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Autore: Soe Mame    26/11/2011    5 recensioni
- Un attimo! - intervenne Yugi, con un inquietante sospetto: - Vi hanno dato sei mesi per la realizzazione... quando? -.
Tutti gli sguardi furono puntati sul Regista.
La risposta che arrivò fece gelare il sangue ai presenti: - Sei mesi fa. Oggi è l'ultimo giorno disponibile, dobbiamo consegnare le opening domani mattina. -.
- State dicendo che abbiamo circa quindici ore per girare cinque opening a basso costo? - riepilogò Seto, quasi a denti stretti.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Qualunque riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

OUVERTURE 03



- Al tuo cuore si arriva con la verità, bianca come la luna nell'oscurità! Paladina di pace per l'umanità, Sailor Moon! Sailor Moon! Sailor Moon! - Mana fece una piroetta a mezz'aria, per poi riportare vicino alla bocca il bastone usato come microfono: - Sailor Moon! La luna splende! -.
- Sei brava, Mana! - sorrise Kisara, seduta su uno sgabello, alle sue spalle Shizuka, libera dalle bende, che le intrecciava i lunghi capelli bianchi.
- Uffa, ma quanto dobbiamo aspettare? - chiese Mai, con un sospiro annoiato, le braccia conserte.
- Non possiamo fare qualcosa, mentre aspettiamo? - propose Anzu, cercando di farsi venire un'idea.
- Ma perché, nell'attesa, non giriamo le nostre scene? - domandò Mokuba, un po' seccato dopo averlo ripetuto per la terza volta.
- Mi è venuta un'idea! - trillò improvvisamente Mana, agitando il bastone per richiamare l'attenzione su di sé: - Giochiamo alle guerriere Sailor! -.
- Le guerriere Sailor...? - ripeterono le altre ragazze, le sopracciglia alzate.
- Sì! - annuì la giovane maga, per poi indicare Anzu con il suo microfono improvvisato: - Anzu, tu che hai i capelli corti sarai Sailor Mercury! -
- Mh, non mi dispiace... - annuì la diretta interessata.
Il bastone si spostò su un'altra delle presenti: - Tu, Mai, che sei bella e bionda, farai Sailor Venus! -
- Complimenti per il criterio di scelta... - disse lei, indecisa se ridere o rimanere perplessa.
La bacchetta puntò un'altra persona: - Kisara, tu che hai i capelli lunghi, visto che Sailor Venus è presa, farai Sailor Mars! -
- Oh, sì! E' pure collegata al fuoco! - sorrise la dragonessa.
- Shizuka! - Mana volò da lei, con un ampio sorriso: - Tu che hai i capelli lunghi e sei puccia, farai Sailor Moon! -
- Ma... - obiettò la ragazza, mentre le guance si tingevano di un leggero rosso: - Sailor Moon è bionda, imbranata e combatte agitando uno scettro! Tu saresti perfetta per lei, Mana! -
Del tutto incurante di quel "imbranata", la maga scosse la testa, senza abbandonare il suo sorriso: - No, io sono Cristina D'Avena! - spiegò, come se fosse ovvio.
- Ma Cristina D'Avena non è una guerriera Sailor! - le fece notare Anzu, stupita.
- Ci manca Sailor Jupiter! - notò Mana, senza far troppo caso alle parole della ragazza. Si guardò intorno, alla ricerca di una possibile Sailor Jupiter, fino ad individuarla, poco distante da loro: - Ehi, Isis! Vuoi fare Sailor Jupiter? - quasi gridò, per farsi sentire.
La donna, impegnata a sistemarsi il copricapo che avrebbe dovuto indossare nella terza opening, alzò lo sguardo, confusa: - Sailor Jupiter? Ma, veramente... -
- D'accordo, abbiamo anche Sailor Jupiter! - decise Mana, tornando a rivolgersi alle altre.
- Vista la carnagione, non dovrebbe fare Sailor Pluto? - notò Anzu.
- Ma no, per ora possiamo fare a meno delle Outer... anche se... - la giovane maga si fece pensierosa, portandosi il bastone al mento: - ... ci manca Chibiusa. Servirebbe qualcuna che sia di aspetto molto simile a Sailor Moon, la potente principessa di un regno antico... -
In quel momento, i suoi occhi fintamente verde chiaro s'illuminarono, come se avesse avuto la più grande idea che fosse mai stata concepita.
- Shizuka... - si rivolse a lei, visibilmente esaltata, ottenendo quasi di spaventarla: - Ti spiace fare Luna? Con una coda e un paio di orecchie da gatto sarai ancora più strakawaii! -.
- Ehm, d'accordo... - balbettò la ragazza, un po' esitante.
Mokuba tentò disperatamente di farsi sentire dal gruppo delle ragazze: - Ehi, ma non sarebbe il caso di girare le nostre scen- -
- Tu sarai Artemis! - decretò Mana, indicandolo, per poi volare a non indifferente velocità verso delle certe persone che aveva notato, accompagnata dal grido di: - Principeeeee! Yugi-chaaaaan! -.
Atem e Yugi, fino a quel momento impegnati a giocare a shanghai con delle radici di liquirizia, percependo il proiettile in arrivo, provvidero ad abbassarsi, venendo sfiorati dalla maga a trecento chilometri orari.
Quando Mana si voltò verso di loro, raggiante, compresero che forse il pericolo non era la ragazza a velocità supersonica.
- Ho avuto un'idea! -
Sì, il pericolo era decisamente un altro.
- Principe, Yugi-chan, fareste Sailor Moon e Chibiusa? - chiese, gli occhi brillanti.
I due piccoli punk si scambiarono un'occhiata a metà tra il perplesso e lo scioccato; fu Atem a rispondere, con garbo e solida motivazione della propria idea: - No. -.
- Eddai! - insistette Mana, appolipandoglisi ad un braccio: - Abbiamo tutte le altre Sailor, abbiamo pure Luna e Artemis, ci servono assolutamente Sailor Moon e Chibiusa e voi siete perfetti! -
- Ma come ti è venuta questa idea? - chiese Yugi, cercando di non pensare in alcun modo a capelli rosa e minigonna svolazzante.
- No, Mana. - rispose nuovamente Atem, con un sospiro paziente.
- Lo prendo per un sì! - trillò la maga, lasciando il braccio del Faraone, con sommo stupore di quest'ultimo: - Mana, ho detto di no... -
- E' il ruolo che fa per te! - sorrise lei, la mente ormai definitivamente partita verso chissà quali fantasie: - Dovrai combattere grandi avversari di ogni genere indossando un minigonna e, nell'episodio duecento, dovrai combattere nudo contro il tuo più grande, millenario, nemico! -
- Ha già dato in Orichalcos. - le fece notare Yugi, tranquillissimo, mentre Atem avvampava al ricordo: - Ma- -
- Aspetta! - lo interruppe l'Aibou, ricordando improvvisamente una cosa: - Ma l'episodio duecento non è quello in cui parliamo con Bakura...? -
Il volto del Faraone era ormai, ineditamente, in fiamme: - Non combatterò nudo contro Bakura! - esclamò, deciso.
- Tanto lo farai dall'episodio successivo. - sorrise Mana, ormai vittoriosa.
- Guarda che, nella Saga delle Memorie, io non sono nudo. - specificò Atem, calmandosi con un respiro profondo, il rosso che lentamente defluiva dal suo viso.
Sul volto della maga apparve un'espressione di puro e sincero stupore, gli occhi completamente sgranati, la bocca semiaperta: - ... davvero? - riuscì a chiedere, con un filo di voce.
- Davvero. - annuì il Faraone, mentre Mana si allontanava da lui fluttuando, senza abbandonare la sua espressione scioccata.
- Comunque, Mana... - prese la parola Yugi, con gentilezza: - Non faremo Sailor Moon e Chibiusa. -
La maga parve ricordarsi di colpo il motivo per cui era andata dai due e si riprese completamente: - Oh, non fate i timidi! Dovrete soltanto fare così... -
Alzò una mano, le dita ben separate, per poi urlare: - Moon Prism Power! Make up! -
- ... non ha intenzione di arrendersi, vero? - chiese Yugi, sottovoce.
Atem annuì, con espressione grave: - Sarà soddisfatta solo dopo che avrà raggiunto il suo obiettivo. -.
- E poi, ti si addice benissimo pure la sigla! - esclamò la maga, ormai completamente immersa nel suo mondo; ripeté il gesto di prima, stavolta urlando: - Cristina D'Avena Power! Make up! -
Portò nuovamente il bastone alle labbra, cominciando a cantare: - Principe! Principe! Favoloso Principe! Principe! Principe! Strepitoso Principe! Guarda in ogni cuore per vedere se c'è il ka chiaro e puro dell'amore! -
- Me la ricordavo un po' diversa... -
- Quel bel ka che vedrai nei cuori candidi dona dei poteri imbevuti di misteri forse magici! -
Nel frattempo, le ragazze e Mokuba si erano avvicinate, seguite a ruota da un improvvisamente interessato Regista, gli occhi incollati alla maga cantante.
- Le carte degli dei sono almeno tre! Per trovarle finirai spesso in mezzo ai guai! Chi lo sa se nel mio cuore un bel ka c'è? Puoi scoprirlo solo tu, dolce Principe! Nella stele, Principe, brilla un sole rosso e blu! Il Principe e le memorie del Puzzle! Quelle carte, Principe, valgon sempre, sempre più! Principe! Principe! -.
Sentiti applausi dal pubblico, anche da parte di Yugi; Atem era semplicemente troppo perplesso e imbarazzato per potersi muovere, come pietrificato.
- Magnifico! - esclamò il Regista, frase che giunse alle orecchie del Faraone come una minaccia: - Mi hai dato un'idea fantastica! -
Per l'appunto.
- Atem! - lo chiamò l'uomo, confermando i suoi timori: - Ho deciso! Apriremo la terza opening, Wild Drive, con un omaggio a Sailor Moon! Dovrai imitare la sua posa all'inizio della trasformazione, azionando il duel disk! -.
Il Faraone affondò la faccia in una mano: - Lo sapevo... - gemette, mentre Mana esultava con grida di non definita identificazione.
- Uhm, sì, in effetti, mentre le aspettiamo, possiamo girare le nostre scene... - ammise Yugi.
A quelle parole, Mokuba si arrabbiò: - E' quello che sto dicendo da prima! E' inutile che stiamo qui senza far nulla solo perché loro non arrivano, intanto giriamo le nostre scene, che sono pure prima delle loro! E soprattutto... chi mi ha fatto le trecce? -
Kisara rise: - Beh, mentre Shizuka faceva le trecce a me, dovevo pur impegnare il tempo... -
Imitare Sailor Moon per aprire la terza opening. Adesso Atem poteva dire di aver visto tutto.
