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Autore: harry96    25/11/2011    0 recensioni
La storia di sette gemelli molto particolari, che vivranno la loro avventura ad Hogwarts, parallelamente ai fatti citati nella saga della scrittrice di Harry Potter J.K. Rowling, i nostri sette eroi ne passeranno di tutti i colori, tra avventure e tradimente, amori e odio, la forza di sette elementi della natura sovrasterà le loro vite...
Federie, la sua saggezza ed il suo acume fendono anche l'aria...
Martine, la sua dolcezza e la sua fedeltà illuminano le loro vite...
Silviette, la sua sicurezza ed il suo ardore bruciano più del fuoco...
Henry, la sua intelligenza e la sua grinta rompono anche il ghiaccio più gelido...
Ludovie, la sua grazia ed il suo altruismo la rendono pura come l'acqua...
Stephanie, il suo coraggio e la sua sensibilità donano vita anche alle piante appassite...
Richard, la sua astuzia e la sua malvagità oscurano il suo cuore...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo 11: Scoperte e attriti.
 
“In un altro mondo?” Chiese Silviette ad occhi sbarrati. “In che senso, Demetra?”
“Oh, è difficile da spiegare. In pratica, i frammenti dei cristalli sono tutti sparsi in un altro mondo. Non è la Terra come la conosciamo noi, è una Terra diversa, la conformazione è diversa, la fisionomia è diversa, ci sono altri oceani, altre montagne. E’ completamente magica, ma non è abitata dagli umani... Noi lo chiamiamo mondo parallelo. E’ lì che si potranno trovare tutti i frammenti dei cristalli. Per accedervici bisogna utilizzare le porte del tempo, dello spazio e della mente. Ognuna di esse porta in un punto differente del mondo parallelo, credo che quella più vicino al cristallo di rubino sia quella della mente, che solo io posso aprire.”
Il tutto fu spiegato nello stupore dei gemelli, che non riuscivano a credere alle parole della ragazza.
“Dovete sapere che probabilmente per trovare i vostri cristalli dovrete affrontare prove inimmaginabili.” disse Jason “I cristalli sono nascosti in luoghi difficilissimi da raggiungere, perché devono essere trovati da voi e da nessun altro. Voi siete gli unici ad avere qualche possibilità di riuscire a raggiungerli.”
“Prove inimmaginabili?” Disse Silviette deglutendo.
“Ho detto ‘probabilmente’, ma credo sia proprio così.”
I ragazzi erano piuttosto terrorizzati dall’idea di dover affrontare quelle prove inimmaginabili, non erano di certo confortati dalle parole di Jason e soprattutto mancavano di forza di volontà.
“Avete scoperto altro?” Chiese Federie.
“Oh, sì.” Disse Jason “Il vostro marchio mistico, quello che avete ognuno di voi sul vostro braccio destro, quando troverete i vostri cristalli credo che diventeranno ancora più evidenti. Ognuno di voi ha il potere su uno degli elementi e il vostro marchio è indice di quanto potere avete. I frammenti dei cristalli aumenteranno notevolmente il vostro potere. Quando avrete il massimo controllo sui vostri elementi riuscirete a fare cose proibitive. Colui o colei che ha il potere dell’acqua potrà creare un distruttivo uragano, per esempio...”
“Io sarò capace di fare ciò?” Chiese Ludovie alzando un sopracciglio.
“Tu hai il potere dell’acqua?” Chiese Jason “Sì, potrai...”
“Ma se a malapena riesco a creare qualche spruzzetto...”
“Oh, col tempo avrai più controllo del tuo potere, così anche per voi sei.” Disse squadrando gli altri sei.
“Devo impararmi i vostri nomi, non voglio chiamarvi ‘tu’ ‘Tassorosso’ o ‘bionda’...” Disse poi per sdrammatizzare.
“Oh, ci penso io a farteli ricordare” Disse Demetra sorridendo per poi tornare seria.
“Voi avete un compito vitale, salvare il mondo, voglio che vi impegnaste al massimo per compiere e portare a fine questa importante missione, dovrete lavorare duramente e mai arrendersi. Se solo uno di voi non ce la farà, sarà la fine per tutti noi...”
“Ma sinceramente trovo tutto ciò assurdo” disse Richard “Tutto! Cioè, queste cose accadono nei libri, non nella vita normale. Non voglio lavorare per cose impossibili...”
“Ma tutto ciò non è un libro.” Disse Demetra “E’ la vostra e la nostra vita. E’ triste da dire, ma siamo come dei porci. Nascono per finire nelle tavole di noi uomani. Noi siamo nati solo per compiere la nostra missione. Non possiamo farci niente, è così...”
“Ma io voglio divertirmi!” Disse Richard “Non andare a rischiare la vita per una cosa che neanche sappiamo possa accadere veramente!”
“Accadrà... forse tra cinquant’anni, forse domani, è una corsa contro il tempo, è come una bomba che fa il suo conto alla rovescia. Dobbiamo sbrigarci, non possiamo perdere altro tempo.” Disse dura.
Il rintocco delle campane che erano nella torre orologio fece capire ai gemelli che era l’ora di andare a lezione di pozioni. Non che avessero molta voglia, ma il dovere era dovere.
“Scusateci, ma noi dovremmo andare a lezione...” disse Martine.
“Oh, non vi preoccupate, ci rivedremo. Intanto noi due andiamo a cercare altre informazioni va bene?” Disse Demetra con un sorriso. “Andate, non voglio arriviate in ritardo a causa mia.”
 
