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Autore: split your soul    24/11/2011    2 recensioni
Questa è una storia semplice e leggera che ipotizza cosa sarebbe accaduto se io e una mia amica fossimo state iscritte ad Hogwarts, post Voldemort.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La settimana dopo, Hogsmaede.
 
 
Giulia stava aspettando con ansia che Ted finisse il turno, dato lo stato confusionale che l’aveva colpita per tutte e tre le ore in cui si era preparata, si era pure dimenticata la sciarpa, ed ora tremava come una foglia.
Qualcosa di morbido l’avvolse da dietro, girando la testa vide il ragazzo coprirle le spalle con il suo giaccone di pelle di drago.
- Sembravi un piccolo gufetto lasciato fuori durante una tempesta di neve!- disse ridendo il ragazzo.
Giulia gli assestò un colpo sulla pancia che lo piegò in due.
- Aggressiva, eh?!?! Mi piace!!
- Dai, Ted, smettila.
Sorrise come un bambino il giorno di Natale tenendo dietro la schiena le mani:- Indovina cosa ti ho portato?
- Cosa?
- Indovina!
- Dai, Ted, dimmelo! – disse melensa.
Lui sorrideva divertito, non avrebbe ceduto al suo bellissimo sorriso.
- Neanche per sogno. Devi scoprirlo!
La ragazza scattò verso di giovane uomo cercando di prendere il pacchetto, ma lui si spostò velocemente di lato facendola quasi finire per terra.
- Non barare!
- Dai, fammi vedere!! Dai, dai, dai… - ed incominciò a rincorrerlo.
Dopo un po’, esausto, le diede il regalo.
Giulia riconobbe la carta a righe bianche e rosa di Mielandia.
- Avevi detto che adoravi le piume di zucchero filato , così, visto che passavo di lì per caso…
La ragazza gli regalò uno splendido sorriso:- Grazie Ted, sei un tesoro!
Il ragazzo le  circondò le spalle con un braccio:- Che ne dici di andarci a prendere una burrobirra?
- Sì, però… prima devo dirti una cosa, ma non qui!
La ragazza lo portò alla Stamberga Strillante.
- Ted, io…- ma si bloccò quando il giovane la strinse in un abbraccio.
- Non sai quanto ho voglia di baciarti- sussurrò guardandola in un modo che le fece tremare le gambe. Fortuna che c’era lui a sorreggerla.
- E allora cosa aspetti? Un invito scritto?
Ted sorrise divertito e l’attirò a se, trascinandola nel più coinvolgente bacio che avesse mai ricevuto. Giulia si abbandonò tra le sue muscolose braccia e non pensò più a niente. Sentiva le mani di lui accarezzarle la schiena, mentre si scambiavano baci e piccoli morsi sul labbro inferiore. Le sue mani stringevano con leggera forza i suoi capelli che erano diventati di un bellissimo rosso fiamma.
Quando si divisero, Ted la teneva ancora stretta a sé:- Cosa mi volevi dire prima?- chiese con le labbra poggiate alla guancia.
In quel attimo il terrore la invase, non voleva perderlo. Anche se l’aveva baciata una sola volta, già le  mancavano le sue labbra, le sue carezze, non poteva e non voleva rinunciare a tutto questo per una cosa del genere.
- Dopo che mi hai baciata, non mi ricordo nemmeno il mio nome.
- Devo smettere?- le chiese divertito sussurrandole all’orecchio.
- Non ho detto questo!
- Allora…- e il ragazzo ricominciò a baciarla.
 
 
Giulia e Arianna, dormitorio femminile dei Serpeverde, qualche ora dopo.
 
