Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: shesfede    26/11/2011    7 recensioni
Bastò un attimo per scombussolare tutto. I miei occhi incrociarono il verde smeraldo dei suoi e per me fu come entrare in trans. Il pavimento era freddo, ma il contatto col corpo caldo di Harry rendeva tutto stranamente piacevole. Le mie narici furono pervase dal suo profumo dolce e allo stesso tempo attraente. Un profumo che non sentivo così vicino da tanto tempo. Respirava lentamente e sentivo il suo fiato posarsi delicatamente sul mio viso. Eravamo entrambi immobili, vittime di una forza di gravità potente al punto tale da paralizzarci.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Get me with those green eyes, baby.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 



CAPITOLO 12


E mi raccomando, fai buon viaggio e non parlare con gli sconosciuti” disse Louis mentre caricava la mia valigia in auto.
“Fratello, vado a parlare di libri, non parto mica per un safari” dissi sarcastica.
Il tanto atteso week-end con Harry era finalmente arrivato. Lui aveva detto la verità, mentre io avevo inventato che avrei dovuto partecipare ad una specie di convegno per lettori fuori città per fare le veci della libreria.
“Louis grazie ancora per avermi prestato la macchina per il viaggio” disse Harry appoggiando una mano sulla spalla di mio fratello.
“Figurati. A proposito, grazie per accompagnare Julie alla stazione” disse.
“Di nulla” rispose passandosi una mano tra i capelli in modo nervoso.
“Sarà meglio andare ora, si è fatto piuttosto tardi” dissi interrompendo quel momento.
Salutammo tutti e partimmo.
“Finalmente soli” disse Harry appoggiandomi una mano sulla gamba.
“Finalmente” ripetei, intrecciando le dita della mia mano con le sue.
Si voltò per sorridermi, ma subito dopo riprese a guardare la strada dinanzi a noi.
“Sarà un viaggio abbastanza lungo, che ne dici se mettiamo un po’ di musica?” mi chiese.
“Certo” risposi io, accendendo la radio.
“Ho preparato un CD per il viaggio, ti va di ascoltarlo?”
Senza pensarci troppo, feci partire il disco. Traccia numero uno: Just The Way You Are, Bruno Mars.
“Scelta interessante Styles” dissi assumendo un’aria pensierosa. “Per caso vuoi dichiararti a qualcuna?” dissi fingendo.
“Si, vorrei dire alla ragazza seduta accanto a me che è la prima che amo e che vorrei gridarlo a tutto il mondo” disse guardandomi dolcemente.
“Awwww, come sei dolce. Ti riempirei di baci se non stessi guidando” dissi mandandogliene uno volante.
Quando arrivò il momento del ritornello, iniziò a cantare sopra la base. Avevo sempre amato la sua voce, ma in quel contesto tutto era così amplificato che mi sembrava il canto di un angelo.
Non so bene quando, ma finii per addormentarmi.
“Amore svegliati, siamo arrivati.” Sentii qualcosa toccarmi le labbra e mi svegliai così.
“Buongiorno amore” sussurrai con la voce ancora impastata di sonno.
“Buongiorno? Sono le otto di sera” disse scendendo dall’auto.
Mi strofinai gli occhi e mi sporsi dal finestrino. Era sera, anche se sembrava mezzogiorno, date le numerosi decorazioni natalizie e le luci dei negozi.
“Sembra già Natale” dissi scendendo dall’auto. Harry intanto aveva scaricato le nostre valigie.
“Benvenuta a Holmes Chapel” esclamò aprendo le braccia.
“Sembra carina” dissi avvicinandomi a lui, per baciarlo. “Grazie” sussurrai.
“E di cosa?” sorrise.
“Per avermi portata qui” risposi semplicemente.
Mi sistemò delle ciocche di capelli dietro le orecchie e mi baciò la fronte.
“Dai andiamo. Nonna non vede l’ora di conoscere la mia fidanzata” disse prendendomi per mano e trascinandomi verso la piccola villetta che si trovava proprio di fronte a noi.
