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Autore: Jill_BSAA    28/11/2011    1 recensioni
“Seguilo!” urlava una piccola voce dentro di me, la potevo sentire perfettamente, si stagliava nitida sopra i mille pensieri che mi intasavano la mente. Davvero, avrei voluto darle ascolto, ma i miei piedi rimasero incollati sul pavimento, come se una forza superiore mi tenesse inchiodata lì.
Chris si voltò per osservarmi, la sua espressione triste e quegli occhi così profondi mi colpirono più forte di un pugno in pieno volto. Avrei scommesso la mia stessa vita che ora, tu come me, stavi pensando le stesse cose… Come sei cambiato dalla prima volta che ci siamo conosciuti …
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chris Redfield, Jill Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Davvero Chris, quando potrò mai essere stretta nuovamente tra le tue braccia come un tempo?





 Jill


Erano giorni che Jill cercava di rimpadronirsi della propria abitazione ma con scarsi risultati, i topi erano creature infime e soprattutto invasive.
Nemmeno lei sapeva perché si era ritrovata davanti alla porta dell’appartamento di Chris Redfield. L’era venuto spontaneo pensare a lui, d’altronde ultimamente pensava solo a lui.
Rimase titubante per qualche secondo, il freddo intanto le intorpidiva le mani e le imporporava le gote. Alla fine si decise a bussare, ma non ottenne risposta. Senza arrendersi riprovò una seconda volta e all’interno dei passi frettolosi riecheggiavano veloci sul pavimento di legno. Chris aprì la porta e fissò la ragazza perplesso per qualche istante.
“Jill” esclamò sorpreso
“Entra”. Jill non se lo fece ripetere ed entrò nel salone accogliente, anche se un po’ spoglio, a un angolo il fuoco nel camino emanava un allegro scoppiettio e un sentore di pino invadeva la stanza .
“Accomodati” affermò Chris impacciato, indicando il divano di pelle beige.
“Allora cosa posso fare per te?” Sorrise cordiale e Jill pensò fosse il più bel sorriso che abbia mai visto, quel sorriso sapeva di famiglia … di casa, di lui.
“Mi dispiace essermi rivolta a te, ma sei la prima persona che mi sia venuta in mente”. La stessa si meravigliò della facilità e della franchezza con cui aveva pronunciato quella frase. Dopotutto sapeva che Chris non le avrebbe mai e poi mai sbattuto la porta in faccia, ma c’era di più … dentro la propria mente cominciava a farsi spazio un desiderio che la spaventava ma allo stesso tempo che la stuzzicava.  Se da una parte voleva essere in compagnia di Chris, dall’altra non le bastava, voleva anche la sua attenzione, il suo affetto, un contatto fisico … il suo amore. Deglutì a questo pensiero, non era quello né il momento né il luogo più adatto per certe cose ma non poteva nemmeno continuare a far finta di nulla, tutto le parlava di lui, ormai era diventato il suo centro di gravità, il suo mondo e mai e poi mai si sarebbe voluta sottrarre a quell’alchimia che in qualche modo li legava.
“Scusami se sono piombata qui senza nemmeno avvisare, ma quelli della disinfestazione …"
” Stai qui quanto vuoi!”. Tra loro due era sempre così, non avevano bisogno  di completare le frasi, si capivano a vicenda, a volte anche senza parole.
“Grazie, sei un amico” la sua voce fu per qualche attimo esitante, mentalmente si maledisse per aver scelto quel termine perché, non voleva che per lei fosse un semplice amico, avrebbe voluto gridarglielo in faccia, ma non lo fece, anzi sprofondò ancora di più nel divano. “ Di nulla, anzi ti vado a preparare il letto!”. Il moro fece per andarsene ma l’altra lo bloccò tenendolo per il polso. I due si osservarono per qualche istante, poi lei trovò il coraggio di parlare.
“Posso …” cominciò cercando di porre la frase in modo che non risultasse troppo strana e fuori luogo ma il battito del proprio cuore rendeva difficile pensare anzi l'opprimeva.
“Mi chiedevo se … potrei dormire con te …”
“Con me?” le fece eco. Jill annuì appena.
“Va bene”
“Grazie io …” tuttavia un eco di passi zittì l’agente. Claire in poco tempo entrò nel campo visivo dei due giovani, i capelli raccolti in una coda e un vecchio pigiama con gli orsetti rosa rendevano la figura poco seria e quel quadretto molto comico.
“Oh” esclamò sottovoce alla vista di Jill che lasciò automaticamente il polso dell’altro.
“Ciao Jill” la salutò allegramente lanciandole uno sguardo eloquente per poi scomparire verso la cucina.
“Ciao Claire” rispose in rimando, essendole grata per non aver fatto commenti imbarazzanti su quella situazione.

