbra in preda alla rabbia, se aveva anche solo lontanamente osato sfiorarla gliela avrebbe fatta pagare cara, e senza attendere ancora…

La ragazza si affrettò a tranquillizzarlo “Ha le mani legate, non temere. Ha bisogno di quella sua particolare purezza… Lily non è mai stata toccata, non potrà farlo lui per prima. Ne ha bisogno così com’è.” disse come in risposta ai suoi pensieri.

James arrossì leggermente, mentre tutti lo guardavano divertiti, erano stati assieme per due lunghi anni, e lui non l’aveva mai nemmeno sfiorata? Suonava bizzarro, eppure era vero. Si benedisse per quello, ora. Altrimenti, con tutte le probabilità, Voldemort avrebbe già ucciso la sua Lily.

Silente fece sengo a Mary Jane di continuare.

“Bene, quello che so è che è straordinariamente potente. Riesce a padroneggiare ogni genere di sortilegio oscuro, i suoi Mangiamorte sono sempre di più. L’unica possibilità risiede nel fatto che la pozione per l’immortalità ancora non è pronta…Per quanto riguarda la sua reggia, è impossibile dire dove si trova. E’ circondata da muri di cinta invalicabili, non ne è possibile la smaterializzazione all’esterno amenochè non sia lui a concedertelo. Lo stesso vale per l’entrata. Nessuno può entrarvi se non è espressamente desiderato o chiamato. Il suo pupillo è Lucius Malfoy, ma è ancora un ragazzino. Voldemort nutre grandi speranze per lui, è sottile ed astuto, ma ancora inesperto. Piton, Severus Piton invece… Bè, per quello che ne so io, non è come gli altri… Ma è lì di sua spontanea volontà. Numerosi altri maghi si radunano attorno a lui, soggiogati da potenti incantesimi Imperius, altri per propria volontà. Hanno numerosissime spie anche al Ministero, lo stesso Ministro della Magia è stato già manipolato, per i suoi sporchi scopi.”

La chiacchierata si protrasse per quasi due ore, fino a sera inoltrata.

Mary Jane salutò cortesemente tutti quanti, “James, ho bisogno di parlare con te.”

Il ragazzo annuì e la seguì in un’altra stanza. Probabilmente gli avrebbe detto di Lily.

La fissò impaziente e in apprensione “Dimmi davvero, come sta?”

Lei gli sorrise gentile, era davvero una ragazza molto carina “Ehi, tranquillo! La tiene d’occhio la sottoscritta! Le mie pozioni sono un ottimi tiramisù, sai? E non angosciarti, lei non ti ha mica dimenticato, nemmeno ti odia… La sua mente è accecata però, credo che se potesse penserebbe ogni singolo istante a te, nient’ altro che a te.”

Era una semisconosciuta, una misteriosa ragazza che stava preparando niente meno che la pozione per l’immortalità per il terribile Voldemort, eppure sapeva che poteva fidarsi di lei, e le sue parole erano così tranquillizzanti che ci si aggrappò disperatamente.

“Ti prego, prenditi ancora cura di lei…” la scongiurò, Mary Jane annuì.

“James, c’è dell’altro… non so che cosa possa c’entrare, ma spesso sento Voldemort nominare tua madre…” proseguì preoccupata.

James si sorprese. Non aveva più pensato a sua madre, al riferimento che aveva fatto Malfoy “Mia madre? Come puoi saperlo? Voglio dire, tu non la conosci, no?”

Mary Jane annuì “Si, non la conosco, ma Margareth Potter è tua madre, giusto?”

James fece cenno di si col capo.

“Ecco, parlava di te, di tuo padre, come se vi detestasse in modo particolare. Poi faceva riferimenti strani alla sua morte, James. Non so che cosa voglia dire, ma ti prometto che cercherò di scoprirlo.” quindi si congedò infilandosi nel pesante mantello verde.

James rimase a pensare a tutte le cose che erano successe in quell’ultimo periodo invernale, Lily ritrovata, gli attacchi, la paura di perderla, Mary Jane, l’attacco a Malfoy…e sua madre, che cosa poteva c’entrare con Voldemort? Perché li odiava, lui e suo padre? L’unica cosa che lo rincuorava, in quel momento, era sapere che Lily fosse viva e stesse bene. E che potesse ancora avere voglia di pensare a lui…

 

Ed era passato anche febbraio, un mese di tormento per James, preso tra la preoccupazione per la sua Lily e l’ansia di sapere perché Voldemort avesse più volte citato sua madre.

Aveva anche provato a parlarne con suo padre, ma ogni volta aveva finito per litigarci, inesorabilmente. Alla fine se ne era andato di casa.

Stava bene da Sirius, era una vecchia palazzina a tre piani diroccata, con un po’ di magia si era trasformata nella loro reggia.

Durante il mese di marzo Mary Jane si era spesso fatta vedere furtivamente, anche solo per portare brevissime notizie a James di Lily. Peccato che proprio non riuscisse ad andare d’accordo con Sirius…

Una sera particolarmente uggiosa e fredda, furono colti di soprassalto da Arabella che li chiamava a raccolta.