Cercando di non arrossire di nuovo ed evitando di guardare una gongolante Mana, il Faraone dovette esibirsi, davanti alla telecamera, in un non-si- aspettava-così-riuscito "Moon Prism Power!" - per quanto la voce della maga insistesse sul fatto che dovesse urlare: "Sennen Puzzle Power!". - Alla fine hai ottenuto ciò che volevi... - ridacchiò Yugi, rivolto a Mana, cercando di non farsi vedere dall'Altro lui.
- Già. - fu la risposta soddisfatta della maga: - La minigonna già c'è nelle Memorie, il nudo integrale in Orichalcos... bisogna solo fargli i codini! -.
Con inaudita violenza, nella mente di Yugi si materializzò un'immagine che avrebbe preferito non si materializzasse affatto; la conseguenza di ciò fu un'incontrollata risata che cercò di soffocare con una mano, seguito da Mana, probabilmente anche lei vittima di quell'immagine assurda.
- Che cosa state complottando, voi due? - domandò, pacata e vagamente inquietante, una voce alle loro spalle.
Quando i due si voltarono, si ritrovarono di fronte Mahad, gli occhi resi azzurri dalle lenti a contatto che li scrutavano come per capire a cosa stessero pensando - a giudicare dall'espressione, doveva aver intuito il soggetto.
Yugi cercò di nascondere la risata dietro un sorriso nervoso, praticamente colpevole, mentre il sorriso che fece Mana era assolutamente, spaventosamente sincero: - Maestro, ci faresti da Tuxedo Kamen? -.
Preso in contropiede, il mago abbandonò la sua espressione seria per far posto ad un volto perplesso: - ... eh? -.
Quel momento amorevolmente colpevole fu interrotto dalla voce del Regista: - Sboroneria assoluta! Wild Drive sarà una opening movimentata, piena di brio! - stava dicendo, con accanto il cameraman che annuiva.
- ... questo significa che le altre opening erano tranquille? - indovinò Atem, rabbrividendo al ricordo di tutti quei dolori e quelle ferite: "Non oso pensarci...".
- Venite tutti qui! Mentre aspettiamo, giriamo qualche scena! - chiamò il Regista, radunando il resto del cast lì dove già loro si trovavano.
- E non poteva pensarci prima? - sbuffò Jonouchi, alzando gli occhi dalle carte di Uno che aveva in mano.
- Non dirmi che non volevi questa pausa? - chiese Honda, mettendo giù una carta, rimanendo con una soltanto: - Uno! - esclamò.
Purtroppo per Jonouchi, la carta messa giù da Honda gli imponeva di pescare altre quattro carte, cercando di far rimanere in precario equilibrio le circa venti che tentava di sorreggere: - Ma sì, in fondo hai ragione... - concordò, cercando di non righiare per la mossa dell'altro.
- In ogni caso, la pausa è finita. - sospirò Otogi, lasciando una carta sul mazzo al centro: - Così come questa partita. Ho vinto! - sorrise, tronfio, mostrando le mani vuote, davanti alle bocche spalancate dei suoi due avversari.
In un angolo del cubo, Seto guardò in direzione del Regista, il volto serio; mise via il metro che stava utilizzando per chissà quali oscuri scopi e si diresse con passo deciso verso l'uomo, meditando sul come replicare una cosa scenografica come i maxischermi specchiati.
Ryou, invece, fece sparire nel nulla il grosso libro di occultologia che stava leggendo, raggiungendo il gruppo ormai al completo. Più o meno.
- Allora, ci siamo tutti? - chiese il Regista, passando in rassegna i vari volti per vedere chi mancasse.
- Manca Malik. - notò Isis, guardandosi intorno.
- E Bakura. - aggiunse Ryou, con un sorriso innocente.
Silenzio.
- ... qualcuno sa dove sono? - si azzardò a chiedere Anzu, con un certo imbarazzo.
- Malik era andato a vestirsi... - ricordò Isis, confermando tutti i sospetti.
- Oh, beh, per il momento loro due non servono. - disse il Regista, tranquillo: - Dopo la scena di Atem, abbiamo sistemato il logo, così da guadagnare qualche secondo sulle riprese. Per la prossima scen- -
- ECCOMI! - gridò una voce, agitata, seguita da un affannato Malik: - Scusate il ritardo! - ansimò, riprendendo fiato dopo la corsa.
Tutti gli sguardi furono puntati su di lui. E, quando lo videro, le reazioni furono divise tra lo shock e la risata.
Abbassando lo sguardo, Malik comprese il perché di quelle reazioni: indossava una maglietta a maniche corte, a righe orizzontali bianche e blu, e dei jeans.
Vestiti non suoi.
- ... oh. - riuscì a dire, sollevando un lembo della maglietta: - ... ecco perché mi sentivo così coperto... -
- BRUTTO IMBECILLE! -
Quando Bakura apparve, con dei lunghi pantaloni neri rigirati due volte e una assurdamente cortissima magliettina viola chiaro con tanto di scollatura a V, la prima reazione sarebbe dovuta essere una cascata di risate incontrollate; tuttavia, incrociando i suoi occhi falsamente castani, tutti i presenti compresero che una risata avrebbe esaudito la voglia di sangue che vi leggevano.
- Su, è stato solo un piccolo errore! - sospirò Malik, come se niente fosse.
- I tuoi pseudovestiti sono un errore! - ribatté Bakura, evitando in ogni modo di abbassare lo sguardo sugli straccetti che era stato costretto ad indossare per recuperare i suoi vestiti.
- Per questo non li puoi vedere? - chiese l'altro, con un tono che lasciava sottointendere parecchie cose.
- Non addosso a me. - specificò lo spirito dell'Anello, afferrandogli un polso: - Ora fila a spogliarti! -.
- Oggi si parla parecchio di spogliarsi... - borbottò Atem, gli occhi a mezz'asta.
- Non mi va. - rispose Malik, con un sorriso eloquente.
Per tutta risposta, Bakura lo trasse a sé, fino a quasi sfiorargli il volto con il proprio: - Allora dovrò riprendermeli da solo... -
- Scusate... - s'intromise il Regista, con un colpo di tosse: - Qui ci sarebbero dei bambini... - fece notare, indicando Mokuba e Shizuka con gli occhi sgranati.
I due ragazzi alzarono lo sguardo, esasperati.
- Come siete pudici! - sospirò quello dai capelli bianchi, con una nota di irritazione nella voce, trascinando via l'altro.
- Ce li siamo persi di nuovo. - commentò Jonouchi, con un'alzata di spalle.
- Faranno bene a tornare in fretta. - disse Seto, glaciale: - Sfortunatamente, senza di loro, la ripresa di questa opening finirebbe per bloccarsi. -.
- Quindi non perdiamo altro tempo e cominciamo! - esortò il Regista, battendo le mani.
- Oh, quindi cominciamo? - chiese Isis, come se si fosse appena svegliata: - Facciamo bene, loro arriveranno tra poco. -.
Anzu le si avvicinò, perplessa: - Ehm... tutto bene, signorina Isis? - le domandò, cauta.
- Sì. - rispose cordialmente la donna: - Ho avuto una visione del loro arrivo. Perché, è successo qualcosa, nel frattempo? - chiese.
Nessuno ebbe cuore di rivelarle la verità.
- Dicevo... - riprese il Regista: - Dato che questa opening copre l'arco della Nave dei Duelli, molte delle scene saranno girate sulla ricostruzione della sua pedana dei duelli. - spiegò, indicando ai presenti una larga pedana grigia con parapetto poco distante da loro, stranamente venuta bene, per essere una riproduzione di quella del dirigibile.
- Ma... - intervenne Jonouchi, alzando un sopracciglio: - Perché non girare questa opening sulla Nave vera e propria? -.
- Perché l'ho venduta ad un museo a Tokyo. - fu la lapidaria risposta di Seto: - Per farla tornare qui a Domino avrei dovuto essere avvisato con un filino più di anticipo... - sibilò, scoccando un'occhiata cupa al Regista, che rabbrividì.
- Ehm, sì, le cose stanno così... - rise l'uomo, di una risata palesemente nervosa, quasi sudando freddo: - Ehm, dicevamo... dato che tutta la Nave dei Duelli è ambientata di notte, manterremo quest'atmosfera per la quasi totalità della opening. La scena subito dopo il logo vede la presenza del signor Kaiba... -
Tutti i presenti erano senza parole, sbalorditi: in quel momento, sembrava quasi un Regista serio, che dirigeva in modo serio le riprese della opening.
Era qualcosa di sconvolgente.
- Mettetevi davanti al maxischermo. - lo invitò, con un certo timore: - Dovrete indicare verso l'alto, mentre alle vostre spalle ci sarà la Nave che prenderà il volo. -.
- Questo implicherebbe che Seto sia rimasto a terra, mentre la Nave prendeva il volo? - chiese Anzu, a bassa voce.
- Mica male come ipotesi... - fece Jonouchi, illuminandosi all'idea.
- Come siete maligni... - disse Yugi, la fronte aggrottata e un sorriso tirato, senza troppa convinzione.
Seto andò a posizionarsi davanti al maxischermo, la lunga giacca bianca perfettamente immobile alle sue spalle; quando lo schermo si accese, apparve quella che sembrava l'arena in cui si trovava la Nave prima di partire, incorniciata da lunghi e morbidi capelli dorati, delle affusolate dita candide che sistemavano una tribuna in precario equilibrio.
- ... un modellino? - capì Seto, la voce incrinata da un certo disappunto.
- Già! - annuì il Regista, mentre Mary si toglieva da sopra il modellino raffigurante mezza arena: - Però è venuto bene, su! -
- Ma usare una foto? -
La domanda del presidente della Kaiba Corporation gelò il Regista nella sua ovvietà.
- La ripresa inizierà tra trenta secondi! - annunciò il cameraman, mettendosi in modo da visualizzare con la telecamera sia Seto che lo schermo.
- Oh, giusto! - si riprese il Regista, scuotendo la testa: - Fate come vi ho detto, signor Kaiba, ci penserà il nostro grafico ad aggiungere il dirigibile con Photoshop! -.
In quel momento, nel cubo piombò il buio.
Nell'aria risuonò qualche grido spaventato, qualche rumore di cadute di persone o oggetti, un mormorio diffuso e inquieto; soltanto la luce artificiale che proveniva dal maxischermo spezzava l'oscurità totale che era calata in quel luogo.
- Su, non vi spaventate! - rise il Regista, tranquillissimo: - Vi avevo detto che avremmo dovuto fare riprese notturne! -.
