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Autore: Khaleesi    24/11/2011    3 recensioni
Roxanne Weasley: [ Rocsen Uislei ] nome singolare femminile. Indica una persona disordinata, furba, energica e assolutamente rompipluffe. Questo nome viene usato SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a indicare una persona con un grave deficit di attenzione in : scuola e amore.
Se vi trovata dinanzi a una persona del genere quello che dovete fare è stare calmi e offrirli qualche prodotto di Tiri Vispi Weasley per entrare nelle sue grazie.
[LysanderxRoxanne] [LorcanxDominique] [RosexScorpius] [LilyxFire] e tanti alti ...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, Lysander Scamandro, Roxanne Weasley, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Generation'
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Roxanne si strinse nella sciarpa blu e nera che portava al collo, rabbrividendo della temperatura glaciale di quei primi giorni di dicembre. Era appena finita la lezione di DCAO e la ragazza si stava dirigendo tranquilla verso la riva del Lago Nero, per quanto tranquilla possa essere una Weasley come lei che nel giro di mezzo secondo affatturò due secondini che le bloccavano la strada.

Una volta fuori dal grande castello si avvicinò a un albero e vi posò la schiena, sedendosi sull’erba gelida e profumata. Sbuffò, portando dietro l’orecchio un ciuffo di capelli che le stava, poco prima, sventolando davanti agli occhi. Gettò un’occhiata alla sua figura riflessa nell’acqua torbida e costatò che era più trasandata del solito, i capelli bruni avevano preso una forma indefinita perciò preferì legarseli in uno chignon che faceva fuori uscire diverse ciocche di capelli. Rimise la camicia bianca nella gonna di grigio cotone caldo e sussurrando un incantesimo, puntò la sua bacchetta contro i lacci delle proprie scarpe che si attorcigliarono in un fiocco perfetto. Un tossicchiare divertito la fece voltare.

«Ehilà Lys!» salutò la ragazza con un cenno del capo.

«Non ci posso credere, Roxanne Weasley si è legata i lacci delle scarpe … Oh Merlino! Questa me la devo proprio scrivere» esclamò divertito Lysander, mettendosi melodrammaticamente le mani tra i capelli. Lui invece era perfetto: capelli neri lisci come la seta, cravatta stretta, divisa pulita, scarpe allacciate, sciarpa attorcigliata attorno al collo in maniera impeccabile e distintivo di Prefetto Corvonero ben visibile, che sfiorava proprio in quell’istante. Era diventato un tic, per il ragazzo, toccare quell’affare per pulirlo o per ricordarsi di non perdere le staffe, cosa che succedeva periodicamente. Ma nonostante l’aspetto da perfettino il ragazzo dava filo da torcere ai Weasley in fatto di scherzi, poiché gli insegnanti non lo accusavano mai di nulla data la sua eccellente carriera scolastica.

«Ah – ah! Ho i miei momenti di normalità anch’io, sai?» annuì la ragazza decisa, facendogli segno con la mano di avvicinarsi e di sedersi sull’erba accanto a lei. Roxanne adorava Lysander, le piaceva il fatto che fosse un buon amico e compare di scherzi e che astuto com’era non si faceva mai beccare. Non che Roxanne fosse una stupida, questo no. Era una Corvonero. Lei piuttosto preferiva prendersi il merito di quello che combinava, e se da qualche parte c’era stato qualche disastro, si poteva star certi che sul luogo dell’accaduto ci sarebbe stata da qualche parte, la foto della Weasley che sorrideva all’obiettivo e faceva le pernacchie. Le metteva lei lì, come segno di riconoscimento e di autenticazione Roxaniana.

«Sei riuscita a evocare un Patronus, alla fine?» chiese Scamandro sedendosi accanto a lei. La ragazza annuì, puntò una bacchetta verso il Lago e annunciò «Expecto Patronum!» della nebbiolina bianca fuoriuscì dalla bacchetta di Lei, che percorse qualche centimetro d’aria prima di trasformarsi in un bellissimo lupo che iniziò a correre sul pelo dell’acqua; si smaterializzò qualche secondo dopo.

«Tu?» controbatté Rox al compare, indicando il punto in cui il suo animale era appena scomparso. Lysander sussurrò l’incantesimo e all’istante un Siberian Husky uscì dalla sua bacchetta, facendo un semigiro intorno al suo padrone e poi si volatilizzò come il lupo.

«E’ una razza intelligente» commentò Roxie applaudendo divertita l’amico.

«E il tuo era una razza di lupo solitario»

«Davvero?»

«Già, e per come sei fatta mi sorprende che il tuo Patronus non sia una mantide religiosa» la punzecchiò il ragazzo. Roxanne rise, divertita dall’affermazione. Non le piaceva impegnarsi in alcun genere, e questo la sapevano tutti. Il fatto di sentirsi legata emotivamente a qualcuno (che non fosse un amico o un famigliare) per più di due giorni di seguito la faceva sentire rinchiusa, come se non potesse essere libera per il resto della sua vita.

