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Autore: SheWolf95    27/11/2011    5 recensioni
Ginny Weasley, due anni dopo la guerra magica, abita in un appartamento a Londra con la sua migliore amica, Hermione Granger.
E' già da un po' che comincia ad accusare di strani sintomi, nausea, pianto facile, lunaticità..
Cosa le sta succedendo?
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter | Coppie: Ginny/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I want a son

Appena giunse alla Tana, trovò Molly Weasley, che quel giorno indossava un vestito verde smeraldo di lana con piccoli fiori rosa disegnati sopra, ai fornelli.

“Oh Ginny cara, come stai?” disse Molly andando incontro a Ginny, e in seguito stringendola in un lungo, caldo abbraccio.

“Bene mamma, ma fammi togliere la giacca prima di stritolarmi!” rispose la Rossa, sorridendo.

“Che stupida, hai ragione, ma non ti vedevo da…”

“Da due giorni mamma, da due giorni” la interruppe.

“Ginny cara, hai qualcosa che ti turba? Sembri leggermente irritata per qualcosa” disse Molly, osservandola come si osserva un malato, cosa che le ricordò Hermione.

“No mamma, scusa, sono solo stanca, è un periodo un po’ particolare” rispose Ginny, sorridendo.

Così si avviò verso quella che un tempo era stata la sua camera, quando si imbattè in qualcuno che proprio non aveva visto.

“Ginevra, quante volte ti ho detto di non andare in giro per le camere, quando arrivi alla Tana? Per prima cosa, Molly sta dormendo e quindi l’avresti potuta svegliare, per seconda cosa, potevi farmi cadere!”

“Oh, ciao anche a te Percy, sto bene non ti preoccupare” rispose ironica lei.

“Molto, molto spiritosa” continuò Percy, con un tono severo e pomposo, guardando l’espressione della sorella “Lo sai che la mia bambina ha bisogno di silenzio, soprattutto qui alla Tana, dove non si fa altro che urlare! Ha solo sei mesi, diamine! Con permesso, vado dalla mamma” disse, facendo spostare Ginny, per poter scendere al piano inferiore.

“Oh, cominciamo bene” pensò lei, mentre continuava a salire gli scalini, volta per volta.

Arrivata alla porta della camera di Percy, volle entrare per dare un saluto alla sua nipotina, Molly, che non vedeva da una settimana.

Così abbassò la maniglia, entrando senza far rumore, e si avvicinò alla culla tutta ricamata con pizzetti rosa e bianchi.
”Percy, il solito idiota, se mi avessero conciato così la mia culla, probabilmente avrei rivoltato tutta la stanza, anche a sei mesi” disse tra se e sé.

Sembrava un angelo, la bambina. Le manine candide, chiuse in piccoli pugni, il faccino che ogni tanto si contraeva in piccole smorfie, poiché la piccola Molly stava sognando.

Ginny, incantata da quella visione, fece scorrere un dito sulle guancie piene e soffici della bambina, rendendosi conto solo in quel momento che desiderava tantissimo un figlio. Le erano sempre piaciuti i bambini, ma l’idea di averne uno suo, in quel momento era il solo pensiero che le frullava per la testa.

La porta si aprì di scatto, distraendo la Rossa dai suoi pensieri, rivelando un sorridente Harry Potter che le andava incontro.

Dopo essersi salutati con un delicato bacio, Ginny portò Harry alla culla, facendogli vedere quella meraviglia.

“È davvero bellissima” fu il commento di lui, che rimase quasi senza fiato vedendo la piccola.

“Amore, promettimi che ne avremo una anche noi” disse seria la ragazza.

“Te lo prometto, anche io desidero un figlio, magari non solo uno” disse Harry, accennando una risata, vedendo la faccia di Ginny. “Oh, andiamo, vorresti limitarti a un solo figlio?” continuò, guardandola negli occhi.

Amava quando scherzavano così, amava perdersi nei suoi occhi verdi, amava tutto di lui.