A quanto parve stava per prendere il via un attacco massiccio proprio nel centro di Londra.

Voldemort aveva fatto le cose in grande anche questa volta. Mary Jane era riuscita ad avvertire Silente nel modo più tradizionale, ma tuttavia meno sospettoso, possibile: via gufo. Era terribilmente preoccupata, dal sorriso malvagio dipinto sulle labbra dell’Oscuro Signore poteva ben immaginare cosa avesse in mente, soprattutto vedendo i suoi occhi rossi puntati su Lily.

Ma non potè fare altro che avvertire Silente e James, sperando che non accadesse ciò che Voldemort sperava. Aveva architettato l’estremo gesto che avrebbe provato la devozione di Lily, allora avrebbe preso il suo sangue, la pozione sarebbe stata completata e poi avrebbe vinto, per sempre. Non si può eliminare ciò che è immortale…

Mentre i Mangiamorte si smaterializzavano uno dopo l’altro, bramosi di prendere parte all’ennesimo tiro la Babbano, Silente richiamava il solito vecchio gruppo, informava Moody e quegli auror che al Ministero avevano ancora uno scopo e si precipitava con loro nel luogo della città indicato.

Quando arrivarono il piccolo esercito di Mangiamorte stava già marciando per la grande via, nonostante fosse quasi ora di cena, numerose persone si attardavano ancora per le strade, uscendo da negozi, palazzi, dalle uscite della metropolitana o si affollava sugli autobus. Sarebbe stato un momento redditizio per gli oscuri maghi, se non fossero arrivati in tempo.

E così, mentre babbani terrorizzati si allontanavano d corsa da quei loschi e mortali figuri, prese il via l’ennesimo scontro.

Sembravano in vantaggio, Mund, James e tutti gli altri.

Avevano imparato tanto sulle arti oscure e come contrastarle, padroneggiavano potenti incantesimi di protezione e di attacco che ai tempi della scuola avrebbero solo potuto immaginare. La loro vita era attaccata ad un filo ogni volta, ma combattere per una causa voleva dire anche questo, rischiare. Avrebbero rischiato tutto, o quasi, per quello in cui credevano: una realtà di pace.

Solo che era sempre più difficile, Voldemort non stava più solo radunando Mangiamorte, anche i terribili Dissennatori si erano schierati con lui, desiderosi di risucchiare anime innocenti con cui nutrirsi. Molti vampiri, anche, e un sacco di megere.

Un quasi incontrastabile esercito di creature della notte, del male, desiderose di uccidere.

Ma erano preparati anche a questo gli altri. James avrebbe combattuto Lucifero in persona, se era il suo unico modo per riavere Lily, e al momento era quasi la stessa cosa, Combattere Voldemort era il suo unico modo per liberarla. Con Sirius, Remus e Peter, gli amici di sempre, al proprio fianco.

Molti Mangiamorte sopraffatti stavano già iniziando a smaterializzarsi, l’ennesima battaglia stava per essere vinta da Silente, quando un gigantesco Marchio Nero, dai contorni dardeggianti, svettò sopra le teste di tutti i presenti.

“Mi deludete, miei Mangiamorte, vi facevo più combattivi! Uomini forti ed oscuri come voi, che si fanno mettere i piedi in testa da una banda di ragazzini e da un vecchio mago raggrinzito… Si, devo dirmi deluso…” sibilò nell’ara una fredda voce amplificata e raggelante. Tutti i Mangiamorte si inchinarono, abbassando il capo.

James e gli altri si guardarono attorno spaesati. Era evidente a tutti a che appartenesse quella voce e chi stava per fare, molto probabilmente, una delle sue sporadiche comparse, ma non riuscivano a capire da dove quel sibilo infernale provenisse.

I Mangiamorte mormorarono qualcosa in sengo di scuse, poi s rimisero in piedi, più determinati, i teschi neri sui loro polsi erano più scuri e brucianti che mai, una delle tante diavoleria di Voldemort era in atto.

James si guardò attorno, dov’era Voldemort? Voleva vederlo, voleva scontrarsi con lui. Voleva gridargli perché diavolo ce l’avesse tanto con lui e cosa c’entrasse sua madre.

Voleva ucciderlo, per riavere la sua Lily, anche se era una folle aspirazione che molto probabilmente l’avrebbe condotto solo alla morte. Ma durante quei mesi aveva imparato a non essere un codardo, quello scapestrato di Mund lo aveva contagiato in temerarietà, suo malgrado.

Strinse forte la bacchetta in mano, guardò verso il marchio nero…

Lo voleva vedere d nuovo, quel maledetto.

Voleva gridargli con rabbia di ridargli Lily, perché non si sarebbe mai arreso, ed era un osso duro, lui.

Trasse un profondo respiro, strinse gli occhi con foga e gridò, “Dove sei, maledetto? Fatti vedere, io voglio ucciderti! Sei solo uno schifosissimo… -Ci pensò su un attimo, poi ricordò cosa una volta gli avesse detto Mary Jane- …uno degli sporchi Mezzosangue che detesti tanto…”

Molti degli occhi presenti si puntarono verso di lui. Mai nessuno aveva osato di tanta audacia, nei confronti di Lord Voldemort.

