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Autore: Miyu Orwell    17/07/2006    4 recensioni
Quando la tua anima è rimasta oppressa dal tuo modo di fare e dalle azioni che sei stato costretto a compiere, questa, prima o poi, farà a pezzi la tua maschera, dando libero sfogo al tuo rammarico, perché ciò che è stato fatto, non si può più cambiare.
Ma forse, un modo per evitare la distruzione c’è… un modo che, probabilmente, solo le stelle hanno potuto predire…
Ginny Weasley e Draco Malfoy, riusciranno ad esaudire il loro desiderio? Forse si, ma con un "piccolo" imprevisto.
Dalle menti geniali di Toru_Honda e Miyu68, sono felice di presentarvi The Desire! ^_^
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo tredicesimo

-Verità-



Era una giornata nuvolosa, con un cielo e un odore nell’aria che preannunciavano pioggia. I gufi presenti sul binario erano irrequieti e sbattevano le ali, innervositi dallo strano tempo di quella tarda mattinata di inizio gennaio; i genitori di quegli alunni che erano tornati a casa per le vacanze natalizie stavano salutando calorosamente i propri amati figlioli, mentre il treno sbuffava fumo, annunciando un’imminente partenza.
Ginevra, però, non stava prestando attenzione a niente di tutto questo: era immersa in ricordi d’incubi orribili e di parole marchiate a fuoco nella sua mente, mentre il costante sguardo gelido l’osservava con la sua distaccata arroganza.

La ragazza serrò lentamente gli occhi, mentre un’espressione carica di dolore deformava i lineamenti del pallido volto del corpo che la ospitava.
Draco, pensò Ginny, riaprendo gli occhi, ora lucidi, e cercando tra la folla all’esterno una chioma rossa e due occhi blu intenso…

*


Draco passò con rapidità invidiabile(!) attraverso il passaggio che divideva il binario nove e il binario dieci alla stazione di King’s Cross, sperando di rintracciare immediatamente una testa bionda in quella marea di gente che stava riempiendo il binario 9 ¾.

Mi ha mentito


Questo pensiero era stato la costante nella mente di Draco Malfoy nella settimana che lo aveva diviso dal ritorno a scuola… che lo aveva diviso dall’incontrare nuovamente il soggetto di quella certezza: Ginevra Molly Weasley.
Draco si fermò, scrutando la gente, alla ricerca di quel volto così familiare… alla ricerca di una speranza.

<< Ginny, muoviti! Il treno partirà tra meno di due minuti e non c’è tempo di stare qui a guardarsi in giro! >> lo sgridò Molly, afferrandolo per il braccio e spingendolo verso uno dei vagoni.
Draco dovette obbedire e rimandare la sua ricerca, anche se dentro di sé sapeva… sentiva che trovare Ginny era una priorità assoluta.

*

Appena il treno si fu allontanato dalla stazione, Draco si alzò in piedi e uscì dallo scompartimento, senza curarsi delle domande delle “sue” amiche.
Draco si recò subito in fondo al treno, sapendo che Ginevra si sarebbe messa lì: non che si fossero messi d’accordo come all’andata, ma la sensazione che quello fosse il luogo giusto in cui l’avrebbe trovata, era troppo forte per non essere ascoltata. Così, dopo interminabili minuti a passare da vagone a vagone, finalmente Draco riuscì a raggiungere l’ultimo.
Lì, però, si fermò.
Una strana sensazione si stava facendo largo dentro di lui, un senso di disagio, che lo invitava a rimandare quel confronto; era come se un improvviso sesto senso gli dicesse che sarebbe successo qualcosa di orrendo, spaventoso e… mortalmente doloroso, troppo da sopportare.

Fece istintivamente un passo indietro, timoroso. Cosa fare? Rischiare o… rimandare per ancora qualche ora, giorno, settimana?
In fondo, non era poi così sicuro che Ginny gli avesse mentito; poteva essersi immaginato tutto da solo e quelle sbavature d’inchiostro non erano dovute a lacrime, ma a qualcosa d’altro… forse qualche cosa altamente stupida, altamente Weasley.