 
Giulia stava salendo le scale del dormitorio, pensando al bacio che si era appena  scambiata con Ted. Sentiva ancora le sue labbra infuocate e quelle possenti braccia circondarle la vita.
Aprì la porta della propria stanza e non fece in tempo ad entrare che si ritrovò il volto di Arianna a pochi centimetri dal viso.
- Allora, gliel’hai detto?- chiese secca.
- Ehmmm…no, ma c’è una buona ragione!- disse svelta, non appena vide un lampo di furia cieca passare negli occhi della sua amica.
- E sarebbe?- assottigliò lo sguardo, sospettosa.
- Mi ha baciata!- Arianna si sorprese di non vedere la sua amica fluttuare a tre metri da terra con due cuoricini al posto degli occhi. Quel tono svenevole che aveva usato le faceva quasi venire da vomitare. Probabilmente il suo diabete aveva raggiunto livelli immani.
- Non è una buona scusa, anzi è un motivo in più per dirgli la verità-
- Avevo paura. D’accordo?- ammise Giulia.
- No, non sono d’accordo, sono completamente, totalmente, assolutamente, contraria.
- E se poi non avesse più voluto vedermi? Non potrei sopportare un dolore simile.
- Oddio, non fare la melodrammatica- fece la sua amica sbuffando- Non credo che quel ragazzo sia così stupido da essere accecato da questi pregiudizi.
- È comunque un Grifondoro, lo sai quanto sono orgogliosi.
- Sono d’accordo con te sul fatto che sono degli emeriti cretini.
- Non ho detto questo.
- Si, ma l’ hai pensato.
- No, non è vero- disse Giulia offesa.
Arianna alzò un sopracciglio scettica.
- Sì, va bene, l’ho pensato- ammise la sua amica- Ma Teddy non è così!
- Teddy? Bleah, credo di aver avuto un conato di vomito. Che schifo!- disse Arianna, sprezzante.
- Ah, certo, tu stai con Scorpy- la prese in giro Giulia.
- Primo: io non ci sto insieme, ci siamo solo baciati, ed è stato fantastico. Lui è così sexy, intrigante, misterioso, e sexy…
- ARI, RIPRENDETI- urlò l’amica.
- Ok, ok, ci sono. Secondo: non l’ho mai chiamato Scorpy, e mai lo farò. Comunque, l’ho detto che è sexy?- disse Arianna, stupidamente.
- Si, fin troppe volte.
- Non si sa mai. Meglio abbundare quam eficere.
- Ma smettila, andiamo a dormire va, che è meglio.
La risata delle due ragazze risuonò per l’intero dormitorio.
 
 
Lezione di Trasfigurazione, qualche giorno dopo.
 
- Psst, Giulia, psst.
La ragazza si voltò alterata, stava cercando di trasformare il suo topo in una teiera, e c’era quasi riuscita se qualcuno non le avesse fatto perdere la concentrazione. Quell’imbecille!
- Che vuoi?- disse seccata.
- Ti va di allenarci un po’ questo pomeriggio?- chiese Scorpius.
- Va bene, ma smettila di rompere.
- Hai preso pane e acidità per colazione? Comunque grazie, tesorino- disse a mo di sfottò.
La ragazza decise di ignorarlo e riprendere la sua concentrazione. Senza troppi risultati, il suo topo si era solo leggermente scolorito, ottenendo dei compiti extra dalla professoressa McGrannit. Questa l’avrebbe fatta pagare a quel cretino di Malfoy!
 