Il Marchio Nero sopra le loro teste sembrò ribollire. Due occhi rossi apparvero al suo posto e una fredda e crudele risata riecheggiò nell’aria pesante “Infimo ragazzino, come osi rivolgerti a me in quel modo? Tu vuoi me? Cerchi forse la morte? Sarò magnanimo, per questa occasione… ti darò qualcosa di molto meglio, cui aspiri di un po’… La mia piccola stella, io intanto resterò qui sul mio trono a godermi lo spettacolo…”

Voldemort non si fece vedere ma al suo posto, d’improvviso, tra tutti quanti si materializzò lei.

Lily stava immobile, in mezzo alla strada semidistrutta, la bacchetta alla mano e lo sguardo puntato verso il basso. I capelli rossi e lunghi uscivano del grosso cappuccio nero calato sul capo. L’aria si fece più fredda, un brivido percosse la schiena di tutti. Mary Jane, che l’aveva seguita, fu presa dal panico. Sarebbe accaduto…

James sentì il cuore balzargli nella gola riarsa e il respiro mozzarsi. Dopo altri tre mesi di torture interiori la rivedeva. Ma questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire tanto facilmente.

Rimase immobile anche lui, attendendo che lei facesse la prima mossa.

La vide alzare la bacchetta e fu un attimo. Si aspettava un attacco personale, come aveva quasi fatto l’ultima volta, invece al grido di “Magna Esplosio” le finestre di un piccolo pub sul lato della strada andarono distrutte, grida ti terrore e di dolore degli innocenti malcapitati, che cercavano un riparo al suo interno, riempirono l’aria appena un fuoco rosso e violente prese a spargersi per il locale.

Tutti i presenti sbancarono, alcuni tra i ragazzi non impegnati in un combattimento diretto con i Mangiamorte vi si gettarono all’interno cercando di spegnere il fuoco violento come meglio poterono. Ma era un fuoco magico, duro da smorzare.

Per James fu davvero troppo. Non avrebbe aspettato oltre, nessun altro periodo di tormento, avrebbe riportato la sua Lily sulla strada bellissima che aveva lasciato mesi prima, inconsapevolmente.

“Lil! –gridò quasi disperato- Che cosa fai?! Ti prego, ascoltami! Tu… tu non sei così, per favore, cerca di riprendere il controllo di te stessa!” la implorò.

Una risata roca giunse dalla ragazza, voltò lo sguardo verso quello di lui, i suoi occhi erano rossi e infuocati, simili a quelli di Voldemort “Io HO il controllo di me stessa, stupido illuso!” poi mosse velocemente il braccio, un piccolo colpo di bacchetta, un sussurro, “Crucio”, e James si ritrovò a terra in preda ad un dolore che non avrebbe mai nemmeno potuto immaginare prima.

Gli altri ragazzi lanciarono vari incantesimi, ma la Evans era diventata abilissima nello schermirsi da sé, nessuno arrivava a toccarla, riusciva o a bloccarli o a schivarli.

Quando James ebbe finalmente la forza di rimettersi in piedi non si diede certo per vinta. Sapeva bene, in fondo, che non era lei che stava parlando.

Ma non ebbe il tempo di dire una sola sillaba che una nuova Maledizione Cruciatus lo colpì. Questa volta arrivò quasi a desiderare di morire, ma era ostinato e riuscì a rimettersi nuovamente in piedi.

“Attaccala James!” suggerì Mund, poco lontano, impegnato in un difficile scontro con Macnaire.

Attaccarla? Ma non avrebbe mai potuto! Non lui, non a lei… Come potevano chiederglielo.

“Non posso!!” rispose con foga.

“Si che puoi! Schiantala, Jamie! Dopo potremo portarla via e aiutarla! Fallo!” insistette.

James rivolse uno sguardo disperato a Sirius e Remus, entrambi esitarono e non riuscirono a dargli risposte. Mettendosi nei suoi panni avrebbero agito nel suo stesso modo.

Cercava di schivare gli attacchi di Lily, che ormai pareva la quint’essenza del male, come meglio poteva, ma non aveva ancora attaccato, sentiva non avere abbastanza forza per colpire lei.

“Che cosa succede Potter? Ci stiamo rammollendo? Avanti di questo passo, dovrò ucciderti senza un briciolo di divertimento!” lo derise malignamente.

Si, decisamente doveva fare qualcosa, quella diabolica donna innanzi a lui era sempre meno la sua dolce Lily.

Stava per lanciargli la più terribile della maledizioni senza perdono quando in lui si fece largo la consapevolezza che se fosse morto, non sarebbe più riuscito a salvarla, a proteggerla.

Non seppe dove riuscì a trovare la forza, ma lanciò un potente Schiantesimo verso la sua Lily.

La rossa riuscì a schermirsi per un pelo, ma ricadde sulle ginocchia, mezza stordita. Un rivoletto di sangue le colò dalle labbra scarlatte.