<< Ma lei non è stupida >> mormorò Draco, iniziando più a dar retta a sé stesso e al suo cuore, che al suo così inaspettato sesto senso.
Draco fece un primo passo avanti molto lento, quasi interminabile. Quelli che vennero dopo, però, furono talmente rapidi, da portarlo allo scompartimento di Ginny in meno di cinque falcate. Quando scorse il proprio corpo seduto di fianco al finestrino, non poté non farsi venire in mente il giorno della partenza per le vacanze…e il suo sguardo, mentre lo implorava di dirle che sarebbe andato tutto bene, quello sguardo così disperato, così… dannatamente caldo.

Maledetta Weasley… come hai potuto farlo? si ritrovò a pensare Draco con un lieve sorriso rassegnato stampato sul volto, prima di aprire la porta dello scompartimento e mormorare un lieve: << Ciao Ginevra >>
La ragazza, nell’udire quella voce tanto familiare, si voltò di scatto. << Ciao Draco >> rispose, cercando di nascondere la tensione e il magone.
<< Allora, come è andata? >> chiese Draco, entrando e sedendosi di fronte a lei.
<< Ti ho scritto tutti i giorni. Sai perfettamente come è andata >> disse lei, evitando lo sguardo indagatore del biondo.
<< Sì, certo. Peccato che negli ultimi giorni tu mi abbia raccontato un sacco di frottole; o magari, hai tralasciato di dirmi che cosa ti ha impedito di scrivermi quel giorno, la settimana scorsa >>
Ginny impallidì. << I-Io non ti ho nascosto niente >> balbettò un attimo dopo.
<< Smettila di mentirmi >> sibilò Draco.
Ginny alzò il capo, fissandolo finalmente negli occhi, spaventata da quel tono così minaccioso.
<< Dimmi la verità, Ginevra >> ordinò Draco, ma Ginny si limitò a scuotere la testa freneticamente, serrando forte gli occhi e riabbassando il capo.
<< Che cosa è successo quel giorno? Dimmelo!! >> esclamò Draco.
<< …no, no, NO! >> urlò Ginny, senza riuscire a trattenersi dal piangere. << Non c’è niente da raccontare! Non è successo nulla! >>
Draco, notando le lacrime che stavano rigando il volto pallido del proprio corpo, sospirò con l’intento di calmarsi un attimo. Puntò nuovamente il suo sguardo sulla ragazza e allora decise di fare una mossa azzardata: si sedette sulle ginocchia di Ginny, beccandosi uno sguardo che era un misto tra sorpresa e tristezza.
<< C-Cosa stai facendo? >> singhiozzò lei.
Draco, però, non rispose alla domanda. Sfregò gentilmente le guance bagnate di Ginny con le proprie mani, per poi sussurrarle: << Tu ancora non ti fidi di me? >>
Ginny proruppe in un altro singhiozzo, prima di rispondere. << Non c’entra niente questo, Draco. Io mi fido di te. So di potermi fidare di te. Però… questo è diverso: questo… oh, Draco, ti farà così male! E io non voglio… io non voglio! >>
<< Non vuoi… ma devi >> disse semplicemente lui, mentre dentro di sé era certo di conoscere già cosa stesse tormentando Ginevra Weasley.
Ginny scosse la testa, cercando una buona scusa per non dover dire nulla, ma Draco glielo impedì. << Dimmelo, Gin. Dimmelo >> mormorò il ragazzo, con una nota implorante nella voce.
Dopo un attimo interminabile di esitazione, Ginny si decise finalmente a rivelare la verità a Draco. << L-Lui… lui vuole che tu… che tu… >> mormorò, interrompendosi per un forte singhiozzo. << Oh, Draco! Lui vuole che tu diventi un Mangiamorte! >> esclamò alla fine, mentre nuove lacrime le inondavano il volto.
Draco esalò un sospiro di dolore e rassegnazione, trattenuto da tanto, troppo tempo, e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, fissò Ginny che lo stava guardando (per quanto le lacrime glielo permettessero) con dolore.
<< Silente >> disse Draco.
Un’espressione confusa si materializzò sul volto bagnato di Ginevra.
<< Chiederemo aiuto a Silente >> si spiegò Draco. << Per tutto quanto. Per la questione dei mangiamorte… per il nostro scambio… per… tutto >>
Lei si limitò ad annuire, tirando su col naso, mentre uno leggerissimo rossore le compariva sulle guance. Draco ridacchiò leggermente, cercando un fazzoletto nella tasca della gonna. (Questa frase mi ha fatto impressione =°_°= a voi no? Nd Miyu)
<< Tieni… Donnola >> ghignò lui.
Ginny si lasciò scappare una risata, mentre prendeva ciò che Draco le stava porgendo, per poi mormorare un debole: << Grazie… Furetto >>

