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“Isabel!”
Il bambino correva più veloce che poteva: insomma dove era finita?
“Isabel!”
Niente. Il nulla più assoluto.
Gli occhi di ghiaccio del bambino scrutarono attenti la natura circostante:c’era qualche albero d’accordo,ma il resto era un semplice
giardino se si fosse nascosta lì l’avrebbe sicuramente vista,no?
Gli uccellini cinguettavano nel cielo e sugli alberi,il bambino alzò la testa e
dovette socchiudere gli occhi per non essere accecato dalla forte luce solare.
Era davvero una bella giornata.
Quando riabbassò lo sguardo qualcosa di rosso lucente
attirò la sua attenzione.
“Isabel!Isabel,sei tu?”
Isabel….Isabel….
Draco Malfoy aprì gli occhi. Il sudore gli colava sul viso e i brividi gli
correvano per la schiena. Cercò di calmarsi,ma il
cuore gli batteva a mille. La luce tenue del mattino penetrò da una piccola
fessura tagliando la stanza di netto.
Un altro giorno era appena iniziato.
“Draco è arrivato un messaggio per me?”chiese Zabini infilandosi un maglione
nero.
“No.”Il biondo si alzò di malavoglia:quella mattina si
andava a Hogsmeade,perché Blaise si alzava così presto?
Rompendo le palle a lui per giunta…
Si stava giusto infilando i jeans quando capì di essere osservato,anzi
squadrato.
“Ma si può sapere che cazzo vuoi?”sbottò con stizza cominciando a sentirsi a
disagio.
“Perché mi menti,Draco?”il moro lo guardò con uno sguardo triste “So cosa
provi,ma non è così che…”
“No!Tu non sai proprio un cazzo di cosa provo!Credi che ti apprezzerò di più se
mi tratti con gentilezza?Se gentilezza si può chiamare perché anche questo è
tutto da vedere!”
“Sei arrabbiato per la storia di Virginia,vero?”
Draco dovette trattenersi dalla voglia di scagliare qualcosa.
“Lo stai rifacendo…”disse con voce atona “Lo stai rifacendo,Blaise,e nemmeno te
ne accorgi…”
“Non è stata colpa mia!Me l’avevano chiesto e io l’ho fatto!La colpa è loro!”ad
un tratto la sua voce si era fatta agitata e a scatti.
“E’ ora che prendi atto di ciò di cui sei responsabile.”
Draco si infilò una maglia verde e uscì dal dormitorio. Blaise lo guardò andare
via mentre stringeva tra le mani il messaggio che il serpente gli aveva
lasciato la sera prima.
La Sala Grande era molto affollata nonostante fosse presto e quella mattina non
ci fossero lezioni.
Ginny guardava quel via vai di gente,sconsolata:come
diavolo faceva a dire a Zabini che accettava di uscire con lui con tutta quella
gente ad ascoltare?
E pensare che mi sono alzata presto apposta per parlare con lui indisturbata!,pensò
la ragazza.
Stava giusto per andarsene quando una voce la richiamò.
“Ehi,Virginia!”
C’era solo una persona che la chiamava così. Ginny si sentì il sangue
gelare nelle vene.
Dio ti prego,pensò,non qui!Non davanti a tutti!
“Ah,Zabini”
Il ragazzo la raggiunse. Era più bello che mai quella mattina con quei jeans scoloriti e il maglione nero. Buona parte della
Sala si girò verso di loro,compresa Hermione.
Ginny ringraziò il cielo che suo fratello Ron dormisse ancora della grossa.
“Allora oggi vieni?”
Pansy Parkinson le lanciò un’occhiata che valeva più di mille parole.
Fu soprattutto questo che le diede forza:non avrebbe
mai permesso a quella vacca della Parkinson di sfotterla!
“Certo!Allora… ci vediamo,eh?”fece anche se non era molto convinta.
“Contaci!”e le fece uno dei sorrisi più dolci che la rossa avesse mai visto.
La ragazza si incamminò verso il suo tavolo a tre
metri da terra. Una maschera?Lui?Impossibile!
Draco era come pietrificato.