Voldemort sussultò sul suo trono, non era previsto che quello sciocco ragazzino la attaccasse, avrebbe potuto mettere in serio pericolo il suo piano…

Lily vacillò, cadendo carponi.

Sentì un dolore forte si impadronì delle sue membra, una fitta al cuore la colse, James l’aveva attaccata! L’aveva attacca, a lei! Anche se…

Lei odiava James, lo detestava! Era il suo peggior nemico! Lo doveva uccidere, per non sentirsi più come si sentiva. Ma… Perché? Questo non lo ricordava. La sua mente, come il suo corpo, era intorpidita. Come quando ci si sveglia dopo un lungo sogno con una sensazione insaziabile, ma non se ne ricorda il perché. Così si sentiva, angosciata e turbata, esitante. Asciugò il sangue che le colava dalla bocca e dal naso, con un lembo del mantello.

Che cosa stava facendo? Perché era lì? E perché voleva uccidere James Potete? Non lo sapeva più…

 

James vide i suoi occhi rossi chiudersi, Quando le palpebre leggere si rialzarono la sua iride era tornata d un verde sfavillante, come una volta. C’era ancora speranza? Avrebbe dovuto approfittarne! Era il momento. La vide turbata, doveva giocare su questo, farle ricordare chi era e che cosa non avrebbe mai fatto.

“Lily!” si gettò su di lei, prendendola tra le braccia, stringendola forte. Sentì una sferzata di adrenalina percorrergli le vene, il cuore aumentare i battiti, quanto tempo non la stringeva così! Sprofondò il viso nel suo collo, che era liscio e profumava terribilmente di lei. Come se non fosse mai successo nulla.

Lily rimase inerme, colta di sorpresa da quell’abbraccio. Che bella sensazione di nostalgia provava… Ma le faceva male il cuore, terribilmente male. Come se un pugnale vi fosse conficcato, mozzandole il respiro. E ora di nuovo dolore, nessuna gioia le venne da quell’abbraccio. Scostò bruscamente il ragazzo, giusto la distanza necessaria per puntare la bacchetta verso di lui. Avrebbe potuto ucciderlo, ma qualcosa la trattenne, qualcosa di remoto e profondo. Si limitò a catapultarlo lontano da sé.

James ruzzolò via, ma non ci mise molto a rialzarsi, sempre più determinato. Per pochi istanti l’aveva stretta e gli era stato chiaro che dentro di lei, da qualche parte, c’era ancora la Lily che tutti stavano aspettando.

Ma lei lo attaccò di nuovo, e non riuscì stavolta lanciarle un incantesimo per atterrarla.

Voldemort, dal suo trono oscuro, serrò pugni e mascella, disgustato, qualcosa stava per andare storto. Non avrebbe dovuto utilizzare il controllo su di lei, da progetto, ma si stava rivelando inevitabile questo intervento. Avrebbe ritardato i suoi pani, ma almeno non l’avrebbe persa. E si insinuò nella sua mente.

Lily attaccò crudelmente James, la sua mano guidata dalle oscure forze del male…

Una Maledizione Senza perdono, gliela avrebbe scagliata e poi lui l’avrebbe fatta tornare a sé, la sua piccola stella, di cui aveva bisogno per raggiungere i propri scopi.

Le parole dell’incantesimo presero forma nella sua mente…

Avada Kedavra…

“Ava…” Lily esitò

Avada Kedavra… Uccidilo…

Io… non posso…

Coraggio, solo Avada Kedavra… E poi sarà tutto finito…

Avada Kedavra.

NO!

Non ribellarti, non ci riuscirai!

“NO!! Non posso!” strillò istericamente, lottando con forza con quella voce dentro di lei, cercando di spostare quella bacchetta puntata contro il ragazzo, a terra, quasi senza forze.

E ci riuscì, la voce dentro di lei si infranse, il braccio si mosse a la bacchetta ricadde a terra.

Nessuna forza estranea la guidava più… Ricadde di nuovo sulle ginocchia, le mani piantate al suolo, ansimando forte come dopo un terribile sforzo. E due lacrime solitarie le rigarono le guance.

Era quasi un miracolo. Mary Jane sussultò, aveva spezzato l’Imperius di Voldemort! Però qualcosa non quadrava, che cos’era quello sguardo di disperazione, vuoto e desiderio di morte?

James le si avvicinò, le passò un braccio attorno alle spalle. Era di nuovo lei, lo aveva sentito che aveva combattuto dentro di sé, lo aveva sentito perché li era Lily e lui era James. Ringraziò Dio per averla ritrovata.

Lily lo allontanò cautamente, con una mano tremante “Io… voglio solo morire…” mormorò. Tutto quanto, ogni cosa le appariva nera. Senza speranza. Voldemort non aveva ancora perso la sua battaglia.

Per James fu una pugnalata al cuore. Non poteva sentirla dire quelle cose, no! E soprattutto non capiva… Perché?

Mary Jane ebbe l’intuizione, aveva spezzato l’incantesimo di controllo, ma c’era qualcosa dentro di lei che le annebbiava e cancellava ogni sorta di sentimento positivo, inquietudine e disperazione le erano solo permessi.