^_^_^_^_^_^_^_^_^

Quell’anno, molti studenti erano tornati a casa per le vacanze natalizie. Questo lo si poteva benissimo vedere dal numero di persone che scesero dal treno, come lo si poteva sentire a causa di tutti le voci, urlanti e non, che si mischiavano al fischio di quel vento freddo, carico di neve, che si stava abbattendo su Hogwarts e su tutto il circondario. Voi starete sicuramente pensando che nessuno potrebbe non accorgersi di tutto questo… be’, mi spiace, ma vi state sbagliando.

C’era una persona, un ragazzo, intrappolato in un corpo femminile, che non dava peso a tutto quel movimento travolgente, a quel miscuglio di corpi e voci e di vento e neve. Proprio quel ragazzo, fermo, immobile, in mezzo alla folla. Quel ragazzo il cui sguardo restava fisso, immobile, a contemplare il caos che regnava sovrano. Proprio per quel ragazzo, la tempesta non esisteva. Tutto era completamente immobile per lui… tutto, tranne i suoi pensieri che vorticavano senza sosta nella sua giovane mente.

Una voragine si estendeva di fronte a lui e Draco era proprio sul ciglio di essa. Dirimpetto a quel baratro oscuro, infinito, pregno di quella malvagità immortale, c’era un’altra sponda. Ma Draco sapeva che non avrebbe potuto raggiungerla.

È lontana… troppo. Non c’è un ponte per attraversare il baratro. Nemmeno con un salto potrei raggiungere l’altra sponda. Nemmeno con una rincorsa. E io non ho tempo per questa… sto già cadendo, lo sento. Mi sto inclinando… e lui è sotto di me… mi aspetta, ha aperto le sue braccia oscure…

Una smorfia di dolore increspò i tratti delicati del volto lentigginoso del corpo che Draco occupava. Non che Draco se ne fosse accorto: la sua mente non era lì, era in quel luogo che Draco aveva sempre cercato di rifuggire, quel luogo dal quale Draco aveva sempre cercato di distogliere lo sguardo. Ma ora non poteva più farlo: la distesa nera era sotto i suoi occhi, sotto alla sua anima tremante, sempre più vicina.

Non voglio, fa male, ho paura! Perchèperchéperché?!

Una lacrima scese esitante, rigando la guancia arrossata dal freddo.
Ormai pochi erano rimasti sul binario, quindi quasi nessuno prestò attenzione al fatto che Ginevra Weasley stesse piangendo. Nessuno, tranne una persona. Una ragazza, intrappolata in un corpo maschile, con stampata sul volto un’espressione di puro terrore.
La ragazza non esitò un attimo di più: corse verso l’immobile Draco Malfoy e lo afferrò per mano, trascinandolo in una corsa disperata verso una delle ultime carrozze rimaste al binario.

Draco, dal canto suo, la seguì per inerzia, senza curarsi di nulla. L’unico pensiero che ora vorticava dentro di lui era uno solo: i miei piedi stanno per staccarsi dall’ancora di salvezza che speravo di avere.

Ginny fece salire a forza Draco su una carrozza ancora vuota e lo fece sedere.
<< Non lasciarmi >> sussurrò con voce rotta. << Non andartene >> aggiunse, stringendo le spalle del ragazzo.