- Potevate almeno avvisare! - pigolò Jonouchi, con voce soffocata, stritolando Honda e Anzu come due peluches.
- Non male come effetto, però... - sussurrò Atem, notando come la sola luce del maxischermo riuscisse a ricreare l'atmosfera di quell'arena notturna, prima della partenza della Nave.
- In quel grande edificio cubico era caduta l'oscurità e soltanto una flebile luce permetteva ai presenti di non perdersi... - disse una voce particolarmente vicina a lui, quasi soffiandogli in un orecchio: - ... forse la luce tornerà, ma chi dice che l'oscurità non porti via con sé qualche vita? -.
Nell'udire quelle parole, il Faraone, deciso, disse: - Sbrighiamoci a finire questa ripresa e a riaccendere la luce. -.
- Avanti, non ti ucciderei mai di nascosto, senza nessuno ad assistere. Tu meriti una morte pubblica e scenografica, sommo re! -
- Sono commosso da tanta premura, Bakura. -
- Azione! - la voce del Regista riportò i presenti al maxischermo, Seto che faceva come gli era stato indicato, girando la scena senza alcun problema, tra due getti di ventilatori; l'arena alle sue spalle non subì alcuna variazione ma, a quanto sembrava, gli effetti speciali sarebbero stati aggiunti dal grafico.
Le luci del cubo si riaccesero, subito seguite da svariati sospiri di sollievo.
- Avvisate quando spegnete la luce! - protestò Jonouchi, mentre Anzu e Honda si sbracciavano nel tentativo di liberarsi, i volti ormai tendenti al blu, Yugi che cercava di richiamare l'attenzione dell'amico biondo per evitare i loro prematuri trapassi.
- A questa scena seguirà una bella panoramica della città vista dall'alto, con il dirigibile! - spiegò il Regista, noncurante, mentre alcuni assistenti si mettevano davanti alla telecamera con un cartoncino nero picchiettato di macchie bianche - le luci della città? - e sfumature con l'acquerello - le nuvole? - e uno strano oggetto grigio di forma ovale, con due piccolissime lucine al neon sotto e ad una estremità laterale.
- Cos'è? - domandò Kisara, osservando quello strano affare con curiosità.
- Beh, fotografie del dirigibile in volo non ne abbiamo e fare tutto al computer verrebbe troppo pacchiano... - spiegò il Regista, con il suo eterno sorriso a trentadue denti: - Quindi, per fare il dirigibile, abbiamo preso in prestito dal vicino campo da rugby un pallone che abbiamo provveduto a verniciare di grigio! -.
Tutti i presenti spalancarono occhi e bocca, incapaci di credere a ciò che avevano appena sentito, gli sguardi sbarrati fissi sul pallone grigio.
- E lui si preoccupa ora di essere pacchiano? - boccheggiò Mai.
- Ma quelli del campo da rugby sanno che lui ha preso in prestito il loro pallone? - osò chiedere Isis.
- In questa zona c'è un campo da rugby?! - domandò Yugi, cadendo dalle nuvole.
- Io non sapevo neanche che esistesse, questa zona! - gli fece eco Anzu, libera, insieme ad Honda, dalla morsa di uno sconvolto Jonouchi.
- Q... quello... -
Una voce inaspettata distolse ciascuno dai propri pensieri, portando tutti a volgersi verso il proprietario di quel tono soffocato, come se le parole uscissero con fatica e dolore, quasi senza respiro.
- Quel... quel coso... quella roba... quello... il... il dirigibile della KaibaCorp... il mio dirigibile... - gli occhi di Seto erano completamente spalacanti, fissi quell'arnese che il cameraman stava riprendendo come se nulla fosse sullo sfondo del cartoncino pitturato: - ... la... la Nave dei Duelli... una preziosa parte del mio torneo... il... il dirigibile... ridotto... la sua magnificenza ridotta a... un... un pallone... un pallone da... da rugby... la Nave... la mia Nave... un pallone... un pallone... su un cartoncino... pitturato... un pallone pitturato... -
- Niisama! -
- Oh, no, Seto! -
Mokuba e Kisara accorsero, Seto che si era portato una mano sulla fronte, lo sguardo quasi febbricitante: - La mia... la mia Nave... -
- Non potevano fare altrimenti, niisama! - esclamò Mokuba, afferrandogli la mano libera, abbandonata lungo un fianco.
- Loro non hanno i tuoi mezzi, niente può replicare la magnificenza della Nave! - gli disse Kisara, sostenendolo, notando le sue gambe cominciare a cedere: - Soltanto la Nave stessa potrebbe essere all'altezza della Nave dei Duelli! -
- Sii forte, niisama! -
- E' solo per questa scena, Seto, dopo non la rivedrai mai più! -
- Il tripudio della scenografia... un dirigibile... il vento... la notte... il dirigibile... la scenografia... i duelli... la mia Nave... - farfugliò Seto, come sordo alle loro parole: - ... tutto... tutto perso... un cartoncino... pacchiano... pacchiano... la mia scenografia... la mia Nave... il mio torneo... pacchiani... tutto... pacchiano... la Nave... pacchiana... cartoncino... Nave... la Nave... di... Seto... Kaiba... è... pacchiana... PRESTO! BISOGNA ANNAFFIARE LE GARDENIE! -
Silenzio.
Seto Kaiba alzò lo sguardo azzurro, invasato, i denti scoperti, la voce roca; si raddrizzò, nell'inquietudine generale, alzò una mano e tuonò: - ANNAFFIATE LE GARDENIE! -
- ... ma che ca**o...? - riuscì a dire Jonouchi, dando voce alla domanda che tutti i presenti avrebbero voluto fare.
- Niisama è impazzito! - gridò Mokuba, allontanandosi da suo fratello con un balzo.
- Non ha retto allo shock! - gemette Kisara, portandosi le mani alla bocca.
- Muovetevi, le gardenie vanno annaffiate! - urlò Seto, convinto, indicando un punto indefinito del cubo, lo sguardo puntato verso due poveri assistenti che passavano di lì per caso.
I due si scambiarono un'occhiata terrorizzata, incapaci di opporsi al volere di Seto Kaiba - soprattutto se così furioso.
- Presto, annaffiamo le gardenie! - esclamò uno.
- E dove le trovo delle gardenie da annaffiare? - pigolò l'altro, agitato.
- Tu annaffiale e basta! E stai attento a non fare casini, come prima, quando hai fatto cadere a terra la scatola di puntine da disegno! -
- A proposito, mi sono dimenticato di raccoglierle... -
- LE GARDENIE! -
- SI', SIGNORE! -
- Presto, un cellulare! - esclamò Jonouchi, il primo a riprendersi da quello spettacolo agghiacciante: - Mi serve assolutamente un cellulare, questa scena deve fare il giro di Youtube! -.
- C'era il mio, se tu non me l'avessi scaricato... - sibilò Anzu, facendolo rabbrividire.
- Niisama, torna in te! - lo pregò Mokuba, riavvicinandosi.
- Va tutto bene, Seto, le gardenie sono state annaffiate... - lo rassicurò Kisara, accarezzandogli un braccio.
- Uhm, quindi anche Seto può perdere le staffe... - notò Mana, come per appuntarselo nella mente.
- E' una scena epica... - sorrise Jonouchi, con uno strano sguardo soddisfatto, nonostante il rimorso di non avere a disposizione un cellulare con videocamera.
Al suo fianco, Mai tentava senza successo di nascondere le risate dietro ad una mano, mentre Shizuka era semplicemente senza parole; Honda e Otogi, tra una risata e l'altra, parlottavano tra loro; Mahad, Atem e Isis fissavano Seto come incapaci di credere a ciò che stavano vedendo con i loro stessi occhi; Yugi era combattuto tra lo scoppiare a ridere e il rimanere profondamente turbato; Ryou osservava la scena con un sorriso serafico, minimamente toccato dal delirio in corso; Malik non riusciva a distogliere lo sguardo, sbigottito; Bakura si limitò ad un'espressione di sufficienza e un borbottato: - Scandalizzarsi per così poco... -.
- Fate sparire quel pallone... - sussurrò il Regista agli assistenti, che si premurarono di obbedire all'istante.
- Bene. - disse Seto, tornando improvvisamente in sé, serio e impassibile: - Mi premurerò io stesso di controllare lo stato delle gardenie. Adesso, proseguiamo con la opening. -.
Quando si accorse del pubblico, scoccò loro un'occhiata glaciale: - Se la notizia della mia manifestazione di preoccupazione per lo stato delle mie gardenie dovesse uscire da questo cubo, dovrete cominciare a cercare dei ponti sotto cui andare a vivere. Sempre che non vi incontri prima io. -.
Di comune accordo, tutti i presenti decisero di conservare questa esperienza nel cuore e di non farla mai uscire da lì.
- Perfetto, riprendiamo a girare le opening! - trillò il Regista, avviandosi verso la riproduzione della pedana grigia della Nave dei Duelli: - In questa scena, faremo in modo di far apparire un po' tutti e- -
Una musica solenne, potente, invase il cubo, improvvisamente illuminato di una luce quasi divina, l'oro iniziò a ricoprire le pareti, il pavimento, il soffitto.
Ancor prima di voltarsi, tutti i presenti avevano capito cosa fosse successo: loro erano arrivate.
Un gigantesco serpente dalle scaglie di fuoco, con due bocche, una sopra l'altra, i canini perlacei in vista; un colosso dallo sguardo minaccioso, la coriacea pelle blu scuro, quasi di pietra; un maestoso volatile dalle piume d'oro e dal becco e gli artigli di bronzo.
Drago del Cielo di Osiris; Soldato Gigante dell'Obelisco; Drago Alato di Ra. Le tre divinità.
- Eccovi! - le salutò il Regista, allargando le braccia: - Quando ci avete detto che stavate per arrivare, abbiamo deciso di aspettarvi! -
- Poi, visto che dalla chiamata era passata un'ora e mezza, abbiamo deciso di girare almeno le nostre scene. - concluse Anzu, ironica, sottovoce.
Osiris ruggì; Kisara, unica in grado di comprendere il linguaggio divino, tradusse: - "Siete stati molto gentili." -.
- Oh, non temete! - sorrise il Regista, inforcando un paio di occhiali da sole per continuare a guardare tanta divinità tutta insieme: - Piuttosto, come mai siete così in ritardo? -.
Ra aprì il becco ed emise un suono prolungato; Kisara tradusse: - "Noi non siamo in ritardo.". -.
Silenzio.
- Avete ragione! - esclamò il Regista, la voce leggermente incrinata: - In fondo, voi siete le star! -
- "Esattamente.". - disse la dragonessa, riportando le parole di Ra: - "Quindi l'orario non è una cosa di cui dobbiamo tenere conto.". -.
