Correva giù per le scale troppo velocemente, faticavo a stargli dietro ero troppo sovrappensiero per correre più forte e raggiungerlo. Si fermò di scatto, si girò a guardarmi e scoppiò a ridere, raggrottai le sopracciglia:«Bè cos' hai da ridere?!» si mise a ridere ancora più forte, così lo raggiunsi velocemente e gli tappai la bocca, mi spostò la mano con delicatezza: «Mi dispiace Sam non volevo, cè si volevo ma non ti stavo prendendo in giro..solo che potresti correre un po' più velocemente?! Sai stiamo pur sempre bruciando e..» infastidita risposi: «Correrei più veloce se non avessi mille pensieri!»

Maledetta me meglio se me ne fossi stata zitta, Harry emise un risolino, deduco nel vedere l' espressione contratta del mio viso, sorrise e disse: «Ah si..e a cosa...» Lo fermai al volo «Non mi pare questo il luogo dove perdere tempo in futili discussioni. Dovremmo andare.» dissi prontamente «Si hai ragione..» disse frettolosamente un po' incupito. Riprendemmo così a camminare lungo le scale vidi Harry sorridere sotto i baffi e poco dopo aggiunse «...Poi però me lo dici!» rimasi indifferente senza emettere parola.

Arrivammo alla fine delle lunghe ed interminabili scale fino ad arrivare al piano interrato dove c' erano i garage, Harry conosceva un modo per sgattaiolare fuori, se n' era vantato giusto un paio di volte, ero convinta di potercela fare anche io e che fosse una stupidata, ma me ne guardai dal dirglielo.

Attraversammo il garage correndo e questa volta lo superai senza farmi troppi scrupoli e a mente sgombra; ci fermammo in una rientranza vicina all' uscita «Sam abbiamo un paio di minuti circa di attesa, poi entrerà il camioncino del servizio bar e, appena sorpasserà quella curva usciremo più veloci della luce!» risi, lui mi guardò stranito «No è che pensavo avessi un modo più fico, questa è una scemata”.

mi zittì «Stai scherzando! Ho impiegato due settimane per sincronizzarmi alla perfezione con tutti gli orari di ingresso e di uscita dei mezzi dell' istituto!!» disse scorbuticamente.

Risi più forte finchè non sentii il cancello aprirsi, ci zittimmo di botto entrambi.

Il camioncino entrò, oltrepassò la curva e velocissimi uscimmo prima che il cancello si chiudesse. «Bene Sam siamo fuorii!» sorrise soddisfatto; nel vedere quel sorriso sentivo la mia espressione da ebete affiorarmi sul viso, mi passai velocemente una mano sulla faccia e sorrisi.

«Ok Sam devi seguirmi ancora un pochino, credimi ne vale la pena» disse con un tono dolce e convinto «Ah si adesso giudichi tu per me se ne vale la pena o no» iniziava ad irritarmi, o almeno credo, so solo che cercavo di prendere le distanze il più possibile.. «Sam per piacere non iniziare a creare quel tuo scudo maledetto!» mi disse con un filo di tristezza sul viso, «Hei e tu cosa ne sai nel mio scudo, sono cavolate io non ho nessuno scudo sono solo infastidita dal tuo comportamento.» risposi cercando di far trasparire il meno possibile quanto mi stesse irritando in quel momento. «Ascoltami sono due mesi che siamo in classe insieme, non ci siamo mai cagati né rivolti la parola, ma io ti osservo Sam, ti osservo e rimango affascinato dal tuo comportamento. Adesso guarda, è la prima volta che ci parliamo e socializziamo e stiamo bigiando insieme, so che ti chiedo molto perchè sai appena il mio nome ma..fidati di me Sam.»

Più lo guardavo negli occhi più ero sul punto di cedere, era così bello, mi sembrava così sincero. Sapevo benissimo che eravamo come due linee parallele destinati a non incontrasi mai, non era fatto per me né io ero fatta per lui. «Ok Hazza mi fido, o almeno ci provo.» Si mise a ridere estasiato, io lo guardai confusa mi guardò e disse: «Hazza, si mi piace!” fece una breve pausa «..Hei Sam!!” continuò serenamente, «Dica» sorrisi appena «Lo so che il mio fascino ti ha conquistata” si mise a ridacchiare, io gli diedi un pugno sulla spalla e facendo l' occhiolino dissi: «Non ci sperare ragazzo.» si mise ad urlare in mezzo alla strada come se niente fosse «Aaaah! Dai andiamo che ci stanno aspettando!» fece un salto e me lo ritrovai accanto, «Chi? Chi ci sta aspettando?» dissi, iniziavo ad essere leggermente spaventata e contrariata all' idea di incontrare altra gente ancora, probabilmente qualche sua amichetta con la puzza sotto il naso.

«Eh non si può sapere tutto! Andiamo dai!!» disse, sicuramente con l' intenzione di infastidirmi apposta, e ci riusci benissimo, ma mantenni la calma e tenetti la bocca chiusa. Prendemmo i mezzi e nel giro di una mezz' ora arrivammo ad un parco, lo attraversammo fino a giungere ad un' imponente villa. Spalancai la bocca senza rendermene conto: «Azz..» Harry scoppiò a ridere, salì i gradini dell' ingresso e suonò il campanello, io mi nascosi dietro di lui intimidita. Aprì la porta un bellissimo con i capelli rasati ai lati ed un' enorme ciuffo che sembrava morbido come una nuvola, pensavo di aver avuto una visione.

«Ciao Harry.» gli disse sorridendo, «Ciao Malik!» rispose. Entrammo in casa e c' erano altri due figaccioni sul divano. Harry si mise a correre verso il divano e gli saltò sopra, io rimasi accanto alla porta in silenzio.. «Avanti Sam accomodati, sapevano del tuo arrivo, mettiti pure a tuo agio.» disse sorridendo Harry; così lentamente mi avviai verso di loro e mi sedetti su una poltrona. Un biondino occhi azzurri sotto ad Hazza disse: «Harry, ha chiamato Louis, sta arrivando, è un po' in ritardo ma non è l' unico.» partirono frecciatine verso me e Harry, dio che imbarazzo, non sapevo da che parte guardare così afferrai il cellulare dalla tasca dei jeans.