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Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    28/11/2011    2 recensioni
"Sono di nuovo di ronda questa mattina.
Scorgo un nuovo odore che mi mette in allerta, non è un odore pungente e nauseabondo come quello dei vampiri questo è molto più dolce come se fosse di ciliegie e lillà, ma a preoccuparmi maggiormente è l’odore del sangue che sento di sottofondo."
CHi è la persona che Seth ha trovato nel bosco? Come è arrivata lì? E perchè? queste e moltre altre domande tormentano i protagonisti ma ...
per scoprirne di più non vi resta che leggere
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 3





Seth ha detto che vuole aiutarmi a ricordare, ma io non sono tanto sicura di volerlo. Comunque sia voglio farlo felice ed è per questo motivo che ho acconsentito ad andare in quello che dovrebbe essere il mio villaggio. Voglio scoprire se qualcuno mi riconosce e se sanno qualcosa sulla sottoscritta.
Ovviamente Seth non potrà venire con me, lui e quella che dovrebbe essere la mia tribù sono in disaccordo per il momento.
Ora stiamo passeggiando per La Push.
Anche se il suo amico, che credo si chiami Jacob, gli ha detto che non è a fatto una buona idea Seth ha insistito tanto per farmi vedere il “suo mondo” e io non posso che essere contenta per questo.
Seth, come molti dei suoi amici, abita vicino al bosco. Mi ha spiegato che lui ama davvero la natura e poiché è uno dei figli degli anziani deve vegliare su tutto il territorio. Jacob l’ha interrotto dicendo che loro sono come degli agenti della forestale. Seth sembra contrariato dalla sua interruzione ma non ha aggiunto niente.
A dire il vero mi da un po’ fastidio il fatto che questo ci stia sempre appiccicato come una piattola, mi piacerebbe poter passare il tempo da sola con Seth e conoscerlo meglio. Non riesco a capire da dove nasce questo mio sentimento ma da quando l’ho visto è come se non riuscissi a fare a meno di lui. Lo so che sono solo una ragazzina,mentre lui è un uomo ma mi piace da pazzi.
Il villaggio di per se è piccolo, le strade sono costeggiate da tanti piccoli negozietti. Tutto è a portata di mano e non c’è bisogno di fare tanta strada per andare da una parte all’altra. In giro non ci sono molte macchine tutti vanno a piedi o per lo più in bicicletta, soprattutto quando è bel tempo.
Qui tutti conoscono tutti e la gente sembra stimare molto le due persone che mi stanno accompagnando, e la cosa mi riempie di orgoglio … strano ma vero.
Jacob ha appena ricevuto una telefonata ed è dovuto andare via, questo evento inaspettato non mi dispiace proprio per niente.
Il tempo qui è molto ventilato e decisamente freddo, così inizio a tremare come una foglia.
La cosa non sfugge all’occhio vigile di Seth “Dafne ma tu stai congelando, è meglio se torniamo a casa” è strano ma ho paura che se tornassimo a casa dei Cullen lui se ne vada “No, dai restiamo ancora un po’ … se cammino non sento tanto freddo”.
Sembra che le mie parole però non l’hanno convinto, infatti si sfila la felpa che indossa e me la porge restando così con una semplice maglietta a mezzemaniche.
La indosso. È veramente caldissima, come se l’avesse tenuta sul termosifone per riscaldarla. Istintivamente mi porto le maniche al naso, per poter sentire meglio il suo odore. Sa di buono di legno ed erba fresca … sa di bosco.
“Ma tu non hai freddo così?” il suo gesto mi fa piacere, mi piace che si preoccupi per me, ma non posso fare a meno di preoccuparmi io per lui.
“Tranquilla sono abituato a questo clima e la mia temperatura corporea è un po’ più alta della tua … e poi se proprio dovessi ammalarmi vorrà dire che per sdebitarti dovrai farmi da infermiera” lo dice con un’espressione divertita e malandrina. Non posso fare a meno di arrossire. E anche se è brutto da pensare mi piacerebbe fargli da infermiera e prendermi cura di lui.
Continuiamo a chiacchierare tranquilli per un po’, finché non veniamo interrotti dall’arrivo di una ragazza.
“Ciao Seth” è molto carina.
Ha la pelle ambrata, lunghi capelli lisci ,che le coprono gran parte della schiena, sono neri e così luminosi da sembrare di seta. I suoi occhi sono così grandi, neri, profondi ed estremamente espressivi. Ha i tipici tratti della tribù ma è così snella ed alta, ha un fisico formoso ed aggraziata; paragonata a lei sono come una gomma masticata e schiacciata sotto la suola di una scarpa “ti stavo cercando”. Un’altra cosa che lei ha più di me … è una donna, mentre io sono una semplice ragazzina senza casa e senza memoria. Contro di lei non avrei proprio speranza.
“Ciao” Seth le sorride dolcemente e non posso evitare di sentire quella strana sensazione che si forma alla bocca dello stomaco “ è da un po’ che non ci incontriamo, in cosa posso esserti utile Gabrielle?”
Lui è sempre gentile con tutti, non devo illudermi, probabilmente si comporta così con me solo perchè lo impietosisco.
Non sento nemmeno cosa gli risponde perché me ne vado, arrabbiata come mai.