A tutti i presenti sfuggì un sospiro esasperato.
- Rishid, ti ringrazio per aver condotto qui le divinità. - disse il Regista, rivolgendosi al massiccio uomo calvo, ad eccezione di una coda di capelli corvini, ai piedi delle gigantesche divinità, che portava sottobraccio uno stereo con impianto Dolby Sorround incorporato da cui usciva quella musica solenne.
Rishid si limitò ad un cenno del capo. Nel vederlo, Isis e Malik si precipitarono da lui.
- Ti hanno affidato un incaricato davvero ingrato... - sospirò la donna.
- Però nessun altro avrebbe avuto tanta pazienza da sostenere i capricci di così grandi star... - fece notare il ragazzo, spegnendo l'assordante musica.
- Chi ha spento la musica? - chiese Obelisco, compreso solo dalle altre divinità e da Kisara, che non ritenne necessario tradurre per i comuni mortali.
- Tranquillo, è stato un mio protetto, a lui è concesso spegnere la musica divina. - rispose Ra.
- In ogni caso, voi entrerete in scena tra poco. - spiegò il Regista, togliendosi gli occhiali e tornando al gruppetto vicino alla pedana: - Per il momento, mi servite voi. -.
- Ma come hanno fatto ad entrare? - stava sussurrando Jonouchi, all'orecchio di Honda, notando la mole delle tre divinità e la piccolezza della porta d'ingresso del cubo.
- Perché, Exodia e Anatema? - gli ricordò l'altro, con la stessa perplessità.
Un verso di Ra fu tradotto da Kisara come: - "Allora noi andiamo a truccarci.". -, mentre il Regista spiegava la scena: - Per prima cosa, Atem e Jonouchi si posizioneranno ai due lati della pedana. La prima inquadratura sarà di Atem, che metterà una carta sul duel disk, e Mana apparirà con una piroetta. -
- D'accordo! - esclamò la maga, decisa, gli occhi che le brillavano all'idea di avere un'inquadratura tutta per sé.
- A questo punto, lo schermo sarà diviso in tre parti, in modo da far apparire tutti i personaggi, oltre Atem e Jonouchi. - proseguì il Regista: - Voi dovrete soltanto andare davanti a Mana, a destra, a sinistra e al centro: ci penserà il nostro grafico a farvi un primo piano e a mettere i dovuti effetti speciali. Non c'è un ordine preciso, i primi tre che riescono ad arrivare davanti a Mana dopo la sua piroetta si prendono i primi piani con Atem, mentre i restanti tre avranno i loro primi piani con Jonouchi. -
- Ehi, ma sono un rimpiazzo? - protestò il diretto interessato, la fronte liscia.
Il Regista trasalì: - N-no, non intendevo questo... -
- Sei personaggi, dunque... - contò Shizuka: - Ma noi siamo molti più di sei... dovremmo contenderci i primi piani? - chiese, con un leggero timore.
- No, non tutti! - sorrise l'uomo, rivolgendole lo sguardo fino a quel momento preoccupato per l'occhiataccia di Katsuya: - Solo tu, Anzu, Mai, Honda, Otogi e il signor Muto dovrete fare a gara per ottenere un primo piano! - spiegò.
- Il signor Muto? - ripeté Yugi, sbattendo le palpebre sui grandi occhioni. Improvvisamente, parve ricordarsi: - E' vero, nonno era qui per girare la variant di Voice, era con Arthur Hopkins! -
- E per fortuna che mio nipote si ricorda di me! - esclamò la voce di Sugoroku, mentre il nonno faceva la sua apparizione alle spalle di Yugi.
- Di grazia... - chiese esitante la voce di Mary, dall'alto della regia: - ... perché diamine c'è il nonno, in questa inquadratura? -.
- Volevo dare spazio anche al signor Muto! - fu la candida risposta del Regista, mentre Atem e Jonouchi andavano a posizionarsi ai lati della riproduzione della pedana della Nave, Mahad che dava le ultime raccomandazioni a Mana circa la magia per apparire e scomparire senza distruggere se stessi o l'ambiente circostante.
- E' davvero un bel gesto, signor Regista. - si complimentò Sugoroku: - E' bene dare spazio anche ai personaggi più messi in disparte! -
A quelle parole, Ryou si raggomitolò su se stesso, cominciando a tracciare cerchietti sul pavimento mormorando: - Nessuno si ricorda mai di me... neppure quando si parla di personaggi ignorati... -
- Su, non fare così... - sorrise Yugi, a disagio, inginocchiandosi accanto a lui e mettendogli una mano sulla spalla: - Noi ci ricordiamo di te, è solo che, ehm, in questo momento ci sono solo sei posti disponibili e il nonno aveva avuto solo un momento di gloria in una variant... -
- Tutti pronti! - esclamò il Regista, annunciando implicitamente l'imminente inizio delle riprese. Si rivolse a tre persone rimaste fuori dalla scena: - Per voi ho in mente un'altra cosa! - spiegò, con un sorriso.
Isis, memore di ciò che era ripetutamente successo ad Atem, rabbrividì; Rishid rimase impassibile; Bakura alzò le sopracciglia, dubbioso.
- E io? - chiese Malik, intuendo che non sarebbe apparso neppure nella scena successiva: - Mi hanno fatto vestire per niente? -.
Nel frattempo, Anzu, Otogi, il nonno e Honda si erano posizionati ai lati di Atem, pronti a corrergli davanti non appena Mana avesse fatto la sua piroetta, ben decisi a prendersi i loro primi piani; curiosamente, Mai e Shizuka erano rimaste accanto a Jonouchi.
- Io voglio il mio primo piano con oniichan. - disse la più piccola, rivolgendo un gran sorriso a suo fratello.
- Io sono qui solo perché così mi evito la lotta furiosa. - fu la poco credibile scusa della più grande, che evitò di incrociare lo sguardo castano del ragazzo accanto a lei.
Nel sentirle, Jonouchi si lasciò sfuggire un sorriso soddisfatto.
Il cameraman si era posizionato davanti ad Atem, zoom pronto, quattro persone ai lati, Mana pronta ad apparire, le luci di nuovo spente, un unico riflettore per poter vedere puntato dietro la telecamera, in modo che non colpisse direttamente i personaggi inquadrati.
- E... Azione! -.
La ripresa iniziò: Atem mise una carta sul duel disk, Mana apparve d'innanzi a lui, in un tripudio di luci, come emergendo dalla pedana, bastone su una spalla, piroetta con una gamba tesa e-
CRASH!
Gelo.
La telecamera volò oltre la pedana, disegnando un perfetto semicerchio nell'aria, lasciando dietro di sé una scia di pezzi meccanici, fino ad infrangersi come una meteora sul pavimento, smembrandosi in tanti pezzi scuri.
Il cameraman, rimasto senza niente in mano, osservava lo spettacolo con occhi sbarrati; Anzu, Honda, Otogi e il nonno, che già avevano iniziato la corsa, si erano fermati di colpo, sconvolti; Atem era incapace di dire qualsiasi cosa; il bastone di Mana cadde a terra, la maga come pietrificata.
- ... Mana ha rotto la telecamera. - riuscì a dire Otogi, infrangendo il silenzio glaciale che era venuto a crearsi.
- MI DISPIACE! - gridò Mana, volando verso la telecamera, sperando di fare qualcosa per rimediare: - Provo a sistemarla! -
- No! - intervenne Mahad, raggiungendola e bloccandola.
Le prese una mano e, guardandola negli occhi, le disse, serio: - Purtroppo, per questa telecamera, non c'è più nulla da fare. -
La maga si portò l'altra mano alla bocca, sconvolta, gli occhi sgranati: - Ma... ma... se la telecamera non funziona... allora... le riprese... -
- Le riprese fatte finora! - intervenne Seto, riuscendo a scuotersi dal momentaneo shock: - Che fine hanno fatto le riprese fatte finora? Voice? Shuffle? La prima parte di Wild Drive? -
- Q-quelle sono già state salvate. - rispose il Regista, avvicinandosi cautamente ai due maghi e al disastro meccanico sul pavimento.
- ... e ora? - pigolò Shizuka, preoccupata, i pugni stretti al petto.
- Mi dispiace, mi dispiace! - continuò a ripetere Mana, guardandosi intorno con le lacrime agli occhi, come per trovare un qualsiasi rimedio.
Il Regista le mise una mano sulla spalla, rivolgendole un ampio sorriso calmante: - Non temere Mana. Io... - mise una mano in una tasca: - ... ho l'altra scarpetta. - disse, estraendo una piccola scarpetta di cristallo.
- ... eh? -
Tutti gli sguardi furono per il Regista che, con un colpo di tosse, mise via la scarpetta: - Ho sbagliato storia, scusate. Intendevo... - tornò a guardare la maga, con un sorriso: - ... io ho un'altra telecamera. -.
Gli occhi verdi di Mana brillarono di speranza, mentre le ultime lacrime le rigavano le guance piene di fard: - Da... davvero? -
- Ma certo! - si ricordò Atem: - La videocamera con cui sono state girate le acrobazie volanti di Seto e me in Voice! -.
- Esattamente! - esclamò il Regista, mentre un secondo cameraman dava la nuova telecamera al primo: - Possiamo girare le restanti opening senza alcun problema! -.
- Se non fosse per il fatto che quella è l'ultima telecamera rimasta. - osservò Seto, tagliente: - Se la signorina Mana ci fa fuori anche questa, possiamo star certi che tre delle nostre cinque serie saranno prive di opening. -.
- Non succederà! - disse Mana, determinata, tornando sulla pedana e recuperando il suo bastone: - Questa volta starò attentissima! -
- Questa volta starò più indietro. - decise il cameraman, posizionandosi un metro e mezzo più indietro rispetto a dove si trovava prima.
- Mi raccomando, Mana. - fece Mahad, malnascondendo una certa preoccupazione.
- Questa volta andrà bene, Mana. - le sorrise Atem, facendole un cenno con la testa.
La maga annuì, stringendo la presa sul suo bastone nodoso e asciugandosi le lacrime.
Anzu, Honda, Otogi e il nonno, in compenso, avevano qualche timore a correrle davanti.
- Tutti pronti? Allora... Azione! -.
La scena fu ripetuta, stavolta senza alcun incidente: Mana fu abbastanza accorta, il cameraman fu abbastanza lontano. Gli altri quattro si precipitarono davanti a Mana con uno scatto, attendendo che la maga avesse finito la sua piroetta; Honda, tuttavia, non accortosi di avere una scarpa slacciata, inciampò, lasciando campo libero ad Anzu, Otogi e il nonno, che riuscirono a prendere posto davanti a Mana e a guadagnarsi i primi piani.