Sarebbe forse morta, per quello che stava per fare, Voldemort non gliela avrebbe fatta passare liscia, ma lo doveva fare. Dal suo angolino nell’ombra si espose, con quanto più fiato aveva in gola gridò rivolta a James “Jamie, un seme Nero è piantato nel suo cuore!”

James alzò il capo e guardò sorpreso verso di lei “MJ?! Ma… Cosa?”

Lei corse verso di lui “C’è un seme nero nel suo cuore! Le toglie la speranza! Devi levarlo!”

“Come!?” chiese con la forza della disperazione. Non era ancora finita… Ecco perché diceva quelle cose!

“James, l’unico modo che conosco è… -esitò, sarebbe stato pericoloso per la sua vita- un incantesimo di richiamo, solo questo… Il Seme Nero dentro di lei uscirà…” mormorò.

Doveva solo pronunciare Accio, il seme nel suo cuore sarebbe schizzato fuori all’istante. Ma… Ma sarebbe stato come una pallottola al contrario! L’avrebbe ferita!

Un potente Cruciatus colpì in pieno Mary Jane che si ritrovò a terra stremata e dolorante.

“Sirius, presto! Un incantesimo di protezione, il più forte che conosci, o la ucciderà!” suggerì prontamente Arabella.

Sirius puntò la propria bacchetta verso Mary Jane, stesa a terra. C’era un incantesimo, glielo aveva insegnato silente, ma ne sarebbe stato in grado? Doveva esserlo!

Raccolse tutte le sue ultime forze e lo gridò “Egida no Mortem!” e l’Avada Kedavra che ne seguì rimbalzò su di lei privandola solamente degli ultimi sensi. Presto Remus le fu accanto “Mi smaterializzo io con lei, tu resta qui, sei più forte di me…” Sirius annuì e Remus scomparve con Mary Jane tra le braccia.

“James, coraggio!” il moro esortò l’amico, ancora tentennante.

Gli mise una mano sulla spalle, in segno di appoggio.

Con gli occhi semi chiusi, titubante, James puntò una bacchetta al cuore di Lily. Stava per pronunciare il suo incantesimo quando qualcuno la schiantò, alle spalle.

Lily ricadde svenuta al suolo, dietro di lei svettava l’alta e ammantata figura imponente di Lord Voldemort.

Guardò James dritto negli occhi, vi si poteva leggere rabbia e rancore, odio profondo. “Ragazzino, non interferirai mai più nei miei piani!” e puntò la bacchetta verso di lui.

James fu più rapido, riuscì a scansarsi.

Rispose al nuovo accatto, gridò forte “Deletrius!”. Era la prima volta che tentava quell’incantesimo, richiedeva molta forza e grande concentrazione, o riusciva perfettamente e contrastava l’incantesimo, o non riusciva ma più…

Un po’ per fortuna un po’ per capacità, un po’ per l’intervento di Sirius, il loro fu l’incantesimo di respinta meglio riuscito dell’ultimo secolo.

Due luci saettanti si bloccarono a mezz’aria, da un alto la scia rossa proveniente dalla bacchetta di Voldemort e dall’altro quella gialla generata dalle bacchette di Sirius a James.

Voldemort vacillò, nessuno era mia riuscito a tener testa a lungo ad un incantesimo del genere. Imprimette maggior forza e non ci fu modo di contrastarlo ancora, ma James riuscì a scansare di nuovo l’attacco.

“Morirai, -sibilò malefico- e moriranno i tuoi stupidi amici. Ti distruggerò. Hai smesso di frapporti tra me e quello che voglio, stupido ragazzino! Margareth se ne è andata da me per tu padre e per te che ti eri insinuato nel suo grembo, ma alla fine ve l’ho rubata di nuovo, l’ho spinta alla morte…” rise diabolicamente.

James sbiancò. Sua madre? Sua madre era stata con Lord Voldemort? Al suo servizio? “Stai mentendo! Lei non sarebbe mai stata al tuo servizio!” gridò mentre due lacrime amare scorrevano lungo le sue guance.

Voldemort lo fisso divertito “No, non al mio servizio, su questo hai ragione mio giovane futuro defunto, ma mia… Dai tempi della scuola, tua madre era stata innamorata di Ton Riddle, di me… Quella sciocca si è allontanata quando ho iniziato a padroneggiare la magia oscura… Aveva conosciuto quell’insulso Potter, aveva subito aspettato un figlio… TU! Se ne è andata per te…E pensare che ora poteva essere la mia regina, davvero sciocca la gente a volte, ma è morta. Nulla ha più importanza. Al suo posto potrò godermi la piccola Lily, e quando mi sarò stufato, l’ucciderò.”

James era frastornato, confuso. Non poteva crederlo. Sua madre era stata l’amante di ton Riddle? Ma se ne era andata… E lui l’aveva uccisa… Decisamente ora le sue ragioni per vederlo morto erano aumentate. Se non aveva una madre dall’età di dieci anni era solo colpa sua, se per anni era stato colpevolizzato dal padre, era colpa sua. Se aveva sofferto così tanto, lui e anche il suo povero padre, era per lui.