“Quindi loro sanno di noi?” chiesi guardandolo.
“Ok, non arrabbiarti, ma non sapevo che scusa inventarmi, così gli ho detto la semplice verità: nonna, nonno, vengo con la ragazza che amo” rispose.
Lo bloccai e lo tirai a me con tutta la forza che avevo. Gli diedi un bacio che ci portò a rimanere senza fiato.
“Spero di piacergli” dissi dopo aver ripreso a respirare regolarmente. “Sicuramente” rispose lui sorridendomi.
Andammo a suonare il campanello e dopo pochi minuti un anziano signore ci venne ad aprire.
“Nonno” esclamò Harry buttando giù tutte le valigie per poterlo abbracciare. Il vecchio non disse niente, si limitò a godersi quel momento.
“Chi era alla porta, Robert?” chiese un’anziana donna in grembiule. “Harry sei proprio tu?” chiese incredula.
“Nonna, come mi sei mancata” rispose abbracciando anche lei.
Era davvero un bel quadretto famigliare, ma iniziavo a sentirmi esclusa, così buttai qualche colpo di finta tosse.
“Oh si, certo. Scusa amore” disse Harry tornando accanto a me. “Nonno, nonna, lei è Juliette” si fermò a guardarmi “la mia fidanzata” finì.
“Molto piacere, potete chiamarmi Julie” dissi porgendo la mano.
Fatte le presentazioni, passammo alla sistemazione nella camera. A me avevano riservato la camera che un tempo fu della madre di Harry, mentre a lui quella degli ospiti.
“Mi dispiace, ma i nonni sono un po’ all’antica” disse riferendosi al fatto delle camere separate.
“Harry, il ninfomane qui sei tu, mica io” risposi ridendo.
Lui mi guardò male, forse lo avevo ferito. In fondo mi aveva dimostrato che era cambiato. “Che significa ninfomane?” mi chiese piegando la testa.
Scoppiai a ridere, più forte di prima. Gli saltai addosso, iniziando a baciarlo senza sosta.
“Ok, qualsiasi offesa tu abbia usato nei miei confronti è passata” disse ridendo.
“Chi ti dice che ti ho offeso?” Fece spallucce. “Il mio intuito” rispose.
Si avvicinò alla finestra ed iniziò a guardare fuori. “Che ne dici se dopo cena andiamo a fare un giro?” mi chiese.
“Non so, sei qui per vedere i tuoi nonni, non mi sembra giusto lasciarli da soli la prima sera che siamo qui” risposi sedendomi sul letto.
“Tranquilla, loro tra un’ora saranno già a letto a dormire” rispose ridendo.
Feci una smorfia, non sapendo che dire.
“Potremmo scambiarci effusioni sotto il bagliore della luna, pensa che romantico” tentò di persuadermi.
“Non so” dissi facendo finta di pensarci sopra.
“Vediamo se così riesco a convincerti” disse malizioso. Si avvicinò a me e lentamente mi fece stendere sul letto, per poi iniziare a baciarmi.
“Mmm, vuoi sapere la verità Styles?” gli chiesi dopo quei baci.
“Dimmi” rispose lui.
“Mi avevi già convinto prima” dissi baciandolo di nuovo.
“Ehm ehm.” Spinsi Harry lontano da me, facendogli fare un volo di qualche metro. Mi alzai velocemente dal letto, morta dall’imbarazzo.
“Nonno, qualche problema?” disse Harry, che era in imbarazzo almeno quanto me.
“La cena è pronta” rispose suo nonno, ridendo evidentemente sotto i baffi.
“Oddio che figuraccia” dissi buttandomi sul letto e affondando la testa nel cuscino una volta che se ne fu andato.
“Dai, andiamo a mangiare” mi disse Harry.
“Mangiare?” esclamai alzando la testa. “Io non esco da questa camera per tutto il fine settimana. Con che faccia mi presento di sotto?” urlai disperata, nascondendomi di nuovo sotto il cuscino.