All’ora di pranzo l’umore di Giulia ancora non era migliorato, Arianna se n’era accorta e la guardava di sottecchi aspettando l’esplosione.
L’amica arrivò al tavolo sbattendo la borsa di pelle nera sulla panca.
- Se lo prendo lo stritolo in mille pezzetti…
- Ma di chi stai parlando? Ho paura per lui!
- Il tuo caro Scorpius mi ha fatto avere dei compiti in più!!! - sibilò.
- Mamma mia come esageri!
L’amica la fulminò con lo sguardo:- Lo difendi solo perché è sexy!
- Effettivamente…
Ma in quel momento il diavolo dagli occhi di ghiaccio si avvicinò a loro.
- Come stanno le più splendide serpi di tutto il castello?- disse sorridente, ammiccando verso Arianna.
- Dicci qualcosa che non sappiamo Malfoy!- disse con superiorità.
- Scorpius, sparisci dalla mia vista!
- Perché? Mica è colpa mia se in Trasfigurazione sei una capra!
Il tavolo dei Serpeverde piombò nel silenzio, tutti i ragazzi del primo si erano accovacciati talmente tanto che sembravano parte del mobilio.
- Cosa hai detto?- ringhiò la ragazza.
- Oltre che capra, sei anche sorda?- disse con un ghigno così sexy da far tremare le gambe di Arianna.
Giulia si alzò sbattendo i palmi delle mani sul tavolo:- Tu,infimo imbecille, demente, misera nullità, emerito idiota, deficiente, stupido, insulsa serpe dei miei stivali...Dimenticati quelle fottutissime lezioni di Quidditch!-e detto questo se ne andò dalla sala come una vera attrice drammatica.
Scorpius si mise a sedere nella panca opposta a quella di Arianna e subito catturò il suo sguardo con quei occhi argentei che la trafissero come una lama.
- Scusala, ha la teatralità nelle vene!
- Lo so, ma non resisto quando la vedo così, adoro farla arrabbiare, soprattutto perché ce la faccio quasi sempre!- disse  senza distogliere lo sguardo dal suo, mentre  addentava provocatorio una mela rossa come la lussuria che emanava da ogni parte del suo corpo.
Un brivido pervase la schiena di Arianna, ma la ragazza si impose di non saltargli al collo e di non far trapelare le sue sensazioni.
- Dato che è evidente che Giulia oggi non si allenerà con me, ti va di farmi compagnia?- chiese malizioso sporgendosi verso di lei.
- Va bene!- rispose con un sorriso che fece impazzire il giovane Malfoy.
- Allora, alle 4.30 al campo di Quidditch. Mi raccomando sii puntuale.- disse allontanandosi dalla sala.
 
Contemporaneamente la serpe furiosa stava prendendo a calci ogni cosa che trovava sotto tiro continuando a lanciare epiteti poco gentili al caro amico.
Nel pieno della sua ira sentii qualcosa picchiettare alla sua finestra. Voltandosi vide un piccolo gufo color cioccolata che teneva in bocca una busta.
Prendendola vide il mittente e subito un raggio di luce trafisse il suo plumbeo umore.
 
Ciao Grifoncina,
mi manchi tanto!! Mi mancano i tuoi baci, le tue carezze, le tue mani fra i capelli e il tuo sguardo che allevia ogni mia preoccupazione!
Lo sai che la prossima settimana ci sarà una giornata per gli ex-alunni? Non vedo l’ora di vedere come ti sta bene la sciarpa rosso-oro.
Ti bacio
                                                Tuo sincero Ted

 
 
“ Bene, ora si che sono depressa!” pensò buttandosi di peso sul letto, ma quel gufetto la scrutava aspettando una lettera di risposta.
“ Ed ora che gli scrivo? Caro, Ted, ti ho mentito per tutto questo tempo.
Non hai baciato una dolce e coraggiosa Grifondoro, ma una vile e bastarda Serpeverde. Che situazione del cazzo!”
Invece prese con riluttanza una pergamena e con quel briciolo di amor proprio,  che le era rimasto, scrisse:
 
Ted,
 Non sai quanto vorrei essere circondata dal tuo abbraccio che mi fa dimenticare ogni cosa, essere baciata come solo tu sai fare e perdermi nei tuoi meravigliosi occhi.
Non vedo l’ora che tu sia qui!
Un bacio
                                                           Tua Giulia

 
La  ragazza diede la risposta al gufo che le sfregò la piccola testolina piumata sul dorso della mano. Bensì che risollevarle l’umore, il romanticissimo biglietto del ragazzo l’aveva fatta sprofondare ancora di più nella tristezza.
Si sentiva stanca, confusa, sporca e disperata, così decise che l’unica cosa da fare era farsi un bel bagno caldo pieno di schiuma accompagnato da un intero vassoio di biscotti e un po’ di musica drammatica.
 