Ma…aveva sentito bene?
“Scusa,Pansy puoi ripetere tutto dall’inizio?”
La ragazza sbuffò passandosi una mano fra i capelli in un qualche modo che lei
credeva molto sexy.
“Insomma Draco!E’ la quinta volta che te lo dico!La Weasley stava entrando
nella Sala Grande,Blaise le si è avvicinato,l’ha chiamata per nome e le ha
chiesto se oggi usciva con lui!Ma ti rendo conto?Con la Weasley!Beh,l’ho sempre
saputo che era un tipo strano!”
Ma ormai il ragazzo si trovava a mille anni luce da lì.
Era impossibile per un semplice ragionamento logico:primo,lui
aveva ricevuto un richiamo dall’Oscuro Signore che si aspetta di essere
ricevuto immediatamente;secondo,se Blaise era da lui non poteva essere
all’appuntamento.
Quindi logicamente Zabini si aspettava di usare un suo clone e mandarlo
all’appuntamento con la Weasley!
Draco sorrise,ma il suo non era altro che un ghigno:un
piano gli si stava formando nella mente…
Era davvero una bella domenica mattina.
Il sole brillava alto nel cielo e c’era un fresco venticello primaverile:non male per una gita ad Hogsmeade.
Ginny aspettava nervosa e preoccupata l’arrivo del Serpeverde:per l’occasione
aveva indossato una lunga gonna bianca (che non metteva mai!) e un maglioncino
azzurro. Pamela l’aveva guardata con sufficienza dicendole che era troppo
sobria per un appuntamento,ma lei preferiva stare
comoda ed evitare brutte figure con tacchi con cui non sapeva camminare e gonne
corte imbarazzanti.
Meglio andare sul sicuro,no?
Poi magari più avanti chissà…
Comunque ora doveva concentrarsi sull’imminente appuntamento!
E se fosse stato tutto uno scherzo?
Magari architettato da qualche stronzo Serpeverde annoiato!
Ginny scacciò questo pensiero dalla mente,ma intanto il tempo passava e lui non
arrivava…3:10…3:15…3:20…
Stava quasi per andarsene quando si sentì toccare leggermente la spalla e
quando si girò e vide Blaise a tre centimetri da lei fece un salto di due
metri.
“Zabini,ma sei scemo?Mi hai fatto prendere un colpo!”esclamò portandosi la mano
al petto.
“Scusa!E’ che ho avuto qualche problema,per questo sono così in
ritardo!Comunque non c’è bisogno che mi chiami per cognome,sai?”disse lui tutto
contento afferrandola sotto braccio e trascinandola letteralmente,con lei rossa
come un pomodoro.
“Beh,la situazione è un po’ complicata…quindi preferirei continuare così se non
ti dispiace..”
“Ti riferisci alla situazione fra le nostre case?Ma dai!Che ti frega?Forza
Virginia che voglio portarti in un negozio fantastico!Sono quasi sicuro che
nessuno a Hogwarts tranne me e Draco lo conosce!”
Ginny lo guardò di sfuggita:sembrava che parlare di Malfoy non gli desse il
minimo fastidio eppure lui e il biondo avevano litigato pochi giorni fa!
“Senti…ma tu e Malfoy siete amici,no?”
Zabini si irrigidì un momento (o almeno questa fu l’impressione di Ginny)poi
sorrise in modo quasi nostalgico e un po’ perfido.La ragazza non gli aveva mai
visto quel sorriso.
“Io sono il suo migliore amico,ma anche il suo peggior
rivale”disse semplicemente,parlando più a sé stesso che a lei.
“Un legame contorto insomma!”
Blaise scoppiò a ridere.
“Contorto è un semplice eufemismo!Non ai idea di come io gli voglia bene e di
come lui mi odi!Ma non può fare a meno di me!”
Erano giunti nella via principale della cittadina.
Una dolce musica proveniva da un bar e un profumo di cioccolato e miele invadeva l’aria.
Sicuramente proviene da Mielandia,pensò la rossa.
Anche il ragazzo si era fermato ad annusare l’aria con
faccia contrita.
