23/11/2011
2 recensioniCAPITOLO 6
Dopo la festa Avan aveva riaccompagnato la ragazza, non avevano parlato per niente ed era meglio così; non voleva finire in inutili spiegazioni e non voleva vederla star male ancora un’altra volta visto che sembrava molto scioccata.Dopo un paio di ore Jen era seduta sul suo letto, non riusciva a dormire perché appena chiudeva gli occhi rivedeva gli eventi della serata. Non era da lei essere così fragile e spaventata ma tutto questo andava oltre a qualsiasi cosa. Si alzò lentamente prendendo il suo Mac per poi andare velocemente su internet. Dopo varie ricerche su vampiri e tante immagini di Edward Cullen, Jen sbuffò non trovando niente che potesse aiutarla; erano tipi da paletti o l’unica cosa che li distruggeva era il fuoco? Soprattutto come facevano a camminare alla luce del sole? Le domande passavano velocemente nella testa di Jenny tanto da provocarle un enorme mal di testa.
Cercando di reprimere le sue paure attraversò il corridoio per cercare qualche aspirina nell’armadietto del bagno. Tirando fuori un po’ di tutto Jenny trovò le asprine ma rimase incuriosita da una bottiglietta di liquido trasparente senza etichetta.
Prendendola in mano svitò il tappo e una goccia le cadde sulla mano, al momento sentì solo un pizzicore ma guardando bene aveva il segno di un bruciatura; restò sorpresa ma annusando capì che era verbena. Era un altro pezzo del suo puzzle, non era un vampiro eppure la verbena era la sua criptonite; voleva delle risposte e quella bottiglietta sarebbe stata la sua arma segreta. Dopo un paio di minuti persi a sistemare i dettagli andò a letto con la consapevolezza del suo nuovo piano per avere delle risposte.
La sveglia di Jenny suonò due ore dopo e la ragazza grugnì in disappunto ma poi ricordandosi il suo scopo si alzò di scatto mettendosi le prime cose che le capitavano sotto mano. Era una macchia di capelli biondi che sfrecciava per casa infilandosi le scarpe e mangiando un toast allo stesso tempo, si truccò velocemente cercando di nascondere i profondi segni violacei sotto gli occhi e attraversò velocemente gli isolati che la separavano dalla scuola.
Gli studenti sembravano tutti zombie, ringraziò la festa per non essere l’unica con le occhiaie e gli occhiali da sole in questa mattinata uggiosa. Passando nel parcheggio notò Caroline guardarla e le venne la pelle d’oca, poteva ucciderla da un momento all’altro. Rimase incantata nei suoi pensieri quando sentì delle braccia tirarla per la vita in un abbraccio, il suo cuore prese a battere velocemente per la paura ma poi notò che le braccia appartenevano ad Avan, l’unico che si era preoccupato per lei e non per Damon, quindi si lasciò andare a quell’abbraccio sospirando.
“Biondina come va oggi?” disse il ragazzo in modo dolce e apprensivo, Jenny accennò un sorriso al nomignolo staccandosi dall’abbraccio lentamente.
“Come dovrei stare sapendo che tu sai chi sono tu sai cosa?” Jenny prese a camminare verso il suo armadietto quando si ritrovò faccia a faccia con Elena. Nessuno si mosse di un millimetro, sembrava una scena di un film con i personaggi principali in fermo immagine e le comparse che si muovevano intorno.
“Jenny so che sei spaventata e ne hai tutto il diritto, Damon non doveva fare quello che ha fatto ma vuole solo proteggere la gente di Mystic Falls; credimi nessuno vuole farti del male men che meno Caroline che si sente a pezzi per averti ferita” disse la mora con quegli occhi tristi che Jenny aveva visto il giorno prima nell’ora di storia.
“Vediamoci a pranzo, tra tanta gente e invita anche Damon.” E con questa frase la bionda si allontanò con Avan non degnando di uno sguardo Elena che sorrise vittoriosa per aver ricevuto almeno uno stralcio di risposta.
“Quindi vuoi convivere con il segreto Jenny? Sei pronta a fare l’amica umana?” il moro la guardò con un accenno di speranza, lui con il segreto ci conviveva ormai da un po’ di tempo, da quando sua sorella gli raccontava delle sue avventure nella cittadina. Certe volte sentiva la mancanza della sua unica parte di famiglia che riusciva a sopportare per più di due ore, poi era venuta a Mystic Falls per una storia più grande di lei e innamorandosi del maggiore dei fratelli Salvatore, era entrata nel loro mondo come se fosse la cosa più normale che esista. Gli mancava Andie ed era riuscito a capire i vampiri, era riuscito a sentirsi più vicino alla sorella mantenendo il segreto che in un certo senso l’aveva uccisa.
“No che non cadrò nei loro sotterfugi, sono vampiri e non mi fido ma ho bisogno di risposte e solo affrontandoli riuscirò a stare in pace con me stessa” Jen guardò l’amico sperando che non si mettesse a difendere quei mostri senz’anima, Avan scosse la testa sorridendo per il carattere della ragazza, così fragile ma anche così adulta da prendere in mano la situazione.
“Scoprirai che non sono senza cuore, Caroline è la ragazza più dolce e solare che io abbia mai conosciuto e Damon sta facendo di tutto per salvare suo fratello anche se è innamorato di Elena, il grande amore di Stefan; ma sta a te decidere alla fine” il ragazzo baciò sulla guancia Jenny e sparì in classe.
La ragazza pensando che in questa città non c’erano persone normali entrò nella classe del signor Saltzman cercando di evitare gli sguardi speranzosi e colpevoli dei suoi compagni. Il ragazzo aveva confuso Jen ma era sempre più convinta del suo piano, ancora poche ore e forse qualche pezzo del puzzle sarebbe andato al suo posto.
-Angolo dell'autrice-
Ecco qui il capitolo con il solito ritardo ma visto la poca affluenza di lettori nei capitoli scorsi e i vari problemi a scuola, questo è l'ultimo capitolo che avevo pronto. Ho ancora il settimo da scrivere al computer e poi sono proprio senza idee per il resto della storia quindi è molto in bilico questo crossover. Beh spero vi piacca e come sempre le recensioni sono gradite e spero vi piaccia.
-Marti