Delle labbra sottili e fredde si posarono per un breve, ma infinito istante su quelle di Draco, gelate più della morte stessa. Un calore indescrivibile inondò il ragazzo, la cui caduta si arrestò bruscamente, facendolo sussultare.
Draco, dopo un tempo che parve infinito, sollevò lo sguardo finché non incontrò due occhi color dell’argento, rossi per le lacrime mal trattenute e infuocati da una determinazione nata dalla disperazione e da qualcosa d’altro che Draco non riuscì a identificare.

Un lieve sorriso grato si formò sul volto lentigginoso del ragazzo.

Grazie per avermi mostrato quel ponte che credevo non esistesse.

Ginny ricambiò con un altrettanto leggero sorriso, abbracciando con foga Draco, mentre un << Grazie al cielo >> le usciva a singhiozzi dalle labbra tremanti.
Le braccia di Draco si alzarono esitanti e strinsero il proprio corpo che in quel momento era avvinghiato a quello che lui occupava, in una stretta mortale che lo faceva sentire a dir poco strano.

^_^_^_^_^_^_^_^


Draco non seppe di preciso per quanto stettero in quella posizione. Sapeva solo che, se la carrozza non fosse partita con un sobbalzo, lui sarebbe rimasto abbracciato a Ginny anche per sempre. Proprio quando la carrozza iniziò a muoversi, Ginny sussultò, scostandosi da Draco e arrossendo furiosamente.
<< Uh, i-io… ecco… io non… >> balbettò la ragazza, distogliendo lo sguardo da quello di Draco. Ginny si sedette di peso, appoggiando le mani sulle ginocchia.
Un silenzio imbarazzato calò tra i due, interrotto solo dal rumore delle ruote della carrozza sul terreno. Un silenzio che nessuno dei due osò interrompere, non prima di essere scesi. Solo in quel momento, Ginny sussurrò un flebile << C-Ci vediamo >> ricambiato da un imbarazzato << …sì… >> di Draco.

*


Un ricco banchetto fu allestito quella sera per festeggiare il ritorno degli studenti, che erano tornati a casa per le vacanze natalizie. Questo rallegrò molto gli alunni, i cui visi sorridenti esprimevano la gioia di essere tornati tra gli amici lasciati per due settimane.
C’erano però due persone che non stavano sorridendo: la prima tra queste, era un biondino seduto al tavolo dei Serpeverde.
Il ragazzo era talmente immerso nei suoi pensieri, da non badare affatto a ciò che lo circondava. Non si curava di chi chiamava il suo nome o di chi lo guardava stupito. In effetti, tutti i suoi amici lo stavano guardando letteralmente sconvolti!
Draco Malfoy, agli occhi dei suoi compagni, sembrava impazzito: punzecchiava con la forchetta delle patate arrosto ormai fredde, poi per qualche inspiegabile motivo si bloccava di colpo, irrigidendosi; il passo successivo era ciò che sconvolgeva di più i giovani Serpeverde: Draco Malfoy, il freddo e insensibile Serpeverde, arrossiva furiosamente, per poi scuotere la testa, mettendosi le mani tra i capelli, preda di una cupa disperazione, come credevano i suoi compagni, in realtà per l’imbarazzo a causa di ciò che era successo nemmeno un’ora prima. Il tutto ripetuto più volte, intervallate da sospiri languidi o da grugniti sconcertati.
Nessuno poteva immaginare che cosa stava pensando in realtà Draco Malfoy, alias Ginny Weasley…

Come ho potuto farlo? Una persona normale non farebbe cose simili… cioè, ma non è possibile! Cosa avevo in mente?! Ok, ero dannatamente terrorizzata, quando l’ho visto piangere mi è sembrato che stesse per sprofondare… però BACIARLO! Oh, Dio mio… io… io.. l’ho fatto solo per aiutarlo, non… non volevo baciarlo sul serio! È stato solo un gesto dettato dal momento, non… non era una cosa premeditata! Io non volevo baciare Draco! pensò Ginny, scuotendo forte la testa, con le mani ancora aggrappate ai capelli biondi.
Io non volevo…vero? si chiese un istante dopo. In quel momento, la ragazza sbatté le mani sul tavolo, i capelli per aria, lo sguardo allucinato, le guance rosse come ciliegie. Si alzò, respirando profondamente, ed uscì dalla sala con passo spedito, la schiena rigida e il capo basso.

