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Autore: Djali    19/07/2006    3 recensioni
I Malandrini, le sorelle Black, Lily, Lucius e Severus vissero un anno speciale a Hogwarts, e perché il suo ricordo non sbiadisca ci racconteranno, uno per uno, quello che provarono nei più intensi e magici giorni della loro adolescenza...
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rivolsi lo sguardo verso il finestrino e al paesaggio che, oltre di esso, scivolava veloce fuori dalla mia vista. Osservai gli alberi che crescevano lungo i binari, con le loro chiome rade e ingiallite fluttuare nel vento come bandiere sfilacciate. Il mio volto riflesso nel vetro pulito mi ricambiò uno sguardo impaziente. Stavo tornando a casa , pensai col cuore straripante di gioia. Certo, non era la stessa cosa che pensavano tutti gli altri studenti che stavano sull'Espresso di Hogwarts, partito poche ore prima dal binario nove e tre quarti della Stazione di King's Cross. Tutti gli altri lo avrebbero pensato solo nove mesi dopo, quando il sole dell'estate avrebbe illuminato la locomotiva rossa allontanarsi sputacchiando fumo di nuovo diretta verso Londra. Al pensiero della fine della scuola sentii una morsa stringermi la bocca dello stomaco. Non che fossi un secchione , anzi. Ma Hogwarts era l'unico posto dove ero libero. Non avevo i miei genitori con i loro dannati pregiudizi al seguito.Potevo essere quello che volevo senza che mi urlassero nelle orecchie che non condividevano chi frequentavo, come mi vestivo, come mi comportavo. Sentii la gioia più pura traboccare dalla mia anima al pensiero che solo una manciata di minuti mi separava ancora dalla vista del castello torreggiante contro la volta blu inchiostro del cielo, con le sue mille finestrelle fiammeggianti come altrettante piccole stelle. Mi scostai i lunghi capelli neri dal viso con la mano, gettando la testa all'indietro. Alle spalle del mio riflesso potevo vedere il luccichio degli occhi di James. Gli occhi di Peter non li potevo vedere: stava col viso abbassato e lo sguardo puntato sul pavimento nel suo solito atteggiamento pauroso e colpevole che non avevo mai sopportato.

-Sirius...-

Mi voltai di scatto. Nel sedile più vicino alla porta scorrevole dello scompartimento stava seduto James. Il suo viso era rivolto verso il corridoio: la bocca socchusa tremolava, e attraverso gli occhiali si vedevano gli occhi spalancati luccicare come quelli di un cerbiatto. Le guance erano rosse come se avesse corso, mentre una mano era protesa verso di me, come per richiamare la mia attenzione. Dalla sua espressione rapita e nel contempo spaventata non faticai a dedurre cos'aveva visto nel corridoio. Improvvisamente si voltò verso di me, accavallando le gambe con finta noncuranza. Un secondo dopo la porta scorrevole si spalancò, rivelando le figure di due prefetti.

Uno era Remus Lupin, il vecchio Lunastorta; sulla divisa nera impeccabile scintillava la spilla dorata del prefetto, affiancata dalla cravatta rossa e gialla, che gli scendeva dritta e composta sul petto. Dal suo colorito pallido e dalle sue occhiaie, scure e profonde, si poteva intuire facilmente che non mancavano che due giorni alla luna piena.

L'altro prefetto stava con le mani sui fianchi, i grandi occhi verdi profondi e intelligenti incastonati in un viso chiaro e senza trucco, i capelli rossi lunghi fino alle spalle sciolti e trattenuti su una tempia da un piccolo fermaglio bianco. Era lei che faceva battere il cuore di James. Il suo nome era Lily Evans.

-Ehi, bentornato!- esclamai. Remus mi rivolse un sorriso. Vidi alle sue spalle la ragazza distogliere repidamente lo sguardo dal mio viso per rivolgerlo alle nuvole grigie oltre il finestrino.

-Ciao...- mormorò James; lui, così spavaldo e coraggioso, aveva una voce tremante e degli occhi luccicanti come non l'avevo mai visto.

-Ciao- rispose al saluto la ragazza, rivolgendogli uno sguardo fugace prima di tornare alla muta contemplazione del cielo. Lessi negli occhi di James un lampo di trionfo frammisto a puro terrore. Le guance gli andarono letteralmente a fuoco, mentre le nocche sbiancavano per la forza con cui stringeva il pugno poggiato sul sedile accanto al suo.

-Ora vado, Remus. Ci vediamo più tardi con gli altri prefetti- disse Lily, con la voce dolce ma risoluta.

-Va bene, a più tardi- rispose lui accomodandosi sul sedile accanto al mio. La ragazza chiuse la porta scorrevole e si allontanò velocemente per il corridoio. James sollevò la tenda con due dita e schiacciò il viso contro il vetro per poterla osservare ancora mentre si allontanava a passo svelto per svanire pochi scompartimenti più in là.

