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Autore: Paperetta    27/11/2011    0 recensioni
Una storia in più capitoli che racconta alcuni momenti della vita di Narcissa Malfoy e della sua preoccupazione per il figlio Draco, durante gli ultimi due anni, e il suo rapporto di amicizia con Severus Piton.
Narcissa poggiò la testa contro lo schienale della poltrona e chiuse gli occhi, godendosi appieno ogni istante di quella serenità che, negli anni a venire, avrebbe rimpianto con dolore
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Più contesti
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CAPITOLO 6

Harry Potter è stato avvistato ad Hogwarts, mio Signore”.

Peter Minus sembrava piccolo piccolo, chino su se stesso, di fronte al suo padrone.

Lord Voldemort si voltò lentamente, un ghigno di trionfo stampato sul volto magro.

Bene… molto bene. È tutto come avevo previsto”.



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Severus si gettò fuori dalla finestra, ma non volò molto lontano. Decise di nascondersi nella Foresta Proibita, in attesa di capire cosa avrebbe dovuto fare.

Si sentiva furioso, stanco, triste. Non avrebbe mai voluto combattere contro i suoi colleghi, soprattutto contro Minerva.

Lo aveva chiamato vigliacco… lo aveva sentito bene. Non poteva sopportare che qualcuno gli desse del codardo, dopo tutto quello che aveva fatto per loro, dopo aver rischiato la propria vita, dopo le torture che il Signore Oscuro gli aveva inflitto nel dubbio di un tradimento. Era intollerabile.

Ma loro non sapevano. Non lo avrebbero mai saputo. Per tutti, sarebbe stato sempre e solo Severus Piton, l’assassino di Silente, la feccia che ne aveva usurpato il posto, il Mangiamorte che aveva tradito l’Ordine, il codardo che fuggiva nei momenti più importanti.

Avrebbe dato qualsiasi cosa per sentirsi dire “grazie”. Perché per quanto fosse antipatico, sarcastico, severo, non di buona compagnia, era pur sempre un uomo, un uomo con un cuore e un’anima, e dopo tanti anni anche quelle piccole cose erano divenute importanti.

Era immerso nel buio intenso della foresta, appoggiato con la schiena contro un albero. I rami attorno a lui erano così fitti che il castello era scomparso dietro di loro, facendogli perdere l’orientamento. Sarebbe dovuto andare dal suo padrone, ma preferì aspettare ancora un po’; non ardeva dalla voglia di essere punito per la sua fuga ed era certo, in ogni caso, che il Signore Oscuro sarebbe arrivato a breve insieme al suo esercito di Mangiamorte, Giganti, Dissennatori, Ghermidori e tutte le creature magiche che, negli anni, era riuscito a portare dalla sua parte.

L’idea dell’imminente battaglia non faceva che aumentare la sua preoccupazione. Ricordava ancora ciò che Silente gli aveva detto più di un anno prima a proposito di Potter; quando sarebbe stato il momento opportuno, ovvero quando il Signore Oscuro avrebbe messo Nagini sotto protezione magica, avrebbe dovuto metterlo a conoscenza della sua missione: morire.

Ma come fare? Come avrebbe potuto fidarsi di lui, quando lo credeva l’assassino del suo adorato preside, il traditore dei suoi genitori, il braccio destro del Signore Oscuro?

Non aveva idea di come agire… forse, ma era ancora solo un’ipotesi, avrebbe potuto mostrargli i propri ricordi, ma anche in quel caso non sapeva come mettere il tutto in pratica.

Mentre questi pensieri affollavano la sua mente, il Marchio Nero cominciò a bruciare.

Il Signore Oscuro lo stava chiamando.



*#*#*#*#*#*#*

I Mangiamorte avevano appena lasciato il castello dei Malfoy. Nel grande maniero erano rimasti in pochi; Narcissa e Lucius erano nel salone in cui, di solito, si svolgevano le riunioni, mentre il Signore Oscuro stava parlando con qualcuno in un’altra sala della casa.

I coniugi Malfoy sedevano vicini sopra un divano, in attesa di ordini dal loro Signore.