*


L’altra persona che non stava sorridendo quella sera, non notò l’uscita tutt’altro che trionfale di Draco Malfoy. L’unica cosa che le interessava era concentrarsi su qualcosa che la distraesse dal pensare a ciò che era successo su una carrozza, con una certa persona.
Così, quella sera, Ginevra Weasley, alias Draco Malfoy, fece di tutto pur di parlare di qualcosa con qualcuno. Questa presa di posizione non cambiò nemmeno dopo la cena, quando tutti si erano riuniti nei dormitori. Draco smise di parlare solo quando le ragazze con cui divideva il dormitorio, lo minacciarono di scagliarli quattro fatture diverse contemporaneamente e di lasciarlo appeso a testa in giù dalla Torre di Grifondoro.
Con saggezza, Draco decise di cucirsi quella dannata boccaccia e di andare a letto, sperando che la stanchezza di quella giornata avesse il sopravvento sui pensieri malsani, che per tutta la sera aveva cercato di evitare. Ovviamente, non funzionò e in meno di tre minuti, Draco si ritrovò a rigirarsi nel letto, rivivendo nella sua mente ciò che era successo quel pomeriggio, dalla loro discussione nel vagone a quando lei lo aveva spinto a forza nella carrozza e lo aveva baciato.
Quest’ultimo particolare pensiero, gli fece sentire abbastanza caldo da dover scostare le coperte, nonostante fosse inverno inoltrato, rischiando di beccarsi un raffreddore senza paragoni.
A quanto pareva, però, questo non gli importava affatto, tanto era preso a scacciare i pensieri assurdi che si affollavano nella sua mente.
<< Dannazione, non sono una ragazzina dodicenne alle prese con la sua prima cotta! >> sbottò Draco, nel silenzio della stanza. Un istante dopo, si mise a sedere, mentre un brivido gelido gli attraversava la schiena e un pallore mortale si faceva largo sul suo volto.
<< Così… è troppo pericoloso >> mormorò, serrando gli occhi e portandosi una mano al petto, dove il cuore batteva folle d’ansia e terrore.


Continua…



Angolino dell’autrice (ovvero dove Miyu parla dei fatti suoi):

Shiau a tutti! Ho aggiornato anche questo capitolo senza metterci però otto mesi. Contenti? *__* Avete visto che bel chappy.. intenso?! Wahahaha!!! *Miyu inizia a fare la psicopatica*



Scusate… mi sono ripresa. Dicevo, spero che il capitolo vi sia piaciuto.. come spero che mi lascerete un commentuccio. Ne ho bisogno. Più che altro perché sono agitata perché il 27 di questo mese ho l’esame di teoria della patente °_° (E a loro cosa gliene può fregare? Nd Sirius) Niente, solo che se ho supporto morale, magari riesco ad essere più sicura di me. E se sono sicura di me, ci sono meno rischi che faccia errori idioti. E quindi verrei promossa. E se vengono promossa, sarò felice. E per festeggiare potrei scrivere un trilione di pagine e aggiornare in fretta. (Non è una proposta molto allettante, a mio parere… nd Sirius) Ti odio <_< (Non è vero nd Sirius) …no, infatti… -_- (Ormai ti conosco nd Sirius) …tornatene nella storia e taci! é////è

Ora, ringrazio Tink e BlackAngel che hanno commentato lo scorso capitolo. Poi ringrazio Tiziana che è sempre un angelo. Poi Toru e Miyu, le mie “star”. E infine tutti coloro che leggono e seguono questa storia, nonostante io sia una tra le persone più lente dell’universo ad aggiornare! GRAZIE DI CUORE!

Va be’.. vi lascio dicendovi che il titolo del 14° capitolo sarà “Speranza”, mentre ho la vaga impressione che quello del 15° sarà “Ti voglio bene”. A voi trarre le conclusioni. XD


Bacioni

Miyuncina


ps: se notate errori, fatemelo notare per favore, così correggo ^^ grazie mille :*
  
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