“Sai mia madre vorrebbe ….” Le parole di Gabrielle si sono disperse nel vento. Non le sto prestando la minima attenzione perché sono troppo concentrato su Dafne.
Se ne è andata così, senza dire niente e lasciandomi da solo come un’idiota … beh in teoria non sono proprio da solo, ma fa lo stesso.
“Scusa Gab, possiamo riparlarne un’altra volta? Ora avrei una cosa da fare” non so come disimpegnarmi da quella conversazione, spero solo di non essere stato troppo scortese.
“Tranquillo tanto posso aspettare … ci vediamo in giro, magari uno di questi giorni potremmo uscire e …”
“Si, si va bene … ciao”
Corro. Non so nemmeno io dove.
Poi ad un tratto intercetto la scia del suo odore e la seguo.
È seduta su una panchina della piazza. Sbuffa e pesta i piedi a terra. Deve essere molto contrariata, ma non capisco il motivo.
“Dafne, perché te ne sei andata così?” mi guarda, e sembra che mi voglia fulminare. Continua però a non rispondere e sembra sempre più arrabbiata con il sottoscritto “Sei arrabbiata? Ma è colpa mia, ho fatto qualcosa di sbagliato?” inizio a ripensare al mio comportamento, ma non credo di essermi comportato in maniera sgarbata con lei, ne le ho detto qualcosa che l’abbia offesa.
“Ti chiedi se hai fatto qualcosa di sbagliato?” le mie parole sembrano averle dato la scossa “ Ma ci fai o ci sei? Dimmi un po’ perché tra i possibili nomi che mi hai suggerito c’era anche quelli di Gabrielle? Cos’è … è così importante che non puoi fare a meno di pensare a lei?” si è alzata e il suo interrogatorio è scandito dal ritmo del piede.
Non posso fare a meno di sorridere, è così dannatamente carina anche quando si arrabbia. In questo preciso istante ho una voglia matta di baciarla e porre fine al suo sproloquio senza senso.
Ma non posso mi prenderebbe per un maniaco.
L’unica cosa che posso fare è abbracciarla e renderla partecipe dei miei pensieri.
 



Continua a guardarmi con quel sorrisetto,da infarto, dipinto sul viso.
Mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffi e poi lo baciarlo … non credo di essere tanto normale.
Mentre aspetto una sua qualsiasi spiegazione vengo avvolta dalle sue braccia. Sento il calore del suo corpo a contatto con il mio, sento il suo profumo entrare nel profondo del mio corpo e il suo respiro che si infrange tra i miei capelli.
Il cuore sembra voler schizzare via dal petto, ho paura che fra poco non ce la farà più a reggere il ritmo e mi abbandonerà.
Addio cuoricino mio è stato un piacere conoscerti.
“Sei gelosa?” la sua anche se vuol essere una domanda alle mie orecchie suona tanto come una costatazione.
È vero sono gelosa ma non posso certo dargliela vinta così “Chi io? No, non ci siamo proprio … non sono gelosa, e poi di chi? Sono semplicemente” non riesco a trovare il termine adatto “ … infastidita. Si, sono solo infastidita.” Affermo convinta. Spero di riuscire a fregarlo.
Durante tutto in nostro scambio di opinioni siamo rimasti abbracciati, e chi ha voglia di staccarsi da lui. Sto così bene tra le sue braccia. Potrei vivere il resto della mia vita così … soli lui ed io.
Evidentemente Seth non è del mio stesso avviso, perché mi allontana un po’ da lui per osservare la mia espressione. I suoi occhi mi scrutano. Credo voglia capire se sto dicendo il vero.
“Sarà … comunque se proprio lo vuoi sapere c’è un motivo per cui ho pensato a quei nomi”
“Illuminami”
“Gabrielle è mi ricorda l’arcangelo Gabriele, Diana è la dea della caccia e dei boschi secondo la mitologia romana e sempre secondo la mitologia Dafne è una ninfa …” detto questo arrossisce un po’.
Non riesco a crederci mi ha suggerito tutti nomi di esseri divini, mi sento una scema per essermi arrabbiata con lui. 
Ma se mi dice queste cose come faccio a non illudermi?!?








Caio gente :)
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di si ^_^
Credo che se tutto andrà per il verso giusto il prossimo capitolo lo dovrei pubblicare prima delle vacanze di Natale :D
E con questo credo sia tutto ... ora a voi la parola


  
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