“Cos’è questo odore?”le chiese.
“Ma come non lo senti?E’ Mielandia,il negozio proprio di fianco a te!”esclamò
Ginny stupita.
Il ragazzo fece un’alzata di spalle e la trascinò via.
Sembrava diverso dal solito. Più freddo e distaccato.
Draco era sdraiato sul letto e fissava il soffitto con espressione corrucciata
tipica di chi ragiona,ma non arriva alla soluzione. E
butta tutto all’aria.
“Non capisco,maledizione!”urlò dando un calcio al
letto che andò a sbattere contro la parete “Non capisco come fa a scoprire che
Lui gli manda messaggi anche quando li distruggo!Non capisco come mai si stia
comportando così e sia uscito con la Weasley!Ma soprattutto non capisco perché
la cosa MI FA COSì TANTO INCAZZARE!!!!”terminò dando un pugno contro il muro e
facendosi pure un male cane.
Draco si ributtò sul letto cercando di calmarsi e arginare il dolore che si
diramava su per il braccio.
Alzò lo sguardo e vide l’ora:le 16:30…bene,la pozione
stava per fare effetto,doveva sbrigarsi.
Raccolse il mantello da terra e camminando se lo infilò,mentre
usciva dal corridoio incontrò la Parkinson.
“Draco dove vai?”
“A Hogsmeade.”
Il locale di Madama Rosmerta era pieno come un uovo,cosa che non fece altro che
innervosire Ginny che si sentiva gli occhi di tutte le fan di Blaise addosso.
Il ragazzo invece sembrava molto tranquillo e parlava del più e del meno così
la rossa era rimasta a fissarlo inebetita perdendosi nel vortice delle
parole…certo che parlava proprio tanto…
Solo dopo qualche minuto si accorse che lui si era fermato per guardarla.
“Oh…scusa…io mi ero un attimo distratta…”
Blaise scoppiò a ridere di gusto.
“Mi piaci,Virginia!Mi piaci molto!”disse divertito e facendola arrossire “Diventeresti
la mia ragazza?”
Ginny quasi fece cadere a terra la sua Burrobirra: non si era aspettata una
domanda del genere così di unto in bianco!
E presa dall’enfasi e dallo stupore fece una delle domande più stupide che una
ragazza posso fare in una simile situazione…
“Ma…perché?”
Il moro le sorrise dolcemente,come se stesse pensando a qualcosa di buffo e a
lei oscuro…
“Tu le somigli davvero molto…non mi stupisce che Draco…”ma non seppe mai come
continuò la frase perché il ragazzo fu scosso da un conato e svenne sul tavolo.
Qualcuno nella sala urlò,altri fissarono la scena
semplicemente allibiti mentre un mormorio sommesso cresceva nella stanza.
Madama Rosmerta accorse agitata e febbricitante.
“Oddio…oddio…nel mio locale!Nel mio…”
Ginny dal canto suo poteva solo osservare orripilata la scena:eppure
due minuti fa stava benissimo…
Madama Rosmerta fece per spostarlo,ma una mano guantata le afferrò la spalla e
la spinse via con sgarbo.
“Lasci,faccio io”disse una voce autoritaria che la rossa riconobbe subito.
Draco Malfoy si ergeva dritto in piedi al centro del locale e fissava il suo
amico con una malcelata allegria.
“Non so se sia il caso,Malfoy”proruppe Hermione che
poco prima parlava con Calì a tre tavoli di distanza. “Potrebbe essere
pericoloso,magari è stato stregato,se tu mi facessi
vedere…”
“Col cavolo,Granger!”sbottò infastidito “Lo porto in infermeria piuttosto che
lasciarlo a una mezzosangue come te!”
Detto questo tirò fuori la bacchetta e lo fece levitare con la chiara
intenzione di portarlo così fino ad Hogwarts. Ginny semisconvolta lo seguì fuori dal locale come una sonnambula.
“E tu che vuoi?”
“Voglio sapere come sta,ti accompagno.”
“E perché lo vuoi sapere?”