“Ma se stava ridendo” disse riferendosi al nonno.
“È imbarazzante comunque” dissi senza muovermi da quella posizione.
“Allora mi costringi a portarti giù di forza” disse in un ghigno. Cercai di oppormi, ma non ci riuscii. Harry mi prese in braccio, come se stesse portando un sacco di patate, e mi trasportò fino al piano di sotto, mettendomi giù solo una volta arrivati dietro la porta della cucina.
“Non è giusto, io sono nettamente più debole di te” dissi cercando di fuggire e salire di nuovo. Mi afferrò per un braccio e mi trascinò di forza dentro.
La cena non fu tremenda come mi aspettavo e il nonno di Harry sembrava non fare caso a quello che aveva visto. Finito di mangiare ci andammo a preparare per la nostra uscita. Nonostante l’ora c’era parecchia gente in giro.
“Non credevo che ci fosse tanto movimento qui” dissi incredula.
“Sono tutti i ragazzi del paese” rispose.
Era davvero strano camminare abbracciati per la strada, senza paura di incontrare qualcuno di nostra conoscenza.
“Non ci credo! Harry? Harry Styles?” Ci voltammo nella direzione di quella voce. Una bionda, molto più simile ad un’oca, ci veniva incontro correndo. “Cristo, sei proprio tu” urlò mentre buttava le braccia al collo al mio ragazzo (gesto che mi obbligò ad allontanarmi da lui).
“Barbie” disse lui incredulo. Perfetto, Barbie di nome e di fatto. “Che ci fai qui? Quando sei tornato?” continuava a ripetere quella. Quella farsa era durata anche troppo tempo.
“A dire il vero io-” “Ciao, io sono Julie. La fidanzata di Harry.” Lo dissi con il tono più acido che potessi usare, sottolineando in un modo esagerato la parola fidanzata e attaccandomi come una cozza ad Harry.
“Oh, ciao” rispose lei allontanandosi.
“Scusa, ma siamo di fretta.” Detto questo girai i tacchi, trascinando Harry il più lontano possibile da quella che a prima vista sembrava essere una tro… una ragazza non tanto brava.
“Ehi rallenta” disse lui obbligandomi a fermarmi.
“Che vuoi?” risposi scocciata.
“Mi spieghi che ti è preso?” mi chiese. Dal tono di voce non sembrava arrabbiato.
“Julie, vuoi rispondermi?” mi riprese. “Julie?” mi chiamò di nuovo.
“Sono gelosa, ok?” gli urlai contro.
Gli diedi le spalle e iniziai a camminare verso la prima panchina che vidi libera. Mi ci sedetti con l’intenzione di non alzarmi più. Poco dopo fui raggiunta da Harry. Si piegò sulla ginocchia e si piazzò proprio davanti a me.
“Stupida” disse solamente.
“Così non migliori la situazione” dissi secca.
“Volevo dire. Stupida, perché per me l’unica che conta sei solo tu.” Mi accarezzò una guancia, tentando di farmi addolcire.
“Quindi quella è una tua ex?” chiesi anche se non ne avevo bisogno. Era ovvio che Harry aveva avuto una storia con quella tipa.
“No, ci sono andato a letto solo un paio di volte” rispose alzandosi e sedendosi accanto a me.
“Quindi è una tua ex” dissi guardandolo male.
“No. Tu sei la mia prima fidanzata. Non ho ex” disse serio.
“Quindi le altre con cui sei stato come le chiami?” dissi diminuendo il tono di acidità.
“Ragazze con cui ho scopato” rispose tranquillamente. “Ti amo” disse infine.
Mi voltai a guardarlo e lui mi sorrise. “Fottiti Styles” gli dissi prima di baciarlo.
Dei tuoni iniziarono a farsi sentire e subito dopo si videro i rispettivi lampi.
“Sarà meglio tornare” disse lui. Tornammo così a casa.
“Beh, buonanotte” dissi quando ero sulla soglia della mia camera.