«Sono sorpresa anch’io … Ora andiamo a cenare, non vorrai restartene qui a parlare con una che ti potrebbe usare per puro piacere sessuale, no?!» affermò Lei, strizzando l’occhio a Lys quando disse la penultima parola. Il ragazzo divenne immediatamente paonazzo, bofonchiando una risposta incomprensibile e dirigendosi a passo di carica verso la Sala Grande, con la ragazza alle sue spalle che saltellava divertita.

 

***

«Weasley! Porta quelle adorabili chiappette sulla terra ferma! Esigo andare a mangiare immediatamente!» urlò Vanessa sbracciandosi in modo forsennato verso il rosso che stava ancora volteggiando sulla sua scopa volante, il ragazzo le rispose con un «Che palle, Paciock! Arrivo, arrivo …» e in un batter d’occhio Hugo era sceso in picchiata, frenando un attimo prima d’investire la ragazza.

«Brutto pezzo d’idiota, ma vuoi ammazzare il tuo futuro capitano?»

«Che?! Da quando mia sorella ti ha detto che sarai il futuro capitano della squadra dei Grifondoro?»

«Praticamente … da sempre!» disse stizzita lei facendogli la linguaccia e gettando la sua sciarpa rossa e ora al collo del migliore amico, temendo che si potesse prendere un brutto malanno se rimaneva sudato con quel vento. Hugo gli scoccò un’occhiata riconoscente, e le scompigliò i capelli in segno d’affetto.

«Argh! Ma sai quanto ci ho messo per renderli decenti! Certo che no, tu e la tua famiglia avete il gene del ‘rosso e perfetto’ !!» ringhiò lei, spintonandolo di lato. Lui rise di gusto, passandosi una mano tra i capelli color fuoco che, anche sudati, erano perfetti. «Hai ragione» confermò lui.

Vanessa Paciock, alzò le mani in aria come per imprecare.

«Oh, Alice … Alice!» la richiamò lui sovrappensiero.

«Va-nes-sa, sai perfettamente che il mio primo nome non mi piace» sibilò lei.

Il silenzio fu interrotto da un gruppetto di ragazzine di varie casate, che poco prima erano sugli spalti, che si dirigevano verso i due, ridendo a squarciagola.

«Hugo! Oh, Hugo! Sei stato bravissimo, e che bella discesa!» cinguettò una.

«Bravissimo, davvero! Che padronanza del corpo, che curve!» annunciò un’altra.

«Hugo, mi daresti lezioni private?» chiese una terza, sbattendo le lunghe ciglia.

Il gruppetto di ragazze aveva circondato il rosso, che non faceva in tempo a dire una cosa che loro lo precedevano. Vanessa fu spintonata in malo modo, lontano dal Weasley che la cercò con gli occhi in cerca di aiuto. Paciock tossicchiò, cercando di catturare l’attenzione delle galline starnazzanti. Tossicchiò ancora.

Tossicchiò più forte.

 Tossicchiò un ultima volta prima di sbottare, «Permesso! Scusate! Ops! Se non vi dispiace mi riprendo questo schianto di ragazzo …» scostando le ragazzine, afferrò Hugo per un braccio e lo avvicinò a se.

«A dire la verità, ci dispiace!» dissero in coro tutte.

«Ma  a me non frega un galeone bucato!» ammise Nessa, sorridendogli dolcemente.

Quando furono a debita distanza dal campo di Quidditch, Hugo iniziò a ridere a crepapelle, mimando la faccia delle ragazze dopo l’ultima affermazione della sua migliore amica.

«Ti sei trattenuta, vero?»

«Ci puoi scommettere. Porco Salazar! Quanto mi stavano dando fastidio!»

«Alle volte mi chiedo come mai tu non sia stata smistata nelle Serpi»

«Perché avrei alzato vertiginosamente la media del quoziente intellettivo di quella casata! Poi il verde smeraldo non mi dona molto!» disse guardando gli occhi azzurri del ragazzo.

«Bugiarda» l’accusò lui, dandole un bacio sulla guancia.

 

***

Il corridoio del settimo piano era quasi vuoto, a eccezione di una dozzina di studenti.

«Lily!» gridò Fire cercando di farsi spazio tra un gruppetto di ragazzini del primo o secondo anno, sventolando la mano in alto per cercare di farsi notare dalla Tassorosso che stava saltellando sul posto. «Signorino Finnigan!» gli rispose di rimando la ragazza, facendogli cenno con la mano di avvicinarsi.

«Cosa diavolo combini?» le chiese il Grifondoro trattenendo a stento le risate.

«Cerco di diventare più alta, ovvio no?»

«Da quanto ci provi?»