Lucius…” sussurrò Narcissa, con una nota di panico nella voce. Aveva l’aspetto di chi non dorme da giorni. “Dobbiamo trovare un modo per portare via Draco. Sta per scatenarsi l’inferno in quella scuola”.

Lo so” rispose Lucius. Pareva che l’ansia per suo figlio avesse assalito anche lui; probabilmente, era così già da prima, ma solo ora sua moglie riusciva a percepirlo. “Sto pensando a come fare. Finché lui non ci dà l’ordine noi non possiamo muoverci, ma se aspettiamo che lo scontro cominci sarà difficile trovarlo”.

Sua moglie non rispose. Non aveva quasi più la forza di parlare, tali erano l’angoscia, la paura e la frustrazione che la affliggevano. Lucius continuò.

Dovremo cercare gli altri Serpeverde: di certo loro saranno in grado di darci qualche indicazione per trovare Draco. E non appena noi… mio Signore!”

Entrambi si alzarono in piedi, nel momento in cui il Signore Oscuro entrò nel salone, accompagnato da Severus.

Raggiungete immediatamente i vostri compagni ai confini di Hogwarts” disse. Con la mano destra carezzava la testa del suo serpente, sui quali gli sguardi dei presenti si posavano continuamente. “E ricordate: un altro fallimento non sarà tollerato”.

Si smaterializzò un istante dopo.

Dovete trovare vostro figlio” disse Severus rivolto ai due Malfoy. “Questa volta non sarà come le altre”.

Lo sappiamo” rispose Lucius. “Appena ci darà l’ordine di attaccare, entreremo nel castello a cercarlo. Speriamo solo di fare in tempo…”

Severus annuì.

Ora andate, o perderà la pazienza”.

Prima di smaterializzarsi, Lucius si avvicinò all’amico, poggiandogli una mano sulla spalla.

Spero di rivederti, alla fine” disse. Severus ghignò.

Lo stesso vale per me. Vedi di non farti uccidere, o il mio ultimo ricordo di te sarà con la barba incolta e un occhio gonfio: è un’immagine che non ti rende giustizia”.

Lucius aveva sempre apprezzato l’ironia di Severus. Rispose con un sorriso altrettanto ironico e si smaterializzò. Sua moglie, tuttavia, non lo seguì subito.

Severus… ho una brutta sensazione. Non mi sono mai sentita così prima”.

Lo so” rispose l’altro. “Ho lo stesso presentimento. Ma tu ora vai. Vi ha detto di raggiungerlo immediatamente, non l’hai sentito?”.

L’ho sentito, ma…” esitò. Sembrava voler dire qualcosa di importante, ma senza trovare le parole adatte. Severus parve capire qualcosa, perché si avvicinò un po’ di più e le prese lentamente i polsi con le mani.

Andrà tutto bene. Draco sa il fatto suo. Conosce molti incantesimi e io stesso gli ho insegnato alcuni trucchi per cavarsela in situazioni di pericolo. Oltretutto, ci saranno i suoi amici Serpeverde a cui potrete chiedere informazioni utili per trovarlo, quindi ora vai e cercalo”.

Narcissa lo guardava, gli occhi lucidi e supplichevoli. Posò la fronte contro il suo petto e lasciò che le lacrime le rigassero il volto. Non poteva vedere la sua espressione, ma le bastò sentire la mano del suo caro amico che le carezzava i capelli in un modo che non pensava potesse essergli proprio, per capire che non si era mai sbagliata sul suo conto. Ora ne era certa.

Grazie, Severus”.



*****

NdA – Vi chiedo umilmente PERDONO per questo ritardo ç_ç Tra l'inizio delle lezioni all'Università ed i preesami a novembre mi sono completamente dimenticata di aggiornare!

Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. Ho voluto rappresentare meglio lo stato d'animo di Severus (un personaggio difficilissimo da descrivere, ve l'assicuro!), ma anche quello di Narcissa e Lucius prima della battaglia e infine ancora un “sguardo” sul rapporto tra Narcissa e Severus.

Ora vi saluto, vi auguro buona lettura e vi informo che il prossimo (e ultimo) capitolo verrà pubblicato tra una settimana o dieci giorni al massimo ;D

Buona domenica!

  
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