Ma con Lily sarebbe stato diverso. Si sarebbe disperato ora, sconfortato, se non avesse avuto lei per cui continuare a lottare. Per questa volta la storia si sarebbe conclusa diversamente…

“Bastardo… Lily non l’avrai!” gridò con quanto più fiato aveva in corpo, alzando la bacchetta con il braccio tremante di rabbia.

“Lo vedremo! E ora, muori ragazzino! Avada Kedavra!” e un boato si sparse per l’aria greve mentre un colpo mortale partiva senza possibilità alcuna di contrasto dalla sua bacchetta.

Avrebbe colpito in pieno James…

 

Lily aveva riaperto gli occhi, stesa a terra.  Le faceva male ogni singolo muscolo, le faceva male l’anima. Davanti a lei stava James, pareva sconvolto. James, come avrebbe voluto che tutto tornasse come era sempre stato prima, ai bei tempi di Hogwarts, ma non vedeva la minima possibilità.

Lord Voldemort, lo aveva vinto, lo aveva sconfitto, non poteva più nulla su di lei, non la controllava più. Lord Voldemort parlava alle sue spalle, diceva di cose orribili che la fecero raggelare. Cose su James, su sua madre, su lei.

E poi… Poi quel terribile boato. Forse non c’era speranza per lei e James, ma lui non sarebbe morto, non poteva permettere che il suo James morisse! Fece appello alle ultime singole forze che erano rimaste dentro di lei, le richiamò dal più profondo dell’anima. In un attimo fu un piedi, proprio tra James e Voldemort…

Stupeficium!” fu l’unica cosa che trovò per controbattere quella che sarebbe stata la morte certa della persona più importante della sua squallida vita.

Uno schiantesimo potente, la forza del suo incantesimo e quella del terribile anatema si scontrarono a mezz’aria, la forza dell’Avada Kedavra la sbalzò indietro, addosso a James. Decisamente ora non aveva più la minima forza.

Ma nemmeno Voldemort era uscito indenne dallo scontro, ora giaceva a terra. Si rialzò a fatica, aveva perso la propria bacchetta, si chinò per prenderla e si asciugò il sangue che colava dal primo squarcio sulla guancia che mai mago gli avesse inferto. Era stato toccato. L’invincibile Voldemort. Aveva perso la sua devota, l’ultimo ingrediente per la sua immortalità. Era stanco, ansimava. Era vulnerabile…

Guardò con odio profondo James, che ora stringeva Lily inerme tra le braccia. “Non è finita, Potter! E comunque lei morirà!” fece un cenno col capo e improvvisamente si smaterializzò, seguito dai suoi seguaci.

 

Improvvisamente Lily, stretta tra le bracca di James, gridò di dolore, portò una mano al petto, stringendo convulsamente i suoi vestiti, battendosi forte. Non aveva mai provato un dolore tale, come se mille funi taglienti avvolgessero il suo cuore.

“Lily, che cosa c’è? Che cosa succede?” James si allarmò. Non poteva finir così, ora che l’aveva riabbracciata, ora che si era rispecchiato nei suoi occhi di nuovo.

Sirius corse presso di loro. Anche Mund, tutto trafelato per i combattimenti, li raggiunse “Deve essere quel seme! James, toglilo!” lo esortò.

James annuì, era l’unica cosa da fare… Accarezzò una guancia di Lily, che respirava affannosamente in preda agli spasmi di dolore “Ehi Evans, stringi i denti, ti farà un po’ male…” le disse con un sorriso.

Lily annuì, sforzandosi di ripiegare le labbra in un sorriso malinconico e lacrimevole.

Puntò la sua bacchetta al petto di lei, trasse un profondo respiro e al richiamo di “Accio” una piccola sferetta nera delle dimensioni di un pisello scaturì dritta dal petto di Lily, forando il suo corpo e i suoi abiti.  James la disintegrò all’istante.

Un dolore lancinante le mozzò il respiro, ma per lei fu come tornare a vedere l’alba dopo una vita passata al buio dell’inferno. Si sentì di nuovo viva, sentì d nuovo il proprio cuore battere e il sangue pulsarle forte nelle vene. Chiuse gli occhi appannati e quando i riaprì, qualche istante dopo, la prima cosa che vide fu lo sguardo affannato e preoccupato di James. Sorrise leggermente e gli accarezzò una guancia.

Lui trattenne una lacrime di gioia, era lei, di nuovo e per sempre.

Ma una grossa macchia rossa prese a spandersi sul suo petto, ingigantendosi velocemente mentre un rivoletto di sangue colava dalle sue labbra.

“Che cosa ho fatto?!” mormorò James, in preda al panico.

Lei scosse la testa appena, “Mi hai ridato la vita… Mi daresti anche un bacio?” lo supplicò.

Lui si sforzò di sorridere, tolse quel velo di sangue amaro che le ricopriva le labbra e gliele baciò con delicatezza. Quelle labbra che gli erano mancate così tanto! La stessa emozione di sempre, centuplicata, si impadronì di entrambi.