«Ehm … una buona mezz’oretta», annui fermandosi e rivolgendo al ragazzo un sorriso a 32 denti che gli fece sobbalzare il cuore. Lilian si raccolse i capelli neri in una coda alta e poi battendosi  una mano sulla fronte esclamò «Ma certo!»

«Cosa?»

«Avrei dovuto saltare all’aperto. Che sciocca che sono. Comunque, mi perché mi stavi cercando?» chiese Lily posandosi le mani sui fianchi e socchiudendo gli occhi per essere più minacciosa. «Ehm» riuscì a dire solo Fire, cercando inutilmente di prendere ancora qualche attimo di tempo; Lily gli diede un colpetto sulla spalla destra, intimandolo a continuare «Ti volevo chiedere se ti andava di venire con me a Hogsmeade» finì il Grifondoro guardandola di sottecchi, la ragazza fece un movimento ninja mettendosi in posizione difensiva. «E’ un appuntamento?»

«Ma cosa dici? Ahahah! No, no!» rispose pronto il ragazzo pronto il ragazzo perdendosi in una risata semi-isterica. «Bene, allora ci sto … e dove andremo tesoruccio?», chiese  Lily prendendolo sottobraccio e iniziando a camminare per il corridoio. «Mielandia» rispose lui alzando le spalle.

Ricevette come risposta una pacca sulla spalla che gli fece quasi perdere l’equilibrio, «Tu si che mi conosci. Ora andiamo a mangiare che muoio di fame» annunciò Lilian indicando la sua pancia e trascinando Fire verso la Sala Grande.

 

***

Severus e Jane camminavano mano nella mano, dirigendosi a passi svelti verso la Sala Grande, in ritardo per la cena. Si fermarono davanti alla grande porta marrone, Lui le accarezzò una guancia rimettendole una ciocca di capelli dietro all’orecchio mentre Lei gli abbottonava un bottone della camicia che era sfuggito al controllo. Entrarono nella Sala, non si diressero però al tavolo della loro casata, Serpeverde, bensì a quello dei Corvonero dove erano riuniti tutti i loro amici. Si sedettero nel mucchio, vicino a Lucy e di fronte a Dominique e Lorcan.

«Eccoli!» ruggì Roxanne, indicando i due ragazzi, dall’altro lato del tavolo.

«Ragazzi, d’accordo che volete farlo ogni santo giorno, però arrivate puntuali alla cena!» gli rimproverò Hugo guardandogli spazientito. Molly cadde quasi a terra dalle risate, mentre Vanessa e Rose sibilavano insulti a quel chiacchierone di Hugo Weasley.

Severus divenne rosso all’istante, abbassando la testa nel piatto e iniziando a farneticare fatture mentre si rimpinzava di spinaci. Jane Zabini invece se ne stava tutta ritta e orgogliosa, tanto da far invidia a un Grifondoro e rispose a Hugo di rimando «Invidioso, forse?».

Scorpius sputò fuori tutto il suo succo di zucca, sbalordito dalla risposta efficace della cugina.

Hugo sbiancò, aprendo più volte la bocca non sapendo cosa dire.

Roxanne e Vanessa si alzarono in piedi, e voltandosi verso la Zabini iniziarono a battere le mani, lodandola della sua efficace determinazione e lingua tagliente degna di una serpe.

Lei annuì divertita, abbassando il capo come a inchinarsi per ringraziarle, da sotto il tavolo allungò una mano ad afferrare saldamente quella del suo ragazzo; Severus rispose con altrettanto vigore alla stretta.

«Sei fantastica» le sussurrò.

Lei gli sorrise, ritornando poi a guardare le pietanze che le si stavano materializzando davanti. Dopo una mezz’oretta Dominique, Rose, Scorpius, i gemelli Scamandro e Severus si alzarono contemporaneamente dal tavolo, annunciando che sarebbero andati a organizzare i turni di ronda dei Prefetti per quel mese.

Così la compagnia si sciolse lentamente. Lucy si avvicinò quel tanto che bastava a Jane e guardando altrove iniziò a parlare con voce bassa, affinché solo la ragazza avesse avuto modo di ascoltare.

«Gliel’hai detto?»
«Ancora no»

«So il tuo segreto, Jane. E credimi se ti dico che il molliccio che ho affrontato oggi a DCAO ha preso le sembianze di tutti i componenti della mia famiglia tristi … non deve accadere, Zabini. Quindi dì ad Albus cos’hai fatto altrimenti lo farò io»

«Ti prego …»

 

 

 

 

 

 

 

 

Fatto il misfatto!

Salve a tutti! Questa è la mia nuova fanfic! :3 ovviamente l’ho incentrata sul mio personaggio preferito: Roxanne! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, andando avanti inizierete a capire meglio i vari caratteri dei personaggi ;) Oh! Non prendete in antipatia la piccola Lucy, per lei la famiglia è tutto.

Alla prossima, commentate!

Buongiornoavederci, Ash.

   
 
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