 
 
Campo da Quidditch, 4.25
 
 Arianna era talmente impaziente che era arrivata all’appuntamento in anticipo di cinque minuti. Non faceva altro che andare avanti e indietro per il campo, continuando a torturarsi le mani.
Era molto nervosa, Scorpius le piaceva più di quanto avrebbe dovuto, molto di più del suo ex-ragazzo, e non era saggio infatuarsi di un ragazzo del genere. Era sempre piuttosto freddo e scostante, solitamente imprevedibile, un playboy da strapazzo. Insomma, il solito Serpeverde, uno stronzo patentato. Ma quell’aria misteriosa che lo circondava la intrigava così tanto che non poteva fare a meno di essere attratta da lui, come una falena viene attirata dal fuoco.
Bello, in tutto il suo verde splendore, Scorpius fece il suo ingresso nel campo da Quidditch con una Firebolt nuova di zecca, regalo del padre, in spalla.
Arianna ammirò la sua longilinea e muscolosa figura avvicinarsi, con la sua camminata strafottente e sicura sembrava un dio sceso in terra, venuto per graziare i poveri mortali con la sua eterea bellezza.
- Malfoy, e poi dicevi a me di essere puntuale. Una Ricordella, no?- disse la ragazza sbeffeggiandolo.
- Scusi, my lady, come posso farmi perdonare?- chiese il ragazzo malizioso, prendendola per i fianchi e attirandola a sé.
- Credi che sia così semplice farmi cadere tra le tue braccia, Malfoy?- disse lei, cercando di liberarsi, con scarsi risultati, lui era di gran lunga più forte.
- Ma non ho intenzione di fartici cadere, io ti voglio imprigionare-
-  Quali crimini avrei commesso per meritarmi una pena così severa?
- Di essere così dannatamente sexy, attiri troppi sguardi quando vai in giro per i miei gusti!
- Mica sono la tua ragazza!- disse lei seccata, ma un po’ lusingata.
Il suo sguardo si fece più duro – Solo perché, se te lo chiedessi, tu mi diresti di no-
- Malfoy che non corre rischi! Dove sono finita?-
- Non fare l’acida. Non mi dai nessun segnale da decifrare, non mi chiami nemmeno per nome.
- Giulia non ti chiama mai per nome, eppure è la tua migliore amica- ribatté seccata.
- Ma non voglio Giulia tra le mie braccia…
- Scusa, Scorpius- si arrese Arianna.
La ragazza si avvicinò al suo volto e gli lasciò un piccolo bacio a fior di labbra, quasi timidamente. Lui sorrise vittorioso e soddisfatto, il ghigno preferito di Arianna. La prese per i capelli e la coinvolse in un bacio più appassionato.
- Ora sei mia-
- No, Scorpius, sei tu che sei mio!
Questa volta fu lei a prenderlo per i capelli, trascinandolo in un turbine di sensazioni.
 
Giulia e Arianna, sala comune Serpeverde.
 