Erano tornati, James e Lily erano di nuovo James e Lily.

“Non vorrei interrompervi, Romeo e Giulietta, ma l’abbiamo appena ritrovata, non vorrei vederla spirare qui… Petrificus Totalus! Così non perderà altro sangue… E ora, Portiamola dritta a San Mungo…”

E uno dopo l’altro si smaterializzarono…

 

Continua…

 

 

^^ Tadan! Scusate il (Consueto) ritardo, ho scritto che avrei aggiornato ieri sera ma… BUUAAAHH!! T_______T Povera Ly, ha subito un trauma, il suo gatto ha sparso pezzettini sanguinolenti di lucertola che si dibattevano per tutto il pavimento della cucina, ha dovuto cospargerla con coraggio di Lisoform e candeggina e pulire (odierà per tutta la via le lucertole e anche il suo gatto), poi ha dovuto impedire che un branco di formiche assassine attaccasse la sa casa penetrando dal balcone e in fine ieri sera è stata trascinata fuori di casa al grido di “Eli, e che cacchio! Sei diventata un lupo solitario!” così ho concluso il chap stamani… ^^’’’ Perdono…Ma ora eccomi!

Che en dite di questo? Eh? Battagliero e pieni d’azione, almeno per i miei standard, eh? E qui, STREKKù, mio guru dei combattimenti, HO BISOGNO DI  UN TUO COMMENTO! Realistico e sincero, con pro e contro di tutta sta pappardella guerrigliera che ho scritto, ci conto, ok?

A me piace, è stata dura scriverlo (Soprattutto trovare il tempo… ^^) ma sono abbastanza soddisfatta! Finalmente Lily e James sono tornati assieme… ;_______; Ly si auto-commuove…

E ha anche fatto la sua comparsa MJ! ^^ Io adoro questo personaggio, mi è proprio simpatico! Il nome l’ho preso da una canzone bellissima di Alanis… *_*

Aspetto come sempre vostri commenti, siete il pane della mia vita, ragazzi! TvT  Che ne dite di quest’ultimo?

Il prox chap, in contrapposizione a questo bello guerraiolo (Almeno per me) sarà tutto riflessivo… Ma non vi dico di più…

Adesso passo ai saluti, che devo anche rimediare allo scorso chap, dalla Kia ho avuto di meglio di fare! ^_____- E ora, via con i Thanks! *Ly prende sacco di Babbo Natale con baciotti e tanti ringraziamenti*

(Ah, non ricordo dove ero arrivata a rispondere, magari vedete scritte due volte le stesse cose, scusate, è l’età…^^’’’)

In cima alla lista, ovviamente, la mia tesorina: KIAAAA! ^3^ Ooohhh, mi ha anche dedicato la sua bellissima fic, l’avete letta vero? Avete commentato, veeero? “Insieme per sempre”, by Kiara… T________T TROPPO BELLISSIMISSIMA!!!! Ma lo sai già! ^^ TVTTTTTTTTTTTTTB patata!

Poi… Strekkù! *ti pigli sto nuovo nomignolo che mi suona troppo bene! ^v^* CHE VINCE UN DESIDERIO A SCELTA CHE LY, GENIA DELLA LAMPADA, REALIZZARà, PER AVER BECCATO LA ROWLING SUL NOTTETEMPO! *In realtà l’ha trovata prima la KIARETTA, ma Strekkù l’ha scritto prima d lei… Mi spiace  Kia, dai tu avrai il premio di consolazione, la Eli per il prox fine settimana! ^__-* Ah, subito piccolo chiarimento, nel chap scorso, non è l’attuale autista del Nottetempo, Stan, ma il padre quello che compare, questo chiarimento è per tutti… ^^ Piaciuto allora anche questo chap? Guarda che ora conto molto sul tuo commento, ok? *Strekkù si monta la testa…* E tu… QUANDO AGGIORNI, DIAVOLO DI UNO SCRITTORE?!?!? Ti piace così tanto vedermi soffrire? Su, se hai scritto questa notte avrai ultimato il chap? NOOO!!!??? Ly spera di leggerlo, e di leggerlo come dice lei…

E poi…  Serena: La mia più assidua commentatrice !^3^ che una volta mi minaccia di morte e company, poi si preoccupa quando non mi faccio viva! ^^ Mi lascerai in vita anche ho fatto commettere quelle azioni crudeli a Lily? Ah, oggi se riesco rispondo alle tue mail, perdono cara! Ma… davvero apprezzi la parte dei saluti? Che ogni volta diventa sempre più lunga… *Ly si rende conto che la sua logorrea è sempre più incurabile…* SIIII!!! Grande Puffo terribile! MOSTRO!!! Ly odia i puffi! Una che la pensa come me, grazie di esistere, Serenella! ;_;  Ah, l’esame è andato… boh, lo so sett prox ma… ERA DIFFICILISSIMO! E per dirlo io, che ho sempre avuto voti tra l’8 e il 10 (Era la MIA materia! ^^), che era difficile, ce en vuole! Spero sia andata…