“Signor Potter, pensiamo prima ad averne uno, ti ricordo che non siamo neanche sposati” gli rispose lei, sfoderando un sorriso smagliante.

“Non che a me prema tanto, naturalmente” si affrettò ad aggiungere, guardando l’espressione di Harry “L’importante è che stiamo insieme”.

Il ragazzo l’abbracciò, e poi subito dopo la baciò, cercando di dirle con quel bacio quanto l’amasse, quanto la desiderasse.

Lei rispose, altrettanto appassionatamente, e parve che fossero rimasti lì un’eternità quando si staccarono.

“Credo che sia meglio uscire di qui, se ci becca Percy, moriremo fulminati dalla sua ira” disse Ginny, prendendo per mano Harry e conducendolo fuori dalla stanza.

“Magari potremmo andare in camera tua” propose cautamente lui, guardandola.

“Ottima idea, almeno lì non ci potrà minacciare di morte nessuno” rispose lei, ridendo.

Si avviarono verso la sua stanza, mano nella mano, come se fossero due amanti in fuga, cercando di non dare troppo nell’occhio.

Ginny aprì la porta della sua camera, tirandosi dietro Harry, quando videro che era già stata occupata.

“Oh, miseriaccia, che diamine..?” esclamò un ragazzo dai capelli rossi, sobbalzando quando la porta fu aperta.

“Voi due! Non potevate scegliere un’altra stanza per fare le vostre…faccende? Vi ricordo che è camera mia!”

“Per l’amor del cielo, Ginny non c’è bisogno di infuriarsi così, la camera di Ronald era occupata da…George e Angelina” rispose Hermione, sulla difensiva, mentre si infilava la maglietta verde che poco prima giaceva per terra.

La Rossa stava per obiettare, quando una vocina acuta giunse dal piano inferiore : “Nolly! Nolly!”

Harry, udendo quel richiamo, abbandonò la mano di Ginny e si precipitò da basso, dove c’era un piccolissimo Teddy Lupin attaccato al collo di Molly Weasley.

Ginny lo raggiunse, salutò la buona Andromeda e guardò il suo ragazzo giocare con il piccolo dai capelli violacei, sorridendo.

Quando Hermione ebbe finito di scambiare i suoi saluti con la nonna del bambino, la Rossa la prese da parte, dicendo: “Herm, ho bisogno di te. Mi devi aiutare”.

“Gin, cosa succede? Non mi piace quel tono, mi fai preoccupare”.

“Nulla di importante, almeno credo. Vieni con me, forza!” rispose, trascinandola in camera sua.
Hermione vide Ginny frugare ansiosamente tra i suoi cassetti, e riemergerne poco dopo con una piccola scatolina rosa stretta in mano.

“Beh, ho fatto bene a comprarne uno. Ho sempre pensato che prima o poi mi sarebbe servito” disse, estraendo lo stick dalla scatola.

“Gin, non sarai mica… non vorrai dire che sei… insomma, devo darmi una calmata” rispose Hermione, incapace di formulare una frase di senso compiuto in quel momento.

“Sì Herm, sai mi è appena passato in mente, vedendo Teddy” arrossì “Forse sono… beh è per quello che piango spesso e ho la nausea, che altro potrebbe essere?”
”Oh cielo! Perché non ci ho pensato io prima? Se sei VERAMENTE incinta, come pensi che la prenderebbe Harry?”

“In effetti, io e Harry ci siamo confessati poco fa che entrambi vogliamo un bambino. Il problema è come la prenderebbe mio fratello!” rise, nervosa. “Dai, togliamoci il pensiero, voglio sapere la verità prima di pranzo” concluse.

 

Note della scrittrice: questo è il secondo capitolo, spero vi piaccia!

Ho sempre adorato Ginny, il suo carattere, la sua bellezza rude.. per questo ho scritto questa storia! Mi raccomando, recensite e fatemi sapere che ne pensate!

-SheWolf

  
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