- Stop! Buona! -
- Sei ancora vivo? - chiese Otogi ad Honda, spalmato sulla pedana, stuzzicandogli una spalla con la punta del piede.
- Honda! - lo raggiunse Shizuka, preoccupata per il volo che aveva fatto, aiutandolo a rialzarsi, ancora rintronato dalla caduta.
- S-sì... - riuscì a balbettare, il naso e la fronte doloranti.
- Ah, i giovani d'oggi! - sbuffò Sugoroku, mettendo le braccia conserte: - Far rischiare così la vita ad un povero anziano! Non c'è più rispetto per i quasi centenari! -
- Ma nonno, tu non hai neanche ottant'anni... - gli ricordò Yugi, subito zittito dalla predica del nonno: - Non importa! Correre così non fa bene alle mie povere gambe, avrei dovuto avere un posto riservato! E' perché i giovani d'oggi sono tutti lasciati allo sbando, ai miei tempi una bella sculacciata o giù di battipanni e vedi come stavano in riga! Per non parlare poi del rischio a cui sono stato sottoposto dell'essere colpito da una così bella fanciulla... -
Tale predica finì nel nulla quando lo sguardo di Sugoroku cadde sulle grazie della bella maga, costringendo Yugi a trascinarlo via, il nonno che urlava: - Fai i complimenti alla tua amica, Faraone! -.
- Per sicurezza... - decise il Regista, rivolgendosi a Jonouchi: - Evocherai Jinzo. Solenne, scenografico, e, soprattutto, immobile. -.
- D'accordo. - annuì il ragazzo, mentre Jinzo si avvicinava alla pedana, apparso chissà quando.
- Dunque, saremo io, te e Mai ad avere un primo piano con oniichan. - sorrise Shizuka, rivolta ad Honda; quest'ultimo, all'idea di avere un primo piano insieme a lei, dimenticò istantaneamente la caduta e i dolori derivati.
- Facciamo le cose con calma! - quasi ordinò Mai, rivolta a loro due: - Non voglio corse o lotte furiose, okay? -
Entrambi annuirono.
La scena di Jonouchi, speculare a quella di Atem, si svolse senza incidenti, con una creatura immobile che fu fatta apparire scenograficamente da Mahad e tre personaggi che si posizionarono tranquillamente davanti alla telecamera.
- Perfetto! - sorrise il Regista, scendendo dalla pedana, assieme a tutti gli altri: - Adesso, ci occupiamo di voi! - disse, rivolgendosi a Isis, Rishid e Bakura, come una minaccia in avvicinamento travestita da sorriso amabile.
- Per curiosità... - esordì Isis, esitante: - ... perché Rishid ed io siamo in scena con...? -
- Perché viene fuori un bel quadretto! - fu la sorridente risposta del Regista, dirigendosi verso un lato del cubo.
- Non sono sicura che una cosa simile possa definirsi "bel quadretto". - obiettò la donna, con un sospiro, ma accettando tale decisione.
- Secondo me, sì! - esclamò Malik, con un'espressione quasi sognante: - Voi tre insieme siete davvero un bel quadretto! -
- Temo che il tuo parere sia leggermente di parte. - gli fece notare Bakura, scoccando un'occhiata dubbiosa alle imbracature con cui il Regista stava armeggiando.
Gli altri si avvicinarono, stavolta come semplici spettatori - Atem, ovviamente, si godette appieno il momento di riposo. Insieme a loro, si fecero avanti tre creature: una, di aspetto egizio, Mudora; una, serpentina, Incarnazione di Apophis; una mostruosa donna calva dalla pelle blu, con in braccio un bambino con la testa spaccata e gli occhi spiritati, Dark Necrofear e il di lei bimbo.
- Come si nota che c'è in scena Bakura... - gemette Jonouchi, afferrando Shizuka come per proteggerla, ma più probabilmente per tranquillizzarsi lui, gli occhi fissi in quelli indemoniati del bimbo inquietante.
Bakura, Rishid e Isis osservarono, silenziosi ma visibilmente inquieti, alcuni assistenti che sistemavano un tappeto elastico, mentre il Regista finiva il suo lavoro con le imbracature appese a dei cavi fissati al soffitto.
- Allora, la scena si svolgerà così... - prese la parola l'uomo, rivolgendosi ai tre: - Sarà un'inquadratura dal basso verso l'alto: prima Bakura, poi Rishid e la signorina Ishtar, poi i tre mostri, che salteranno alle vostre spalle grazie al tappeto elastico. - spiegò, indicando quest'ultimo: - Voi tre, invece, sarete sospesi in aria grazie a queste pratiche imbracature. -.
- Ma ce la faranno a sostenere Rishid? - si preoccupò Malik, notando la finezza dei cavi.
- ... imbracature... - ripeté Isis, con un tremito; cercò di nasconderlo impegnando le dita con il velo davanti alla parte inferiore del viso, simile a quello del suo copricapo.
- Perché anche io devo finire in balìa di quei cosi? - chiese Bakura, incenerendo le imbracature con un'occhiataccia: - Se io sono il primo ad essere inquadrato, non ce n'è bisogno. -
- Perché la scena viene meglio se siete tutti in volo! - rispose il Regista, facendo cenno ai tre di avvicinarsi.
Rishid fu l'unico ad avanzare senza alcun dubbio, andando subito in pasto a due assistenti ansiosi di legarlo; Isis fece qualche timoroso passo avanti, sussurrando: - Ho come l'impressione che il destino non si rivelerà affatto benevolo... -; Bakura fu costretto a fare altrettanto, nella speranza che, in quanto primo, non fosse alzato troppo, con conseguente dolore da imbracatura; i tre mostri andarono a posizionarsi accanto al tappeto elastico, pronti a saltarvi sopra.
- Bakura, tu devi solo tenere una carta e guardare in telecamera, Rishid e la signorina Ishtar faranno altrettanto. - diede le ultime indicazioni il Regista, prima di urlare: - Azione! -.
Gli assistenti azionarono i cavi, trascinando verso l'alto i tre poveretti insaccati come salumi che, con grande forza di volontà, riuscirono a non mostrare segni di dolore sul viso.
Rishid e Isis furono sollevati di circa un metro in più rispetto a Bakura; alle loro spalle, i tre mostri avevano fatto il loro salto, arrivando a superarli in altezza, sospesi nel vuoto, sopra le loro teste.
- Stop! Perfetto! - annunciò il Regista, mentre il cameraman concludeva la ripresa.
C'era, tuttavia, una cosa che nessuno aveva avuto la geniale idea di calcolare: i mostri sospesi nel vuoto, incapaci di volare, in qualche modo sarebbero dovuti scendere.
Fu così che la Dark Necrofear, Mudora e Incarnazione di Apophis, non potendo opporsi alla forza di gravità, caddero, piombando addosso ad Isis e Rishid, direttamente sotto di loro; il peso di tre mostri e due persone, di cui una particolarmente massiccia, era troppo per i cavi, che cedettero fendendo l'aria, facendo precipitare tutti e cinque addosso alla sesta persona che si trovava sulla traiettoria.
Un boato riecheggiò per tutto il cubo, tra grida spaventate o di dolore, i cavi che si abbattevano al suolo come fruste.
- Rishid! Sorella! Bakura! - chiamò Malik, impallidito di colpo, accorrendo verso di loro.
In quel momento, qualcosa gli cadde tra le braccia, lui lo prese istintivamente al volo; quando andò a vedere di cosa si trattasse, una risata infernale simile ad un pianto indemoniato gli fece capire che quel bambolotto era il pargolo della Dark Necrofear.
- Tutto a posto? - chiese il Regista, preoccupato, avvicinandosi alla montagna di corpi, subito seguito da un nutrito gruppo di fangirls terrorizzate, fino a quel momento semplici spettatrici stranamente silenziose.
Mudora e Incarnazione di Apophis, in cima alla collinetta, si rialzarono, senza alcun graffio, aiutando galantemente la signora Dark Necrofear a rimettersi in piedi, anche lei illesa.
- Tenete, signora. - sorrise Malik, candidamente, avvicinandosi e porgendole l'immondo frugoletto: - Questo deve essere suo. -.
Con un gorgoglio disumano dalla gola - probabilmente un ringraziamento -, la mostruosa donna si riprese il bimbo, cullandolo tra le braccia.
Gettando un'occhiata oltre la creatura, il ragazzo si accorse di Rishid e Isis a terra, non esattamente in buone condizioni.
Di nuovo pallido, li raggiunse, terrorizzato: - Sorella! Rishid! State bene? - li chiamò, inginocchiandosi e allungando una mano come per toccare una spalla del fratellastro, esitante.
- Io sì... - mormorò quest'ultimo, rialzandosi a fatica: - I-Isis, sei ferita...? -
La donna voltò la testa verso i due fratelli, visibilmente scossa: - Ferita non credo... ma... - con una mano, fece leva sul pavimento per mettersi in ginocchio, stringendo i denti con un gemito per una dolorosa fitta: - La spalla... - disse, debolmente, troppo scioccata dalla caduta per parlare.
- Perdonami. - si scusò Rishid, sinceramente dispiaciuto: - Temo di esserti caduto addosso... -
- Non ti preoccupare, non è colpa tua... - rispose Isis, togliendosi il velo da davanti al viso e mostrandogli un sorriso rassicurante.
- Aspettate... - fece Malik, gli occhi che si spalancavano sempre di più: - ... ma... Bakura... non era sotto di voi? -
Silenzio.
Ai tre fratelli ci volle qualche istante prima di realizzare cosa fosse davvero successo.
- Oh, mio Ra, gli è caduto Rishid addosso! - gridò il ragazzo, ad un passo dall'isteria.
- Non può essere sopravvissuto! - esclamò Isis, sconvolta.
Rishid sussultò, spaventato da quelle parole.
- E' morto! - urlò Malik, portandosi una mano tremante tra i capelli, gli occhi completamente spalancati. Un istante dopo, la sua espressione si fece tranquilla, rilassata: - Oh, beh... questa è la sua... - fece un rapido conteggio con le dita: - ... settima morte? -
- Non sono morto, imbecille. -
I tre Ishtar alzarono lo sguardo, ritrovandosi davanti Bakura, in piedi d'innanzi a loro; era relativamente in perfetta forma, se non si contava una lente a contatto saltata - che gli donava un occhio scuro e uno chiaro -, la cipra venuta via da gran parte di una guancia, rivelando la cicatrice che gli deturpava metà del viso, e il fatto che stava perdendo lunghe ciocche di extension come se si stesse spiumando.