Intanto in Siberia, qualche decina di chilometri da Hogwarts, il proprietario del covo era ritornato. Il covo, prima perfettamente scavato nella roccia di una montagna, perfettamente decorata e semplicemente sublime, ora era mezza distrutta. C’erano pezzi di parete, di soffitto, rocce, polvere, di tutto, per terra, e soprattutto un bel buco in mezzo alla sala dove era avvunto il combattimento tra Demetre e Jason, e Xavier e il suo braccio destro (o meglio servo) Gordon.
I due erano riusciti a uscire da quel fosso nel quale erano finiti a causa dei due ragazzi. Xavier era un po’ più mal ridotto di Gordon, ma tutti e due erano capaci di camminare.
“Mannaggia a quella zoccola!” Disse Xavier con un ringhio. “E’ riuscita a fuggire, così come Jason...”
“Padrone, è stato molto umiliante per noi, ma non possiamo arrenderc...”
“E CHI HA PARLATO DI ARRENDERSI CRETINO!” Disse Xavier irritato rispondendo a Gordon. “Sappiamo che sono ad Hogwarts, ma lì sono protetti...”
“Ma sappiamo che sono tutti lì, i due e i gemelli” Disse Gordon.
“Già...” Disse guardando il disastro che c’era intorno a lui “Avrei proprio bisogno di una buona notizia...” Disse avvicinandosi al suo trono imprecando per le fitte che aveva ad ogni movimento. “E chiama qualcuno che ci rimetta a posto... siamo mezzi rossi!” Disse in tono autoritario.
“E chi chiamo?” Chiese Gordon pensando.
“Non lo so, chiama Lara, lei è una medimago no?” Disse Xavier sedendosi sul trono.
Solo seduto sul suo trono poteva essere all’altezza, o meglio dire, alla bassezza di Gordon, che era davvero molto basso.
“Oh, ha ragione padrone, le scrivo subito un gufo...” Disse Gordon andando zoppicante verso una credenza. “Intanto qua c’è del dittamo.” Disse prendendo la fiala.
“Dammela!” Disse Xavier attendendo che glie lo desse.
Gordon si avvicinò al trono e gli diede la fiala, proprio mentre un gufo nero entrava da una fessura sul muro.
“Oh, speriamo siano le buone notizie che voleva...” Disse lui prendendo la lettera che fece cadere sul pavimento.
“Leggila...”
“Ai suoi ordini. Allora...
Caro Xavier, saranno brutte le notizie che leggerà in questa lettera. Ho scoperto che i gemelli sono quasi riusciti a scoprire la posizione del primo frammento di cristallo, quello di rubino. Sarà la signorina Silviette, che ha il potere del fuoco, colei che avrà il compito di andare a recuperarla. Ciò non dovrà assolutamente accadere, perché come sa, ogni frammento in meno indebolisce la nostra Suprema Malignità. Ripongo dunque in lei la speranza che possa fermarli il prima possibile. Continuerò con le mie ricerche sperando di scoprire qualcosa di più. Approfitto dell’occasione per farle i miei più cordiali saluti. Da mister Y...”
Xavier infuriato gli strappò la lettera di mano e lo stracciò pieno di rabbia.
“Non sarà MAI che quei poppanti possano riuscire a sconfiggermi!” Disse con gli occhi rossi dalla rabbia “Andiamo subito ad Hogwarts!” Disse a Gordon.
“Sì, ma dopo essersi curato, sua eccellenza...”
“Silviette, sei finita...”
 