 


Chris



Chris aprì la porta in fretta e il suo cuore ebbe un sussulto quando comparse davanti ai suoi occhi l’agente Valentine. Vederla lì, le guance arrossate, tutta coperta lo inondò di una tenerezza quasi infantile, di quelle che si provano quando scarti i pacchi sotto l’albero a Natale, non sapendo cosa contengano.
“Entra” la intimò non riuscendo a smettere di sorridere, si sentiva felice allora perché nasconderlo? Quando lei lo informò della propria situazione, provò un moto di gratitudine verso quegli animalacci a quattro zampe. Finalmente sarebbero potuti rimanere un po’ da soli ma questo pensiero cadde subito quando Claire, entrò in scena, con tutto il contegno che una sorella con un pigiama rosa può avere, tuttavia le fu davvero grado per non essersi immischiata nei suoi affari.
Senza badare più alla sorella prese per mano Jill, il suo arto era freddo e la pelle screpolata e ruvida. La accompagnò fino alla sua camera senza dire una parola, in realtà avrebbe voluto buttarla sul letto con violenza e godere con lei, di lei, ma il suo temperamento, forse troppo gentile, glielo avrebbe vietato, tuttavia non poteva continuare a ignorare ancora a lungo quella sensazione di calore e di voglia che emanava ogni singola cellula del suo corpo.
“Hai bisogno di qualcosa?” domandò cercando, in questo modo, di allontanare dalla mente quei pensieri sconvenienti e rompendo il silenzio che si era creato tra loro. Jill fece cenno di no con il capo e velocemente si tolse il cappotto e la sciarpa, infine anche i vestiti rimanendo in canottiera e mutandine. Chris la osservò di sfuggita, non voleva sembrare un guardone, tuttavia preferì andare a cambiarsi poiché quella situazione e soprattutto la vista della pelle scoperta e candida della ragazza perfetta sopra i muscoli definiti, aveva acceso qualcosa in lui, una fiamma sottile che lambiva tutto il suo corpo e che lo attraeva irrimediabilmente verso di lei. Un senso d’irrequietezza e di frenesia lo colsero di sorpresa, ma doveva controllarsi … doveva, per forza, controllarsi. Chris fece un profondo respiro cercando di calmarsi, dopotutto era un militare e gli è stato insegnato a rimanere calmo in qualsiasi situazione, in questo caso, però c’era qualcosa di più, la voleva, voleva il contatto con quel corpo delicato ma forte, voleva la sua anima, voleva tutto di lei, anche il suo amore. Dopo aver parzialmente vinto la sua battaglia interiore, Chris decise finalmente di cambiarsi sfoggiando un paio di pantaloni neri e il torso nudo che mostrava un accenno di muscoli sul torace ben formato.
I due s’infilarono nel letto sprofondando nuovamente in un silenzio tombale.
“Non voglio essere un peso per te” esordì, alla fine, Jill che si era voltata sul fianco per guardarlo negli occhi.
“Non lo sei” affermò con tono dolce, protettivo a questo punto non gli importava più di quello che lei avrebbe pensato e fece crollare quel muro di autocontrollo che aveva eretto. Posò delicatamente la mano sopra la guancia di lei senza far morire quel lieve sorriso che gli era affiorato sulle labbra, il contatto con la sua pelle gli provocava una scarica di energia nel corpo simile a una corrente elettrica, si avvicinò al suo viso, poteva sentire sulle labbra il suo respiro leggermente affannato, il calore di quel soffio vitale che lo riempiva infondendogli una gioia nuova e mille emozioni che gli vorticavano nel cuore come un ciclone inarrestabile. Socchiuse gli occhi e la baciò. Fu dura poi cercare di non andare oltre ma il suo buon senso, come sempre, seppe fermarsi. Non parlarono più, Chris si limitò ad abbracciarla sorprendendosi di come entrasse alla perfezione tra le sue braccia, aggrappata stretta al suo torace, sorrise felice e sprofondo in un sonno quieto. 

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*L'angolino dell'autrice*

Ciao a tutte! Se siete arrivate a leggere fino in fondo avete avuto coraggio!XD
Si, lo ammetto, il capitolo è lunghino e mi scuso per questo e anche per il tempo che ho impiegato per elaborarlo! XD (<---donna impegnata XDXD) Ci tenevo a precisare solo una piccola cosuccia, allora in questo capitolo ho cercato di evitare di inserire troppi monologhi interiori e le descrizioni dei sentimenti dei protagonisti, perchè vorrei cercare di ottenere un crescendo di emozioni ovvero con ogni capitolo, l'amore sbocciato tra i due crescerà e verrà descritto in maniera più approfondita, fino ad arrivare al culmine! In più questo capitolo mi serviva per staccare un attimo da quelli precedenti che, forse, sono stati un pò troppo pesantucci, per questo ho inserito più narrazione!
Coooooomunque, ringrazio che segue la storia di questi due personaggi che, personalmente adoro!
Alla prossima
Kiss
  
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