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Autore: _WishingWell12    23/11/2011    1 recensioni
"Sei ancora intorpidito.
La stanza è ancora avvolta nell'oscurità.
Guardi accanto a te.
Il posto è vuoto.
E sorridi."
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Vi sedete sul letto con la schiena appoggiata ai vostri cuscini.

Le cingi le spalle con un braccio.

Kate, cosa... Cosa c'è che non va?”

 

Sospira come per trovare la forza.

Ho sempre saputo che diventando una poliziotta avrei dovuto fare delle scelte.

Quando sono entrata in accademia non... non pensavo al futuro.

 

Pensavo solamente a rendere giustizia a mia madre.

Poi sei arrivato tu.

E ho iniziato a guardarmi attorno.

 

Ho capito che non potevo scegliere tra l'amore e il lavoro.

Non potevo scegliere tra il lavoro e la maternità.

Mi sono detta: “Se puoi arrestare un serial killer, puoi far coesistere anche queste cose.”

 

Sei stupito.

Sta liberando tutto ciò che ha accumulato in questi mesi e non solo.

Intrecci la tua mano con la sua.

 

E continui ad ascoltarla.

Rick... Ho paura.

Ne sono già uscita una volta.

 

La prossima volta potrebbe non essere lo stesso.

So che abbiamo chiuso il caso di mia madre.

Ma ogni giorno facendo il mio lavoro affronto il pericolo.

 

E adesso, se... se solo penso a Johanna.

La sola idea di lasciarla senza madre.

La sola idea che possa... che possa provare quello che ho vissuto io...”

 

Queste parole ti feriscono come un pugno nello stomaco.

Abbassa lo sguardo.

Forse questa dichiarazione la fa sentire vulnerabile, più di quanto non lo sia mai stata.

 

Con l'indice della mano destra le sollevi la testa.

Vuoi mantenere il contatto visivo, mentre le parli.

Una lacrima le riga il viso.

 

Poi lentamente iniziano a scendere una dopo l'altra.

Amore.

È tutto a posto.”

 

La stringi nel tuo abbraccio.

Lo so, non sarà facile.

Ma ricordati che al tuo fianco ci sono io.

 

Se ti dicessi che non ho paura, sarei un bugiardo.

Ho paura, Kate.

Ma quel giorno, quando ti hanno ferita al funerale di Montgomery ho imparato una cosa.

 

Ho imparato a vivere giorno per giorno.

Ho imparato a godermi ogni attimo.

Perché non ti accorgi di quanto tieni a qualcosa o a qualcuno finché non stai per perderla.

 

Quando sei tornata al lavoro, un anno fa, ti sono rimasto accanto.

Ti sono stato vicino perché non volevo perdermi niente.

Perché volevo aiutarti.

 

Non desideravo altro.

Soprattutto dopo quello che ti avevo detto.

Quel giorno, in ospedale, quando mi hai confessato di non ricordare quasi nulla è stato come...

Come se avessi ricevuto una pugnalata.

 

Mi sono domandato: “E ora? Devo ricominciare tutto da capo?”

Poi è arrivata quella notte, quando hai chiuso il caso di tua madre.

Abbiamo guardato insieme l'assassino che veniva condotto in prigione.

 

È stato il giorno più bello della mia vita.”

Continua a guardarti, probabilmente è sorpresa da questa dichiarazione.

Le asciughi un'ultima lacrima che sta scendendo lentamente sulla sua guancia.

 

Lo ricordo ancora perfettamente.

Quando le porte dell'ascensore si sono chiuse ti sei immediatamente precipitata sulla tua scrivania.

Probabilmente non volevi che ti vedessi piangere.

 

Erano lacrime di gioia.

Paura.

Una valvola di sfogo.

 

Forse c'era anche un po' di commozione.

Mi sono avvicinato lentamente e ho appoggiato la mano sulla tua spalla.

Non ti sei voltata subito.

 

Sei rimasta immobile.

Quasi pietrificata.

Poi improvvisamente ti sei girata e mi hai abbracciato.

 

Devo essere sincero, non mi sarei mai aspettato una reazione del genere.

Ma capivo che questo fatto ti avrebbe cambiata.

Avevi appena chiuso un lungo capitolo della tua vita.

 

Non sono sicuro di cosa sia accaduto di preciso nei cinque minuti seguenti, ma una cosa la so.

So quello che mi hai detto, quello che mi hai rivelato.

Castle, io... Io ricordo tutto.”

 

Mi hai spiazzato.

Ma in qualche modo poteva essere un segno.

Un segno che mi diceva che era il momento giusto.

 

Avremmo abbattuto insieme quel muro.

Avremmo combattuto insieme il crimine.

Saremmo diventati proprio come loro.

 

Ho paura, Kate.

Non te lo posso nascondere.

Ma ti amo e...”

 

Non riesci a finire la frase.

Anzi, qualcosa te lo impedisce.

Il suo indice si è posato improvvisamente sulle tue labbra.

 

Rick, ricordo perfettamente quel giorno.

Non potrò mai dimenticarlo.

Perché è stato il giorno in cui ho fatto giustizia a mia madre.

 

Perché è stato il primo giorno, dopo moltissimi anni, in cui mi sono sentita me stessa.

Libera da quella corazza che ho costruito.

Fuori da quel muro che avevo alzato.

 

Ma c'è un altro motivo per cui non dimenticherò mai quel giorno.

Quel motivo sei tu.

E quello che mi hai detto.

 

È ancora perfettamente impresso nella mia mente.

Kate, questo mondo è un peso troppo grande per affrontarlo da sola.

Mettilo a terra di fronte a me, sarò ogni cosa che ti occorre, in ogni modo.”

 

L'ultima prova che mi serviva.

Non mi avresti mai più lasciata.

Non mi avresti mai fatta soffrire.

 

L'ho capito tardi, Rick.

Ma dopo il mio ferimento non ero pronta.

Non era il momento.

 

Perché prima dovevo togliere gli ostacoli dal mio percorso.

Rimuoverli, distruggerli.

Per ritornare quella che ero veramente.

 

Per essere chi volevo veramente essere.

Per avere la relazione che volevo veramente avere.

Per avere te.”

 

Durante questi cinque anni tutto è rimasto uguale.

Anche il modo di confessarvi le vostre preoccupazioni, le vostre paure.

È questo che vi rende speciali, magici.

 

La guardi negli occhi e sorridi.

Poi ti avvicini e la baci.

È meglio se proviamo a dormire un po'.

 

Domani sarà una giornata lunga.”

Dici, poi.

Lei annuisce e sistema il cuscino.

 

Appoggia la testa sul tuo petto.

La tua mano è intrecciata nella sua.

Ed entrambi vi lasciate accogliere dalle braccia di Morfeo.

 

 

Note dell'”autrice”: Eccomi qui. Come avevo promesso alle ragazze del Castle Made Of EFP Writers. È un tardi, ma oggi visto che domani è il patrono della mia città ho dormito un po'.

Poi allenamento.

Sì, lo so. Oggi in classe una mi chiede: “E tu cosa fai stasera?”.

Io la guardo e le dico: “Ho allenamento alle 20, quindi dopo direttamente a nanna.”

Lei mi guarda come se fossi pazza e se ne va. Ma è questione di scelte.

E io sono felice così.

Ma questa è un'altra storia. Siamo ormai giunti alla fine di questa scenetta.

Manca solamente l'epilogo.

Direi che chiudo qui, magari provo a scrivere qualcosa su una canzone su cui mi sono fissata, ma non voglio svelarvi nulla.

 

Over & Out!


 

   
 
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