-Ah, povero il nostro Jimmy...- sorrise Remus.

-Perché?- si informò James, abbandonando di nuovo con tristezza la tenda contro il vetro. Il rossore sparì dalle guance, cedendo il posto alla consueta carnagione lievemente ambrata.

-Perché sei proprio cotto- spiegò Remus socchiudendo gli occhi. Io risi nel vedere le guance di James tornare fiammeggianti.

-Che cosa?- urlò lui. Remus si limitò a ridere, gettando la testa all'indietro. Anch'io non potei nascondere un ampio sorriso.

-Non ti sei annoiato a fare tutto il viaggio nel vagone dei prefetti?- domandai. Quell'anno i prefetti che conoscevo eranono lui e Lily per i Grifondoro, mia cugina Bellatrix e Mocciosus per i Serpeverde, e la sorella di Bellatrix, Andromeda, per i Corvonero. Non era una gran compagnia. Mancavamo io e James per movimentare un po' il viaggio.

-Non è andata malaccio. Certo, senza di voi ammetto che era tutto troppo tranquillo- (sorrisi) -ma mi sono arrangiato. Ho fatto un po' di conversazione con la Evans- James sussultò e domandò immediatamente di cosa avessero parlato.

-Niente di speciale. E' una ragazza estremamente seria ed impegnata. Praticamente abbiamo parlato solo di scuola- James sbuffò, assumendo un'espressione delusa. Sono certo che pensava a quanto fosse inutile avere un infliltrato fra i prefetti quando le informazioni da lui fornite erano così banali. Avrei scommesso che James avrebbe voluto essere prefetto solo per poter passare un po' di tempo con Lily. -Dato che lo scompartimento suo, di Andromeda e Bellatrix é poco oltre il nostro le ho chiesto di accompagnarmi al mio, sperando di trovare una scusa con cui trattenerla, anche se alla fine mi è mancata l'ispirazione. Comunque dovresti apprezzare la mia buona volontà. Ringraziami! - ordinò rivolto verso James. Lui sbuffò prima di borbottare qualcosa che poteva benissimo essere un rignraziamento come un insulto.

Il colpo di fulmine era stato l'anno precedente. Erano i primi di maggio del nostro quinto anno quando io e James ci stavamo azzuffando in maniera furibonda con quell'arrogante di Mocciosus . Lo so, eravamo in due contro uno. Ma ci aveva davvero fatto perdere la testa: in qualità di prefetto voleva impedirci di stare andare per il castello di notte, e noi, per puro dispetto, facevamo in modo di stare in giro per i corridoi fino a tardi. Allora lui ci aveva rimproverati e minacciati e noi non eravamo più riusciti a controllarci. Avevamo scucito la sua borsa con un incantesimo e lanciato un Wingardium Leviosa sulle sue cose, che volteggiavano in aria. Mentre lui stava cercando di tirare giù libri e pergamene dal soffitto, noi ci stavamo preparando a riempirgli la faccia di tentacoli blu, quando dal nulla era comparsa lei, con i capelli rossi arruffati attorno al viso, altrettanto rosso per la collera. Gli occhi lampeggiavano minacciosi. Ci urlò di lasciarlo stare e che eravamo dei ragazzini prepotenti ed arroganti. James l'aveva guardata sbalordito per qualche secondo prima di abbassare la bacchetta. I libri di Mocciosus erano ripiombati a terra con un tonfo. Lui li aveva raccolti ed era corso via senza dire neanche una parola di ringraziamento alla ragazza che l'aveva difeso. Lei aveva continuato a guardarci con disgusto, ancora rossa come un peperone, prima di correre via nella direzione opposta. Io l'avevo guardata allontanarsi prima di ringhiare a James per quale motivo avesse obbedito a quella presuntuosa, e non sentendo risposte mi ero voltato a guardarlo. Aveva la bocca socchiusa in un'espressione incantata, con la mano che stringeva la bacchetta ancora semisollevata, gli occhi fissi nella direzione in cui lei era appena sparita correndo.

-E' nello stesso scompartimento delle mie cugine. Io non ci vado affatto d'accordo ma, se vuoi, con una scusa possiamo andare a starci anche noi- proposi. James mi rivolse uno sguardo speranzoso.

-Non ci pensare nemmeno!- mi ammonì Remus -C'è Lucius Malfoy là dentro, e l'ultima cosa che ci serve è un'altra rissa. Non voglio scene di sangue, almeno finché siamo sul treno. Silente mi ha racomandato di tenervi d'occ...-

-Oh, quante storie! Che noiosi che siete!- sbuffai fingendomi offeso -Come se fossimo completamente irresponsabili...- Gettai la testa all'indietro, scoppiando in una risata che assomigliava ad un latrato, e gli altri mi seguirono. Sapevamo perfettamente che era vero.

   
 
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