- Bakura? - si stupì Isis, sgranando gli occhi azzurri in un'espressione di puro stupore.
- Bakura! - trillò Malik, scattando in piedi e trattenendosi da eccessive manifestazioni di felicità: - Come...? -
- In effetti... - si rese conto Rishid, guardando il pavimento: - ... siamo Isis ed io a stare sul pavimento, non siamo atterrati sopra di lui... -.
- E' tutto merito del mio piccolo. - fu la candida risposta di Bakura, muovendo la mano nell'aria come se stesse accarezzando qualcosa.
Sopra i tre fratelli apparve un enorme punto interrogativo galleggiante.
- ... prego? - fece Malik, con uno strano tic nervoso ad un occhio: - Il tuo piccolo...? -
In quel momento, sotto la mano di Bakura apparve qualcosa: squame nere, unite in un colossale cobra; solo la parte inferiore di una creatura di aspetto vagamente antropomorfo, con file di canini in vista, gli occhi come tizzoni ardenti, che osservava la scena nell'oscurità, contro una parete del cubo.
Tutti i presenti, inevitabilmente, impallidirono.
- ... e quell'affare è qui da quanto tempo? - pigolò Jonouchi, stritolando una Shizuka dagli occhi spalancati.
- Chissà... - ridacchiò Bakura, per poi tornare ai tre Ishtar: - Dovreste porgere i vostri ringraziamenti, è stato lui a salvarvi il cu*o attutendovi la caduta. - - In effetti, se Diabound non fosse intervenuto, a quest'ora sareste tre frittate. - annuì Malik, tremando al pensiero.
Isis si alzò, tenendosi la spalla dolorante con una mano, per poi guardare il bandito con un'ombra di disappunto: - Nonostante tutto, è bene ringraziare il mio salvatore. -.
Si voltò verso Diabound: - Non approvo ciò che fai al Faraone, né la tua tendenza a disonorare i nostri antenati, ma ti ringrazio per avere salvato la vita a mio fratello e a me. - disse, per poi tornare a guardare Rishid e Malik come se nulla fosse, ignorando totalmente Bakura.
- Se... - osò dire il Regista, intromettendosi: - ... se va tutto bene... -
- Isis avrebbe bisogno di cure... - disse Rishid, abbracciando la sorellastra e facendola sedere su una sedia nelle vicinanze.
- Isis-san è la sorella di Malik-chan... - sussurrarono alcune fangirls, avvicinandosi lentamente alla donna, armate di kit di pronto soccorso.
Una volta tanto, notando la premura con cui quelle fanciulle cominciarono a medicarla, Isis fu sinceramente felice della popolarità di suo fratello.
Fratello che, allontanatosi il parentado, si era avvicinato ad un Bakura stranamente tranquillo per qualcuno che aveva appena evitato di sfracellarsi sul pavimento finendo schiacciato da un energumeno.
- Sarebbero dovuti essere più accorti... - sospirò il ragazzo biondo, mentre l'altro alzò le spalle: - Tzk, i giovani d'oggi! Far rischiare così la vita a chi è molto più grande di loro! Non c'è più rispetto per gli ultramillenari! E' perché i giovani d'oggi sono lasciati allo sbando, ai miei tempi una bella fustigazione pubblica o giù di taglio della mano e vedi come stavano in riga! -.
Malik, in tutta risposta, alzò un sopracciglio con fare perplesso.
Un istante dopo, azzerò la distanza tra loro e gli mormorò sulle labbra: - Però ti porti benissimo i tuoi tre millenni... -
Prima che Bakura potesse dire o fare qualsiasi cosa, le truccatrici fecero la loro apparizione, afferrandolo e costringendolo a sedersi su uno sgabello apparso chissà quando.
- Dobbiamo sistemarti! - esclamarono, letteralmente rapendolo ad uno scioccato Malik.
- Bene, ragazze, mettete a posto Bakura! - annuì il Regista, cercando di riportare l'attenzione su di sé: - Penso sia il caso di proseguire con la opening, la scadenza si avvicina! -
- Sì, domani mattina. - sibilò Seto, decidendo di aver visto abbastanza e andandosene da un'altra parte del cubo, seguito a ruota da Mokuba e Kisara.
- Sono d'accordo. - annuì Yugi, prendendo Atem per una mano e trascinandolo via - o almeno, lontano da Diabound, che aveva stranamente iniziato a fissare il Faraone con un po' troppo interesse.
Ryou, capendo che, in Wild Drive, non avrebbe avuto neppure un fotogramma, decise di rendersi utile facendo una cosa di grande interesse pubblico: si mise a gattoni e cominciò a cercare la lente a contatto perduta di Bakura. Forse era a causa dell'improvviso risveglio del suo inaspettato animo da casalinga.
Malik, invece, decise di tornare da sua sorella, a cui stavano fasciando una spalla, almeno per appurarsi che non fosse niente di grave.
- Come stai? - le chiese, preoccupato.
- Bene. - fu la risposta di Isis, un po' rintronata dagli eventi: - Ho... caldo. -.
Il ragazzo sbatté le palpebre, confuso: - ... caldo? - ripetè: - Ma chi sta per morire non sente freddo? -
- Non sto morendo, Malik. - tagliò sua sorella, scoccandogli un'occhiataccia; il suo volto e la sua voce tornarono pacati: - Ho caldo... credo sia a causa dell'incendio. -
- Incendio...? -
Fu soltanto in quel momento che il ragazzo - e tutto il resto del cast - si accorse delle fiamme divampate dall'altra parte del cubo: fiamme alte svariati metri, crepitanti, estremamente lente nell'avanzare, quasi come fossero circoscritte ad un'unica zona.
- ... cos'è successo? - chiesero Honda e Otogi, con un filo di voce, gli sguardi fissi sul fuoco.
- E' stato Ra. - rispose Mary che, dalla regia, aveva visto tutto: - Credo abbia avuto una discussione con Obelisco e si è lasciato sfuggire una fiammata! - spiegò, un po' intimorita da tutto quel fuoco.
- Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi! - esclamò il Regista, quasi saltellando verso le fiamme: - E' un fuoco divino, quindi è controllato! Ci metterà ore prima di distruggere tutto il cubo! -
- E NOI DOVREMMO GIRARE DELLE OPENING IN UN EDIFICIO IN FIAMME CON SE NULLA FOSSE? - tuonarono Jonouchi, Anzu, Honda, Otogi e Mai, fuori di loro.
- Voi siete pazzo! - pigolò Shizuka, terrorizzata.
- E te ne accorgi ora? - sospirò Malik, con noncuranza.
- Su, non temete! - sorrise il Regista, minimamente toccato dalle reazioni del gruppo: - Fate come se fosse tutto come prima! Soltanto, non vi avvicinate alle fiamme! -.
- No, guarda... - fece Jonouchi, ricordando con una certa inquietudine l'esperienza vissuta in prima persona sulla Torre dei Duelli: - ... adesso mi ci butto, mi ci lancio proprio, mi tuffo a stella marina e vinco l'oro alle Olimpiadi! - esclamò, imprimendovi tutto il sarcasmo di cui era capace.
- Però... - disse il Regista, tra sé e sé, ignorando il ragazzo e guardando con vivido interesse le fiamme: - Sono davvero scenografiche... mmm... ma sì! - trillò, sventolando una mano per farsi vedere dalle tre divinità, impegnate nell'attività molto sfiancante dello stare spaparanzate su apposite sdraio giganti la cui provienienza era ignota e tale tutti volevano rimanesse: - E' il vostro momento! - urlò, per farsi sentire dalle gigantesche creature.
Ra, Osiris e Obelisco si alzarono solennemente dalle loro sdraio, illuminate di pura luce divina, la musica regale ripartita non si sa come: le star stavano per entrare in scena.
- Avrete un'inquadratura ciascuna! - spiegò il Regista, ad alta voce, mentre Obelisco si guardava le unghie, Osiris faceva schioccare i denti delle sue due bocche e Ra si lisciava le penne: - Ricorreremo alle immagini di repertorio per affiancarvi, solo e soltanto alla fine della vostra meravigliosa inquadratura, i vostri rispettivi protetti! -.
Tutti i presenti, nell'udire "immagini di repertorio", tirarono un sospiro di sollievo.
Le tre somme divinità ruggirono in segno di assenso, cosa che ricordò al Regista che forse sarebbe stato il caso di andare a recuperare Kisara, andata chissà dove con Seto e Mokuba.
- L'ordine sarà il seguente... - proseguì: - Prima Obelisco, poi Ra e infine Osiris. -.
- Delle divinità all'opera... - sussurrò Shizuka, guardando le tre creature con ammirazione.
- Sarà la volta buona di vedere delle vere star. - annuì Mai, le braccia conserte.
- Se solo non avessi scaricato il cellulare di Anzu... - gemette Jonouchi, affranto all'idea di non poter filmare le tre divinità all'opera e avere quindi materiale da rivendere a peso d'oro.
Atem e Yugi osservavano in religioso silenzio le tre divinità mentre seguivano le indicazioni del Regista, mano nella mano, come se stessero assistendo ad un momento pregno di pathos e grande importanza mistic-
- VAI, RA! -
Una voce, oltre a forare i loro timpani, distrusse in un colpo solo tutta la solennità del religioso silenzio: Malik, la fronte avvolta da una fascia con su scritto "I *cuoricino* RA", agitava uno striscione con sopra una fedele riproduzione della carta del Drago Alato di Ra, con tanto di incomprensibile testo ieratico, e urlava frasi come: - RA, NEL NOSTRO CUORE! DAL CALDO SOLE CON FURORE! DELLE DIVINITA' SEI LA MIGLIORE! DEL SPLENDENTE ASTRO PORTI IL CALORE! COME TE NESSUNO MAI! SEI MAGNIFICA ORA PIU' CHE MAI! -.
Le domande che veniva spontaneo porsi erano tante, a partire dal perché i capelli del ragazzo fossero improvvisamente schizzati verso l'alto, in una sorta di immensa criniera puntuta, proseguendo con il chiedersi se fosse il caso di dare una controllatina alla sua pressione, date le vene in vista sul viso, e, soprattutto...
- Ma perché ha scritto "cuoricino" in minuscolo tra gli asterischi invece di disegnarci un cuore? - chiese Yugi, non capendo.
- Non farti domande, Aibou. - fu la semplice risposta di Atem, facendolo voltare verso le divinità all'opera.
Il Regista aveva deciso di sfruttare le fiamme inavvertitamente lanciate da Ra come sfondo per l'inquadratura di Obelisco: per questo motivo, il Soldato Gigante era andato a posizionarsi nell'incendio, senza risentire minimamente del fuoco; con le luci spente, con solo le fiamme divine ad illuminarlo, Obelisco girò una scena estremamente scenografica e colma di filosofici significati nascosti (?).
