L’inizio dei malandrini
Stava facendo del suo meglio per ignorare i ragazzi nello scompartimento, che avevano strappato dalla Gazzetta un articolo sulla nobiltà di sangue e ci stavano giocando; ma il boccino di fortuna lo colpì, e i tre gli rivolsero l’attenzione.
“Mi chiamo Sirius. Sirius Black” replicò infastidito, calcando l’ultima parola.
Era chiaro che loro sarebbero finiti a Grifondoro, mentre lui sarebbe stato un Serpeverde, come tutti i suoi antenati.
Tanto valeva odiarsi fin da subito.
Il ragazzo grassoccio spalancò gli occhi.
L’altro annuì, malcelando un’espressione di scherno.
Ma il ragazzo spettinato si fece serio, scrutò i suoi occhi in profondità, e gli sorrise calorosamente:
“Sì, amico, credo proprio che possiamo aiutarti”.
Spazio dell'autrice: questa scena -l'ultima parte- è un tributo ad una delle scene più belle del mio film preferito, che si adatta perfettamente all'episodio in cui i malandrini si sono conosciuti!