 
Arianna entrò in sala comune, ma si bloccò scioccata quando vide la sua amica sbattere continuamente la testa contro il camino di marmo borbottando – Cretina, cretina, cretina, cretina…
Nessuno osava avvicinarsi, probabilmente erano terrorizzati da quello strano comportamento. Anche Arianna non era poi così sicura di volersi accostare per veder cos’aveva. Ma, dato che lei era la sua migliore amica, era un suo dovere starle vicino quando ne aveva bisogno, anche se questo voleva dire minare la sua salute mentale e fisica.
Andò verso il camino lentamente e con cautela, come si fa con gli animali feroci.
- Giulia, tutto bene?- chiese incerta.
- Tutto bene? TUTTO BENE? Niente va bene, anzi, va tutto di merda. E voi cos’avete da guardare, SPARITE!- urlò isterica.
In un attimo la sala divenne più deserta del Sahara.
- Che cosa è successo?-
- Ted verrà ad Hogwarts- disse lapidaria.
- Ah, capisco-
- Leggi questo- Giulia porse ad Arianna il biglietto che le aveva inviato il ragazzo.
- Oh, Cristo Santo, credo di avere un attacco di diabete- fece l’amica fingendo di svenire sul divano.
- Così non mi aiuti- ribatté esasperata.
- Scusa, hai ragione, è che io sono così felice- disse Arianna sognante.
- Ripeto: così non mi sei di aiuto- rinfacciarle la sua contentezza effettivamente non era il modo migliore per tirarle su il morale.
- Scusa, scusa, però lui è così bello-
Giulia le lanciò un cuscino che però finì contro un vaso di cristallo lì vicino, che cadde a terra rompendosi in mille pezzi.
- Ecco, ci mancava solo questa!- esclamò la ragazza al limite della sopportazione.
- Su, non è successo niente.Reparo – sussurrò Arianna.
- Ma perché Ted viene ad Hogwarts?- aggiunse.
- Giornata degli ex- alunni- rispose l’altra.
- Che?-
- La scuola ha organizzato un galà in ricordo della vittoria contro Voldemort e dei caduti in battaglia-
- Ah, o Mio Dio, cosa mi metto?-
- Non è questo il punto!-
- Sì, ma è importante l’abito-
Giulia le lanciò un occhiataccia che fece scendere il gelo tra di loro.
- Ripeto: Non. Mi. Sei. Di. Aiuto-
- Tanto prima o poi l’avrebbe scoperto comunque, quindi appena arriva o ti smaterializzi ad Honolulu o lo affronti e glielo dici.
- Opterei per la prima opzione. Chissà che tempo fa laggiù?-
- Allora escludi la prima alternativa. Tu quando arriverà gli andrai incontro e gli racconterai tutta la verità e nient’altro che la verità. Sono stata abbastanza chiara?- disse Arianna dura e concisa.
- Si, signora- fece Giulia sconsolata.
- Su, su, andrà tutto bene- Arianna abbracciò stretta la sua amica.
- Ti voglio bene- disse Giulia.
- Anche io, tesoro- rispose l’altra.
 
Quella notte le due amiche decisero di dormire entrambe nel letto di Arianna. Ma nessuna riusciva prendere sonno, immersa nei propri pensieri.
Giulia rifletteva sul pasticcio in cui si era ficcata, alla reazione che avrebbe potuto avere Ted, alla sua delusione, ed ad un suo potenziale rifiuto. All’ultima alternativa non voleva nemmeno pensare.
Arianna invece stava rivivendo tutti gli attimi passati con Scorpius, alle litigate passate e ai due baci che si erano scambiati, così coinvolgenti ed emozionanti che al solo ricordo le gambe le diventavano come due budini. Poi rifletté sul fatto che probabilmente al galà ci sarebbe stato anche Draco Malfoy, suo padre, lei non lo aveva mai visto, ma tante erano le voci che giravano sul suo conto e sulla loro somiglianza.
Ad interrompere i loro monologhi interiori fu una civetta nera che picchiettava alla sua finestra.
- Non è di Ted, lui ha un gufetto marrone.- disse flebilmente Giulia.
Allora Arianna scese dal letto  ed aprì le imposte. Il piccolo messaggero le diede una lettera a lei indirizzata. Quando vide il mittente ebbe un tuffo al cuore.
- È di Scorpius- disse lei, sussurrando emozionata.
- Forza aprila- fece Giulia curiosa.
Arianna si mise a sedere sul letto, a fianco della sua amica così che anche lei potesse leggere facilmente.
 
Salve, my lady,
 
tra pochi giorni ci sarà il ballo organizzato dalla scuola. Mi concedereste l’onore di potervi accompagnare?
Baci ( non molto casti),
                                                      Scorpius Malfoy.


Le ragazze si guardarono negli occhi e si sorrisero, anche se quello di Giulia non arrivò fino agli occhi.
- Che cosa gli scrivo?- chiese Arianna ansiosa.
- E che ne so io!- esclamò l’altra.
Arianna si allungò, prese una pergamena dal cassetto. Rispose con un grande, enorme, gigantesco “ sì”.




ANGOLO DELL'AUTRICE:

Scusate tanto per il ritardo, ma in quest'ultimo periodo sono stata molto impegnata e non ho trovato il tempo di aggiornare.
Spero che il capitol vi piaccia. Inoltre che ne dite di lasciare una piccola recensione? Grazie mille. Baci.

Arianna.

 

  
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