- Ottimo lavoro. - approvò Seto, con uno strano sorriso soddisfatto, riapparendo all'improvviso accanto al gruppo insieme a Kisara.
- Per Ra, ho in mente una cosa che possa rendere appieno il suo essere la divinità solare! - esclamò il Regista, indicando verso l'alto, in direzione di un riflettore: - Ra volerà dall'alto verso il basso, per poi fermarsi proprio davanti a quel riflettore, in tutta la sua magnificenza! - sorrise: - Tanto è una luce diretta, nessuno spettatore noterà mai che è solo un riflettore. -.
Si voltò per vedere se il Drago Alato lo aveva sentito, ritrovandolo con il muso a pochi centimetri dal suolo, Malik appolipatosi al suo gigantesco becco intento a strillare: - Kawaii! Kawaii! -.
- Ehm... - disse, con un colpo di tosse: - Insomma... Obelisco e Osiris girano scene notturne, Wild Drive è praticamente tutta notturna, ma non possiamo certo mettere il sommo Ra, dio del sole, di notte, no? E poi, di notte non c'era qualcosa tipo un serpente, Apophis...? - si chiese, non esattamente ferrato in mitologia egizia.
In lontananza, Incarnazione di Apophis sentì un orecchio fischiargli leggermente, mentre Diabound emise uno strano suono simile al fremere di un sonaglio.
- ... da quando Diabound è diventato un serpente a sonagli? - chiese Atem, alzando un sopracciglio.
- Ogni tanto succede, ma è particolarmente carino quando ha istinti da mamba nero. - rispose una voce fin troppo familiare, mentre due ragazzi dai lunghi capelli bianchi giungevano a completare il gruppo spettatore.
- Lo conosci? - ridacchiò Bakura, con la sua solita espressione, del tutto risistemato: - E' quello che chiamano "Sette Passi". Indovina perché... -
- Immagino... - sospirò il Faraone, alzando gli occhi.
Separato Malik da Ra, giunse, per quest'ultimo, il momento di girare la sua scena: imponente, luminoso, divino, Ra eseguì perfettamente le indicazioni del Regista, come nessuno prima di lui, con un movimento al tempo stesso solenne e aggraziato, con una posa finale che metteva in risalto tutta la sua forza e la sua bellezza.
Di fronte a cotanta magnificenza, il pensiero che unì le menti di tutti i presenti, fra comuni mortali, trimillenari, meravigliose fanciulle dagli occhi d'arcobaleno e Seto Kaiba, fu: "... sborone!".
- Perfetto, manca soltanto Osiris! - sorrise il Regista, rivolgendosi all'enorme drago serpentino che s'innalzava sopra le loro teste: - Osiris, in quanto Drago del Cielo in un cielo notturno, emergerà dalle nubi con un poderoso ruggito! - spiegò, indicando il soffitto.
- E le nubi? - fu l'ingenua domanda di Shizuka che, dopo tutto ciò che era successo, non si sarebbe stupita di vedere delle nuvole all'interno del cubo.
- Oh, le aggiungerà il nostro grafico con Photoshop. - rispose candidamente il Regista: - In ogni caso, basterà spegnere le luci per creare già un bell'effetto con le sole fiamme di Ra! -.
- Ossia, quello che avete fatto finora. - osservò Yugi, senza stupirsi troppo.
Così come le altre meravigliose riprese divine, anche quella di Osiris si svolse semplicemente alla perfezione - ma non poteva essere altrimenti, con una così grande star davanti alla telecamera. L'unica cosa non prevista fu che il ruggito della magnifica creatura procurò svariato dolore ai timpani dei presenti, rompendo in un solo colpo le vetrate della regia, con conseguente shock del grafico e di Mary.
- Nonostante la sboroneria, bisogna riconoscere che meritano appieno il loro titolo di star. - ammise Mai, seria.
- ... e, sulle riprese, aggiungi un primo piano del signor Kaiba, di Malik e di Atem... facciamo uno a destra, uno a sinistra e uno al centr-... no, al centro coprirebbe lo splendore di Osiris... - il Regista, al telefono con un grafico velocemente ripresosi dal trauma - forse grazie alla dolce e salvifica (?) presenza di Mary -, rimase pensieroso per un istante, per poi dire quella che era palesemente la prima cosa venutagli in mente: - ... vabbè, Atem mettilo di profilo, va'. -.
- Ma quanto manca alla fine di questa opening? - si azzardò chiedere Anzu, visibilmente stanca: - Non finisce più! -
- E' una opening molto movimentata, ci sono tante scene da girare! - sorrise il Regista, chiudendo la chiamata: - Comunque, non temete, la sequenza successiva sarà interamente fatta con Photoshop dal nostro grafico. -
A quelle parole, i volti di tutti si illuminarono, come neppure le luci divine erano riuscite a fare, gli occhi che brillavano di pura gioia.
- Dobbiamo ricordarci di fare un regalo al grafico. - annuì Jonouchi, convinto.
- E' l'unico nostro appiglio in questo posto... - concordò Honda, in un sussurro impercettibile, lo sguardo inquieto rivolto al sempre sorridente Regista.
- Dato che appaiono le divinità, la scena successiva vedrà le loro carte andare a posizionarsi sulla stele della famiglia Ishtar. - stava spiegando, per poi mettere una mano sulla spalla di Yugi.
Il ragazzo, con occhi sbarrati, comprese.
- Quanto alla scena dopo, ci sarai tu, Yugi. - disse infatti l'uomo, con una tranquillità inquietante: - Sei uno dei due protagonisti ma, in questa opening, non sei apparso mai! E' giusto darti un po' di spazio! -
- G-grazie del pensiero... - rispose Yugi, con un sorriso tiratissimo.
- Dai, Aibou... - cercò di confortarlo Atem, stringendogli la mano che ancora teneva nella sua: - ... è solo una ripresa, cosa vuoi che sia? Andrà tutto bene! -
- Ma, ovviamente, ci sarai anche tu, Faraone! - trillò il Regista, mentre due assistenti, uno con un ventilatore e uno con un riflettore, si avvicinavano.
Il fatto che la calma negli occhi di Atem fosse stata rapidamente sostituita da un moto di terrore fece capire all'istante il suo parere.
- Sarà una sequenza molto semplice... - spiegò l'uomo, allontanandosi in modo che gli assistenti potessero sistemarsi: - ... tu, Yugi, dovrai semplicemente stare fermo e guardare il Puzzle e, quando tornerai con lo sguardo alla telecamera, sarai diventato Atem! -.
- Parimpampù! Eccomi qua! Parimpampù! Ma chi lo sa se Jono, Anzu e Honda lo san che Yugi sono proprio io! -
- No, Mana. - la bloccò il Faraone, prima che alla maga venisse in mente di vestire lui e l'Aibou da Creamy e Yu.
- Uffa. - sbuffò lei, contrariata.
- Bakura, potresti far tornare normale Malik, che serve nella prossima scena? - chiese il Regista, mentre il cameraman prendeva posto davanti ai due gran poco convinti piccoli punk.
- Sono nella prossima scena? - si sorprese il diretto interessato, i lunghi capelli biondi gli ricaddero di colpo lungo la schiena e sul viso, le vene scomparvero alla vista.
- Ha fatto da solo. - rispose Bakura, alzando le spalle con un sorriso per i suoi standard tranquillo.
- Finalmente... - sospirò Malik, come incantato: - ... almeno non mi sono rivestito per niente... -.
Yugi guardò il Regista, esitante: - Basta semplicemente che io guardi il Puzzle? - chiese, scandendo le parole.
- Semplicemente! - rispose l'uomo, trillante, sventolando una mano: - Poi una luce abbaglierà la telecamera, in modo che Atem prenda rapidamente il tuo posto senza essere visto! L'ideale sarebbe che lui ti spintoni a terra ma... -
Lo sguardo dell'occhio luminoso che, dalla fronte del Faraone, lo perforò da parte a parte, gli confermò che Atem non l'avrebbe mai fatto.
Yugi di fronte alla telecamera, Atem di lato, anche quella ripresa ebbe inizio a seguito dell'ormai straconosciuto urlo: - Azione! -.
Come gli era stato detto, l'Aibou guardò il Puzzle che portava appeso al collo, colpito dai getti del ventilatore scenografico, la telecamera che risaliva dall'Oggetto fino al suo viso; un assistente puntò un riflettore sull'obiettivo e, in quel breve arco di tempo, Atem corse davanti a Yugi, che gli porse il Puzzle e si dileguò con non trascurabile velocità.
Straordinariamente, la ripresa fu breve e perfetta.
- Ah, ecco perché siete l'ideale per girare una scena! - sorrise il Regista: - Siete davvero bravissimi! -.
Inevitabilmente, nella mente dei due affiorò l'idea di dare del loro peggio. Trattavasi di puro istinto di sopravvivenza.
- Mancano soltanto tre scene alla fine! - l'annuncio dell'uomo fu seguito da urla d'esultanza e applausi vari.
- Questa scena si svolgerà alla pedana... - riprese la parola, tornando verso la famigerata riproduzione della pedana della Nave, seguito dall'intero cast come in una sorta di processione: - Stavolta, i due duellanti saranno Atem e Malik, uno davanti all'altro, pronti al duello che- -
- Perché, tu sai duellare? - chiese all'improvviso Bakura, rivolto ad un Malik particolarmente impegnato ad indossare un duel disk datogli da un assistente, quasi fosse la cosa più difficile del mondo.
- Certo che so duellare! - fu la risposta stizzita del ragazzo, cercando invano di impedire all'aggeggio di scivolargli fino al gomito: - Soltanto perché non ho duellato in prima persona- -
- Soltanto perché non hai mai duellato. -
- -non vuol dire che io non sappia... -
- Su, su! - esortò il Regista, spingendo Malik sulla pedana, dove già Atem aveva preso posto, particolarmente desideroso di concludere in fretta sia la opening corrente che le future: - Dovrete soltanto pescare una carta, ci penserà il nostro cameraman a fare una ripresa d'effetto! -.
Si rivolse a Mahad, che aveva usato la sua magia sul cameraman per farlo volare: - Grazie per l'aiuto! -
- Di niente. - fu la composta risposta del mago.
Fu necessario l'intervento di Rishid per far sì che Malik riuscisse ad allacciarsi il duel disk al braccio, per poi spiegargli da dove si pescavano le carte e, soprattutto, come prenderne una sola senza far cadere l'intero deck a terra.