Intanto ad Hogwarts si stava svolgendo per i gemelli la lezione di pozioni. L’argomento di quella lezione era la pozione cambiacolore, una delle più semplici da preparare. Seppur fosse veramente molto semplice prepararla, in classe non mancavano i disastri...
“Ehi, cos’è questa puzza!” Disse Federie arricciando il naso guardando la sua compagna di banco, Martine.
“Giuro che non sono stata io!” Disse lei arricciando il naso allo stesso modo.
“Ma non parlo di flatulenze! Qualcuno qua ha messo qualcosa di sbagliato nel proprio calderone...” Disse lei guardandosi intorno.
“Fede, ehm... sei stata te...” Disse Martine guardando la pozione della sorella diventare di color verde vomito.
“Urgh, che schifo... ma c’era scritto di mettere tre gocce di succo di bacche carnivore e io l’ho fatto!”
“No, tu hai messo tre gocce di muco di vermicoli...”
“Oh...”
“Signorina Flarems!” Disse con tono glaciale il professor Piton “Ha combinato una schifezza, per la prossima volta mi fa un tema sulla pozione.”
“Mannaggia...” Disse sussurrando nei risolini degli altri studenti.
La lezione continuò abbastanza tranquillamente per un po’ di tempo. Tutti erano impegnati a preparare la pozione cambiacolore e c’era un’incredibile tranquillità. Rotta da un urlo improvviso.
“AAAAAAAHHHHH!!! COS’HAI fATTO?!?!” Chiese Stephanie a Richard urlando ed imprecando per il bruciore.
“Scusa, scusa, scusa!” Disse Richard trattenendo una risata per averle rovechiato la pozione bollento in pieno fermento sulla divisa.
“Brutto babbeo!!! Io ti ammazzo!” Disse lei infuriata.
“Voi due!” Disse Piton “Voi due... rimarrete qui per una punizione dopo la lezione, intesi?”
“Ma professore, mi ha rovesciato la pozione addosso! Perché devo anch’io subire una punizione?” Chiese Stephanie incredula.
“Non voglio sentire scuse, o le tolgo dei punti.” Disse fulminandola con lo sguardo.
“Stronzo...” Disse stringendo i denti in un inudibile sibilio. Il professore non sembrava essersene accorto.
“Gli altri possono andare, prenderete la prossima volta una fiala della pozione che deve ancora fermentare.”
L’aula si svuotò in un istante, e rimasero solo la Grifondoro, il Serpeverde ed il professore.
“Voi aspettatemi qui, vado a prendere un oggetto.” Disse Piton con uno sguardo truce.
Stephanie sperava non si trattasse di una mazza da tirare sulle loro teste, sarebbe stato troppo umiliante e crudele.
Appena il professore uscì Stephanie attaccò.
“Idiota! Ma che t’è saltato in testa?”
“Ma non l’ho fatto apposta!”
“Non mi interessa, è colpa tua se ora siamo qui in punizione.”
“Ma se sei stata te a tirare quell’urlo che neanche una mandragola può tirare!”
“Mi hai rovesciato addosso una pozione di cinquanta gradi, cosa vuoi che faccia?!”
“Oh, che palle che sei!”
“Ah, e sarei io pallosa? Ma se sei tu l’idiota che combina soltanto guai! Non ho mai visto una persona più schifosa di te!”
“Solo perché sono un Serpeverde non significa che tu possa parlarmi in questo modo!”
“Non è perché sei un Serpeverde, sei un idiota, e lo sarai sempre, Serpeverde o no!”
“E tu sei una piagnucolona!”
“Non irritarmi ulteriormente, se scoppio lo sai cosa ti succede!”
“No, cosa mi succede?”
Stephanie lo guardò con uno sguardo d’odio.
“Succede che ti faccio vedere le stelle in testa!”
“Oh, provaci!”
“NON PROVOCARMI!!!”
La porta si aprì proprio nel momento in cui Stephanie urlò. Stephanie si chiese perché dovesse essere così sfigata, ora il professore l’avrebbe punita ancora peggio.
“Scusatemi professore, io n...” Disse Stephanie cercando di trovare delle parole che potessero salvarla da quella brutta situazione. Ma invece che il professore si ritrovò davanti Demetra.
“Stephanie! Perché urlavi?” Chiese alla ragazzina.
“Oh, niente... niete, vero Richard?” Disse lei con un sorriso
“A dir la verità noi stavamo discut... AUCH” Non riuscì a completare la frase che gli arrivo una gomitata sul fianco.
“Noi stavamo discutendo di quanto sia bello fare pozioni cambiacolore” Disse sempre con lo stesso sorriso.
Demetra li guardava piuttosto storta, ma decise di sorvolare l’argomento.
“Beh, non c’è Silviette con voi?”
“No, la lezione è appena terminata, non l’hai vista per i corridoi?” Disse Stephanie.
“No...”
“Perché la cerchi?”
“Oh... abbiamo scoperto dov’è il cristallo.”
“Davvero?”
“Davvero! Ora sappiamo che...”
“Che a far compagnia ai due ragazzi in punizione c’è anche una terza persona.” Disse Piton entrando in aula. “Cosa ci faceva qui?”
“Oh, io professore, niente, dovevo parlarle ma non era qui. Ho visto loro due e ho fatto due chiacchiere...” Disse lei imbarazzata.
“Bene, dato che i due dovevano pulire i calderoni sporchi, che ne dice di dare una mano?”
Demetra lo guardò imprecando mentalmente e segnandoselo come persona a cui fare un lavaggio del cervello con i propri poteri.
“Certo professore, sara un... piacere...”

CONTINUA...
  
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