“Beh…perché sono…ecco io…sono …la la sua…oh,accidenti!Insomma da oggi sono la
sua ragazza!”sbottò lei infine. E che cavolo!Glielo aveva chiesto lui!Perchè
doveva vergognarsi come se fosse sbagliato?
Draco la guardò seccato,come se la cosa gli desse
fastidio poi continuò a marciare sotto un sole che spaccava le pietre,seguito
da Ginny.
Silenzio. L’aria si poteva tagliare con il coltello.
La rossa non capiva perché con lui si sentiva così oppressa,come
se avesse un peso nell’anima…Forse era per la discussione che avevano avuto
pochi giorni fa.
Sì,era decisamente per quello.
“L’hai drogato?”se ne uscì poi lui.
“Come?Ma sei scemo!?”
“La mia era solo una domanda,visto che si è sentito male…”
“…hai pensato che nessun Serpeverde in pieno possesso delle sue facoltà mentali
potesse chiedermi di uscire o di diventare la sua ragazza,vero?!!No,per
carità!Più realistico pensare che gli abbia scagliato addosso un
incantesimo,no?!”disse la rossa con amarezza,ridendo senza allegria.
Cosa voleva?Cosa pretendeva da lei?Aveva visto come
aveva squadrato la sua gonna e la sua maglia:probabilmente la considerava di
seconda categoria come i suoi vestiti!
La ragazza si scoprì con le lacrime agli occhi:perhè?Perchè sempre a lei?
“Non l’ho mai pensato. Beh,penso sempre che i
mezzosangue siano inutili e via dicendo,ma non ho mai pensato che tu sia
inutile.”
La ragazza sbuffò.
“Cosa vuoi da me,Malfoy?”
Il biondo si voltò a guardarla:Dio quanto le somigliava…
“Una possibilità. Dammi la possibilità che quella sera alla festa non c’era
Blaise,ma c’ero io!Poi ti lascerò in pace!”disse
guardandola negli occhi.
“Ne abbiamo già parlato e la mia risposta è …”
“Hai paura?”
Ginny si voltò verso il ragazzo guardandolo incredula;dietro di lui il corpo di
Blaise volteggiava nell’aria in modo spettrale.
“Tu hai paura di scoprire che non è lui l’uomo vestito di nero,vero?Perchè se
non è lui potrei essere io e se possibile la cosa ti spaventa ancora di più
perché poi ci sarebbero le domande. E tu non sei pronta per affrontarle,vero?Ma nel tuo inconscio hai già capito che la tua è una
partita persa.”
La rossa lo guardò stranita,ma per fortuna non fu costretta a rispondergli
perché sulla gradinata che portava al portone per Hogwarts la McGranitt gli
stava vendendo incontro con un’espressione affannata.
“Rosmerta mi ha mandato un messaggio proprio ora!Lo lasci pure signor Malfoy da
qui im poi ci penso io!Ma dovrò anche avvisare i suoi genitori!”
“Non si preoccupi,ci penso io.”
Dopo che la donna lo ringraziò,il biondo partì per la Guferia trascinando Ginny
con sé.
La ragazza si ritrovò a seguirlo per stanze e corridoi di una scuola
semideserta.
Era sinceramente stupita dal comportamento del Serpeverde e non capiva cosa
volesse da lei.
Una volta arrivati sulla scalinata che portava alla
Guferia il ragazzo si guardò intorno con circospezione,quando sembrò
soddisfatto si volse verso di lei.
“Allora Weasley,ora tu mi darai questa possibilità perché ti devi sdebitare con
me visto che ho portato il tuo ragazzo fin qui da Hgsmeade. E non voglio
sentire storie.”disse davanti all’espressione indignata di Ginny.
Ma la ragazza sentiva nel suo intimo che gli doveva questa possibilità,non sapeva perché ma doveva.
“Sono tutta orecchi,Malfoy.Dimmi tutto.”
Il ragazzo la fissò serio,come se stesse valutando
qualcosa.
“Baciami.”
“Cosa…?”
“Hai sentito benissimo. Baciami,visto che lui l’ha
fatto non vedo perché non debba farlo anch’io.”
To be continued….