- E' una ripresa doppiamente improbabile. - commentò Bakura, con una nota divertita nella voce: - Ci sono due cose assurde: Malik che duella e Malik che è vestito. E' alquanto irreale, direi. -
- Ma due cose improbabili si annullano e ne fanno una probabile! - rispose il Regista, come se fosse ovvio.
- Certo... - sospirò il bandito, godendosi il doppiamente improbabile riunito in un unico individuo.
- Niente di strano, ragazzi! - esclamò il Regista, mentre il cameraman prendeva il volo: - Sarà un'inquadratura a rotazione, per una volta dovrete stare fermi! Lo so, avremmo potuto far girare la pedana, ma non avevamo i fond- -
- Regista! -
- Sì, Atem! Mi raccomando, niente scatti, niente iniziative e, Malik, non toccare il duel disk, che Rishid te l'ha messo benissimo! E ora... Azione! -.
Probabilmente, il cameraman si divertì parecchio a svolazzare per tutta la pedana, zoommando, avvicinandosi, allontanandosi, facendo primi piani; il tutto con Malik e Atem costretti a rimanere immobili come statue in una ripresa dinamica.
Quando, finalmente, la magia di Mahad ebbe fine - insieme alla ripresa - i due poterono finalmente rilassarsi, nonostante si sentissero entrambi piuttosto indolenziti.
Il vero mistero che tutti i presenti avrebbero voluto svelare, tuttavia, era il come i due fossero riusciti a non scoppiarsi a ridere in faccia dopo essere rimasti a fissarsi negli occhi per dieci minuti abbondanti.
- Signor Kaiba, tocca a voi! - lo chiamò il Regista, guadagnandosi un'occhiata impassibile da parte del suddetto.
- Prego? - chiese, con voce piatta.
- Beh, visto che le riprese volanti sono state un successo, non sarebbe male ripeterle! Quindi, ho pensato che voi, sulla riproduzione della pedana della vostra Nave dei Duelli, che vi allontanate verso il sole nascente sia un ottimo modo di chiudere la opening! - spiegò, come perso nella sua visione: - Dopo una opening completamente notturna, voi, Seto Kaiba, siete la luce! -
- La luce in fondo al tunnel... - ironizzò Jonouchi: - Allora è veramente un esponente importante dell'Aldilà! Io opto per il sovraintendente degli Inferi! -
Mai, vicino a lui, trattenne una risata, mentre il presidente della Kaiba Corporation finse di non aver sentito.
- Naturalmente, alle vostre spalle, metteremo un riflettore. - spiegò il Regista, mentre due assistenti si premuravano di posizionare summenzionato riflettore esattamente dietro il parapetto di uno dei lati della pedana: - Per le nuvole useremo Photoshop e per l'effetto "dirigibile che si allontana", useremo il pall- ehm, sempre Photoshop. - si corresse all'ultimo, con una risata nervosa.
Ancora una volta, Seto finse di non aver sentito: "Forse, a volte, sono troppo magnanimo... ma non transigerò sullo stato delle gardenie.".
Salì sulla pedana, davanti al riflettore, mentre tutti gli altri assistevano alla seconda ripresa volante, chi più chi meno interessato: c'era Kisara, unica vera interessata; c'era Yugi, che massaggiava una gamba di Atem in preda ad un crampo; c'erano Jonouchi, Mai, Shizuka, Honda e Otogi intenti ad elencare tutte le prove che la giacca di Seto fosse di origine non umana; c'era Anzu, che cercava di far resuscitare il suo cellulare shakerandolo; c'era Mahad, impegnato a tenere attiva la magia, con accanto una Mana attenta a prendere appunti su un taccuino volante; c'era Sugoroku, che aveva incastrato un paio di assistenti in una conversazione a tradimento sui tempi che cambiano; c'erano Rishid, Bakura e Ryou presi dal cercare di togliere il duel disk a Malik, che il suo fratellastro gli aveva agganciato al braccio fin troppo bene; c'era Isis, che di tanto in tanto si controllava la spalla fasciata e ancora dolorante; c'era, dalla regia, Mary, che si chiedeva perché fosse comparsa così poco. Dove fosse Mokuba, nessuno lo sapeva.
- Perfetto! - parola che pareva piacere molto al Regista: - Adesso siamo nelle mani del nostro grafico! Chiudiamo finalmente Wild Drive con un bel quadretto di gruppo! -.
L'uomo scese dalla pedana e indicò alcune persone: - Atem! Jonouchi! Mai! Bakura! Famiglia Ishtar! - chiamò: - Mettetevi a semicerchio intorno al signor Kaiba per una bella foto di gruppo finale! -.
- Una foto di che? - balbettò Jonouchi, sbalordito.
- Ci mettiamo a semicerchio, ci prendiamo per mano e cominciamo a cantare. - fece Bakura: - Giro, girotondo, casca il mondo, casca la Terra, tutti giù per terra! -.
- Ma no, è una foto di gruppo degli otto duellanti riusciti ad arrivare sulla Nave dei Duelli! - spiegò il Regista, allargando le braccia: - Quindi, mettete mano ai duel disk e salite sulla pedana! -.
Malik, Rishid, Bakura e Ryou sgranarono gli occhi, subito rivolti verso il braccio appena liberato del ragazzo dai capelli biondi, per poi sussurrare, in un filo di voce: - ... eravamo appena riusciti a toglierlo... -.
- Nave dei Duelli che si è rivelata più affollata del dovuto. - sibilò Seto, mentre Atem, Jonouchi e Mai salivano sulla pedana; Isis reindossò il velo che le celava la parte inferiore del viso, premurandosi che il copricapo le coprisse anche la fasciatura sulla spalla; a malincuore, Rishid dovette rimettere il duel disk a suo fratello, Ryou che faceva un comprensivo patpat sulla schiena a Bakura.
Quando tutti e otto i duellanti furono saliti sulla pedana, il Regista provvide a sistemare il suo "quadretto": - Il signor Kaiba starà al centro! - decise: - Le due ali laterali vedranno da una parte la famiglia Ishtar, dall'altra Atem, Jonouchi e Mai. Atem, mettiti qui vicino, in primo piano, ecco, così! E, Malik, tu che fai l'Evil Overlord per ben due serie, mettiti esattamente dall'altra parte, così! Accanto a voi, i vostri più fidi compagni, Jonouchi per Atem e Rishid per Malik! Accanto a voi, le signorine! Ecco, così, benissimo, a formare un cono verso il signor Kaiba e il riflettore! Aspetta, Atem, abbassa il duel disk, o Jonouchi non entra nell'inquadratura... tu, invece, Jonouchi, mettilo bene in vista! Anche tu, Malik, ma non troppo! Ecco, distanziatevi un po', e- -
- Scusa. - sibilò Bakura, rimasto fuori dal "quadretto": - C'è posto pure per l'Evil Overlord di cinque serie o essere ricordati è chiedere troppo? - fece, con un certo veleno nel tono.
- ... oh, giusto! - parve rendersi conto il Regista, indicandogli il centro del cono venuto a crearsi: - Ecco, mettiti lì, davanti al signor Kaiba, che tanto è alto e si vede bene comunque. -.
- Questa è la cosa fondamentale... - disse il bandito, quasi tra sé e sé, andando a mettersi dove gli era stato indicato, praticamente incastrato tra Isis e Mai.
- Benissimo! - trillò il Regista, mettendo i pollici e gli indici a formare un rettangolo e racchiudendovi Seto e Bakura: - I due più grandi avversari del Faraone proprio al centro del cono! Sì, è un'ottima composizione! - si complimentò praticamente da solo.
- I due più grandi avversari del Faraone? - boccheggiò Bakura, sgranando gli occhi ora scuri per le lenti: - Ma Seto Kaiba non è l'Evil Overlord! Non lo è mai stato e mai lo sarà! -.
- Tzk. - fu la semplice reazione di Seto, mentre sulle labbra si disegnava l'ombra di un ghigno soddisfatto.
- E io continuo a chiedermi perché ci sia tutta quest'ansia di avermi come avversario... - sospirò Atem, scuotendo la testa con fare esasperato.
- Tutti pronti? - fece il Regista, il cameraman che si metteva in posizione: - Allora... Azione! -.
La ripresa era quasi una foto, il tempo di inquadrare gli otto per qualche secondo in modo da imprimere la scena sulla pellicola.
E alla fine, dopo tanto penare, Wild Drive fu girata.
Il bollettino medico fu di un trauma, due principi di soffocamento, una caduta lieve, sei cadute potenzialmente mortali, un ferito, due indolenzimenti con un crampo accertato, una telecamera distrutta, i vetri della regia distrutti e un incendio lentamente in corso.
Oltre a delle bellissime gardenie meravigliosamente curate e annaffiate.



Note:
"Al tuo cuore...": Sailor Moon - La luna splende (Cristina D'Avena)
"Principe! Principe! Favoloso Principe!": Sailor Moon e il cristallo del cuore (con modifica u.u) (Cristina D'Avena)
"Io ho l'altra scarpetta": Se avete presente la celebre scena di Cenerentola... U.U
"Apophis": Divinità egizia dalle sembianze di serpente che, ogni notte, cerca di impedire al sole (Ra) di sorgere
"Mamba nero": Serpente africano detto "Sette Passi" perché pare che il suo veleno sia talmente potente da uccidere una persona dopo soli sette passi
"Parimpampù! Eccomi qua! ...": L'incantevole Creamy (Cristina D'Avena)

Ebbene sì, stavolta sono davvero riuscita ad aggiornare senza far trascorrere un mese! *___*v *A nessuno importa*

Forse mi sono dilungata un po' troppo con la faccenda di Sailor Moon ma... l'inizio di Wild Drive è veramente identico alla trasformazione di Sailor Moon! XDD A proposito dei "ruoli" sailormooniani: Debora Magnaghi ed Elisabetta Spinelli, doppiatrice di Anzu e seconda doppiatrice di Shizuka, sono anche le doppiatrici rispettivamente di Sailor Mercury e Sailor Moon. ^^ (E, sì, non è la prima volta che Mana - e Mahad -, in una mia storia, ha a che fare con il "Moon Prism Power"... U.U)
Se volete sapere come Malik e Bakura apparivano d'innanzi agli occhi altrui con i vestiti scambiati, ecco qui una fanart esempio! *O* (Ce ne sono di fanart di loro due con i vestiti scambiati. U.U *Non so chi dei due stia peggio XD*)
Riguardo Malik che non ha mai duellato... è così: a duellare è stato solo Yami Malik, lui, al massimo, ha fatto duellare i Ghouls ma, in prima persona, non ha mai duellato. U.U

Spero che questo capitolo vi sia stato di gradimento. ^^ Come sempre, se ci sono consigli o critiche, dite pure. ^^
  
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