“Notte piccola.” Mi diede un bacio, per poi andare anche lui a coricarsi.
Se c’era una cosa che mi spaventava più di tutte, quella erano proprio i temporali. Mi giravo e rigiravo nel letto, pregando Dio di riuscire a dormire. Ma poi i tuoni si fecero sempre più forti e i lampi sempre più abbaglianti. Così mi alzai dal letto e andai da Harry.
“Stai dormendo?” sussurrai entrando in camera senza bussare.
“Ancora no” disse girandosi verso la porta. “Che ti prende? Tremi tutta” disse alzandosi leggermente con la schiena.
“Ecco, io mi chiedevo se potessi dormire con te questa notte. Il fatto è che ho paura dei temporali” confessai.
Lui rise, come se non ci credesse. “Non hai bisogno di una scusa per dormire con me” disse alzando le coperte.
“Ma è vero. Io-” Ed ecco un altro tuono. Mi buttai subito a terra, coprendomi la testa con le mani per la paura. “Ora ci credi?” gli chiesi precipitandomi tra le sue braccia.
“Scusa. Prometto che in futuro non dubiterò più di te” disse stringendomi.
“Lo sai, rendi impossibile odiarti” dissi facendo finta di essermi offesa.
“Sei adorabile quando fai l’offesa” disse baciandomi la punta del naso, per poi scendere fino alla bocca. C
ontinuammo a baciarci. Poi lentamente sfilò la maglietta che avevo messo come pigiama e io feci lo stesso con lui. Si sdraiò sopra di me, senza far allontare le nostre bocche. Mi teneva stretta a sé, mentre io affondavo le mani nei suoi ricci. Continuammo a baciarci per molto tempo, fino a quando non ci ritrovammo senza biancheria. Non lo avevamo né programmato, né avevamo accennato all’argomento. Fatto sta che fare l’amore con lui fu ancora più bello della mia prima volta con Liam.
Ad ogni bacio sentivo di amarlo sempre di più e qualcosa dentro di me mi diceva che per lui era la stessa cosa.

“Buongiorno piccola mia” mi sussurrò dolcemente Harry. Aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu il suo sorriso smagliante.
“Buongiorno amore” dissi stropicciandomi gli occhi.
“Mi piace quando mi chiami amore” disse.
Dopo essermi stropicciata per bene, lo guardai di nuovo. Era davvero bello, quasi irreale.
Ti amo” aggiunse prima di baciarmi dolcemente.
“Ti amo anch’io Styles” dissi stringendomi a lui.
“Lo sai, sei davvero bella mentre dormi” disse senza smettere di sorridere.
“Da quanto mi stai fissando, tanto per sapere?” gli chiesi ridendo.
“Un quarto d’ora più o meno” rispose fiero. Appoggiai il viso sul suo petto e con la mano iniziai a disegnare dei cerchi invisibili.
“Ci dovremmo alzare” disse prima di baciarmi.
“Così fai aumentare solo la mia voglia di rimanere a letto” dissi ridendo.
Lui scosse la testa e sorrise. Io feci in automatico lo stesso, come se ogni mio sorriso dipendesse da lui.
“Sai Styles, ci ho riflettuto parecchio e credo che sia arrivato il momento di dire la verità” dissi mentre giocavo con i suoi capelli. Non rispose, ma mi baciò.
“Per me va bene” disse dopo essersi staccato. Sorrisi e lo baciai di nuovo.
“Pensi che Louis mi ucciderà?” mi chiese dopo un po’ ridendo.
Feci spallucce e risposi tranquillamente. “Probabilmente per i primi 5 minuti quello sarà il suo unico pensiero” risi e lui fece lo stesso.
“Correrò questo rischio per te.”



here i am:
Ed ecco il tanto atteso (?) capitolo del viaggio a Holmes Chapel.
E' uno dei miei capitoli preferiti perchè racconta di una parte importante della storia di Julie e Harry.
Spero che vi piaccia almeno la metà di quanto piaccia a me lol <3


 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: shesfede