Sembriamo così
invincibili (?).
L’orologio di casa Weasley aveva nove lancette d’oro, ognuna col nome di un componente della numerosa famiglia di teste rosse – gufi e altri animali domestici esclusi. Spesso alla signora Weasley affiorava un amorevole sorriso quando le vedeva tutte e nove puntate su ‘casa’ contemporaneamente: la famiglia riunita, era quello il momento che preferiva.
Anche quella notte erano tutte e nove puntate sullo stesso punto, ma non su ‘casa’. In realtà, per un quarto d’ora buono erano impazzite e non avevano puntato in nessun punto preciso; poi s’erano fermate, tutte, quasi di comune accordo, e avevano deciso di dirigersi, unanimi, verso ‘scuola’.
Quella di Percy Weasley, a dir la verità, era stata per un bel pezzo puntata su ‘lavoro’; poi aveva deciso di spostarsi su ‘viaggio’ e, infine, su ‘scuola’.
Le stesse lancette sembravano aver ereditato i caratteri di coloro che segnalavano: quando furono tutte insieme, sembrarono quasi illuminarsi, riflettendo gli ampi sorrisi delle otto teste rosse quando videro apparire Percy sul campo di battaglia, accanto a loro e non contro di loro, come avevano per qualche nanosecondo temuto. Riuscì anche a fare una battuta, il buon vecchio Perce.
Ma una lancetta si spostò, per prima, lentamente. Titubante.
Arrivò ad indicare ‘pericolo mortale’.
Il
pallido bagliore della luna venne smorzato da una nuvola passeggera,
che sembrò
indugiare lì finché la lancetta non si mosse di
nuovo.
E si spostò su ‘perso’.
Le stesse lancette sembravano aver ereditato i caratteri di coloro che segnalavano: quando videro spostarsi la nona lancetta su quella scritta, persero tutta la luce che prima avevano acquistato, facendo crollare la Tana nel buio di pochi minuti prima.
La nona lancetta.
Sopra, il nome inciso era Fred.
It seems
we’re so
invincible, the truth is so cold.
-
But will you stay, will you stay away forever?
Sembriamo
essere così invincibili – lo siamo?
Sembriamo
essere così indistruttibilmente solidi – lo siamo?
La verità è che la realtà ci uccide tutti, sempre, dal primo all’ultimo.
La
realtà
fotte tutti, indipendentemente, prima o poi. Anche il più
felice del globo.
Il
più forte del pianeta.
Il
più ricco della terra.
La
realtà distrugge anche la più unita delle
famiglie.
Non siamo
invincibili, non siamo
solidi.
Siamo
umani.
Siamo
noi.
Con nostalgia,
ma sempre noi.
Scottati
da una verità troppo fredda, crollati. Una realtà
troppo lacerante.
Implosi.
E tu,
starai via per sempre?
Le due frasi in arancione (sperando escano arancioni, prima o poi!) della one-shot sono di una canzone. So far away degli Avenged Sevenfold.
Ciò che segue, è totalmente nonsense. Libera interpretazione.
Delirio da pseudo febbre
Odio i termometri.
Sempre pronti a dirti che temperatura secondo loro c'è, e mai ad essere contraddetti.
Ho la febbre. Anzi no, sarebbe più corretto dire che mi sento la febbre, visto che il termometro non è in grado di raggiungere quella fottuta lineetta del 37, ma si ferma sempre a 36,9 - è arrivato anche a 36,95. 95!
Ma no, scherzate? 37 non si può. Altrimenti mia madre si arrenderebbe a capire che sono due giorni che sto a letto, dormo pomeriggi interi, tremo di freddo, non ho la forza di fare niente, tutto a causa della febbre.
*fine delirio causa febbre forse giunta*
Bien, scusate lo sclero. No, non solo quello post- shot, perdonate anche la shot in sé.
Mboh, avevo voglia di scrivere qualcosa su Freddie, ma non la solita lettera scritta da George/ lacrime della madre / qualsiasialtrapersonachelopianga.
Non mi va di scrivere una cosa del genere, non per lui. Non ora, almeno. Poi, tutto può accadere. [cit: frase scritta quella mattina sulla sua ff --> si sente abbastanza potente ad averla citata così]
Come sempre, accetto qualsiasi tipo di critica, di recensione. Veramente, non tiratevi indietro: spiattellatemi in faccia che fa schifo, non so scrivere, non ho un minimo di personalità, giro e rigiro intorno ad un argomento senza mai svilupparlo tanto che il mio ragionamento risulta contorto e poi uso parole di mia invenzione non presenti nel dizionario come il verbo 'subissare' [cit: la mia prof ultrasettantenne che in realtà ha 60 anni ma ne dimostra 10 di più]
Sul serio, vi rispondo tranquillamente col sorriso (:
Vado a misurarmi la febbre, va. Che se non ce l'ho, mi sa che mi tocca buttarmi dalla finestra fare due problemi di fisica.