Fil: che sta alle costole a Serena! ^^ Bella a versione bambina! Uah uah uah, assillami quanto vuoi, tranquilla! *Ly spera di non doversi pentire di questa affermazione… °°*  Ooohh, ma se mi dite così (Capitolo insuperabile) poi devo sudare dodici magliette di cotone per starci dietro con l’aggiornamento successivo e non sfigurare! Ci sono riuscita, Filuccia, in questo chap?  é__è Oh, cara! Anche Ly ti vuoe begne! ^3^

Ci: ecco, la domanda che attanagliava l’umanità attanagliava anche la sottoscritta, questa è la mia versione del perché Voldy ce l’ha tanto con i nostri due poveri e infelici Potter… T_T YEPPAH! Lily è davvero crudele anche qui, o no? Bè, alla fine però si riscatta… Certo che quei poveretti dentro al pub… *Ly non si capacita di aver scritto simili crudeltà… Ha bisogno della neuro*

Angi e Gius, versione femminile di Fred e George, che anche con pc in panne trovano il modo di commentare sempre… Grasie! ^^

Keiji: ^^ Oh, ehm… KEIIII!!! Tu mi fai arrossire, troppo gentile! ^3^ Ih ih, bella l’entrata di Lily nello scorso chap, e qui che te ne pare?

Mikan: Mik, niente possessioni da parte di Macie, lei è morta e sepolta! Bè, in realtà lo era da quinto capitolo… *Che spirito…-__- NdLy* Allora la mia Lily Mangiamorte ti convince?  é_è Ah, si si, James tuo lo faccio penare, così peni anche tu e Ly si vendica di una piccola questione che non si è dimenticata… Una concessione che la Mikan non le ha accordato tempo fa su un certo forum… Ti dirò su Msn quando ti trovo… *Ly veramente crudele*

Mokichan: meravigliosamente malvagio, Lily Mangiamorte? ^^ Mokichan, hai il gusto del sadico… Mi piace! *Ly tipo Crudelia DeMon* Per quanto riguarda Felpatuccio, sono d’accordo con te, non lasciamolo tutto solo… T_T Me ha già architettato tutto! Eh… sei arrivata viva a questo chap o ti ho sulla coscienza? ^^

Pan_z: Altra che mi minaccia di morte ad ogni recensione (POVERA ME!!! ^^ SCHERZO!) La odio ancora la povera Lily, dopo che è stata così forte e ha salvato James, eh? ^^

Buffy: *inchino alla cacciatrice, NOOO!! Ho perso la scorsa puntata! T_T* Grazie ancora per i complimenti! E… non scervellarti troppo alla ricerca di misteriosi neologismi, dai! ^^

Miky: Vuoi sapere quanti anni ho? T____T troppi, tanti… 19!!! Praticamente un piede nella fossa… *Me tragica* Per quanto riguarda la mail, l’ho ricevuta e oggi rispondo! Scusa ma non ho avuto molto tempo!

Mikisainkeiko: La storia… Bè, no finisce quando finiscono Lily e James, purtroppo… T_T Almeno da copione, poi si vedrà!

Fredryck: ^^’’’ Scusa se ho sbagliato il tuo nome la scorsa volta… Grazie per i complimenti, ancora, e… AD UNA CASA EDITRICE? Mi prendi in giro? Ok, è una storia carina, ma questo è un po’ esagerato! Cmq, grazie lo stesso, davvero!

Ran84: ^^ ooohh, la mia commentatrice più obiettiva! ^^ ciao tesoro, che piacere vederti anche qui! Appena ho un attimo, mi fiondo a leggere i tuoi messaggi! Nel frattempo… ti consiglio di seguire qui, aggiorno sempre alla svelta!

Ryta: Ecco qui il nuovo capitolo che svela l’arcano (?) ^^ come ti pare? Grazie per i complimenti, scusa se ci ho messo tanto! T_T

Giuggy: Meglio tardi che mai, dai! ^^ Ci ho messo un po’ con l’aggiornamento, perdonata? Dai, ho risistemato le cose, no? *Ly incrocia dita*

Mori: Eh eh, Ly procede sempre, ci mette un po’, si incarta litiga con computer e lucertole, ma procede fino alla fine! Spera solo di procedere bene… °°

Crazy: OOOHHH!!!! Troppo gentile anche tu! Bè, niente del genere… spero sia un riferimento in positivo… ^^

Crystal: quanti nuovi commentatori!! Ly contenta! Spero di leggere le tue recensioni anche per i prox chap! Grazie mille!

Bene, ripeto: DI NUOVO GRAZIE MILLE PER TUTTO QUELLO CHE AVETE SCRITTO IN QUELLE BELLISSIME RECE CONTRO LA MEGERA, Erika però ci prega di non proseguire con sta storia, quindi obbediamo da bravi alla divina webmistres di questo sito stupendo… *_* e non facciamo arrabbiare! Però vi ringrazio lo stesso, siete davvero delle persone stupende! ;3; Ly commossa…

Ora metto on line, mi ci vuole più tempo per i saluti che per il chap in generale! Uah uah uah!! Sorry se mi dilungo sempre così tanto!

Un bacio e a presto, la vostra Ly

 

  
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